Evento Formativo n° LA COMUNICAZIONE DELLA VERITA’ AL MALATO La relazione con il paziente: i contenuti e il fine . I edizione: 22 maggio 2012 II edizione: 9 novembre 2012 III edizione: 23 novembre 2012 LA VERITA’AL MALATO Indagine tra i medici ospedalieri dell’ ASL CN 1 Ospedale SS. Annunziata SAVIGLIANO Sala Congressi Ciravegna Giovanni Gruppo Aziendale Progetto Bioetica Savigliano FACOLTA’ TEOLOGICA DELL’ITALIA SETTENTRIONALE Sezione parallela di Torino Biennio di specializzazione in Teologia Morale Master Universitario in Bioetica TESI I Anno DIZIONARI DI BIOETICA E VERITA’AL MALATO Un approccio critico Docente: Candidato: Prof. Paolo MERLO Dr. Giovanni Ciravegna Anno Accademico 2008-2009 FACOLTA’ TEOLOGICA DELL’ITALIA SETTENTRIONALE Sezione parallela di Torino Biennio di specializzazione in Teologia Morale Master Universitario in Bioetica TESI II Anno LA VERITA’AL MALATO Indagine tra i medici ospedalieri dell’ ASL CN 1 Docente: Prof. Paolo MERLO Candidato: Dr. Giovanni Ciravegna Anno Accademico 2009-2010 I CONTENUTI DELLA RELAZIONE INTRODUZIONE 1.Premesse bioetiche IL QUESTIONARIO 1. Le risposte 2. L’analisi delle risposte RIFLESSIONI CONCLUSIVE LA VERITA’ AL MALATO Presenta risvolti di carattere Medico Psicologico Giuridico Etico LA VERITA’ AL MALATO E IMPLICAZIONI ETICHE VERITA’ E VERITA’ E AUTONOMIA MENZOGNA DEL PAZIENTE • Cos’è la verità? • Il malato va sempre informato? • Quale verità comunicare? Quali sono e i tempi più appropriati ed efficaci •• Tacere partei modi delle informazioni attenta comunicarla? alper principio di autonomia del paziente ? • E’ lecito tacere parte delle informazioni? • Cos’è da perseguire: • -Mente comunica in parte la solachi autonomia o ilsolo bene quanto sa?del paziente? integrale - e perché? • In che cosa consiste la menzogna? LA VERITA’ FRA MEDICO E PAZIENTE CONTESTO così rappresentati, CONTRATTAULISTICO sono chiaramente insufficienti. Il paziente-cliente è il vero CONTESTO Questi due modelli PATERNALISTICO Il medico sa, il malato accetta protagonista della sua salute Principio di beneficenza Annullamento dell’autonomia Assolutizzazione del principio di autonomia del paziente In entrambe le posizioni il malinteso sta in una Il diritto alla verità è condizione La verità è conosciuta e gestita visione riduttiva della verità, intesa come purapossa indispensabile perché il paziente dal medico per il bene del paziente. decisioni autonome. E’ un semplice passaggiodi di informazioni informazione dati scientifici,prendere anziché come azione La verità ad ogni costo comunicativa di più ampio respiro. Il superamento Rischi dell’autoritarismo ha comePiùcontropartita il pericolo responsabilità di destituire di significato le relazioni interumane. Verità come strumento di potere nelle mani del medico Non c’è responsabilità del paziente Più compartecipazione e consapevolezza UN DOVERE E UN DIRITTO Il dovere del medico di dire la verità Codice di deontologia medica (art.33,2006) Codice di Deontologia Medica: art. 33 Informazioni al cittadino Il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate.Il medico dovrà comunicare con il soggetto tenendo conto delle sue capacità di comprensione, al fine di promuoverne la massima partecipazione alle scelte decisionali e l’adesione alle proposte diagnostico-terapeutiche. Ogni ulteriore richiesta di informazione da parte del paziente deve essere soddisfatta.