Growth Empirics: A panel data Approach (Islam 1995) Michele Guaragna matr. 94898 Laurea Specialistica in Economia Applicata Corso di Economia della Crescita A.A. 2005/2006 1 Organizzazione del lavoro 1) 2) 3) Il problema della convergenza (cenni sul modello di Solow) Riformulazione dell’equazione di crescita in termini di “panel regression model” (Islam) Problemi della stima dei dati 2 Organizzazione del lavoro 4) 5) 6) 7) Risultati delle stime Interpretazione dei risultati Introduzione del capitale umano Conclusioni 3 Il problema della convergenza L’analisi del fenomeno della convergenza è l’argomento di maggior interesse trattato all’interno dello studio sulla crescita. Per spiegare in cosa consiste la convergenza economia significa interessarsi ad un insieme complesso di fattori ed implicazioni, però, senza dubbio, le opportunità di crescita di un paese sono strettamente legate ai livelli di produzione procapite (o livello di produzione per lavoratore) dei paesi all’inizio del periodo considerato. 4 Il problema della convergenza L’obiettivo dello studio della “crescita” è conoscere le forze che spingono ad accelerare il tasso di crescita di paesi inizialmente arretrati nel processo di industrializzazione rispetto al tasso presente dei paesi che si trovano in uno stato più avanzato di tale processo, ottenendo come risultato finale l’emergere di una tendenza dei livelli di benessere, delle differenti economie, ad uguagliarsi nel lungo periodo. 5 Il problema della convergenza A tal proposito definiamo diversi concetti di convergenza. Convergenza assoluta: è il concetto più intuitivo di convergenza e si individua nella correlazione negativa tra livelli iniziali di produttività e tassi di crescita nel successivo intervallo temporale. Questa è anche nota come convergenza di tipo β, nella quale si suppone che le differenti economie nel lungo periodo tendano a raggiungere gli stessi livelli di Pil procapite o produttività. 6 Il problema della convergenza Alla base di questo concetto vi è la considerazione che tali economie presentino gli stessi parametri per quanto riguarda: Propensione al risparmio, Tasso di crescita della popolazione, Tasso di deprezzamento del capitale, Tipo di funzione di produzione. La convergenza assoluta è quella che, dal punto di vista empirico, è più immediatamente osservabile, e la suddetta correlazione negativa, ha stimolato per anni l’interesse degli economisti. 7 Il problema della convergenza Abbandonando le ipotesi di uguaglianza tra i parametri nelle economie, si giunge al concetto di: Convergenza condizionata: secondo la quale le varie economie hanno equilibri diversi, quindi sarà necessario modificare il concetto di convergenza assoluta per spingersi verso un’idea sottostante che si basa sul fatto che le economie più povere crescano più velocemente di quelle ricche, ossia un’economia cresca tanto più velocemente quanto più lontano si trova dal suo particolare stato stazionario (differenze strutturali nei parametri succitati). 8 Il problema della convergenza In via di principio, all’evidenza empirica di un avvenimento storico, sorgono le formulazioni di differenti teorie. Nell’ambito delle misure empiriche di convergenza tra paesi analizziamo il modello di Solow (1956), il quale rappresenta il punto di partenza della nostra analisi ed è definito dal seguente sistema di equazioni: 9 Il problema della convergenza Funzione di produzione Coob-Douglas che dipende dal capitale, dal lavoro e dal progresso tecnico. Legge di accumulazione del capitale, che considera il tasso di deprezzamento Legge di crescita della forza lavoro Legge di crescita della progresso tecnico che considera il tasso di crescita g Investimenti in funzione del prodotto 10 Il problema della convergenza Consideriamo le seguenti definizioni: 11 Il problema della convergenza Considerando che le caratteristiche funzione di produzione neoclassica sono: della Rendimenti di scala costanti. Prodotto marginale dei fattori produttivi capitale e lavoro positivo e decrescente. Valgono le condizioni di Inada possiamo riscrivere la funzione di produzione e la legge di accumulazione del capitale 12 Il problema della convergenza Dove dall’ultima formula i desume il seguente grafico: Equilibrio in Stato Stazionario 13 Il problema della convergenza Dopo aver definito il tasso di crescita del capitale per lavoratore effettivo come segue: Dal grafico possiamo notare che: Cosa ben evidente anche dal seguente grafico: 14 Il problema della convergenza Allora qualunque sia 15 Il problema della convergenza Si può facilmente dimostrare che: dove quindi che in stato stazionario diventa: 16 Il problema della convergenza Capiamo che in stato stazionario il capitale procapite cresce al tasso di sviluppo tecnologico g. Le implicazioni per la convergenza sono che risulta evidente che