PROGETTO DI SCREENING
AUDIOLOGICO NEONATALE NELLA
PROVINCIA DI PORDENONE:
Mauro Tassan
Centro di Audiologia e Fonetica
Az. Ospedaliera S. Maria degli Angeli Pordenone
AZIENDA OSPEDALIERA
"S. MARIA DEGLI ANGELI” - PORDENONE
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Mauro Tassan
CENTRO DI AUDIOLOGIA E FONETICA
SETT. 2005:
Primi contatti con Direzione Sanitaria e
Generale Aosma per valutazione di fattibilita’.
Contatti informali con direttori di U. O. Pediatria Policl. San
Giorgio e Az. Ospedaliera San Vito al Tagliamento.
SETT.-OTT. 2006:
Studio di fattibilita’ su 144 neonati presso AOSMA .
OTT. 2006:
Presentazione alla Direzione Generale e Sanitaria di un
documento di proposta operativa per uno screening audiologico
neonatale universale in ambito provinciale con TEOAE,
suddiviso in due popolazioni e per una sorveglianza audiologicologopedica dei soggetti a rischio fino al 3° anno, cosi articolato:

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
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
Introduzione: perché lo screening
Gli strumenti dello screening
Proposta di protocollo operativo
Caratteristiche tecniche delle apparecchiature automatiche
Risorse necessarie
Progetto di formazione del personale coinvolto
Criteri e indicatori per la verifica dei risultati
NOV. 2006
Richiesta alla Direzione Generale di autorizzare contatti ufficiali
tra i dirigenti le varie strutture e di nominare un coordinatore di
progetto (relazioni tra vari punti nascita, responsabilità raccolta e
gestione dati, nonché formazione)
Risposta : STOP, in attesa di accordi interaziendali
MAR. 2007
Il Comitato Sanitario di Area Vasta Pordenonese comunica la
nomina di un coordinatore medico amministrativo che non
conosciamo, che non si è mai occupato di screening , che non ci
contatta e non si fa mai trovare……
MAR.-APR. 2007
…..Voglia di mollare tutto…..poi rassicurazioni ufficiose
GIU. 2007:
Autorizzazione ad inizio attivita’ screening con formazione e
affiancamento personale nido presso AOSMA Pordenone
(a regime in gennaio 2008)
DIC. 2007
Incontro per la presentazione del progetto di screening in area
vasta con tutto il personale coinvolto (pediatri,otorinolaringoiatri,
audiometristi, logopedisti)
GEN. 2008
Disponibili TEOAE presso Policl. San Giorgio. La Direz. AOSMA
nomina il referente del progetto. Autorizzazione ad inizio attività
screening con formazione e affiancamento personale nido
(a regime in marzo 2008).
FEB.-NOV. 2008
Contatti tra vertici AOSMA e Az. 6 “FRIULI OCCIDENTALE”
(San Vito) per decidere la suddivisione di carichi e oneri.
…..Si resta in attesa dell’autorizzazione alla fornitura del palmare
TEOAE a San Vito al Tagliamento
GEN. 2009:
Disponibili TEOAE Az. Ospedaliera San Vito al Tagliamento .
Autorizzazione ad inizio attività screening con formazione e
affiancamento personale nido.
AZIENDA OSPEDALIERA
"S. MARIA DEGLI ANGELI” - PORDENONE
PROTOCOLLO SCREENING NEONATALE UNIVERSALE
Nati
Nido
T.i.n.+rischio
Test in PEDIATRIA
Prima della
dimissione
Pass
TEOAE
Refer
8/10 giorni
Pass
TEOAE
ABR &
TEOAE
Pass
Refer
20/30 giorni
Pass
Entro 2 mesi
ABR
TEOAE
Refer
Secondo livello Pass
Pass
Pass
ABR
ABR
Refer
Test in AUDIOLOGIA
Valutazione audiologica
Sorveglianza
audiologica
fino ai 3 anni
LA PERCENTUALE DEI REFER PRIMA DELLA FASE DI MESSA A REGIME E’
STATA DI CIRCA 12%
DEI 105 ABR ESEGUITI:
Tutte provenienti da refer
Senza fattori di rischio
1)

LIVELLO OPERATIVO:
Problematico eseguire con continuità la formazione pratica per il
personale, seppure programmata per turni, a motivo dei concomitanti
impegni operativi del reparto

Difficoltà ad ottenere un omogeneo buon livello di esecuzione
dei test da parte del personale del nido per “sacche di resistenza”
ascrivibili a scarso coinvolgimento e motivazione (..”con tutto quello
che c’è da fare ci mancava anche quest’altra rogna!”…)
Il problema, che ha determinato inizialmente alto numero di refer e
perdita di dati, è stato risolto offrendo disponibilità all’affiancamento
2)