[…] Le informazioni riguardanti prognosi gravi o infauste o tali da poter procurare preoccupazione e sofferenza alla persona, devono essere fornite con prudenza, usando terminologie non traumatizzanti e senza escludere elementi di speranza. La documentata volontà della persona assistita di non essere informata o di delegare ad altro soggetto l’informazione deve essere rispettata. UN DOVERE E UN DIRITTO Il dovere del medico di dire la verità Codice di deontologia medica (art.33,2006) Il diritto del paziente di conoscere la verità Costituzione italiana (art.32 e 13) Raccomandazione del Consiglio d’Europa (1976, n 779) La Costituzione della Repubblica Italiana: art. 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana La Costituzione della Repubblica Italiana: art. 13 La libertà personale è inviolabile.[…] UN DOVERE E UN DIRITTO Il dovere del medico di dire la verità …allora Il diritto del paziente di conoscere la verità Il problema della informazione al paziente italiana di (art.32 e 13) Codicenon di deontologia può esaurirsi Costituzione inRaccomandazione termini del medica (art.33,2006) Consiglio d’Europa (1976, n 779) “dovere e diritto” Indicazioni per una chiara e piena informazione al paziente La comunicazione della verità non è un considerati anche …ma diritto astratto, estraneo alaltriVanno bene globale sicuri diritti del paziente Come comportarsi (la ricerca della salute, del benessere) della persona: essa è finalizzata al quando la verità è insieme a possibili responsabilità “pesante”? verso terzi bene autentico della persona. LA VERITA’ FRA MEDICO E PAZIENTE La terza via L’ALLEANZA TERAPEUTICA E’ la ricerca di una relazione umana autentica fra due persone che in modo sinergico si impegnano a raggiungere un fine comune che è il bene del paziente. Il bene del paziente diventa il fine della ricerca della comunicazione della verità. La comunicazione della verità è un evento relazionale e non semplice informazione, comunicazione di dati scientifici. E’ una positiva sintesi del principio di autonomia e di quello di beneficenza LA VERITA’ FRA MEDICO E PAZIENTE La terza via L’ALLEANZA TERAPEUTICA Nella situazione di possibile conflitto che si può creare tra il medico e il paziente per l’intrinseca asimmetricità della loro relazione, si deve accettare di ponderare i beni in gioco secondo una loro gerarchia, di valutare il peso dei danni e delle possibilità fisiche e morali del soggetto nella ricerca del vero bene. Si devono considerare i possibili beni in conflitto: il diritto alla verità del paziente, il rispetto della sua condizione di sofferenza, l’efficacia dell’intervento terapeutico, la salvaguardia della stima personale e pubblica del medico, gli eventuali interessi di terzi. Una ponderazione, talora difficile e sofferta, complessa e non avulsa da errori a volte anche gravi. Pegoraro, 2004 Forme di comunicazione della verità diversificate e con piena legittimità morale I CONTENUTI DELLA RELAZIONE INTRODUZIONE 1.Riflessioni bioetiche IL QUESTIONARIO 1. Le risposte 2. L’analisi delle risposte RIFLESSIONI CONCLUSIVE IL TESTO DEL QUESTIONARIO IL TESTO DEL QUESTIONARIO L’ASL CN 1 Ospedale di Fossano Ospedale di Ceva Ospedale di Mondovì Ospedale di Saluzzo Hospice di Busca Ospedale di Savigliano IL DISEGNO DELLO STUDIO 396 MEDICI (TOTALE MEDICI ASL CN 1, Marzo 2010) 203 esclusi per scarsa attinenza alla problematica esaminata 193 Questionari distribuiti (43% DEL TOTALE) 22 Questionari non compilati (11.4%) 171 Questionari compilati (88.6%) ETA’ MEDIA DISTRIBUZIONE PER SESSO 70 100% 60 80% CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE STUDIATA LE 47,3 65% 50 60% 40 35% 40% 30 20 20% 10 0% 0 Maschi 100% Femmine Età media 80% 64% 60% ETA’ MEDIA PER SESSO 36% 40% Anni60 50 40 30 20 10 0 20% 50,3 FASCE DI ETA’ 100% 60 80% 50 42,5 52 60% 40 40 0% 40% 30 40% Medici 25% Chirurghi 20 20% % 10 27% 2% 1% 0% 0 Maschi Femmine <31 31- 40 41- 50 51- 60 31-50 anni 51-60 anni >60 100% 80% 60% 59% 40% 29% 20% 12% 0% Poco (1-5) Abbast.