man mano che ci si avvicina allo stato stazionari, il tasso di crescita del capitale diminuisce. Questo suggerisce tre tipi di considerazioni: 17 Il problema della convergenza 1° considerazione: esiste una correlazione negativa tra il livello iniziale di capitale procapite ed il tasso di crescita. I paesi poveri, avendo un tasso di crescita superiore a quello dei paesi più ricchi crescono di più in modo da annullare il gap 18 Il problema della convergenza 2° considerazione: correlazione positiva tra il tasso di crescita e distanza dallo stato stazionario 3° considerazione: dal momento che il tasso di crescita di stato stazionario è determinato dal tasso esogeno di progresso tecnico ed essendo questo un bene pubblico, da tutti condivisibile, tutti i paesi avranno lo stesso tasso di crescita di stato stazionario. 19 Il problema della convergenza In questa primitiva definizione di convergenza si presuppone che il livello di capitale per unità di lavoro effettivo di stato stazionario sia lo stesso per ogni paese. Volendo riepilogare le conclusioni dedotte dal modello di Solow possiamo dire che: 1)La teoria neoclassica spiega la crescita del prodotto come funzione della crescita dei fattori produttivi e della tecnologia. L’importanza relativa di ciascun fattore è costituita dalla propria quota della produzione. 20 Il problema della convergenza 2) Il capitale è il fattore produttivo più importante perché può essere accumulato. 3) La crescita di lungo periodo del Pil procapite è causata da miglioramenti nella tecnologia. 4) In assenza di sviluppo tecnologico, la produzione procapite alla fine converge al proprio valore di stato stazionario. Il valore di stato stazionario dipende in maniera positiva dal tasso di risparmio ed in maniera negativa dal tasso di crescita della popolazione. 21 Il problema della convergenza Le implicazioni in termini di convergenza: 1) Le regioni che hanno lo stesso livello iniziale di capitale procapite, il medesimo tasso di risparmio e medesimi parametri tendono a convergere al medesimo livello di reddito procapite 2. A parità di altri parametri, le regioni caratterizzate da un livello di reddito procapite minore tendono a crescere più velocemente di regioni caratterizzate da un livello di reddito procapite maggiore (ipotesi di convergenza assoluta) 22 Il problema della convergenza 3) Se le regioni sono caratterizzate da parametri diversi (diversi tassi di risparmio, diverse tecnologie), allora ognuna di esse tende a convergere verso un proprio livello di stato stazionario, ma il tasso di crescita è tanto maggiore più si è distanti da esso (convergenza condizionata) 23 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Islam (1995) propone un nuovo approccio per affrontare le problematiche relative al fenomeno della convergenza dei tassi di crescita dei paesi, riformulando l’equazione classica (basata su regressioni crosssection) e rielaborando un differente modello di dati panel. 24 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica L’approccio con dati panel conduce a risultati significativamente diversi da quelli ottenuti dalle tecniche di regressione basate su modelli crosssection. Tali risultati, sono raggiungibili attraverso funzioni di produzione aggregate tradizionalmente utilizzate in economia. 25 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Tale lavoro, nell’affrontare la problematica della convergenza, con la struttura a dati panel, permette di osservare gli “effetti” che individualmente non si sarebbero potuti osservare nell’impostazione dell’analisi crosssections. 26 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica L’approccio proposto da Islam si basa sull’adozione del modello dinamico (con dati panel) ed ha come punto di partenza il recente lavoro svolto da Mankiw, Romer e Weill (1992). Esso pone l’accento su due risultati sostanzialmente differenti: 1)La stima del tasso di convergenza condizionale risulta più elevato. 2)La stima del valore dell’elasticità dell’output, rispetto al capitale risulta più bassa. 27 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Le cause di questo cambiamento dei risultati, è riconducibile alla struttura delle variabili omesse. In altre parole, la struttura cross-section ignora l’aspetto degli effetti dei singoli paesi della funzione di produzione aggregata. Viceversa la struttura panel rende possibile la correzione di queste distorsioni consentendo: 1)Isolare l’effetto del capitale. 2)Isolare l’effetto delle diverse tecnologie ed istituzioni nel processo di convergenza 28 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Le persistenti differenze in termini di livelli di tecnologie sono un fondamentale fattore sottostante nell’economia dello sviluppo. Sappiamo che, se le economie risultano completamente identiche (convergenza assoluta), allora avremmo dovuto focalizzare lo studio solo sul saggio di risparmio e sulla forza lavoro. Tuttavia essendo la realtà diversa, poiché esistono numerose differenze tre un economia ed un’altra, dovremmo necessariamente focalizzare l’attenzione su tutti i fattori tangibili ed intangibili che possono entrare dentro i rispettivi effetti individuali. 