WALTER CESANA Torino, 29 marzo 2012 La professione docente RUOLO RUOLO PUBBLICO insieme delle norme e delle aspettative che convergono su una persona in quanto occupa una certa posizione sociale in un contesto più o meno strutturato è soggetto agli sguardi di tutti PUBBLICO suscita aspettative non delimitabili CW/01 VOLER ESSERE (le aspirazioni soggettive) DOVER ESSERE (le aspettative degli altri) Area della congruenza POTER ESSERE (i vincoli soggettivi) CW/02 Come possiamo costruire l’area della congruenza? La costruzione equilibrata dell’area della congruenza si realizza attraverso l’ETICA PROFESSIONALE e la PEDAGOGIA DEL SENSO CW/03 Dall’ETICA verso la professione, verso gli alunni, verso i colleghi, verso l’istituzione, verso il contesto esterno….alla PEDAGOGIA DEL SENSO … Occorre abituarsi alla metariflessione sul SENSO DI QUEL CHE SI FA A SCUOLA Ogni volta che iniziamo un discorso, un’attività, un lavoro con gli alunni sorgono spesso, in modo esplicito o implicito, i loro interrogativi: >… di che cosa si tratta? >… cosa vuol dire? >… cosa significa? >… a cosa serve? >… quanto “vale” quello che stiamo facendo, quello di cui stiamo parlando? >… ecc. COME POSSIAMO RISPONDERE? CW/04 … possiamo rispondere con la PEDAGOGIA DEL SENSO Cosa vuol dire “dare senso” ? “dare senso” significa SAPERE COSA SI FA o SI VUOL FARE e PERCHE’ e scoprire che si può dare senso in molti modi CW/05 Cosa contribuisce a costruire il “dare senso”? la significatività dell’apprendimento la significatività dei contenuti proposti e le attività attraverso le quali vengono sviluppati l’efficacia del sapere l’orientamento personale l’attinenza delle proposte la concezione dell’errore la fiducia in sé CW/06 … ogni attività, ogni contenuto rappresenta per gli alunni un ORIZZONTE DI ATTESE, ed è nel gioco delle conferme e delle smentite che noi produciamo il significato dell’oggetto, del fatto, del testo ecc. ALIMENTARE QUESTI “GIOCHI”, QUESTE RELAZIONI CON GLI ALTRI E IL MONDO, DIVENTA UN MODO EFFICACE PER COSTRUIRE IL SENSO DI CIO’ CHE SI FA A SCUOLA CW/07 Cosa contribuisce a costruire il “dare senso”? L’APPRENDIMENTO E’ un processo dinamico vitale, fondato sulla interazione fra diversi fattori: un CONTESTO di apprendimento (la vita, la famiglia, la scuola, un fatto..) un OGGETTO dell’apprendimento (competenze, abilità, esperienze, discipline…) la DISPONIBILITA’ ad apprendere (interesse, attenzione, curiosità…) le MODALITA’ dell’apprendere (metodi, mezzi, strumenti, sussidi, laboratori, progetti…) CW/08 Cosa contribuisce a costruire il “dare senso”? Un contenuto è significativo quando è agganciato al patrimonio di conoscenze ed esperienze individuali, un’attività è significativa quando è ben organizzata, ha un suo ordine e offre modalità di inter-azione coinvolgenti e personali CW/09 Cosa contribuisce a costruire il “dare senso”? L’efficacia del sapere, cioè la percezione, da parte dell’alunno, di una sua utilità immediata o differita “ho capito a cosa serve…” “ho scoperto come funziona…” “ora so che posso usarlo ancora per…” “ho trovato interessante questo lavoro perché…” “questo gioco mi è piaciuto perché…” CW/10 Cosa contribuisce a costruire il “dare senso”? L’attinenza delle proposte didattiche con il passato, il presente ed il futuro dell’alunno CW/11 Cosa contribuisce a costruire il “dare senso”? La concezione dell’errore: contrariamente al luogo comune, l’errore non smentisce il senso (non è un non-senso!), ma si incontra proprio sulla strada dei significati, è un compromesso provvisorio o non riuscito sulla via della ricerca di un significato possibile all’alunno in quel frangente CW/12 Cosa contribuisce a costruire il “dare senso”? La fiducia in sé (percepirsi in grado di…) e nell’intelleggibilità del mondo è il problema della verità e non più solo