LINGUA
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Dialetto
Toponimi
Proverbi
Come si traducono in dialetto i nostri toponimi
Il NOSTRO DIALETTO
Il dialetto ligure non si parla solo in Liguria ma anche in zone del Piemonte (come ad
Ormea fino a Cuneo),dell’Emilia ( l’alta Val di Taro fino a Begonia).
In Francia si parla un dialetto genovese a Monaco ed in alcuni villaggi isolati delle Alpi
marittime. Anche in Corsica e in Sardegna vi sono isolate colonie derivate da antichi
insediamenti della Repubblica genovese (Bonifacio, Carloforte, Calasetta).
Molto più di recente i nostri emigranti hanno portato il dialetto oltreoceano fino alla
Boca , quartiere di Buenos Aires.
Come si fa a circoscrivere la zona geografica in cui si parla il dialetto ligure?
Basta vedere se nel cambiamento dal Latino i gruppi di consonanti p, bl, fl, si sono
trasformate in c, g,sc.
Così cìan (dal latino planus cioè piano), giastemmà (dablastimare, in italiano
bestemmiare ) , sciumme ( da flumen, cioè fiume).
Vi sono parole che ci distinguono dai dialetti settentrionali confinanti: frè (fratello dal
latino frater), sö (“sorella” dal latino soror), massacàn (“muratore” forse dal francese
mazzacane , sasso) , bancà ( “muratore” dal latino medievale bancalarius), brígua
(“pustola”), cètu ( “pettegolezzo”), ascì ( “anche”).
Vi sono termini del nostro dialetto in uso in Italiano.
Molti sono di uso marinaro (boa, pagliolo, coffa,molo, ciurma, camallo,
darsena ) e poi scoglio, carruggio, lavagna, abbaino, vernaccia. Il più famoso è
mugugno.
Alcune parole le abbiamo prese dall’arabo perchè erano intensi i nostri rapporti
con l’altra sponda del Mediterraneo. Zerbino , lo stuoino (dall’isola di Gerba),
cuffa, “ grande cesta” dall’arabo quffa, giara da giarra, tassa “tazza” da tâsa,
macramé “asciugamano” da mahharama, gabibbu da hhhabîb che vuol dire
“amico”.
PROVERBI
• Quando in sciö Mönte Ban gh’è a cappella, ciêve ancö e ciêve
döman
(Quando il monte Bano è coperto di nuvole, piove oggi e piove
domani)
• Arivardite da-o lampo e da-o trön e dä a montâ de Savignön
(Stai attento al lampo e al tuono e alla salita di Savignone)
TOPONIMI
Grosso modo i toponimi della Liguria si possono suddividere in tre gruppi:
•
di origine pre-romana, celtica o più particolarmente gallica su fondo ligure
•
di origine romana , soprattutto per le località che erano fondi romani
•
di origine germanica perchè la Liguria fu dei Bizantini sino al 650 d.C. per poi
divenire longobarda.
A Casella il termine Braia, Braia è la braida longobarda, “podere”, a cui ben si
adatterebbe “ la Kasella “ ovvero la piccola casa massaricia, il fabbricato rurale
seminterrato con fondo pertinenziale e scala a giorno, usato da un massaro e
che indicherebbe sia i seccherecci valbrevennini che le caselle casellesi.
Alla periferia del paese abbiamo Stabbio, località intermedia tra Casella e Savignone
che indica l’esigenza di l’esigenza di stationes o stabula, sing. Stabulum da cui Stabbio.
A Casella c’è la Ghiffa. L’origine etimologica di questa parola è certa, e riscontrata nel
Comune, in provincia di Verbania, che reca lo stesso nome.
Ghiffa in longobardo indicava il segno, la marcatura di un terreno confiscato in nome
del diritto ecclesiastico; ancora in epoca recente si usava chiedere al parroco il permesso
per il legnatico in quella zona
Allo strato preromano appartengono sicuramente gli IDRONIMI come del resto è
tipico dell’intera area che abbiamo preso in esame: Scrivia e Brevenna non sono
latini, e verosimilmente nemmeno indeuropei, cioè celtici (prelatini) o germanici
(altomedievali).
Scrivia è però formato con il suffisso- yo-, femminile, come del resto Iria,
l’idronimo sostituito in seguito dal germanico Staffora: può darsi che per entrambi
questi idronimi il riferimento fosse allargato alla regione circostante (tipo <<
vallis>> Scrivia).
Il nome del torrente Brevenna si fa risalire ad una radice nordica, meglio dire gallica
(1000 A:C), che significherebbe “freddo”.
