Development of a Sustainable Tourism
un progetto europeo davvero innovativo
Development of a Sustainable Tourism è un progetto sul
turismo sostenibile, finanziato dai fondi dell’Iniziativa
comunitaria Interreg III B, area Cadses.
Non si tratta dei consueti finanziamenti ad agriturismi e
maneggi, ma di un qualcosa di più strutturato e ancorato al
territorio.
L’obiettivo principale è quello di creare sinergie tra i territori
partner al fine di esaltare quelle potenzialità capaci di attrarre
un turismo tematico di nicchia.
DST è quindi un progetto integrato, in linea con le richieste di
un “nuovo turista” più consapevole, non solo del valore del
proprio tempo, ma anche del valore di ciò che lo circonda.
Development of a Sustainable Tourism
Nei territori partner di Grecia, Romania, Ungheria e Polonia, il
progetto “Development of a Sustainable Tourism” (DST) ha
ottenuto importanti risultati attraverso lo sviluppo di metodi,
strumenti e infrastrutture per la promozione e la gestione del
territorio, oltre alla valorizzazione dell’eredità culturale e
naturale.
L’obiettivo finale è stato quello di realizzare pacchetti turistici
che incuriosiscano i tour operator e li convincano a ‘vendere’ i
territori target .
Il Budget totale del progetto è di 3.545.000 di Euro.
1.900.000 Euro sono stati destinati alla Regione Abruzzo Lead
Partner del Progetto
Development of a Sustainable Tourism
Pensare un turismo sostenibile significa innanzitutto pensare
un turismo alternativo, un turismo innovativo e strategico, un
turismo che rivoluzioni il comune modo di intendere il turismo
stesso.
Per questo si è pensato di realizzare un prodotto multimediale
di documentazione e approfondimento, oltre che di raccolta e
diffusione, degli usi e delle tradizioni più antichi e particolari
che riguardano i paesi partner.
Con “Caccia ai Tesori” si è andati alla scoperta di quei tesori
nascosti che arricchiscono i territori e le regioni d’Europa.
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Inoltre, per le attività comuni a tutti i partner, si è ipotizzata la
creazione di una figura professionale innovativa e complessa
denominata “Manager del Turismo”, con competenze
giuridico-economiche, ambientalistiche e storico-culturali.
La complessità della figura ha richiesto in Abruzzo
l’organizzazione di un Master multifacoltà il cui curriculum è
stato definito da una commissione internazionale di esperti,
realizzato dall’Università dell’Aquila.
La collaborazione con l’Ateneo aquilano non si è fermata alla
realizzazione del Master, la convenzione è stata estesa anche al
campo della ricerca. È così che è nato il Laboratorio di
Cartografia CARTOLAB.
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Il progetto DST è nato da un terreno fertile, ricco di cultura,
storia, tradizioni, ma soprattutto di idee.
In Italia, i territori interessati si trovano nelle zone interne della
regione Abruzzo: Carapelle Calvisio, Calascio, Santo Stefano di
Sessanio, Navelli, Ocre, Pettorano sul Gizio, Castel del Monte,
Gamberale, Palena, Rapino, Castelli, Civitella del Tronto,
Treglio, Colledara, oltre ai numerosi territori appartenenti alla
Comunità Montana Sirentina.
In Europa, invece, si sono identificati i territori della Macedonia
Centrale (Grecia), del distretto di Bucarest, Craiova e Pitesti
(Romania), del distretto di Kielce(Polonia) e della Regione
Southern Plains (Ungheria).
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Tutti i territori target hanno caratteristiche comuni:
- Grande patrimonio naturale e culturale
- Prodotti tipici di pregio
- Forte legame dei residenti alla loro terra
-Rischio di perdita delle tradizioni a causa del forte
spopolamento dovuto alla mancanza di lavoro
- Possibilità di trasformare le “ricchezze” locali in opportunità
-Possibilità di “sfruttare” le potenzialità nel campo di un
turismo saggio e rispettoso
- Necessità di diffondere tra i residenti la consapevolezza
dell’importanza di difendere la propria identità
Per sviluppare le potenzialità e le unicità dei territori target
sono state scelte attività diverse, specifiche per ogni zona.