(6-10) Spesso (>10) 100% 80% 60% 44% 42% 40% 20% 11% 2% 0% Il paziente Un familiare Una persona Il paziente + fidata un familiare 1% 9% 90% Sì, sempre in modo completo Sì, ma in modo personalizzato Sì in modo completo e personalizzato Se ‹‹Sì, ma in modo personalizzato››, per quali ragioni [una sola opzione] Se ‹‹Sì, sempre e in modo completo››, per quali ragioni [due sole opzioni] 150 117 120 90 60 20 30 0 1 3 Il bene del paziente 75% La comunicazione va commisurata alla capacità di accoglienza del paziente Può aiutare il paziente a prendere decisioni importanti Non indicato 14 Risposte multiple 15 10 5 0 10 9 5 1 Il rispetto E' un Il rispetto La verità del dovere del che si deve aiuta a principio di medico agli altri prendere autonomia decisioni del paziente imporatanti 67% 5 Non indicato 60% 32% 68% Sì Se ‹‹No››, per quali ragioni?[due opzioni] 95 100 Se ‹‹Sì››, per quali ragioni?[due opzioni] 40 80 36 32 30 16 20 60 39 40 40 23 20 No 10 24 8 La Il paz.decide E' dovere del Il consenso Minaccia la menzogna è in base a medico dire non sarebbe fiducia di un sempre informaz. la verità valido rapporto illecita vera 81% 11 2 1 0 1 0 10 Altro 4 Non indicato 34% Risposte multiple Solo il medico conosce il bene del paziente Per evitare reazioni dannose 67% Per Per volontà Il paziente mantenere dei famigliari non vuole intatto il sapere desiderio di vivere 59% Altro Non indicato 11% 89% Sì No Se ‹‹Sì››, quando? [due sole opzioni] Se ‹‹No››, perché?[due sole opzioni] 112 120 90 20 15 70 61 60 30 14 73% Quando Quando è Quando il può servire richiesto paziente a dai non vuole conservare famigliari sapere il desiderio di vivere 60% 10 42 6 5 6 1 0 Quando la verità integrale può dannegiare il paziente 18 Altro Non indicato Risposte multiple 5 2 4 1 0 Per decidere E' un dovere del Il consenso Sarebbe una autonomamente medico dire la ottenuto non forma di il paziente ha verità sarebbe valido paternalismo bisogno di una informazione completa 100% Altro Non indicato Risposte multiple 6. Mente chi tace parte della verità? 100% 74% 80% 60% 40% 24% 20% 2% 100% 0% 100% 80% 98% Si No 80% Non indicato 53% 60% 60% 40% 40% 40% 20% 20% 6% 0% 0% 1% 1% 1% CondividoNon condivido Non condivido Non indicato Condivido No, ma mi Non indicato riconosco 0 42% 4 73% 72% Risposte multiple 20 Non indicato 124 Altro 120 Usare termini non traumatizzanti, dare speranza 64 Capire la persona che ho davanti 71 Comunicare la verità in modo graduale 80 60 Dare informazioni scientificamente esatte Non tradire il patto di fiducia 40 Non mentire 140 123 100 59 41 26 1 100% 95% 80% 60% 40% 20% 5% 0% Il medico Altri 100% 83% 80% 100% 100% 60% 80% 80% 70% 57% 40% 60% 60% 37% 12% 20% 40% 40% 5% 20% 0% 20% 0% 0% 20% 10% 6% Sì No Non indicato Sì No Non indicato Sì No Non indicato 150 135 120 99 90 76 60 30 14 6 12 Il mio vissuto personale Nessun problema Altro 0 Capire la Rispondere persona che a domande ho davanti sulla sofferenza e 79% sulla morte 58% Non indicato 1 100% 100% 100% 0,8 80% 80% 80% 0,6 60% 60% 60% 0,4 40% 92% 90% 85% 47% 37% 40% 40% 0,2 20% 20% 20% 00% 0% 0% Sì Sì 1% 4% 2% NoNo 16% 7% 11% 8% Non Nonindicato indicato 100% 85% 80% 60% 40% 20% 12% 3% 0% Sì No Non indicato I CONTENUTI DELLA RELAZIONE INTRODUZIONE 