29 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica L’analisi di Islam mostra come miglioramenti dei suddetti fattori tangibili ed intangibili conducono anche ad elevati tassi di crescita nella fase di transizione. Inoltre tali miglioramenti potrebbero condurre anche al miglioramento delle tradizionali determinanti del livello di reddito in “steady state”, ad esempio il tasso di risparmio ed il tasso di crescita della popolazione. 30 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica L’articolo di Islam (1995) prende le mosse da un appunto tecnico al lavoro di MankiwRomer-Weill (1992), i quali sviluppano la loro teoria e ne derivano le formule da testate, facendo riferimento al capitale per unità di lavoro effettivo. Questi propongono la seguente espressione di un Dynamic panel data model 31 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica dove costituisce il termine individuale country-specific invariante nel tempo. E il termine A0 riflette non solo la tecnologia ma anche la dotazione iniziale di risorse, il clima, le istituzioni, e così via; esso potrebbe perciò differire tra i paesi (MRW, 1992) 32 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica MRW ipotizzano che dove α è una costante e ε è uno stock-country specifico. Ebbene Islam, invece ritiene non totalmente convincente l’ipotesi secondo la quale il risparmio ed il tasso di crescita della popolazione non siano influenzati da tutto quanto si racchiude in A(0) (clima, istituzioni eccetera). La stima con un panel di dati è apparsa ad Islam lo strumento adatto di controllo di tale effettopaese individuale. 33 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Il test effettuato da Islam considera il periodo 19601985, e considera 3 campioni: 96 paesi non-oil. 74 paesi intermedi. 22 paesi OECD. Le tecniche adottate sono: Singola regressione cross-section. Regressione pooled con dati osservati in un arco temporale di 5 anni. Minimi quadrati con una variabile dummy (dicotomica) ad effetti fissi. 34 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica I risultati ottenuti inducono l’autore ad affermare che le velocità di convergenza nell’ultima rilevazione (Minimi quadrati con una variabile dummy ad effetti fissi) sono molto più accentuate. Le stime dell’elasticità dell’output rispetto al capitale sono molto più plausibili. Inoltre va sottolineato che questi cambiamenti nella stima dei parametri sono dovuti alla correzione della distorsione da variabili distorte omesse che l’approccio panel rende possibile. 35 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Analizzando in modo più dettagliato il lavoro di Islam, possiamo notare che l’evidenza del lavoro di MRW si fonda sul concetto di convergenza condizionale. Difatti essi procedono partendo dal modello originale di Solow ed affermano che i differenti livelli di reddito in “stato stazionario” nei diversi paesi sono riscontrabili dall’inserimento, all’interno della regressione, delle variabili relative al tasso di risparmio ed al tasso di crescita della popolazione. 36 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Dal punto di vista dei test per la verifica della convergenza, le metodologie adottate consistono nell’effettuare una regressione che pone come variabile dipendente (Y) i tassi di crescita ed come prima variabile esplicativa (X) il livello di reddito iniziale. Altre variabili appaiono, invece, nella regressione come proposte al controllo delle differenze delle preferenze e della tecnologia in stato stazionario. 37 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Tuttavia la difficoltà risiede nel fatto che in questo tipo di regressione cross-section, alcune differenze in termini di preferenze e di tecnologie non sono direttamente osservabili. Capiamo, quindi, che nella struttura della regressione cross-section non è possibile renderci conto delle reali differenze dei fattori. Di conseguenza solo l’approccio superare questo problema. panel può 38 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Riprendendo i concetti anticipati in precedenza, l’analisi di Islam parte dal lavoro di MRW dove si assume come punto di partenza una funzione di produzione Coob-Douglas (con progresso tecnico labor-augmenting), proposta nel modello iniziale di Solow 39 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Dove Y è l’output, K è il capitale, L è il lavoro. Inoltre L ed A sono assunti essere elementi di crescita esogeni relativi ai tassi n e g descritti