AUTORE: BONAVIGO MARCO
LOURDES
L’IMMACOLATA CONCEZIONE
APPARE A BERNADETTE
Bernadette Soubirous
• Bernadette, nasce a
Lourdes il 7 gennaio
1844, nel Mulino di
Boly, da Francois
Soubirous e Louise
Castérot. Fu
battezzata due giorni
dopo, il 9, con i nomi
Maria-Bernarda.
Letto in cui è nata
• Nell’autunno del 1855,
a 11 anni Bernadette si
ammala di colera;
guarisce, ma il suo
corpo ne esce molto
indebolito (stomaco e
milza) e si ammala di
un’asma che
l’accompagnerà fino
alla morte. E’
bisognosa di cure
mediche frequenti, ma
non sono sempre
possibili a causa delle
condizioni economiche
della famiglia.
• Intorno al 1854,
cominciano i guai
economici: il padre
Francois, di animo
buono, concedeva
crediti sulla farina che
produceva e quindi
spesso non era pagato.
• Inizia un periodo che
lo porterà al fallimento e
a perdere il mulino dove
abitavano.
• Nel ’55 si trovano ad
essere in 6 da sfamare,
e il lavoro scarseggia.
• Nel novembre
del 1856,
vedendo le
condizioni in cui
riversavano, il
cugino di
Francois,
Andrea Sajous,
offre loro il
“Chacot” (=
cella) di sua
proprietà e sotto
casa sua: un exprigione molto
umida e malsana
(3,72 x 4,40 m.).
Al cachot
• Per non pesare
sulla famiglia, che
vive un periodo di
profonda povertà,
nel settembre del
1857 Bernadette si
trasferisce a
Bartrès da Maria
Languës, amica
della madre Louise,
che le fece da balia
quand’era
piccolina, a causa
della perdita del
latte materno.
A Bartrès
• Maria Languës
l’assume come
pastorella delle
sue pecore e
promette alla
famiglia di darle
un’educazione
scolastica e di
prepararla alla
Prima Comunione.
• Due obiettivi
questi che non
andarono molto a
buon fine per le
difficoltà di
Bernadette a
memorizzare,
mancando
l’allenamento
allo studio.
Faceva molta
fatica.
Ella rimase a
Bartrès fino a metà
gennaio del 1858,
periodo in cui
Bernadette decise
di tornare a
Lourdes per potersi
ricongiungere alla
sua famiglia e per
potersi preparare
meglio alla Prima
Comunione; qui si
guadagnerà da
vivere lavorando
dalla zia Bernarda
che gestiva
un’osteria in paese.
La prima apparizione
• E’ giovedì 11 febbraio
1858. Nell’umida stanza
del chacot i Soubirous si
accorgono che la legna
per il focolare è
terminata; fuori piove e
c’è la nebbia.
• Bernadette insiste con la
madre per poter uscire
con la sorella Toinette e
l’amica Jeanne Abadie a
raccoglierne. I genitori
tentennano per paura
della sua asma, ma poi la
lasciano andare vista la
sua insistenza.
• A circa metà
mattinata, le tre
ragazze partono
da Rue des
Petites Fossès,
dove si trova il
chacot,
percorrono in
discesa Rue de
Beans, passano
il vecchio ponte
romano e
attraversano la
prateria
Paradiso,
raggiungendo il
Gave.
• Seguendo il canale nella
direzione dove
confluisce nel Gave, le
tre ragazze si ritrovano
nei pressi di una grotta
denominata Massabielle
(= dei maiali), ai piedi
della quale intravedono
della legna da
raccogliere.
• Jeanne e Toinette
togliendosi gli zoccoli
passano il canale
arrivando alla grotta,
mentre Bernadette
chiede loro un aiuto per
passare (sassi in acqua
o a spalle), ma senza
trovare nessuna
collaborazione.
• Bernadette decide allora di
togliersi le calze (portate
per l’asma) e gli zoccoli.
• Togliendosi la prima calza,
e in assenza di aria,
all’improvviso sente una
folata di vento dietro di sé
in direzione della grotta.
• Non vede nulla, si rigira e
va per togliersi la seconda
calza; sente ancora lo
stesso vento improvviso.
• Sopra la grotta, in una
nicchia presente sulla
destra, appare una luce
bianca che prende la forma
di una giovane donna.
• Bernadette si stropiccia gli
occhi più volte, cerca in
tasca il rosario, tenta di
farsi il segno della croce,
ma non riesce; la mano
sembra cadergli ed è
spaventata.
• La giovane apparizione
alza il suo braccio con il
rosario in mano e si fa il
segno della croce: anche
Bernadette riesce allora a
segnarsi imitandola e la
sua paura svanisce.
• La fanciulla apparsa prega
il rosario senza muovere le
labbra, e al termine
scompare.
• Terminata l’apparizione,
Bernadette, colpita dalla
insperata visione, ha solo
la forza di chiedere alle
due ragazze “non avete
visto niente?”, in cerca di
una eventuale conferma
per il timore di essersi
sbagliata.
• Questa domanda suscita
subito la curiosità di
Toinette e Jeanne, che con
fatica riescono a farsi
raccontare l’accaduto; ma
la loro reazione è di
sospetto, paura e
derisione.
• Toinette non resiste e
riesce a dirlo alla mamma,
che incredula reagisce
con timore e disappunto,
combattuta tra la
possibilità di una
immaginazione di
Bernadette e la possibilità
che tutto ciò fosse vero,
per cui forse immaginava
già le possibili ricadute
negative sulla famiglia.
• Bernadette è ormai
attratta a tornare alla
grotta, ma l’indomani la
mamma glielo impedisce.