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A Carapelle Calvisio (il più piccolo comune d’Italia) il
progetto ha consentito azioni di animazione territoriale e
diffusione del ‘sapere turistico
Durante tutte le manifestazioni il filo conduttore è stato il
tentativo di sensibilizzare la popolazione ad una mentalità
imprenditoriale nel rispetto delle proprie radici, la
promozione dei prodotti tipici, l’insegnamento di antichi
mestieri e attività artigianali, la cultura del rispetto per
l'agricoltura
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A Rapino, il progetto ha puntato alla riorganizzazione
dell’antica scuola di ceramica.
I corsi di formazione hanno realizzato moduli differenziati
per l'apprendimento delle antiche tecniche di lavorazione
delle ceramiche e dell'argilla e per la decorazione dei
prodotti finiti.
Parallelamente, sono stati organizzati convegni e seminari
per diffondere le attività e dare avvio a importanti
collegamenti.
Durante la manifestazione "Primaveranda", fiera mercato
di Primavera, è stato organizzato, presso il Museo della
Ceramica, un convegno dal titolo "Terre e paesi della
ceramica".
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A Treglio il progetto ha realizzato un laboratorio
permanente di pittura a fresco diretto dal maestro Vito
Calabrò.
Dopo aver attrezzato il laboratorio, sono stati svolti corsi
(unici nel mondo) per l’apprendimento della complessa
tecnica dell’affresco esplorando anche tecniche affini.
Il vero successo dell’iniziativa è stato scoprire nei giovani
la passione per un’arte antica, quasi estinta, una passione
che ha dimostrato di non avere confini geografici.
Infatti i corsi del laboratorio hanno richiamato ragazzi
provenienti da tutti i paesi partner, ospitati dalle famiglie
di Treglio, che spontaneamente hanno accolto ragazzi di
etnie e culture diverse. Alla loro partenza hanno lasciato
affreschi sui muri delle case del paese.
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Anche a Palena, delizioso paesino dell’Appennino
abruzzese, si è deciso di far ripartire l’arte della ceramica.
E’ stato attrezzato un laboratorio con annessa scuola
artistica di ceramica per trasmettere anche in questo caso
lo stile e la tecnica tradizionale che si differenzia da quella
del pur vicino Rapino per cultura, storia, tradizione,
materiali e tecniche decorative.
Poter conservare e tramandare alle nuove generazioni riti
antichi rimasti ormai nelle mani di pochi e anziani
artigiani è la risposta più adeguata alla necessità di
preservare le identità locali quali ricchezze insostituibili in
un mondo sempre più globalizzato.
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A Gamberale l’attività prevedeva il restauro del castello
locale e della scuola quali strutture tradizionalmente
sentite dai residenti come luoghi di confronto e
socializzazione.
Nella cornice spettacolare di un rinato Castello, hanno
trovato giusta collocazione eventi di intensa attività
culturale ed enogastronomica tesa alla salvaguardia e
protezione dei prodotti tipici locali (tartufi e rinomate
varietà di funghi) come ad esempio la fiera "Gamberale e
le sue bellezze naturali e gastronomiche"
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A Navelli, da sempre patria indiscussa dello zafferano le
attività si sono focalizzate alla valorizzazione e
promozione dei prodotti tipici locali attraverso fiere
internazionali come “Il chiostro dei sapori” e corsi come
quello per assaggiatori di olio.
Si è cercato anche di far conoscere la preziosa spezia e la
sua storia agli alunni delle scuole medie, attraverso
l’iniziativa "Conosciamo lo zafferano" che ha richiesto più
edizioni.