dalle seguenti leggi di accumulazione (del lavoro e della tecnologia) 40 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Assumendo che s è una costante frazione dell’output (Y) che può essere risparmiato o investito; e definendo: L’output per lavoratore effettivo Il capitale per lavoratore effettivo Possiamo agevolmente derivare la seguente equazione dinamica di Dove δ è il tasso di deprezzamento (costante) 41 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Allora è immediato concludere che convergerà al suo stato stazionario al valore: 42 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Quindi effettuando semplici sostituzioni giungiamo ala seguente equazione di stato stazionario per reddito procapite: (1) Assumendo che i paesi sono attualmente nel loro stato stazionario MRW usano questa equazione per vedere come diversi tassi di risparmio e tassi di crescita della forza lavoro possono spiegare i diversi livelli di reddito procapite tra i paesi. 43 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica In generale il modello proposto si fonda sul fatto di tentare di spiegare un grande parte della variazione di reddito “cross-country”, ma la stima dell’elasticità dell’output rispetto al capitale (α) fu trovato insolitamente elevato. Un tentativo per spiegare questo tipo di risultato (α elevato) è stato quello di inserire, nell’equazione da stimare, la variabile “capitale umano”. Questo condusse a 2 risultati: 1)Migliore “fitted” ai dati del modello stimato. 2)Una stima dell’elasticità più vicina alla realtà 44 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica MRW adottano un’importante assunzione: Nell’equazione (1), oltre al tasso di risparmio ed al tasso di crescita della popolazione, vi è anche il termine lnA(0)+gt; ebbene, poiché il tasso del progresso tecnico (g) è considerato un elemento esogeno e, comunque è comune per tutti i paesi, il termine gt è ritenuto una costante del modello, di conseguenza esso non può essere contenuto nel termine A(0). Da qui è immediato dedurre che A(0) è un termine che non riflette solo la tecnologia ma anche altre componenti quali il clima, istituzioni eccetera. 45 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Da questa assunzione ne deriva che: Dove α è una costante e ε è lo “specificcountry” o il termine di shock. Quindi sostituendo questo termine nell’equazione (1), e sostituendo α al posto di gt avremo: (2) 46 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica A questo punto MRW pongono un’ulteriore assunzione fondamentale, ossia ε è indipendente dalle variabili esplicative “s” e “n”. Sotto queste assunzioni adesso gli autori procedono a stimare l’equazione (2) con il metodo dei minimi quadrati ordinari (OLS). L’argomentazione fondamentale per la stima del modello è che le preferenze sono isoelastiche ed n è indipendente da ε. In generale l’effetto specifico della tecnologia compreso nel termine ε è probabilmente correlato con il tasso di risparmio e di crescita della popolazione sperimentato nel paese. 47 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica A(0) non è, quindi, definito solo nel senso stretto di produzione di tecnologia, ma include anche altre dotazioni, istituzioni eccetera. La cosa più importante è che l’assunzione d’indipendenza del termine ε da s ed n, risulta essere necessaria dal punto di vista econometrico, infatti la stima con OLS è valida solo sotto questa assunzione. 48 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica La congettura di base è che la struttura con dati panel permette una migliore descrizione della tecnologia del termine ε. Questo è più facilmente comprensibile considerando l’equazione che descrive il comportamento nello stato stazionario, la quale è derivata nel seguente modo: 49 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Se è il livello di reddito per lavoratore effettivo in stato stazionario, e è il suo livello di reddito per lavoratore effettivo al tempo t, allora possiamo derivare quest’ultimo rispetto al tempo: dove λ=(n+g+δ)(1-α), quindi implica che: 50 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Dove è il livello di reddito effettivo per lavoratore in un qualunque punto iniziale di tempo e Quindi sottraendo da entrambi i membri avremo: Che riscritta: (3) 51 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica L’equazione (3) rappresenta il modello d’aggiustamento parziale, ossia l’ottimo valore della variabile dipendente che è determinato dalla variabile esplicativa nel periodo corrente. In questo caso è determinato da s e da n, i quali sono assunti costanti per l’intero periodo di tempo compreso tra t1 e t2 e quindi rappresenta il valore migliore dell’anno in corso. 52 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Sostituendo nella (3) ho: (4) Ebbene MRW utilizzano quest’equazione per studiare il processo di convergenza su gruppi di diversi paesi. 