“Non avvicinarti,
togliti i sandali dai piedi,
perché il luogo sul quale tu stai
è una terra santa”
Sono le parole
di Yahvè a Mosè,
presso il roveto
che ardeva
senza consumarsi.
“Se Dio parla dal di dentro a mio fratello,
il suo cuore è un luogo sacro”.
Ho scoperto
che abitualmente
penetro negli altri
senza togliermi
le scarpe.
Semplicemente
entro!
Per questo ho sentito
un forte bisogno
di chiedere perdono
al Signore
e ai miei fratelli.
Ho sentito che il Signore
mi invitava a togliermi le scarpe
e a camminare.
Mi sembrava più sicuro
andare agli altri
con i calzari :
comodità e timore!
Scalzo avevo bisogno di guardare ad ogni passo
ciò che calpestavo, avere riguardo del luogo
dove avrei posato il mio piede.
Ma tante cose di cui sono portatori i miei fratelli
mi sfuggono, non le conosco, non ne tengo conto
perché entro con i calzari.
Ho sperimentato che,
scalzo,
camminavo più adagio;
non usavo
il mio ritmo abituale,
ma cercavo
di posare il piede
con maggiore soavità!
Ho pensato allora
ai tanti segni
che ho lasciato
nel cuore
dei miei fratelli
lungo il cammino
e ho sentito
un forte desiderio
di entrare negli altri
senza lasciare
una scritta che dica:
“Qui sono passato io”
Ho avvertito
che i terreni
non sono tutti uguali
come pure
i miei fratelli
non sono tutti uguali.
Perciò
non posso entrare
in tutti
allo stesso modo.
“Quanto più difficile
è il terreno
di mio fratello,
tanta più soavità
e cura devo avere
per entrare”.
Dopo questo percorso con il Signore,
ho capito che togliersi i calzari
è entrare senza pregiudizi...
Poiché credo che il Signore
sia vivo e presente
nel cuore dei miei fratelli,
m’impegno a fermarmi.
Sr. Bernardina
Conto per riuscirci
con la sua grazia!
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