• Il sabato seguente la
ragazza va dal
confessore, l’Abbé
Pomian, al quale riferisce
di getto “ho visto
qualcosa di bianco che
aveva la forma di una
signora”, aggiungendo
poi i particolari.
• Il prete le promette che
ne parlerà con il curato
di Lourdes l’Abbé
Peyramale, il quale
afferma che “bisogna
aspettare”.
La seconda apparizione
• Domenica 14 febbraio. Le
voci del fatto accaduto si
sono ormai estese in paese,
e, all’uscita dalla Messa
Bernadette, sospinta da un
gruppo di ragazze
anch’esse indigenti che
frequentavano la scuola
dell’Ospizio, riesce a
vincere il no dei genitori e
ritorna alla grotta, portando
con sé dell’acqua
benedetta.
• Arrivata alla grotta, inizia
a pregare il Rosario,
quando al termine della
prima decina, Bernadette
rivede la stessa luce
iniziale e poi la Signora
con il rosario sul braccio
destro. Bernadette le
dice: “Se venite qui da
parte di Dio, restate; se
no…” ed incomincia ad
aspergerla con l’acqua
benedetta; la Signora si
china e sorride senza dire
nulla. Poi, riprende a
pregare il Rosario e prima
di terminare, la Signora
scompare.
• Non mancano momenti di
tensione e panico davanti a
questi fatti, con le ragazze
spaventate e Bernadette
sbiancata in volto… La
reazione della mamma fu
molto forte a causa del clima
che si respirava in paese, e
la rimprovera mentre la porta
ai Vespri delle 15.
• Il giorno seguente, lunedì 15,
è un giorno difficile per
Bernadette, che tra le mura
dell’Ospizio deve subire
critiche sia da parte delle
suore che l’accusano di
essersi illusa e di essere una
sciocca, sia da parte delle
ragazze che la deridono e la
provocano a raccontare
modificando la vera versione
dei fatti.
• Il martedì seguente la
signora Milhet, che da lavoro
a sua madre, riesce ad
entrare in contatto con la
ragazza e a convincere sia
lei che i genitori a tornare
alla grotta, con la scusa di
chiarire i fatti. E così
avviene.
La terza apparizione
• Dopo 24 ore, giovedì 18, di
notte per non essere notate
(non si sa l’ora), Bernadette,
assieme alla signora Milhet e
la sua sarta, si dirige alla
grotta dove comincia a
pregare il Rosario, ma quasi
subito le appare la Signora.
Bernadette, su richiesta delle
due donne, chiede alla
Signora di mettere per
iscritto su della carta il
proprio nome, ma la Signora
sorride e dice “non è
necessario…”. Sono queste
le prime parole che la santa
sente pronunciare dalla
Signora.
• Durante l’apparizione la
Signora chiede alla ragazza
“Volete avere la gentilezza di
venire qui durante quindici
giorni”, e Bernadette lo
promette…Poi anche la
Signora le promette una
cosa importante che segnerà
moltissimo lo spirito e la vita
della giovane, e dice: “Non vi
prometto di farvi felice in
questo mondo, ma nell’altro”.
• Terminata la visione, tornano
verso casa raccontandosi i
particolari e la signora Milhet
decide di prendersi ogni cura
per Bernadette e
proteggerla.
Le quindici apparizioni
• 4^ Apparizione
• 5^ Apparizione
Venerdì 19, prima dell’alba, con
Sabato 20, accompagnata
mamma Louise e zia Bernarda,
dalla mamma Bernadette
Bernadette si avvia alla grotta
arriva alla grotta verso le
portando con sé un cero
6.30 del mattino. C’è già
acceso benedetto (da qui la
molta folla ad attendere,
tradizione ancora oggi molto
come il giorno prima. In
viva): fu un’apparizione breve e
questa visione la Signora
silenziosa. Dopo la visione
insegna alla ragazzina una
racconta che la Signora era
preghiera particolare solo
contenta di rivederla e le ha
per lei, adatta al suo
detto che in seguito le farà delle
spirito, e che non volle
rivelazioni. Ci fu l’episodio di
rivelare.
voci strane uscenti dalla terra
che la Signora cacciò col solo
sguardo accigliato.
• 6^ Apparizione
• Le autorità reagiscono
Domenica 21, sempre di buon
Il Sindaco , il Procuratore
mattino e accompagnata dai
Imperiale e Il Commissario di
familiari, Bernadette si
Polizia della città si riunirono
presenta alla grotta, c’è tanta
per affrontare la situazione,
gente ed è presente anche il
sia dal punto di vista della
medico di Lourdes dott.
sicurezza (i fatti accadevano
Dozous, che vuole accertare
in un luogo impervio e
da sé cosa succede alla
pericoloso quindi per la
ragazza; egli stesso racconta
massa di gente che
di averla vista in preghiera, di
aumentava di numero
averle tastato il polso
durante le visioni) che dal
(normale), osservato la
punto di vista della verità dei
respirazione (facile), di averle
fatti: erano scettici sulle
toccato l’arteria radiale, non
visioni della ragazza, e in più
vede segni di squilibrio. Al
notavano le tensioni che
termine la ragazza diventa
nascevano tra i credenti e i
triste ed emette alcune
non credenti; insomma, il
lacrime, e dice soltanto:
paese non era più lo stesso.
“Pregate per i peccatori”.
• Dal Commissario di Polizia
Il Commissario Jacomet fu il
primo ad interrogarla. La
stessa domenica, all’uscita
dalla preghiera dei Vespri
delle 15, egli, con l’aiuto
della guardia Callet per il
riconoscimento, ferma la
ragazza e la invita a seguirlo
al commissariato.
Bernadette, che era
accompagnata dalla zia
Lucilla, acconsente e dice:
“Sì, signore, dove vorrete”.