53 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Nei loro studi empirici MRW hanno considerato t1 riferito all’anno 1960 e t2 riferito al 1985. Inoltre hanno assunto che (g + δ) sia uguale per tutti i paesi e pari a 0,05. Il tasso di risparmio s ed il tasso di crescita della popolazione n fu considerato uguale ai rispettivi valori medi per il periodo 1960-1985. 54 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Il problema della correlazione tra il termine non osservabile A(0) e le variabili osservabili è stato riformulato in termine di reddito per lavoratore effettivo. Nell’attuale realizzazione, comunque, MRW lavorarono con il reddito procapite, quindi adesso riformuliamo l’equazione nella suddetta forma, partendo dalla formulazione del reddito per lavoratore effettivo. 55 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Che equivale a scrivere: Adesso sostituendo nell’equazione (4) otterremo l’equazione del livello iniziale di crescita: (5) 56 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Aggregando i termini con ln y(t1) giungiamo alla seguente equazione espressa in forma alternativa alla (5): (6) 57 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Essa adesso può essere vista come un modello dinamico a dati panel, dove (1-e-λг) ln A(0) rappresenta il termine “invariato nel tempo” dei singoli effetti dei paesi. Ebbene noi possiamo usare la seguente convenzione fornitaci dalla letteratura economica che si occupa dei dati panel: 58 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica dove: (7) 59 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica E vit è il termine d’errore transitorio che varia da paese a paese da un tempo t ad un altro, ed inoltre ha media uguale a zero. Adesso possiamo affermare che la stima dei dati panel cosi descritti nella precedente equazione (6), permette di considerare l’ambiente necessario per controllare gli effetti individuali dei paesi. È chiaro che questo modello panel è stato ottenuto muovendoci da una singola regressione, spostandoci all’interno del periodo (1960-1985), a numerosi periodi più brevi che costituiscono il suddetto periodo. 60 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica Se riflettiamo sul fatto che il carattere del processo di riavvicinamento allo stato stazionario rimane essenzialmente immutato per tutto il periodo, allora va considerato che i processi successivi avvenuti in tempi brevi potrebbero seguire la stessa dinamica. Comunque, controllando gli effetti individuali non osservabili dei singoli paesi, è possibile creare un legame più chiaro sulla relazione tra le variabili misurabili ed incluse nel modello e le variabili che emergono (non direttamente osservabili). 61 L’analisi di Islam: convergenza e ricerca empirica È inoltre possibile notare che nella singola regressione cross-section, s ed n sono stati assunti come costanti per l’intero periodo. Così un’approssimazione su periodo di tempo più brevi è molto più realistica. La struttura a dati panel ci permette, dopo aver controllare gli effetti individuali dei paesi, di integrare questo processo di convergenza avvenuto dopo alcuni intervalli di tempo. 62 Il problema della stima dei dati Il problema principale della stima dei dati è la necessità di individuare se gli effetti (esogeni) sono fixed o random, in quest’ultimo caso tali effetti sono considerati incorrelati con la variabile esogena inclusa nel modello da stimare. L’eventuale incorrelazione rappresenta un problema, poiché la tecnica di stima GLS, per quanto riguarda i dati panel si poggia imprescindibilmente sull’ipotesi di correlazione tra gli effetti fissi e la variabile esogena. L’analisi delle stime (e dei risultati) che andremo ad esaminare si poggiano, oltre che sulla regressione single cross-section, anche sulle seguenti tecniche di regressione, proposte da MRW nel proprio lavoro: 63 Il problema della stima dei dati Indicheremo con LSDV (minimi quadrati con variabili dummy) la procedura di stima utilizzata sotto assunzione di effetti fissi. Questa tuttavia presenta un problema di natura dinamica, ossia genera degli stimatori lievemente inconsistenti a causa del fatto che il ritardo della variabile dipendente fa tendere asintoticamente “n” all’infinito. Un’altra procedura di stima utilizzata è la MLE, la quale si poggia sulla proprietà di asintoticità degli stimatori dei dati panel, ossia è quella procedura che genera il massimo valore probabile migliore della stima (anche se esistono altri metodi basati sulle differenze prime) 64 Il problema della stima dei dati L’approccio Pooled regression a dati panel con dati suddivisi per singoli intervalli temporali di 5 anni (questa è la tecnica principale proposta da MRW). Stima MD (distanza minima) considerata idonea a produrre stimatori con buone performance, la quale si poggia su modelli in cui gli effetti sono correlati con le variabili esogene incluse nel modello da stimare. Va detto che tali stimatori sono robusti in presenza di una correlazione seriale con il termine di errore transitorio (vit). 