LIVELLO OPERATIVO:
Elevato tasso di guasti all’apparecchiatura nel primo periodo,
verosimilmente in relazione a gestione non sempre “ortodossa”. Ciò ha
comportato perdita di dati durante i fermi macchina, con comprensibili
difficoltà di recupero
 Lo scaricamento dei dati dal palmare al computer nei 2 (e
prossimamente 3) punti nascita viene attualmente effettuato in loco dal
referente dello screening, che è unico.
E’ in corso di attuazione l’invio dei dati tramite posta elettronica
3)
LIVELLO OPERATIVO:
Necessario , soprattutto nei primi periodi, un continuo confronto tra dati
cartacei e strumentali. Ad es. quando ci siamo accorti di una
discrepanza tra il numero di neonati ricoverati in NICU e il n° di ABR
richiesti, abbiamo scoperto che alcuni bambini sani quando non c’è
posto al nido, o quando manca l’assistenza dei genitori, vengono
ricoverati in NICU.
Per i motivi sopra segnalati la messa a regime dello screening in ogni punto
nascita , con adeguata copertura e un accettabile livello di refer, ha richiesto
nella nostra esperienza, un periodo variabile tra 2 e 6 mesi.
LIVELLO GESTIONALE:
 Difficoltà iniziale ad ottenere collaborazione fattiva da parte di alcuni
pediatri di un punto nascita: dalla trascuratezza alla raccolta del
consenso informato dei genitori al mancato invio all’ABR per personale
interpretazione “elastica” dei fattori di rischio. Problemi quasi
completamente risolti nel giro di 6 mesi al prezzo di estenuanti
concertazioni con il sorriso sulle labbra. A tutt’oggi manca ancora il
referente pediatra e i fattori di rischio non sono ancora ben definiti
1)
LIVELLO DECISIONALE:
 Due Aziende Sanitarie e una Clinica privata in provincia di
Pordenone: La concertazione interaziendale, indispensabile per
definire obiettivi e strategie comuni , è demandata istituzionalmente
a uffici o persone che non sono coinvolte nel progetto.
Le logiche di processo dei burocrati difficilmente sono in sintonia con
quelle di chi opera sul campo
2)
LIVELLO DECISIONALE:
 Problemi di accantonamento di budget per acquisto di
apparecchiature (TEOAE, computer) e retribuzione personale (chi
mette a disposizione segretaria e audiometrista: l’Az territoriale
o l’Ospedale?)
Il mancato acquisto da parte di una Azienda dell’apparecchiatura per
le TEOAE ha determinato un ritardo di 18 mesi. I dati dei
punti nascita vengono ancora scaricati su un computer privato…
1)

LIVELLO DI PROGRAMMAZIONE:
Dal confronto con realtà aziendali diverse ci siamo resi conto che è
impossibile stabilire un percorso standard di organizzazione e formazione.
Sarà necessario valutare la situazione locale e adottare criteri di flessibilità
organizzativa e operativa per non urtare suscettibilità o prevaricare
(spesso in buona fede) competenze.
Nella nostra esperienza alcune situazioni di stallo a livello gestionale
sono state superate solo grazie a buoni rapporti interpersonali
2)

LIVELLO DI PROGRAMMAZIONE:
IL TEMPO: enormemente superiore a quello dedicato alla esecuzione
pratica dello screening a regime è da prevedere per i contatti (talora
reiterati ed estenuanti) con i vertici aziendali, per gli accordi e gli incontri
a livello gestionale sulle modalità operative, per la stesura della
modulistica e del materiale necessario alla formazione, per la
formazione e l’affiancamento sul campo del personale operativo fino
alla sufficiente autonomia.
Per tali motivi è indispensabile che venga nominata una figura di
referente responsabile dello screening, con delega operativa su area
vasta.
La rivalutazione critica del percorso effettuato si rivela sempre
necessaria per il miglioramento.
Ci stiamo ad esempio rendendo conto che la programmazione sui
neonati a rischio di sorveglianza audiologica e logopedica con cadenza
annuale fino al terzo anno caricherà proiettivamente il Centro, una
volta a regime (tra 2 anni) di un numero di prestazioni
(800valutazioni/anno) non sostenibile dall’attuale organico. E’ quindi da
valutare l’alternativa di effettuare il controllo soltanto al secondo anno
(AJCIH, 2007).
Con tutti i limiti di un’esperienza limitata a 3 soli punti nascita riteniamo che
i problemi di uno screening audiologico universale vengano sul versante
operativo principalmente dalla necessità di ottenere una forte motivazione
e una buona manualità esecutiva da parte del personale infermieristico.
La collaborazione dei pediatri operanti sul territorio è indispensabile perché
rappresentano un “ponte” tra la famiglia e la struttura a garanzia della
sorveglianza audiologica. E’ inoltre deputato a loro l’invio dei bambini che
presentano comparsa tardiva di fattori di rischio
La tenuta del programma nel tempo dipenderà dalla capacità della
struttura di secondo livello di gestire l’affusso dei dati e la sorveglianza
audiologica
Sul versante gestionale, con l’aumento dei punti nascita, le difficoltà
possono risiedere in un un coordinamento debole, con l’insorgenza di
“campanilismi” che nuociono alla gestione centrale dei dati
Mauro Tassan
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TASSAN Mauro. Progetto di screening