Qualche passante
impietosito vedendo la scena
le dice: “ti metteranno in
prigione..”, ma lei risponde:
• “Non ho paura; se mi ci
mettono, mi tireranno fuori”.
Sulla sinistra c’è una piazza dove esisteva
la vecchia chiesa parrocchiale frequentata
da Bernatette, e, dove si vedono le case
davanti nella foto, c’era il commissariato di
polizia
• Con aria apparentemente
benevola Jacomet mette
Bernadette a suo agio e, per
il verbale, le chiede i dati
anagrafici personali; dopo di
che le chiede di raccontare i
fatti della grotta con ogni
dettaglio. Bernadette con
molta semplicità narra ogni
cosa fin dall’inizio, 11
febbraio (i dieci giorni
precedenti). Jacomet scrive
e comincia a fare domande
precise sulla Signora della
grotta: com’è, se parla, se si
muove, ecc. Bernadette
risponde senza timore e
senza contraddirsi mai.
• Vediamo uno stralcio
dell’interrogatorio:
• “…e allora, Bernadette, tu
vedi la Santa Vergine?
• Non dico che ho visto la
Santa Vergine.
• Ah, bene! Non hai visto
niente!
• Sì, qualcosa l’ho visto!
• Allora, cosa hai visto?
• Qualcosa di bianco.
• Qualcosa o qualcuno?
• Quella cosa (Aquerò) ha la
forma di una ragazza.
• E quella cosa non t’ha detto:
sono la Santa Vergine?
• Quella cosa non me l’ha
detto.
• Mah, eppure è quello che si
dice in paese…”
• Jacomet, imbarazzato per le
non corrispondenze tra le
risposte di Bernadette e
quello che diceva la gente,
incalza ancora di più la
ragazza con precise
domande e con l’intento di
farla contraddire.
• Vedendo che Bernadette non
cedeva, ad ogni pezzo di
verbale scritto, Jacomet ne
rilegge alcune parti ma
cambiando alcune risposte
furbamente, sperando che la
giovane analfabeta di 14
anni si confonda e sbagli a
rispondere; ma non riesce
nel suo intento.
• Ogni volta che Jacomet
cambia il senso delle cose,
Bernadette reagisce subito e
dice: “Nossignore…Mi avete
cambiato tutto”.
• Jacomet incalza, le offre la
possibilità di ritrattare tutto per
porre fine a tutto, ma
Bernadette rifiuta.
• Il commissario arriva allora a
minacciarla di metterla in
prigione e arriva anche ad
offenderla pesantemente, ma
lei con la sua semplicità
risponde ancora: “signore, vi
ho detto la verità…ho visto e
non posso dire diversamente”.
• Il tutto dura un’ora e mezza
circa, fino all’arrivo del padre.
• Dal verbale dell’interrogatorio • Ma Bernadette risponde
emergono le reazioni, avute
sempre lo stesso: “…ho visto
nei primissimi giorni, anche di
Aquerò parecchie volte, non
altre persone vicine a
posso sbagliarmi sempre!”.
Bernadette, che la ragazza
• Jacomet si fa promettere dal
stessa confida al
padre Francois che avrebbe
Commissario di polizia pur
impedito alla figlia di
essendo tutte negative e
ritornare alla grotta, dopo di
contro di lei:
che la lascia andare.
• La sorella Toinette e l’altra
• L’indomani, Bernadette tenta
ragazza non hanno visto nulla
di resistere alla promessa di
alla grotta;
non andare alla grotta, ma al
• La mamma Louise ha detto:
ritorno dalla scuola, nel
“è solo un sogno, non devi
pomeriggio cede e scende
ritornarci”;
alla grotta, inseguita dalle
guardie e curiosi, si mette in
• La zia Romaine: “è
preghiera ma non riceve la
un’illusione”;
visita della Signora. Ci resta
• Le suore dell’Ospizio: “Non
male della mancata
devi pensarci. Hai sognato”.
apparizione…
• 7^ Apparizione
Martedì 23 febbraio,
Bernadette si presenta alla
grotta e, circondata da una
folla sempre più grande, la
Signora questa volta le
appare.
Durante la visione,
Bernadette viene descritta
dai presenti “molto assorta” e
in attento ascolto... Al
termine, la ragazza rivela
solo che la Signora le ha
confidato tre segreti che
riguardano solamente lei e la
sua vita; per cui non
abbiamo notizie sul
contenuto del messaggio.
• 8^ Apparizione
Mercoledì 24, sempre di
mattina, durante la visione, la
Signora chiede a Bernadette
di porsi in ginocchio,
avanzare verso l’interno
della grotta, poi di chinarsi e
baciare la terra: “Vi
infastidisce farlo?”…”Oh,
no…con tutto il cuore”.
La ragazza, alla fine, spiega
che la Signora ha detto:
“Penitenza (tre volte)
…Pregate per la conversione
dei peccatori”. E la richiesta
di baciare la terra era proprio
per questo motivo.
• La Signora, allora, le indica
• 9^ Apparizione
di scavare più volte con le
Giovedì 25 sono presenti
mani: all’inizio c’è solo terra
trecento persone alla grotta;
umida, che diviene poi
oggi sarà un giorno difficile
fanghiglia; ella tenta di bere
per i fatti che accadranno.
ma non ci riesce ancora. Al
quarto tentativo, anche se
Durante l’estasi, la Signora
con disgusto, riesce a bere
dice a Bernadette: “Vai a bere
un po’ d’acqua e a bagnarsi il
e a lavarti alla fonte, e mangia
viso sporcandolo
dell’erba che è là”. Non
vistosamente di terra.
vedendo la fonte, la ragazza
• Poi vede dell’erba e la
va verso il Gave, ma la
mangia secondo la richiesta
Signora la ferma e le indica:
ricevuta.
