I convegno nazionale
Lo sviluppo del potenziale ed i bambini di talento
Pavia, 4 settembre 2009
L’UNDERACHIEVEMENT:
LAVORARE AL DI SOTTO DEL PROPRIO POTENZIALE
Rosa Angela Fabio
Dipartimento di Psicologia
Università degli Studi di Messina
 Per contrastare il sottorendimento due categorie di
intervento
 Interventi di Counseling
 Si tenta di intervenire sulle dinamiche familiari
 Aiuta gli iperdotati a decidere i propri scopi
 A cambiare le abitudini che li bloccano verso il successo




molteplicità di argomenti e materie;
conoscere informazioni nuove e sfide
perseguire le proprie idee e i propri interessi;
utilizzare un ampio vocabolario e concetti di difficoltà sempre
maggiore;
 essere esposti a idee il cui livello di difficoltà di apprendimento
sia adatto alle sue capacità (Clark,2005),
POTENZIAMENTO COGNITIVO E MODIFICABILITA’
i processi cognitivi e
le strategie presenti nel
patrimonio cognitivo
della persona
non sempre vengono
utilizzati
evidenziare il potenziale
= scoprire la CAPACITA’
INTERNA, fornendo
mediazioni tra risorse
interne ed esterne
(Fabio, 2003; 1999)
POTENZIARE = ‘conferire o
acquisire potenza’, andare oltre
le proprie potenzialità (Pazzaglia,
Moè, Friso & Rizzato, 2002)
RECUPERARE = riacquistare una
capacità che si ritiene perduta,
distrutta o inesistente
2. I PRESUPPOSTI TEORICI
DEL POTENZIAMENTO
La modificabilità
sempre possibile
La soggettività
della modificabilità
L’allenamento
LA MODIFICABILITÀ
Attraverso l’impatto di condizioni esterne,
si evidenziano capacità
precedentemente inesistenti
Indipendentemente da
• età
• tipo di problema
• livello di gravità
(Feuernstein, 1980)
Come modificare
…
∞
LIVELLO C (ancora più
complesso) – investimento
totale di risorse
LIVELLO B (più complesso) –
investimento totale di risorse
LIVELLO A – investimento totale di risorse
Fabio, 2003
Livello C –
Automatizzazione e
svincolo di risorse
Livello BAutomatizzazione e
svincolo di risorse
Livello A Automatizzazione e
svincolo di risorse
3. Cosa modificare
COGNIZIONI
Sé
EMOZIONI
COMPORTAMENTI
R
E
L
A
Z
I
O
N
E
LA SOGGETTIVITA’
DELLA MODIFICABILITÀ
Tutti gli esseri umani sono
modificabili
Ognuno può farlo secondo le sue
potenzialità
L’ALLENAMENTO
COGNITIVO
Rafforza ed enfatizza i processi
cognitivi (Costa e Garmston, 1999)
Aiuta ad utilizzare in modo migliore
le abilità che già l’alunno possiede e
a sviluppare nuove abilità (Quinn, 2002;
Spreitzer, 1996)
“Obbliga” l’allievo a divenire
consapevole dei propri paradigmi e
a modificarsi
DOCENTE, TERAPISTA =
“COACH”

parte da ciò che l’alunno già possiede
 lo aiuta ad automatizzare processi e
contenuti dell’apprendimento attraverso
nuovi modelli di azione
 rinforza i nuovi modelli così che
l’alunno diventi consapevole del loro
significato
 conduce il ragazzo verso sistemi di
logica più complessa
CHE COSA POTENZIARE
CONTENUTI
PROCESSI
I CONTENUTI
I PROCESSI
COGNITIVI
I processi di input
I processi di elaborazione
I processi di output
ATTENZIONE
MEMORIA
RAGIONAMENTO
ESPRESSIONE DI
QUANTO APPRESO
Presupposti neuropsicologici
 Dogma: la fissità del cervello adulto: Per decenni si è
ritenuto che il cervello avesse una struttura fissa,
determinata fin dalla nascita, destinata a deteriorarsi col
tempo
 Oggi: la neuroplasticità è permanente: il cervello ha la
capacità di creare nuovi neuroni anche in età avanzata,
di riprogrammare le proprie reti neurali, di superare danni
provocati da traumi o malattie.
 Rivoluzione copernicana: la
scoperta della plasticità del
cervello, soggetto a continui
cambiamenti indotti dalle
esperienze, dalle sostanze, dai
rapporti con l’ambiente.
 La specializzazione del
cervello non è fissata una volta
per tutte dai geni, ma è anche
il risultato di ciò che ci accade.
 Il cervello si può
“ammalare” in forza
dell’interazione con
l’ambiente
 Ma può avvenire anche
il contrario: il pensiero e
l’attività mentale
possono modificare
positivamente il
pensiero.
 La meditazione
buddista, la preghiera
cristiana, la terapia
cognitivocomportamentale
possono modificare la
struttura stessa del
cervello.
Io posso
Esperimenti
 Pascual-Leone (2005) ha chiesto a un gruppo di
volontari di eseguire un semplice esercizio al
pianoforte per 2 ore al giorno per una
settimana.
 Risultati: l’area cerebrale deputata al
movimento delle dita andava colonizzando le
aree contigue, cioè un quantitativo sempre
maggiore di corteccia cerebrale era delegata al
compito.
Pascual-Leone
La neuroplasticità non è solo la capacità di creare nuove sinapsi,
cioè nuove connessioni fra neuroni, ma cambia la stessa funzione
delle aree cerebrali.
 Esperimento di Jeffrey Schwartz (2005) con soggetti
con pensieri ossessivi-compulsivi
 (12 su 18) l’attività della corteccia orbitale frontale,
centro del disturbo ossessivo, si era ridotta
 Esperimento di Richard Davidson: studio del cervello
dei monaci
 (la meditazione aveva reso più attivi i circuiti della
felicità)
 Diventare promotori consapevoli e attivi del
processo di cambiamento, attraverso
l’allenamento.
 Allenamento e volontà
 Applicazione intenzionale
 The will … has the power to change the brain
… by activating adaptive circuitry. How
someone thinks about thoughts can effect
plastic changes in the brain.
6. Tecniche operative
Fattori di base:













La motivazione
L’accettazione incondizionata
L’empatia
Il rinforzo
L’estinzione
La punizione
Lo shaping
Il fading
La gerarchia delle discipline
La sistematicità
L’automatizzazione
Il transfer di generalizzazione
L’astrazione
 1. le nuove conoscenze all’interno di un preciso contesto





concettuale
2. trattare gli argomenti in maniera approfondita con approccio
di problem solving
3. i materiali dovrebbero essere qualitativamente molto elevati e
i livelli di lettura dei brani dovrebbero rimandare a risposte
complesse
4. richiedere loro l’uso di un linguaggio tecnico appropriato e
non una versione semplificata dello stesso;
5. incoraggiarli a “giocare con le parole”, come ad esempio a
pensare a proverbi e idiomi;
6. incoraggiarli a fare domande, stimolare i processi di problem
solving, ad utilizzare il pensiero critico e creativo.
A scuola…
 durante le ore scolastiche i bambini iperdotati




dovrebbero trascorrere del tempo con i propri simili in
modo da confrontarsi allo stesso livello;
strutturare programmi differenziati
programmare attività differenziate adatte al livello
mentale dei soggetti iperdotati (ad esempio gare di
scacchi o di logica) che impegnino parte del tempo
trascorso a scuola;
possibilità di accelerazione dei programmi e
dell’istruzione su base individuale
i gruppi misti di cooperazione fra iperdotati e
normodotati sono molto importanti soprattutto in
rapporto allo sviluppo delle abilità sociali
stabilire o mantenere un’atmosfera generale che promuove
l’attività di pensiero, ossia:







incoraggiare a pensare;
consentire l’umorismo;
discutere gli argomenti in profondità
essere un modello relativamente all’abilità di pensiero:
mostrare le caratteristiche tipiche di un buon pensatore;
condividere ciò che si pensa, progetta, decide, ecc.
lavorare per rimuovere i blocchi che limitano il pensiero critico e
creativo nei bambini;
 stimolare e porre domande che promuovono e sviluppano le
abilità di pensiero:
 usare interrogatori divergenti;
 dare ai bambini il tempo per pensare prima di rispondere alle
domande o durante le discussioni;
 essere accettati senza essere lodati;
 insegnare strategie e tecniche di pensiero;
 fare un uso formale, sia in famiglia che a scuola, delle strategie





e delle tecniche del problem solving e delle procedure
decisionali;
aiutare i bambini a costruire sui fallimenti;
aiutare i bambini a sviluppare le proprie abilità di autovalutazione;
incoraggiare i bambini ad esprimere affermazioni positive circa
le loro abilità di pensiero;
insegnare ed essere un modello di mente aperta.
E’ inoltre fondamentale che l’adulto incoraggi il bambino a
riflettere sul proprio pensiero, chiedendo al bambino di pensare
ad alta voce;
 guidare il bambino nello sviluppo di un piano di pensiero;
 aiutando il bambino a valutare e criticare il proprio pensiero.






qual è il tuo obiettivo o il tuo scopo?
quale tipo di risultato finale vuoi ottenere?
che tipo di problema è questo?
qual è il tuo progetto?
cosa sai a proposito di …?
quali parametri di riferimento utilizzerai per giudicare il tuo
lavoro?
 quali sono stai i punti di forza e/o di debolezza del tuo
ragionamento?
 cosa hai imparato per il futuro?
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