65 Il problema della stima dei dati Adesso mostreremo che, dal lavoro empirico svolto in questa paper, si desumono alcune regolarità di risultati derivanti dalla crescita cross-country, che ci inducono a ritenere che esistono alcuni segnali di contraddizione con la teoria neoclassica del modello di crescita. È importante notare che i dati conducono ad un approccio panel della crescita empirica basato sull’inserimento di varie misure di reddito (GDP) e di altre componenti di differenti paesi osservate nell’arco temporale di più decade. Le maggiori considerazioni si desumono dal confronto tra i risultati panel ottenuti da MRW e le regressioni crosssection. 66 Il problema della stima dei dati Basandoci sul data-set enunciato nel lucido 34, considereremo i 3 tipi di raggruppamenti di paesi (NONOIL, INTER e OECD), e un valore (n + δ)=0,05 uguale per tutti i paesi e per tutti gli anni. Su questi dati svolgeremo le seguenti regressioni: Single cross-section regression (con e senza restrizione). Pooled regression con dati panel (in gruppi di 5 anni). Minimum distance estimated con effetti correlati (MD). LSDT estimated con effetti fissi. Nel far questo considereremo l’arco temporale 1960-1985 nel quale analizzeremo il legame tra il reddito GDP (espresso in forma logaritmica) e tassi del risparmio s e di crescita della popolazione n costanti per tutto il periodo. E quindi confronteremo i risultati. 67 Il problema della stima dei dati Premettiamo che le regressioni sono svolte ipotizzando un modello senza restrizioni ed un altro con la seguente restrizione: I coefficienti delle variabili tasso di risparmio e tasso di crescita della popolazione sono considerati uguali, ma il segno è opposto. Inoltre col termine: λ indichiamo la convergenza. α il livello dell’elasticità del reddito (GDP) rispetto il capitale. 68 Il problema della stima dei dati Le argomentazioni principali sono le seguenti: Nella Single cross-section regression (tabella I) Si hanno valori di concentrazione λ simili sia nel modello con la restrizione sia in quello senza restrizione. Tuttavia tale valore è significativamente basso confermando la teoria di MRW. Il livello di elasticità è elevato (e ciò suggerisce l’inserimento del capitale umano come altro fattore della funzione di produzione). 69 Il problema della stima dei dati Nella Pooled Regression a panel (tabella II): Si effettua una regressione con OLS che genera risultati molto simili alla “single cross-section regression” in termini di valore di convergenza. L’eccezione è rappresentata dal gruppo di paesi INTER, dove si hanno piccole differenze. Per il resto i valori tra le due regressioni sono sorprendentemente uguali (o quasi), ossia bassi livelli di convergenza ed alti livelli di elasticità del prodotto rispetto al capitale. 70 Il problema della stima dei dati Nella Minimum distance estimated (MD) con effetti correlati (tabella III): Va innanzitutto premesso nel tale modello è stato suggerito da Mundlak (1978) dove si incorpora nel processo di stima il termine specifico μi, inoltre si considera che esso sia in funzione del valore medio (x) della variabile esogena, e di conseguenza il parametro β come coefficiente della variabile. Inoltre si utilizzano le seguenti procedure. GLS sotto ipotesi di effetti fissi. LSDV sotto ipotesi di effetti variabili. 71 Il problema della stima dei dati I risultati derivano dal valore minimo dato dalla differenza delle combinazioni alternate dal valore iniziale di γ e di β. Si nota che i valori della convergenza λ sono molto alti, rispetto all’analisi cross-section, mentre i valori di elasticità α sono più bassi rispetto a quelli avuti nella regressione crosssection. Si nota pure come, nell’ambito della stima MD, i paesi OECD presentano un livello di convergenza più elevato rispetto agli altri 2 gruppi di paesi NONOIL e INTER. È anche interessante notare come le stime ottenute con il metodo panel sono molto vicine ai valori stimati da MRW dopo l’inclusione del capitale umano 72 Il problema della stima dei dati Nella LSDV Estimation con variabili dummy ed effetti fissi (tabella IV): Si ottengono stime molto simili alle MD se si assume che gli effetti dei singoli paesi sono di natura fissa. I valori del tasso di convergenza λ ed l’elasticità α sono molto simili a quelli della stima con MD ad effetti correlati, soprattutto per quanto riguarda il gruppo di paesi NONOIL ed INTER. Il valori di convergenza λ dei paesi OECD è il più elevato, mentre il valore dell’elasticità α è più basso di quello ottenuto col metodo MD. 73 Il problema della stima dei dati Possiamo quindi concludere che, l’utilizzo dell’approccio panel permette di: 1)Avere i tassi di convergenza (λ) più elevati. 