“Non andare là, vai alla fonte
in fondo alla grotta”;
perplessa, Bernadette guarda
spesso la visione per capire
meglio cosa doveva fare non
vedendo ancora la fonte.
• La folla era attonita, non
capiva e si scandalizzava:
Bernadette viene insultata e
schiaffeggiata da persone
che non rivedono le dolci
estasi precedenti.
• Ma Bernadette risponde
soltanto: “E’ per i peccatori..”
• Alla giovane di Lourdes
vengono richiesti dalla
Signora alcuni gesti di
penitenza per i peccatori, e
per la loro conversione, ma
la folla non è ancora
preparata a comprendere ed
accogliere questo
messaggio. Lo capirà solo in
seguito.
• Dal Procuratore
Lo stesso giorno della 9^
apparizione, giovedì 25
febbraio, il Procuratore
Imperiale G.V. Dutour
convoca Bernadette per le
ore 18. Un agente avverte la
famiglia. La madre, Francois
era al mercato di Tarbes,
spaventata chiede sostegno
al cugino Sojous (padrone di
casa) che le accompagna
all’appuntamento.
• Lasciato Sojous fuori
dall’ufficio, Dutour procede
all’interrogatorio a
Bernadette.
• Come racconta la stessa
Bernadette, lo stile
dell’interrogatorio fu molto
simile a quello avvenuto con
il Commissario Jacomet: i
due erano dello stesso
parere e tentarono con forti
pressioni e minacce di far
desistere la santa ad andare
alla grotta e a ritrattare tutto.
• Ma anche Dutour fallì. Egli
compila un verbale con
risposte modificate per
rileggerlo e mettere in
confusione la santa.
• Ma Bernadette reagisce con
prontezza rispondendo punto
su punto ad ogni errore.
• Quando Dutour vede che la
ragazza non cede, prova il
confronto con il verbale del
Commissario mettendo in
luce false diversità. Ma
Bernadette non cade nel
tranello.
• Alla fine rimangono solo le
minacce di prigione, ma lei è
disposta a tutto in nome della
verità e della sua sincerità.
Sua mamma invece piange
disperata, ma Bernadette
dice: “Non c’è motivo di
piangere perché andiamo in
prigione. Non abbiamo fatto
nulla di male”.
• Venerdì 26 febbraio
Bernadette forte della sua
promessa alla bella signora
e sospinta dalla zia Bernarde
si presenta ugualmente alla
grotta: recita il suo rosario,
ripete i gesti di penitenza fatti
suggeriti dalla signora due
giorni prima, ma ella non
appare.
• Bernadette è triste e
disperata, è assalita dai
dubbi d’aver fatto qualcosa di
sbagliato. Si rifugia al Mulino
di Savy… La madre teme
ripercussioni dalla minacce
di Dutour.
• 10^ Apparizione
Nonostante le minacce di
Dutour nell’interrogatorio di
giovedì e l’esperienza
negativa di ieri, sabato 27
febbraio Bernadette si
ripresenta alla grotta, dove
sono presenti circa 800
persone. La Signora questa
volta è apparsa, ma
rimanendo silenziosa.
Bernadette non si perde
d’animo dopo le sofferenze
patite negli ultimi due giorni,
e si limita a pregare, a bere
dalla fonte e a compiere dei
gesti di penitenza, così come
la Signora le aveva suggerito
nelle apparizioni del 24 e 25
febbraio.
• 11^ Apparizione
Domenica 28 febbraio sono
presenti 1150 persone circa
(alcune fonti dicono 2000).
Bernadette compie ancora gli
ormai i suoi gesti di
penitenza: dopo la preghiera
bacia la terra e cammina
sulle ginocchia. La Signora è
apparsa e le ha parlato, ma
solo per comunicazioni
personali ed intime che
Bernadette non ha voluto
rivelare. Alla fine, si
incammina verso la chiesa
parrocchiale per la Messa
Solenne domenicale.
• Dal giudice Ribes
Al termine della Messa, una
guardia ha avuto il compito di
fermare Bernadette per
condurla dal giudice Ribes
che vuole interrogarla e
dissuaderla ad andare alla
grotta. Alla guardia dice:
“tenetemi forte o scapperò!”.
Dal giudice invece:
• “Sei qui biricchina?”
• “Sissignore, sono qui.”
• “Ti rinchiuderemo. Che cosa
fai alla grotta? Ti costringono
a fare ciò? Ti metteremo in
prigione.”
• E lei risponde:
• “Io sono pronta, mettetemi
pure, ma che sia solida e
ben chiusa, altrimenti io
scapperò!”
• Il giudice tenta ancora e la
minaccia, ma alla fine si
deve arrendere, e non può
far nulla contro di lei.
• Nel pomeriggio si reca al
chacot da Bernadette il
Direttore della Scuola
Superiore di Lourdes Antoine
Clarens, che desidera
chiarirsi le idee su ciò che ha
visto con i suoi occhi e che
l’ha lasciato molto perplesso:
i gesti alla grotta e tutto il
resto. Ascolta la
ragazza.
• Ma anche lui, sentendola
parlare non vede nulla di
strano in lei, e può osservare
la sua sincerità, la sua
naturalezza, la sua ingenuità,
la sua sicurezza. E si
convince della sua veridicità,
e cambia opinione.
• Il resoconto dell’incontro e le
sue riflessioni Clarens le farà
poi pervenire al prefetto di
Tarbes.
• Il primo miracolo
Nella notte tra domenica 28
febbraio e lunedì 1 marzo
avviene il primo miracolo
riconosciuto alla grotta di
Lourdes.