1.Riflessioni bioetiche IL QUESTIONARIO 1. Le risposte 2. L’analisi delle risposte RIFLESSIONI CONCLUSIVE L’ANALISI DELLE RISPOSTE 1. Il rispetto del principio di autonomia vs una verità personalizzata 2. Le contraddizioni tra le affermazioni e la prassi 3. Il ruolo dei famigliari 4. Ruolo e significato della menzogna 1. IL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI AUTONOMIA VS UNA VERITA’ PERSONALIZZATA D.3 La verità va detta: risposte in percentuale UNA COMUNICAZIONE BASATA SOLO SUL 1% 9% DI AUTONOMIA RISPETTO DEL PRINCIPIO DEL PAZIENTE NON SEMBRA ESSERE La comunicazione va commisurata alla 90% Per ilCOSI’ rispetto RADICATO NEL CAMPIONE capacità di del principio di DI MEDICI ESAMINATO accoglienza autonomia del paziente Sì, sempre in modo completo Sì, ma in modo personalizzato Sì in modo completo e personalizzato Solo il 9% del campione esaminato è favorevole a dire la verità sempre e in modo completo da parte del paziente Il 90% del campione esaminato è favorevole ad una comunicazione della verità personalizzata 2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI E’ lecito mentire al paziente? 34% La verità va detta: 66% 1% 9% No 90% Sì Dov’è la coerenza? Nella pratica … Sì, sempre in modo completo Sì, ma in modo personalizzato Sì in modo completo e personalizzato 1% 6% 39% 54% Condivido Non condivido Non cond., ma mi riconosco Non indicato 2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI E’ lecito mentire al paziente? La verità va detta: 13% 1% 9% 87% No Sì Dov’è la coerenza? 90% Nella pratica … 0% 7% 40% Sì, sempre in modo completo Sì, ma in modo personalizzato Sì in modo completo e personalizzato 53% Condivido Non condivido Non cond., ma mi riconosco Non indicato 2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI Il confronto di questi dati mette in evidenza come, nella pratica clinica, si possa ricorrere alla menzogna 100% con la stessa facilità, pur partendo da dichiarazioni 80% 60% di intenti diverse. 53% 40% 40% 20% 6% 1% 0% Condivido Non condivido No, ma mi riconosco Non indicato 2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI allora forse Il Paternalismo medico non è del tutto superato Perché si ricorre alla bugia pietosa? Dettaglio, in cifre assolute, delle opzioni scelte dai 54 medici per i quali è lecito mentire PREVALE IL PRINCIPIO IPPOCRATICO 36 32 IL MEDICO CHE 30 “PRIMA DI TUTTO NON DEVE FARE DEL MALE” 20 16 11 PRINCIPIO DI NON10MALEFICENZA 10 40 2 1 0 Solo il medico conosce il bene del paziente Per evitare reazioni dannose 67% Per Per volontà Il paziente mantenere dei famigliari non vuole intatto il sapere desiderio di 59% vivere Altro Non indicato 2. LA CONTRADDIZIONE TRA LE AFFERMAZIONI E LA PRASSI Entrare sintonia a domande Traspare laindifficoltà a metter inRispondere pratica i buoni propositi Le intenzioni sono buone, le preoccupazioni sono quelle con il malato per su temi relativi allagiuste, ma poi davanti alle difficoltà sisofferenza ricorre alla bugia pietosa ottimizzare e alla morte l’informazione Come si spiega questa contraddizione per cui i medici, partendo da affermazioni diverse, arrivano a mettere in pratica la bugia pietosa? C’è alla base una mancanza di preparazione personale che non aiuta a superare le difficoltà insite in questo tipo di comunicazione? 3. I FAMIGLIARI Una volta diagnosticata una malattia grave, informi per primo: 100% 80% 60% 44% 42% 40% Art.34 20% 11% ‹‹presuppone il consenso esplicitamente 100% 0% espresso del paziente, fatto salvo quanto Il paziente familiare Una persona previsto all’art. 10 e all’art. 12, Un allorché fidata 80% sia comunicare in grave pericolo la salute o lamalattia vita delgrave: Devo al paziente una soggetto o di come altri, (…) il medico valuto con istesso famigliari affrontare il problema. 