Inoltre piccoli interventi strutturali hanno permesso la
realizzazione di una serra per la produzione
destagionalizzata dell’ “oro rosso”, delle erbe officinali e
del tartufo, un impianto per la lavorazione e
dell’imbustamento dello zafferano.
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Infine a Pettorano sul Gizio, antichissimo centro
fortificato dell’Abruzzo interno, le caratteristiche
“pagliare” abitate dai pastori durante i periodi di
transumanza sono state ristrutturate per diventare
laboratori artigianali.
All’interno delle pagliare sono state aperte antiche
botteghe, presso cui i turisti hanno potuto seguire corsi sui
mestieri antichi e attività tradizionali.
Sono stati attivati, inoltre, corsi per apprendere gli
originari metodi di costruzione edile, oltre a seminari e
convegni sulle risorse culturali e naturali del posto.
Non sono mancati i suggestivi percorsi enogastronomici,
destinati a far conoscere il ricco patrimonio
agroalimentare abruzzese.
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In Grecia, i territori di riferimento sono nella regione
interna della Macedonia Centrale (in particolare la
Provincia di Kilkis) attraversati da un filo rosso che li
unisce e li avvicina fin dal passato, è il filo delle “Strade del
vino”.
Le Azioni Pilota e gli investimenti su piccola scala hanno
permesso il restauro di numerose costruzioni di interesse
storico-artistico.
E’ stata resa operativa l’Unità Educativa di Agriturism
creando la rete di “Eco-farms” e si sono formati 20
Manager del Turismo.
Particolare attenzione è stata volta alla rivalutazione
dell’artigianato tradizionale ed alla promozione dei
prodotti tipici locali.
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In Romania l’obiettivo prioritario del Progetto era il
miglioramento della comprensione e del rispetto
dell’eredità culturale e naturale del Paese.
I territori scelti appartengono al distretto di Bucarest,
Craiova e Pitesti ed hanno una buona predisposizione al
turismo.
Alcuni villaggi sono dei veri gioielli, hanno palazzi storici e
strutture architettoniche di pregio, oltre a conservare
attività tradizionali legate all’agricoltura e all’artigianato.
Nonostante la ristrettezza dei fondi il partner rumeno è
riuscito anche ad organizzare incontri e congressi,
momenti decisivi per il confronto, lo scambio delle
esperienze e la crescita comune.
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In Polonia i territori interessati si trovano nel distretto di
Kielce che è situato nella parte meridionale della nazione
vicino al massiccio dei Carpazi occidentali e ai confini con
la Bulgaria. I villaggi hanno mantenuto intatte tradizioni e
mestieri antichi, particolarmente radicata la coltivazione di
frutta, la produzione di miele e l’allevamento di bovini.
Attività principale è stata l’organizzazione di eventi tesi a
soddisfare le nuove richieste del turismo nel distretto di
Kielce e programmare le possibili strategie di sviluppo
sostenibile.
Il risultato principale è stato un programma di azione
congiunto dal titolo molto ambizioso: “Giorni di
Swietokrzyskie Kupala”.
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In Ungheria, i territori interessati sono quelli della
pianura meridionale, ai confini della Romania e dell’ex
Yugoslavia, ricchi di tesori naturali e di beni architettonici,
profondamente legati alla storia e alla cultura tradizionale,
soprattutto quella di origine contadina.
Tra le attività previste dal Progetto DST, il partner
ungherese ha delineato la strategia di sviluppo del
potenziale turistico della Regione, si sono così realizzati i
“progetti pilota”, si è definita la nuova figura professionale
del “manager del turismo” e sono stati stilati numerosi
trattati di cooperazione e buone prassi fra gli attori
interessati allo sviluppo turistico delle risorse locali
ungheresi.
Attiva e di successo è stata l’organizzazione di numerose
Development of a Sustainable Tourism
fiere locali e internazionali
Sito WEB del progetto:
www.sustourism.net
Indirizzi utili:
[email protected]
[email protected]
[email protected]
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