• Catharine Latapie (39 anni),
di Laubajac vicino a Lourdes,
è partita in piena notte per
Lourdes desiderosa di
incontrare Bernadette e di
andare alla grotta dove ha
immerso il suo braccio destro
malato a causa di una
caduta da un albero (paralisi
di due dita della mano,
lussazione dell’omero).
Immerge il braccio nel
piccolo bacino che
raccoglieva l’acqua della
fonte.
• Quasi subito le due dita si
sono raddrizzate e hanno
ripreso il normale movimento
di prima e con la stessa
flessibilità e forza.
• La donna, rientrata a casa la
sera, ha partorito il suo terzo
figlio, che nel 1882 diventerà
sacerdote.
• Il 18 gennaio del 1862, il
vescovo di Tarbes Mons.
Laurence, dopo gli
accertamenti medici dei
dottori, riconosce il miracolo
come evento soprannaturale.
• 12^ Apparizione
Lunedì 1 marzo sono
presenti alla grotta più di
1500 persone. Per la prima
volta è presente un
sacerdote. Bernadette porta
con sé il rosario di Pauline
Sans, una malata devota e
sua amica, su sua richiesta.
Inizia la preghiera, la Signora
appare ma con dolcezza
interviene chiedendo a
Bernadette se avesse il suo
rosario.
Alla risposta affermativa
della ragazza, la Signora
chiede di servirsi di quello
per la preghiera. Bernadette
lo estrae velocemente dalla
tasca alzandolo in aria. La
gente che assiste non
comprende il vero motivo del
gesto, e ciascuno dà una
propria interpretazione: chi
pensa che Bernadette chieda
a tutti i presenti di alzare il
rosario personale perché
fosse benedetto dalla
Signora, chi pensa che sia
addirittura la giovane stessa
a benedire i rosari.
Quest’ultima idea, però,
arriva all’orecchio dell’abbé
Péne che, chiamata
Bernadette, l’accusa di
compiere atti sacerdotali; ma
poi tutto svanisce nel nulla
quando lei stessa racconta il
motivo del gesto.
• 13^ Apparizione
Martedì 2 marzo sono
presenti alla grotta circa
1650 persone, molte delle
quali hanno vegliato sul
luogo per tutta la notte. La
Signora appare a Bernadette
prima delle ore 8 del mattino,
e questa volta c’è una
richiesta molto precisa rivolta
alla Chiesa: “Andate a dire ai
preti (sacerdoti) che si venga
qui in processione e che qui
si costruisca una cappella”.
Al termine dell’incontro
Bernadette si reca subito
dall’abbé Pomian, suo
confessore, del quale ha
fiducia. (facilmente la
giovane si rende conto che
ora deve affrontare la Chiesa
nei suoi rappresentanti e
forse ne ha più timore, non
sapendo bene come essi la
pensino); ma poi,
accompagnata dalle due zie
Bernarde e Basile, si reca
dal parroco Peyramale, al
quale deve riferire il
messaggio e del quale forse
teme sia la figura fisica che il
carattere. (vedi diapo. 14) Il
parroco sa già qualcosa
della storia, ma non conosce
Bernadette, e quando se la
trova dinanzi si dimostra fin
da subito duro con lei:
• “Sei tu che vai alla grotta?
• Si, signor curato.
• E tu dici che è la Santa
Vergine?
• Non ho detto che è la Santa
Vergine.
• Allora chi è questa signora?
• Non lo so!
• Ah, non lo sai, bugiarda! E
tuttavia lo scrive il giornale e
lo dicono tutti quelli che ti fai
correre dietro, che è la Santa
Vergine. Allora, che cosa
vedi?
• Qualcosa…che somiglia a
una signora…
• Qualcosa!
• Signor curato, Aquerò
chiede che si vada in
processione alla grotta! (si
ricorda del messaggio da
riportare ai preti).
• Bugiarda!”
Bernadette, forse per la
prima volta, vacilla e si sente
fragile proprio di fronte a chi
rappresenta la Chiesa a
Lourdes (una paura che
portava già dentro di sé dal
mattino probabilmente).
L’abbé Peyramale è molto
aggressivo e dimostra di non
crederle a causa di alcuni
elementi che egli ritiene un
po’ strani: non si sa chi sia
questa visione, che chiede
addirittura una processione;
E poi i gesti di mangiare
l’erba come penitenza… E
così decide di cacciarla via.
(forse vuole anche metterla
alla prova).
Tornate al cachot dopo il
furibondo incontro, a
Bernadette viene in mente
un particolare del messaggio
ricevuto alla mattina che le
era sfuggito a causa della
reazione del parroco, e cioè
la Signora aveva richiesto
anche una “cappellina” o
“capèro” che nella regione
della Bigorre non significa
piccola chiesa, ma santuario.
Decide, dunque, di tornare
dal parroco, ma le due zie
(troppo spaventate dal primo
incontro) si sono dileguate.
Arriva casualmente
Domeniquette che si offre
con molto piacere.
L’appuntamento per
l’incontro è fissato per le
19.00 serali, e Bernadette ha
timore…ma non le manca il
coraggio di affrontare la
situazione. Questa volta
sono presenti all’incontro
anche il suo confessore abbé
Pomian, e altri due preti.
Bernadette interviene subito,
concludendo il messaggio
lasciato a metà:
• “Signor curato, Aquerò mi ha
detto: Andate a dire ai preti
di far costruire qui una
cappella”.
E aggiunge poi, prima di
qualsiasi reazione dei preti:
“Una cappella…alla
buona…anche se piccolina”
(parole sue e non della
Signora).
• Il parroco, accertatosi della
sicurezza di Bernadette su
tali parole, si impone la
calma e chiede alla ragazza
di domandare alla Signora il
suo nome e un segno visibile
e straordinario, cioè di far
fiorire il roseto presente nella
grotta, in pieno inverno.