60% deve raccogliere gli eventuali nominativi 40% delle persone preliminarmente indicate 20% dallo stesso a ricevere la comunicazione dei dati sensibili››. 0% 2% Il paziente + 83% un familiare Cosa dice il Nuovo Codice di Deontologia Medica (2006), in tema12% 5% di comunicazione a terzi? Sì No Non indicato 3. I FAMIGLIARI Questo comportamento del medico, in assenza di consenso, lede il principio di autonomia del paziente? ? E’ incapacità ad affrontare una situazione obiettivamente difficile? Oppure è frutto di un discernimento prudenziale ? 3. I FAMIGLIARI Ogni persona vive in un contesto di relazioni con altre persone, ha bisogno degli altri per giungere al suo compimento (è la costitutiva dimensione sociale dell’uomo) Ogni essere umano deve porre attenzione anche alla rete di relazioni in cui è inserito UNA GIUSTA ED EQUILIBRATA COLLABORAZIONE la malattia che colpisce CONPuò I FAMIGLIARI CHE ABBIAuna LOpersona SCOPO DI costituire unILfatto privato per il quale E’ PERSEGUIRE BENE DEL PAZIENTE l’individuo avrebbe il diritto di FONDAMENTALE decidere da NELLA solo il daGESTIONE farsi? DELLA COMUNICAZIONE DELLA VERITA’ Il non mentire non essere uno degli 4. LAsembra MENZOGNA aspetti essenziali della relazione con il paziente LE RAGIONI PER CUI NON SI DEVE MENTIRE 95 100 80 60 39 40 40 23 PROSPETTIVA 24 MANCA LA ETICA DEL Quale profilo della menzogna emerge dall’analisi del questionario? 8 20 4 NON MENTIRE E LA 1 CONSAPEVOLEZZA DELLA SUA IMPORTANZA ALLA BASE DI OGNI LE PREOCCUPAZIONI MAGGIORI NEL DIRE LA VERITA’AL PAZIENTE AUTENTICA RELAZIONE UMANA 0 La Il paz.decide E' dovere del Il cons ens o Minaccia la menzogna è in bas e a medico dire non s arebbe fiducia di un s empre informaz. la verità valido rapporto illecita vera Altro Non indicato Ris pos te multiple Cosa pensano i medici menzogna? 124della 123 140 120 100 80 60 64 59 41 26 1 Non indicato Usare termini non traumatizzanti, dare speranza Capire la persona che ho davanti Comunicare la verità in modo graduale Dare informazioni scientificamente esatte Non mentire Non tradire il patto di fiducia 4 0 Risposte multiple 20 Altro 40 71 C’è disaccordo invece sul significato del tacere parte della verità 6. Mente chi tace parte della verità? 100% Quale consapevolezza c’è della intenzionalità di ingannare quale elemento costitutivo fondamentale della menzogna? 74% 80% 60% 40% 24% 20% 2% 0% Si No Non indicato LA MENZOGNA E’ VOLONTA’ DELL’INDIVIDUO DI INGANNARE …LAallora il graduare la comunicazione, DICENDO UNA COSA CHE SA CHIARAMENTE DI ESSERE FALSA celando parte della verità, sempre nel rispetto della veridicità, non è menzogna “non chiunque dice il falso mente” (De Mendacio III,3) la menzogna coincide con l’intenzione di dire il falso “si può dire il falso senza mentire” “si può dire ilsembra vero mentendo” «non artificioso, nè evasivo valutare come AGOSTINO non menzognera quella dissimulazione temporanea 354-430 che il medico considera necessaria se fa parte di un Tre sono gli elementi costitutivi della menzogna: processo graduale di comunicazione veritiera» -una falsa enunciazione (falsità materiale) -la volontà di enunciare il falso (falsità formale) Haring, 1980:73 -l’intenzione di ingannare (falsità effettiva) La ragione formale della menzogna si desume dalla falsità formale come Non Agostino, Tommaso distingue: è necessario che si dica tutta la verità che si -colui che dichiara il falso credendo che sia vero (bugia materiale) TOMMASO D’AQUINO conosce, se questo è per il bene del paziente. 