2)Si ha un riscontro empirico di maggiore elasticità (α) dell’output rispetto al capitale. {Cfr. pag.27} 74 75 76 77 78 Interpretazione dei risultati Interpretazione statistica Dal punto di vista statistico, questi risultati sono facilmente comprensibili, infatti la giustificazione di questi cambiamenti è attribuita alla correzione effettuata alle variabili distorte omesse, che l’approccio panel consente. 79 Interpretazione dei risultati L’argomentazioni poste alla base dell’interpretazione statistica è la seguente: Abbiamo visto che il termine A(0), inserito nell’equazione 6, risulta essere non osservabile o comunque non direttamente misurabile (o inserito nel termine erratico dell’equazione). Questo crea problemi di omissione di variabile, quindi finchè tale variabile omessa è correlata con la variabile esplicativa, la stima del coefficiente di questa variabile esplicativa sarà distorta. 80 Interpretazione dei risultati La parziale correzione tra A(0) ed il livello iniziale di y è probabilmente di segno positivo, quindi il segno che ci aspetteremo per il termine A(0) all’interno dell’intera regressione sarà positiva. Di conseguenza la stima del coefficiente di correlazione sarà distorto verso un livello elevato. L’equazione che esprime la relazione tra λ e γ è data da: La quale ci mostra che all’aumentare della stima di γ si avrà un basso valore di convergenza λ 81 Interpretazione dei risultati Questo spiega perché noi abbiamo bassi livelli del tasso di convergenza nelle singole regressioni cross-section e nella regressione pooled che ignorano la correlazione degli effetti dei singoli paesi. Un altro modo per esprime la relazione tra α e λ è: Questa formula ci mostra che la sovrastima di γ conduce ad alti valori di α, dove il termine β rappresenta il coefficiente di ln(s)-ln(n+g+δ) e, la teoria ci dice che il segno del suddetto coefficiente è positivo. 82 Interpretazione dei risultati Nella precedente formula, il termine β rappresenta il coefficiente di ln(s)-ln(n+g+δ) e, la teoria ci dice che il segno del suddetto coefficiente è positivo. 83 Interpretazione dei risultati Risultati delle stime e teoria della crescita La letteratura degli anni recenti ci suggerisce che i risultati derivanti dall’approccio panel sono dovuti a 3 argomentazioni: 1)Assenza di convergenza assoluta tra la maggior parte dei casi. 2)Lenta convergenza condizionata tra i paesi nella maggior parte dei casi. 3)Assoluta o veloce convergenza condizionata tra simili sottogruppi di paesi nella maggior parte dei casi. 84 Interpretazione dei risultati Queste affermazioni sono strettamente collegate al fatto che il livello di reddito in stato stazionario per diversi paesi non è dovuto solo alle differenze di “s” e “n”, ma è dovuto anche per le differenze di A(0). Quindi tale termine riveste un ruolo fondamentale in termini d’impatto con un regolare tasso “cross-section”. In altre parole il termine A(0) è una fonte importante di differenze nei parametri della funzione di produzione aggregata dei paesi. Di conseguenza il processo di convergenza è contrastato da una persistente differenza di tecnologia e d’istituzioni. 85 Introduzione del capitale umano Vediamo cosa succede se inseriamo il fattore capitale umano nella struttura d’analisi dei dati panel. MWR si occupano anche di quest’aspetto, però loro non usano la stessa variabile SCHOOL nella loro analisi poiché nell’analisi panel essa creerebbe problemi, ma creano una variabile ad hoc denominata HUMAN. Questa variabile rappresenta il valore medio degli anni di scolarizzazione di una popolazione composta da individui di 25 anni. Mentre la variabile SCOOL si riferisce solo sulla scolarizzazione secondaria, HUMAN include anche, la primaria, la secondaria e la superiore (completa ed incompleta) 86 Introduzione del capitale umano In quest’ottica la variabile HUMAN ci da direttamente la misura dello stock di capitale umano, ed è inserita nel modello nel seguente modo: Dove h* è il livello di capitale umano in stato stazionario, e φ è l’esponente “augmented” nella funzione di produzione di MRW. 87 Introduzione del capitale umano Premettiamo che l’inserimento del capitale umano presuppone alcune modifiche al data set utilizzato fino ad ora, poiché, per l’approccio panel, non si dispone di questi dati sulla scolarizzazione per tutti i paesi interessati all’analisi. La tabella V ci mostra il risultato di 3 regressioni: 1)Single cross-section. 2)Pooled regressione. 3)Panel estimation. 