• 14^ Apparizione
Mercoledì 3 marzo, alle 7 del
mattino, sono presenti alla
grotta circa 3000 persone,
ma Bernadette, che
passando in mezzo ad esse
le si era rotto il cero, non ha
ricevuto la visione.
Tornata alla grotta più tardi,
dopo un invito interiore che
la richiamava, e con
presente solo un centinaio di
persone, la Signora le
appare ribadendo ancora la
richiesta ai preti di una
“cappella.
Alla domanda di Bernadette
sul suo nome e alla richiesta
della miracolosa fioritura del
roseto da parte del parroco,
la Signora ha risposto con un
sorriso.
Tornata dall’abbé Peyramale,
Bernadette descrive i fatti,
ma anche il parroco
ribadisce le proprie richieste
alla visione; solo così
crederà al messaggio.
• 15^ Apparizione
Giovedì 4 marzo sono
presenti alla grotta circa
8000 persone, desiderose di
vedere anche qualche
miracolo; attesa questa
provocata dalla promessa
dei 15 giorni voluti dalla
visione: “Volete avere la
gentilezza di venire qui
durante quindici giorni” (alla
terza apparizione). Ci si
attendeva qualcosa di
speciale; ecco perché la
gente era così numerosa.
Bernadette si presenta, ma
la Signora si comporta come
il giorno precedente, con le
•
•
•
•
stesse richieste; e per 20
giorni Bernadette non va più
alla grotta perché non si
sente attratta ad andarci
come in precedenza.
Il parroco rimane deluso per
la seconda volta (in cuor suo
forse sperava che fosse tutto
vero), e così anche la gente
che aspettava segni
straordinari. L’abbé
Peyramale le dice:
“Tu hai il denaro per
costruirla, questa cappella?
No, signor curato.
Io, neppure…Dì alla signora
che te ne dia”.
e poi aggiunge:
“Non ti ha detto di ritornare?
• No, signor curato.
• Non ti ha detto se sarebbe
ritornata?
• Non me l’ha detto”.
La delusione appartiene a
tutti a Lourdes, ma
Bernadette comunque
rimane serena per aver
portato a termine la propria
missione, riferendo le cose
sentite alle persone citate
dalla visione…sperava
anch’essa però in una
risposta dalla Signora.
• L’interrogatorio del 18
marzo
• Bernadette viene convocata
dal Procuratore Imperiale
Dutour per la seconda volta
allo scopo di essere
interrogata; sono presenti
anche il Commissario
Jacomet, il sindaco e il
cancelliere per redigere il
verbale.
• Il motivo principale, questa
volta, è la curiosità delle
autorità cittadine per i
“segreti” che la giovane di
Lourdes avrebbe ricevuto da
parte della visione, quindi
vogliono approfondire.
• Bernadette conferma di
averne ricevuti 4: il primo
riguarda la richiesta della
processione e della cappella,
mentre sottolinea che gli altri
3 sono strettamente
personali e non deve rivelarli
a nessuno; e così farà.
• Le autorità provano poi a
farsi raccontare di nuovo
tutta la storia dall’inizio, con
l’intento di farla cadere in
contraddizione su qualche
particolare; ma Bernadette
anche questa volta ne esce
indenne grazie alla sua
semplicità e veridicità nel
racconto dei fatti.
• Nega anche alcuni fatti
miracolosi che le sono stati
attribuiti dalla gente,
dimostrando di essere umile
e corretta.
• Anzi è proprio lei che
interviene per dire loro che
non sa se andrà più alla
grotta (qui forse lo dice con
l’amarezza di non sentirsi più
attratta come prima dal quel
richiamo interiore che la
spingeva ad andare alla
grotta).
• Ovviamente le autorità, dopo
questa affermazione di
Bernadette, si sono sentite
tranquillizzate pensando alla
fine di tutta la confusione
creatasi nell’ultimo mese.
• 16^ Apparizione
Nella notte tra il 24 ed il 25
Bernadette, dopo alcuni
giorni di malessere dovuto
all’asma, sente di nuovo quel
dolce richiamo ad andare
alla grotta.
Alle 4 di notte si sveglia e fa
presente ai suoi genitori di
voler andare alla grotta; essi
comprendono e
l’assecondano.
Alle 5 circa è già alla grotta,
dove pensava di non vedere
nessuno; invece, giorno
dall’Annunciazione, già da
giorni un centinaio di
persone aveva pensato che
quel mattino potesse
accadere qualcosa, e questi
si presentarono puntuali. C’è
anche il Commissario.
Puntuale, la Signora della
grotta appare a Bernadette,
e dalla nicchia scende verso
l’interno all’altezza della
giovane. Bernadette si era
preparata una frase per
domandare il nome alla
visione, decisa a ripeterla
fino a raggiungere l’obiettivo.
Ad ogni domanda la Signora
sorrideva, ma quando la
ripete per la quarta volta il
sorriso termina, passa il
rosario sul braccio destro, le
mani che erano giunte si
allontanano e scendono
verso terra, poi le rialza
congiungendole di nuovo
vicino al petto, e alza gli
occhi dicendo nella lingua
occitana parlata da
Bernadette: “Que soy era
Immaculada Councepciou”.
Bernadette non comprende il
significato di queste parole,
ma si sforza di memorizzarle
e s’incammina subito verso
la casa del parroco per
riferirgli l’atteso nome.
Il roseto non è fiorito…
Entrata a grande velocità
nella casa del parroco,
Bernadette non esita un
attimo e, appena si trova
davanti all’abbé Peyramale,
annuncia con decisione quel
nome tanto atteso:
• “Que soy era Immaculada
Councepciou”.
Al silenzio del parroco subito
aggiunge:
• “Aquerò ha detto: Que soy
era Immaculada
Councepciou”.