dell’utilità della conoscenza! CW/13 E’ questo il senso più grande che dovrebbe trasparire in una scuola davvero inclusiva: non una verità come dato cui adeguare le rappresentazioni, bensì una verità come apertura sempre incompleta e provvisoria su una parte del mondo, ma una apertura sempre alla nostra portata, alla portata di TUTTI, nessuno escluso. Senza questa duplice fiducia, in sé e nel mondo, non vi è senso nell’educazione e non si realizza una scuola inclusiva! CW/14 Occorre ri-pensare la PERSONALIZZAZIONE dell’insegnamento: Come qualcosa che, mentre rivela sensibilità ai singoli alunni, contemporaneamente tiene insieme l’esperienza scolastica e anziché dividere e separare, RELAZIONA i soggetti, le strategie, le pratiche (meglio: costruisce le BUONE PRATICHE) Come riconoscimento dell’individualità, delle sue caratteristiche, degli apporti che ciscuno può offrire in un contesto comune: tanto migliore sarà la qualità del contesto, della relazione, dell’ambiente scolastico, tanto meglio potranno svolgersi, esprimersi e farsi riconoscere le individualità Non tanto, quindi, PERSONALIZZAZIONE come costruzione di percorsi individuali attraverso l’applicazione di dispositivi metodologici e didattici, ma piuttosto come attenzione al contesto e alla relazione in cui la CW/15 persona prende voce Per questo, oggi più che mai, per realizzare una scuola davvero inclusiva c’è bisogno di alta professionalità ! CW/16 Occorre, quindi, continuare ad OSSERVARE, DOCUMENTARE, VALUTARE, ORIENTARE …in modo altamente professionale! ed interrogarsi: la DOCUMENTAZIONE è un luogo di riflessione? come si OSSERVANO e si documentano i PROCESSI DI SVILUPPO? come si organizza il LAVORO DI GRUPPO: chi decide, che cosa, in quali tempi, con quale monitoraggio? quali AZIONI EDUCATIVE si fanno nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria PER ORIENTARE? Come riconoscere le “aspirazioni” dell’alunno? quali strategie adottiamo per VALUTARE ?, come mai la continuità tra ordini di scuola non funziona?, cosa sono le competenze individuali? Come riconosciamo l’apprendimento? Come riconosciamo le trasformazioni nei percorsi di insegnamento/apprendimento?….. CW/17 ed infine PER “DARE SENSO” IN UNA SCUOLA INCLUSIVA DOBBIAMO IMPARARE A RIFLETTERE …. Parlare di insegnante riflessivo e metariflessivo, però, non è ancora sufficiente: è necessario che ci siano le condizioni perché la riflessività non diventi fenomeno di autoreferenzialità. Il confronto con gli altri, la presenza di un testimone professionale, l’amico critico, l’osservatore esterno, i rapporti consulenziali, gli strumenti tecnici di rilevazione dei fenomeni … possono costituire alcune delle modalità utili ad oggettivare il processo riflessivo in maniera che diventi una pratica culturalmente rilevante. CW/18 L’insegnante metariflessivo tiene in gran conto la PEDAGOGIA IMPLICITA nella quotidianità scolastica: come accettazione responsabile di pratiche abitudinarie, scritta nella disposizione degli ambienti, arredi, nella sequenza delle attività; come routine con una forte ricaduta sull’aspetto educativo, sull’organizzazione, sulla comunicazione e sulla costruzione di relazioni significative tra le persone e con il contesto; come atteggiamento implicito, perché non sono immediatamente evidenti le motivazioni a quell’agire, che chiama il causa l’essere profondo di ciascuno. CW/19 Riflessione conclusiva …abbiamo cercato di chiarire l’importanza di riflettere: sul dare senso a tutto ciò che facciamo a scuola ogni giorno … sull’opportunità di fermarsi un momento a ripensare ciò che troppo spesso si dà per scontato, acquisito, conosciuto e saputo… sulla nostra immagine professionale “in continuo movimento”… chiamata ad essere protagonista nella realizzazione di una scuola davvero inclusiva. CW/20 Walter Cesana