1225-1274 -colui che dice il vero con l’intenzione di dire il falso, mente, anche se per accidens dice la verità Ma tutto ciò che si dice deve essere vero. I CONTENUTI DELLA RELAZIONE INTRODUZIONE 1.Riflessioni bioetiche IL QUESTIONARIO 1. Le risposte 2. L’analisi delle risposte RIFLESSIONI CONCLUSIVE Il tema del dire la verità al malato ci costringe ad una seria riflessione sul nostro modo di essere medici, sul modo in cui svolgiamo la nostra professione e in ultima istanza anche sul nostro modo di essere uomini e persone, in relazione con l’altro, che ora è sano e ora è ammalato. […] si ha l’impressione che le malattie vengano affrontate in modo impersonale, anteponendo i valori della scienza a quelli della persona. Il paziente, il suo vissuto, il suo ambiente, le sue preferenze e la sua unicità scompaiono e vengono svalutate.[…] M. Bobbio, IL MALATO IMMAGINATO. I rischi di una medicina senza limiti, 2010 ISCRIZIONE E’ TEMPO DI RIAFFERMARE LA DELL’ANTICO CENTRALITA’ DELLA PERSONA OSPEDALE NELLA PRASSI MEDICA S.GIACOMO DI ROMA “E’ un errore pensare di interagire con il corpo (organi, apparati, cellule, ormoni…) e rimanere Vieni per essere guarito … “tangenziali rispetto alla persona “. G. Russo, 2005 Se non guarito, almeno curato … Se non curato, almeno consolato …dunque umanizzare la Medicina […] il contesto culturale odierno, il relativismo etico, il laicismo ed il consumismo assurto a valore, mettono in crisi i fondamenti etici e deontologici delle professioni sanitarie.[…]. Il tecnicismo esasperato, il proliferare delle specializzazioni, una burocrazia imperante e le infinite sequele medico-legali, hanno profondamente destabilizzato i medici facendo perdere la loro vocazione primaria: la cura della persona malata.[…] E. Larghero, Medical Humanities e Bioetica clinica, 2010 …eppure è così perchè […] una medicina che ha perso la capacità di essere emotivamente vicina alla sofferenza, perché non ci si prende più cura del malato, ma della malattia, non dell’angoscia, ma del parametro patologico, non di quell’individuo peculiare ma di un paziente che rientra nei criteri stabiliti dalle linee guida. […] La medicina ha perso il senso dell’uomo, rimane solo il senso delle lesioni curabili. M. Bobbio, Il MALATO IMMAGINATO. I rischi di una medicina senza limiti, 2010 Soltanto chi possiede un bagaglio umano, culturale e valoriale adeguato può affrontare le situazioni e districarsi nel complesso mondo della salute. […] Competenze tecnico-scientifiche e doti umane devono fondersi sinergicamente e armoniosamente nella Ed è all’interno di questa alleanza che si dovrà ricercare certezza che la guarigione si può realizzare in modo pieno e autentico soltanto nell’alleanza terapeutica […]alle è un insieme quellaterapeutica. verità cheL’alleanza possa dare un senso cammino di fiducia reciproca che indica come il rapporto tra medico e sofferenze dei soltanto nostri pazienti. paziente non possa essere fondato su valori normativi e sulle competenze scientifiche, ma anche e soprattutto sul valore inalienabile della persona. E. Larghero, Medical Humanities e Bioetica clinica, 2012 “ESSERE CAPACI DI DIAGNOSTICARE CON ESATTEZZA E’ UNA BUONA DIMOSTRAZIONE DI COMPETENZA MEDICA ESSERE CAPACI DI DIRE AL PAZIENTE CIO’ CHE EGLI DEVE SAPERE E’ UNA BUONA PROVA DI ARTE MEDICA” (Iandolo, 1983) A voi tutti per l’attenzione