Ma il parroco risponde:
• “Una signora non può avere
questo nome. Tu ti sbagli!
Sai che cosa vuol dire ciò?”
Bernadette risponde di no
scuotendo la testa; e il
parroco continua:
• “Allora come puoi dirlo, se
non hai capito?”
• “L’ho ripetuto lungo tutta la
strada”, risponde la giovane.
Poi aggiunge:
• “Ella vuole sempre la
cappella”.
Il parroco è completamente
spiazzato, non riesce a dire
più nulla, ed invita
Bernadette a tornare a casa
con la promessa di rivederla
qualche giorno dopo.
Questo nome è particolare:
quattro anni prima (1854),
infatti, Papa Pio IX aveva
emesso il nuovo dogma
mariano dell’Immacolata
Concezione.
Una novità teologica,
dunque, che solo gli esperti
di teologia potevano
conoscere e comprendere
bene. Per la gente comune
era un concetto nuovo e
molto complesso da capire.
Sentire una ragazza di 14
anni dire tale frase, ripetere
quel nome tanto difficile e
strano non poteva lasciare
indifferente un prete.
Peyramale rimane
sconcertato: se ciò è vero, la
visione alla grotta è di sicuro
la Madonna, la Madre di
Gesù.
E’ un momento delicato
questo: accettare o no che il
nome della visione sia vero e
non il frutto di un colossale
imbroglio fa un’enorme
differenza, sia per
Bernadette, sia per Lourdes
che per la gente.
Peyramale rappresenta la
Chiesa a Lourdes, e come
tale la sua decisione diventa
fondamentale per la
posizione della Chiesa
stessa sul caso di Lourdes.
La responsabilità è pesante;
in ballo ci sono cose molto
importanti: la credibilità della
Chiesa, la fede delle
persone, la vita di
Bernadette.
• Dal 26 marzo al 6 aprile
• In questi giorni non
avvengono apparizioni.
• Il prefetto della città dà
ordine a tre medici, i dottori
Balencie-Lacrampe-Peyrus,
di visitare Bernadette con il
compito preciso di stendere
un verbale che attesti una
qualsiasi malattia mentale
atta a far ricoverare
Bernadette in una struttura
sanitaria. La visita avviene il
27 marzo, ed è un tentativo
molto scorretto da parte delle
autorità di Lourdes per
sbarazzarsi della veggente.
Ma il tentativo fallisce
miseramente davanti alla
buona salute fisica (solo
asma) e l’ottima salute
mentale della giovane.
• 17^ Apparizione
Dopo due settimane,
mercoledì 7 aprile,
Bernadette sente
nuovamente il dolce richiamo
della Signora, ora
dell’Immacolata, come lei si
è annunciata, e alle 5 del
mattino è già alla grotta; è
presente un centinaio di
persone.
Durante l’estasi la giovane
tiene in mano un grosso
cero, la cui fiamma volteggia
a lungo tra le sue dita a
causa del vento; vede tutto il
medico Douzous presente
alla grotta che appena
terminata l’apparizione,
durata mezz’ora, prende la
la mano di Bernadette, la
gira ed esterefatto dice: “Non
c’è niente!”. Aggiungendo
poi: “Non so cosa tu veda,
ma ora sono sicuro che vedi
qualcosa”.
Dopo questo episodio
straordinario, durante il
giorno, Antoinette Tardhiva il
prima e la signora Garoby
poi proveranno ad avvicinare
la fiamma di una candela
accesa verso le dita di
Bernadette per vederne la
reazione, ed in entrambi i
casi la giovane ritrae la mano
stizzita per il calore della
fiamma.
Bernadette non comprende
questi gesti della gente,
come non si è accorta del
miracolo del mattino alla
grotta; per la gente invece è
una ulteriore prova
dell’autenticità
dell’apparizione.
• Dall’ 8 aprile al 15 luglio
• In questi tre mesi Bernadette
non ha più apparizioni;
riceve però molte visite da
parte di fedeli, personalità,
curiosi.
• Non mancano visionarie che
dicono di vedere la Madonna
alla grotta, ma si riveleranno
ben presto persone esaltate
o illuse di vedere; il confronto
con Bernadette e le sue
testimonianze non regge.
• Il Prefetto Massy il 4 maggio,
per combattere il fenomeno,
notifica alla cittadinanza che
chi si dichiarerà visionaria
sarà arrestata e internata
all’ospizio di Lourdes.
• Bernadette, da quel
momento, viene messa sotto
sorveglianza, così come le
altre visionarie; viene
osservata anche nel periodo
di cure per l’asma che farà a
Cauterets, ma i verbali
attestano sempre la sua
coerenza con le cose dette in
precedenza, la sua
semplicità e la fuga da ogni
forma di guadagno o
pubblicità.
• Il 3 giugno Bernadette riceve
la sua Prima Comunione
nella Cappella dell’ospizio di
Lourdes
• 18^ Apparizione
Passati più di tre mesi
dall’ultima apparizione,
giovedì 16 luglio, verso le 8
di sera, Bernadette sente
ancora quel dolce richiamo
ad andare alla grotta.
Non sa come fare visto il
divieto del Prefetto e lo
steccato che blocca
l’accesso alla grotta; non
vuole creare problemi ai
genitori.
La zia Lucile Castérot l’aiuta:
si travestono per non essere
riconosciute e si avvicinano,
ma devono fermarsi dalla
parte opposta del Gave, in
corrispondenza della grotta.
Dopo la recita del rosario,
ecco la Madonna che le
appare nel silenzio; non dice
nulla la Signora, ma a
Bernadette basta rivederla.