Pèntema, nome di una località abitata vicino a Montoggio, può senz’altro essere
ascritto allo strato preindoeuropeo: pèntema è presente come nome comune in
numerosi dialetti dell’Italia centrale con il significato di” pendio”, e in Sardegna,
dove vale “baratro”; le attestazioni risalgono fino all’anno 1000, per la zona di
Roma. Per il nostro Pèntema c’è quindi il pericolo che il termine sia entrato per un
certo periodo nella parlata locale, e questo naturalmente ne diminuirebbe il valore ai
fini della ricostruzione storica. Laccio.invece dal greco lakis “fiume che scorre tra
le rocce”
Il suffisso asko è la spia più sicura della presenza di Liguri in una determinata
regione. Troviamo Morasco a Montoggio e Camiasca a Savignone
Le tracce di colonizzazione fondiaria romana sono ristrette a
Savignone, località presso la quale del resto sono stati rilevati
reperti archeologici romani. Savignone deriva verosimilmente dal
nome proprio latino Sabinianus, cioè sarebbe stata proprietà di un
certo Sabino.; la derivazione più probabile sarebbe Savignano. Di
probabile origine latina anche Montoggio, se è il Montem
Obolum, Oblum( dal lat. Oppio che è una specie di aceri) ricordato
nelle Carte dell’Archivio Capitolare di Tortona.
Di origine germanica il toponimo Monte Bano a Montoggio che
potrebbe derivare da haribann “luogo dove si convoca l’esercito”
o da ban “strada” ed anche Gazzolo da gahang “vietato in quanto
zona riservata” Numerosi sono invece in Alta Valle Scrivia i
toponimi derivati da nomi propri di persona germanici. Ad
esempio il monte Liprando da Liutprando e i due toponimi
Tonno e Nenno formalmente potrebbero essere accostati a due
nomi propri germanici, rispettivamente Tunno e Nanno o Nenno,
davanti a una omofonia causale, data anche la brevità dei due
nomi. Lo stesso può dirsi dell’antico nome di Casella, Radigabia
o Raudigabio, reperibile in documenti del 1220 circa. Più sicuro
invece Aschiera presso Savignone, dal nome proprio germanico
Aschieri, di tradizione altotedesca; il genere femminile del
toponimo è forse dovuto alla concordanza con un sostantivo
femminile come villa.
Nenno
Secondo altri studiosi, il nome Monte Maggio potrebbe derivare dal
latino Mons Maius, cioè “monte maggiore” , in quanto era il monte
più alto che si poteva scorgere arrivando con le navi nel porto di
Genova. Sorriva a Montoggio e Sorrivi in valbrevenna
deriverebbero dal latino Sub ripa cioè “sotto il monte”
Numerosissimi sono i FITONIMI, in Val Brevenna per esempio, ci
sono Frassineto e Frassinello; a Casella c’è la località Carpeneta,a
Montoggio Carpi che fanno eco a parecchie località disseminate in
tutta Italia, dove sono i carpini. Ci sono anche Noci, Sanguineto (
per le Sanguinelle), Fregaiasse per fraesse che significava
“frassino” in dialetto , a Montoggio. A Savignone : Sarvèga e
Gualdrà indicano gli alberi selvatici e il bosco ( wald in
germanico). Runchi e Runchettu indicano terreni disboscati; Seréa
e Seretti “ cerri” , Teggia “ tiglio”, Urmi “ olmi”.
In riferimento alle attività umane praticate in una zona ci sono
Granara per il grano, Casà cioè un casale a Montoggio; mentre
Vaccarezza ha un esplicito accenno alle mucche, così come Caprile
alle capre. Calalbolzone indica un canale ma la seconda parte del
nome può avere varie spiegazioni. Bolzonus “ macchina da guerra”,
dal germanico böso “ malvagio”, dal genovese bossue “rovi”.
Renesso dal latino medievale renna “sentiero”
Frassinello
Come si traducono in dialetto
Comune di Casella
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Casella
Avosso
Stabbio
Carpeneta
Braia
Pareto
Cadicosta
Poggio
Casettana
Ghiffa
Cortino
Canova
GENOVESE
Casélla
Òsu
Stàbbiu
Carpenèa
Bràia
Puèu
Ca’di costa
Poesso
Casettànna
Ghiffa
Curtin
Ca’noea
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Pontasso
Regiosi
Salvega
Isola
Parata
Schioppè
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Puntàssu
Regioxi
Sarvèga
Isua
Pàa
Sciuppè
Comune di Valbrevenna
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Clavarezza
Frassinello
Senarega
Porcile
Pareto
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Cravaèa
Frascinello
Senarga
Porcî
Paèo
Comune di Montoggio
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Montoggio
Sorriva
Trefontane
Casalino
Montemoro
Ritale
Serrato
Granara
Valnoci
Morasco
Gazzolo
Carsegli
Mulino
Bargagliotti
Pratolongo
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M0ntêuggio
Sörria
Trefonta-nne
Casaen
Montemöu
Riâ
Serrôu
Granèa
Valnöxi
Möascö
Gazeau
Carsègi
Möin
Bargagiotti
Prôulungo
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Il NOSTRO DIALETTO