88 89 Introduzione del capitale umano I risultati avuti nella Single cross section, rappresentano lo spirito che ha motivato gli studi di MRW, infatti con l’inserimento del capitale umano si ha un elevato tasso di convergenza ed un basso livello di elasticità. (anche se il valore è quali uguali per tutti e tre i gruppi di paesi NONOIL, INTER; OECD). Inoltre l’esponente φ del capitale umano dei paesi NONOIL (0,2356) risulta essere il più elevato, rispetto a quelli degli altri 2 gruppi di paesi (INTER pari a 0,1335 e OECD pari a 0,1062). 90 Introduzione del capitale umano I risultati avuti nella Pooled regression sono significativamente diversi, ovvero il capitale umano implica che il tasso di convergenza è poco significativa per i paesi NONOIL (0,0069). Il valore della convergenza dei 3 gruppi (0,0069; 0,0079; e 0,0162) diminuiscono rispetto alla Single cross-section. La stima del valore dell’elasticità α aumenta per tutti e 3 i gruppi di paesi rispetto alla Single crosssection. È importante dire che queste stime sono molto simili a quelle avute nella single cross-section senza includere la variabile del capitale umano (tabella I) 91 Introduzione del capitale umano Anche i risultati avuti nella Panel estimation, in termini di convergenza ed elasticità sono molto simili a quelli avuti nel caso della regressione panel senza capitale umano (tabella II). Questa cosa non sorprende, poiché il fatto che l’inserimento del capitale umano non è significativo 2 volte su 3 non può fare testo. Si nota inoltre che in tutti e tre i gruppi di paesi il segno dell’esponente del capitale umano φ è negativo (nel gruppo INTER è trascurabile -0,0069; mentre in NONOIL e OECD è più elevato e significativo -0,1990 e -0,0450) 92 Introduzione del capitale umano Comunque tale ruolo anomalo del capitale umano nel processo di crescita non è una novità, infatti ogni qualvolta lo si è inserito nella regressione esso è stato poco significativo o con segno negativo. Una motivazione di questo effetto è dovuto al fatto che il capitale umano usato nella regressione deriva dal un valore medio, quindi non considera la reale qualità del livello di scolarizzazione che esso rappresenta. Quindi statisticamente questo risultato si traduce in una relazione negativa tra la variabile capitale umano e la crescita economica tra i paesi. 93 Introduzione del capitale umano Un’altra spiegazione a questo risultato relativo all’incidenza del capitale umano ci è fornita dalla teoria pionieristica di Romer, il quale stima un’equazione della crescita in una forma differente e soprattutto più complessa. Ossia esso afferma che il capitale umano è strettamente collegato alla stima del termine A(0); tuttavia il limite di questa teoria incontra diversi problemi, quindi rimane attualmente ancora aperta e non completamente condivisa da tutta la dottrina della crescita economia. 94 Introduzione del capitale umano Possiamo quindi concludere che gli esempi mostrati, nonostante le “carenze” informative sul ruolo del capitale umano, le argomentazioni riferite gli effetti sul controllo delle “differenze” contenute nel termine A(0) sono robusti. La proprietà principale derivanti dai risultati panel restano invariate sul fatto se o meno inserire la variabile capitale umano nella regressione. 95 Conclusioni In conclusione abbiamo visto come un approccio alternativo per lo studio del problema della convergenza “cross-country” è quello di adottare un modello dinamico con dati panel. I risultati riscontrati sono stati di: Un elevato livello di convergenza condizionale. Un basso valore dell’elasticità dell’elasticità dell’output rispetto al capitale. I quali sono esprimibili in termini di correzione delle variabili distorte omesse coinvolte nelle singole regressioni “cross-section”. 96 Conclusioni La convergenza è considera diversa tra i paesi che si avvicinano allo stesso reddito di stato stazionario (velocità di convergenza più leggera di quella prescritta da Solow). Alla luce dei risultati si pone l’accento sulle variabili che possono influenzare le politiche d’attivismo; ossia interventi sul saggio di risparmio e sul tasso di crescita ella popolazione. 97 Conclusioni Incrementare le componenti del termine A(0) rappresentano politiche di incremento del livello di reddito dei paesi nel lungo periodo (stato stazionario). Infatti tale componente svolge un ruolo fondamentale come determinante del livello di reddito in stato stazionario. Si è visto come un paese, anche con simili tassi di risparmio e popolazione può migliorare la propria posizione economica di lungo-periodo incrementando le componenti di A(0). Ottenendo, inoltre, effetti salutari su “s” e “n” ed, incrementando indirettamente il livello di reddito in stato stazionario. 98 Conclusioni Il presente paper ha contribuito notevolmente al dibattito economico che verte sul problema di quali componenti inserire nel termine A(0). Rivelando quindi il fondamentale ruolo che tale termine svolge nella crescita economica (di lungo periodo) di un paese. 99