Pochi sono venuti a sapere
di questa ultima apparizione,
e a chi le chiese di come
aveva fatto a vedere la
Signora da così distante
rispetto alle altre volte disse:
“Non vedevo né le tavole, né
il Gave; mi sembrava di
essere alla grotta, non più
lontana delle altre volte. Non
vedevo che la Santa
Vergine…non l’ho mai vista
così bella”.
• Dal 17 luglio 1858 al 4
luglio 1866
• Per Bernadette questo
periodo è il tempo della
testimonianza e di scelte
importanti per la propria vita.
• E’ chiamata ad affrontare
ancora molti interrogatori sui
fatti accaduti, sia da parte di
curiosi che da parte di
ecclesiastici.
• Lei si fa forza e affronta ogni
difficoltà: la scuola con le sue
difficoltà ad apprendere e
memorizzare, gli oppositori
delle apparizioni che la
tormentano, compreso
qualche prete proveniente da
fuori Lourdes, e la sua asma.
• Si da da fare e lavora come
bambinaia per aiutare la
famiglia.
• Ma i Soubirous vengono
costantemente disturbati
nella propria casa da non
riuscire ad avere pace e
poter lavorare tranquilli.
• Vista la già precaria
situazione economica
Bernadette accetta l’idea di
trasferirsi nell’ospizio delle
suore di Lourdes, dove già
frequenta la scuola e dove
d’ora in poi avrà anche
l’alloggio (dal 15 luglio 1860
al 4 luglio del 1866). Dopo
tale data entrerà nel
convento di Nevers per
abbracciare la vita religiosa.
Il tempo della vita consacrata
(dal sito: Lourdes-france.org)
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Dal 4 al 7 luglio 1866, è in viaggio verso Nevers. È la prima (e l'ultima) volta che
Bernardetta prende il treno e lascia i suoi Pirenei.
Dopo la testimonianza che fa sulle Apparizioni, Bernardetta veste un piccolo cappuccio e
la tonaca della postulante. Bernardetta ha formalmente precisato che lei veniva "per
nascondersi".
Bernardetta ha nostalgia. Dirà "è il più grande sacrificio della mia vita". Supererà questo
sradicamento con coraggio, ma anche con umore. Inoltre, assumerà senza secondo fine
questa nuova tappa: La "mia missione a Lourdes è finita ", "Lourdes non è il cielo".
Prende l’abito il 29 luglio 1866, tre settimane dopo il suo arrivo, con altre 42 postulanti.
Riceve il nome di suor Maria Bernarda.
Nel settembre 1866, l'asma di Bernardetta si aggrava. Nell'ottobre 1866, il suo stato
peggiora. Il medico Robert Saint-Cyr, medico della Comunità, assicura che non passerà
la notte. Madre Maria Teresa considera che sia bene che Bernardetta faccia la
professione in articulo mortis. Sopravvivrà a questa notte.
Nel dicembre 1866, riceve la notizia della morte della mamma, di 41 anni.
Il 2 febbraio 1867, Bernardetta curata, ritorna al noviziato e il 30 ottobre 1867 fa la
professione dinanzi a Mgr Forcade. Si impegna per tutta la vita a praticare i voti di
"povertà, castità, obbedienza e carità". Ogni professa riceve: il crocifisso, il libro delle
costituzioni e la lettera di obbedienza e la sua destinazione in una casa religiosa.
Bernardetta è assegnata alla Casa Madre, come aiuto infermiera.
Nel 1869, i problemi di salute di Bernardetta ricompaiono.
Nel marzo 1871, ha la notizia del decesso di suo padre.
Da 1875 a 1878, la malattia progredisce. In questo stato pronuncia i suoi voti perpetui.
L'11 dicembre 1878, si mette a letto definitivamente, nella sua Cappella bianca come
chiama il grande letto con tende ed il 16 aprile 1879, muore. Il 30 maggio 1879, la bara di
Bernardetta è sepolta nel sotterraneo dell'oratorio San Giuseppe.
1907: apertura del processo ordinario di beatificazione,
completato nel 1909.
1909: il 22 settembre, 1* riesumazione del corpo di
Bernardetta. Il corpo è trovato intatto.
1913: il 13 agosto, Pio X autorizza l'Introduzione della causa
di beatificazione.
1919: il 3 aprile: 2* riesumazione per il riconoscimento del
corpo.
1923: il 18 novembre, Pio XI dichiara la eroicità delle virtù.
1925: il 18 aprile, 3* riesumazione. Il corpo è sempre intatto. Il
14 giugno, beatificazione di Bernardetta, da parte di Pio XI, a
San Pietro di Roma. Il 18 luglio, il corpo di Bernardetta è
messo in un’urna, il viso e le mani coperti di una pellicola
sottile di cera. Il 3 agosto, trasferimento dell’urna, dal
noviziato alla Cappella del convento Saint-Gildard.
1933: l'8 dicembre, festa dell'Immacolata Concezione,
canonizzazione di Bernardetta da parte di Pio XI.
Fonti e Bibliografia
• Bernadette vi parla, R. Laurentin, ed. Paoline.
• Bernadette racconta le sue apparizioni, A. Bernardo, ed.
Doucet – Lourdes.
• Bernadetta diceva…, Archives Maison Mère des Soeurs de la
Charité de Nevers, Espace Bernadette Soubirous Nevers.
• Le parole di Bernadette, Città Nuova 2007.
• Avvengono ancora miracoli a Lourdes?, A. Olivieri – B. Billet,
22 casi di guarigione 1949-1989, ed. Centro Volontari della
Sofferenza, 6^ ed.
• Miracoli e miracolati, Quando - chi e dove, T. Mangiapan,
Lourdes.
• Internet (motori di ricerca vari)
•Fotografie
Le foto sono prodotte dall’autore Bonavigo Marco
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