L’ESTINZIONE DEGLI
ANIMALI CONTINUA
IL DANNO AGLI HABITAT
NATURALI…








Un habitat è l'ambiente nel quale vive un animale o una pianta, generalmente definito sulla
base della sua vegetazione e delle caratteristiche fisiche. Uccelli come il gracchio per esempio,
si nutrono di erba da pascolo e piante che crescono nei campi da fienagione. Ma molti habitat
stanno scomparendo a causa dei metodi agricoli intensivi che possono creare condizioni ostili
per gli uccelli, gli animali e le piante selvatiche.
Così la diminuzione della popolazione di alcune specie è dovuta al degrado o addirittura alla
scomparsa dei loro habitat naturali.
Per secoli, quando le città avevano dimensioni limitate, i metodi agricoli tradizionali
alimentavano la campagna e permettevano alle piante e agli animali di prosperare. Ma in tempi
più recenti i metodi agricoli intensivi, ma sopratutto l'incontrollata espansione dell'industria e del
turismo hanno inglobato sempre più terra confinando la fauna in aree molto ristrette.
L'inquinamento e i progetti di ingegneria civile, come le dighe, hanno compromesso molti
ecosistemi fluviali ed estuari europei. Intorno alle nostre coste l'inquinamento e il
depauperamento delle risorse ittiche minacciano le specie marine come le foche monache e le
tartarughe.
In Europa le lande, le steppe e le torbiere sono diminuite del 60-90 %.
In Spagna, Francia e Italia, il 75 % delle dune sono scomparse fin dall'inizio del secolo scorso.
La distruzione degli habitat divide anche le popolazioni le une dalle altre. Questo fenomeno è
noto come insularizzazione e può portare all'estinzione poiché l'accoppiamento all’interno di
gruppi ristretti indebolisce la popolazione.
Quindi è importante salvaguardare non solo le specie ma anche gli habitat in cui esse vivono.
PROBLEMI COLLETTIVI

Nel corso degli ultimi decenni si sono estinte 64 piante europee (otto
negli anni 80 e nove negli anni 90)! Il primo mammifero ad estinguersi nel
nuovo millennio è stata la capra pireneica. L'ultimo esemplare vivente di
questa sottofamiglia, localizzato nella regione alpina spagnola, è morto il
6 gennaio 2001, nonostante gli sforzi fatti dal governo spagnolo e
dall'Unione europea per salvarlo.

Oggi quasi la metà (45 %) dei mammiferi presenti nell'Unione europea e
più di un terzo (38 %) delle specie di rettili, uccelli e pesci è in pericolo.
Uccelli come il chiurlo sono talmente rari che potrebbero morire tutti
insieme. E non sono soltanto le specie rare ad essere in pericolo. Uccelli
un tempo comuni come l'allodola e il canarino da giardino e anche le
specie marine come la foca monaca sono a rischio. Inoltre, 3 000 specie
di piante sono in pericolo: 27 delle quali stanno andando incontro
all'estinzione.
RAZZE IN ESTINZIONE:
insetti, mammiferi, uccelli e
rettili
IL PROBLEMA DELL’ORSO
BRUNO: l’uomo
I PERICOLI:
MINACCE
CACCIA DI FRODO
SVILUPPO DI
INFRASTUTTURE
DEFORESTAMENTO
Tremila anni fa l'orso bruno esisteva in tutta l'UE. Il numero di orsi sta diminuendo
vertiginosamente e piccole popolazioni esistono solo in sette Stati membri:
Finlandia, Svezia, Grecia, Spagna, Francia, Italia ed Austria. La popolazione di orsi
bruni negli ultimi cinque di questi paesi è in pericolo di estinzione. Gli orsi bruni
hanno una grossa testa con un naso piccolo, orecchie arrotondate, piccoli occhi,
una corta coda e un corpo pesante.
Hanno artigli leggermente curvi (cinque su ciascuna zampa) e le zampe anteriori
sono più pronunciate di quelle posteriori.
Gli orsi bruni hanno un ottimo olfatto e un eccellente udito. Sono prevalentemente
vegetariani e si cibano di molta erba, bacche, nocciole e ghiande. Mangiano anche
piccoli mammiferi come topi e marmotte e, quando è possibile, pesci, invertebrati e
miele. Occasionalmente si cibano di carcasse e possono anche uccidere grossi
animali vertebrati. In autunno inoltrato, gli orsi bruni vanno in letargo per un periodo
compreso tra tre e sette mesi. Le tane vengono solitamente scavate nel terreno
oppure vengono utilizzati vecchi formicai. Talvolta questi animali vanno in letargo in
caverne naturali sotto le rocce. È’ difficile contare gli orsi, tuttavia crediamo che
l'intera popolazione di orsi in Grecia, Spagna, Francia, Italia e Austria si aggiri
attorno a 150.
Ce ne sono verosimilmente 20 in Austria.
Sui Pirenei francesi sono rimasti forse dai 7 ai 10 orsi.
Questi orsi si estingueranno a meno che non si prendano presto delle misure. Ci
sono meno di cinque orsi bruni sulle Alpi trentine in Italia.
Ce ne sono verosimilmente tra i 20 e i 40 nel Parco nazionale degli Abruzzi in Italia.
Ci sono forse tra i 60 e i 100 orsi bruni in Grecia.
Ci sono forse 70 orsi bruni in Spagna. In Italia, la caccia di frodo resta una delle
principali cause di morte. Dei sette orsi rintracciati dal Parco nazionale degli
Abruzzi, due sono stati trovati morti fuori dal parco. La scomparsa e il degrado
degli habitat naturali di questi mammiferi sono principalmente dovuti allo sviluppo di
infrastrutture.
Le stazioni sciistiche in zone isolate di montagna e la costruzione di strade sui
Pirenei sono solo alcuni esempi. La costruzione di dighe come quella proposta per
la Valle di Vidrieros in Spagna ne è un altro esempio. Gli orsi bruni non amano gli
spazi aperti, il loro habitat preferito sono le foreste di decidue e conifere. Tuttavia
questi habitat sono stati seriamente ridotti dal taglio dei boschi e dal deforestamento
a vantaggio dell'agricoltura.
PROTEZIONI:

L'orso bruno è protetto dalla "direttiva in materia di habitat" nei paesi dell'UE e dalla convezione del 1979 in
materia di conservazione della fauna europea e dell'habitat naturale (convenzione di Berna) in altri paesi
europei. La "direttiva in materia di habitat" stabilisce che i paesi dell'UE debbano prendere misure legali per
garantire la protezione delle specie e dei loro habitat. La legge deve proibire tutte le forme di cattura e di
uccisione, il danno o la distruzione degli allevamenti o dei luoghi di ritrovo.
TUTTAVIA…

Tuttavia, la protezione legale non è sempre sufficiente a fermare la caccia di frodo e l'uccisione;
così alcuni paesi come la Grecia, la Spagna e l'Italia hanno creato riserve speciali e aree
protette dove gli orsi sono salvi.
La "direttiva in materia di habitat" richiede anche ad ogni Stato membro di designare aree
speciali per la conservazione delle specie protette. Gli Stati membri hanno l'obbligo di gestire
queste aree affinché si eviti il degrado degli habitat. Il rafforzamento della popolazione (vale a
dire l'introduzione di orsi provenienti da un'altra area) può talvolta evitare che l'orso bruno di
estingua in alcune aree come la Francia, l'Italia e l'Austria. Tuttavia, è sempre preferibile creare
le condizioni adeguate per il ripristino naturale. I progetti di VITA dell'UE hanno finanziato la
conservazione dell'orso bruno in Grecia, Spagna, Italia e Austria. Questi progetti contribuiscono
a mantenere e a ripristinare la popolazione di orsi minacciata tutelando e incrementando la
qualità dell'habitat, migliorando le fonti di nutrimento, reintroducendo e rafforzando la
popolazione di orsi e controllando e limitando la caccia. Una serie di tecniche di sorveglianza
vengono utilizzate per seguire gli orsi, quali il radio-rintracciamento.
Sono stati creati centri per gli orsi feriti e isolati in Grecia, Spagna ed Italia. La collaborazione
internazionale è molto importante soprattutto per le popolazioni transfrontaliere, per esempio,
Spagna/Francia e Austria/Italia. In genere la gente ha un atteggiamento negativo verso gli orsi,
dovuto in parte alla paura di essere attaccati.
Per migliorare l'atteggiamento della gente del posto, è disponibile un sistema di risarcimento in
alcuni paesi per la gente la cui terra o le cui proprietà sono state danneggiate dagli orsi.
SOLUZIONI:




Senza dubbio il nostro stile di vita ha drasticamente modificato il territorio
dell'Unione europea ed ha incrementato la velocità di estinzione delle specie.
Siamo ora consapevoli che l'attività dell'uomo deve rispettare l'ambiente anche
perché noi stessi abbiamo bisogno di acqua pulita, aria pura e cibo in abbondanza
per potervici vivere.
L'Unione europea crede che la cura dell'ambiente possa migliorare la qualità di vita
delle persone ed incrementare anche i settori economici come l'imboschimento e il
turismo. La protezione della fauna può coesistere armoniosamente con gli interessi
socio-economici, se applichiamo il principio dello "sviluppo sostenibile", trovando
dei modi per migliorare la nostra qualità di vita senza arrecare danno all'ambiente.
Come passo in questa direzione, l'Unione europea sta creando una rete di siti,
chiamata Natura 2000, che comprende le aree già identificate con la direttiva sugli
uccelli e la direttiva sugli habitat. All'interno di questi siti, la protezione dell'ambiente
e le attività economiche si svilupperanno fianco a fianco.
Per esempio, "La carta europea per il turismo sostenibile“ è attualmente in prova in
dieci aree pilota europee.
L'allargamento dell'Unione europea, con l'acquisizione di nuovi membri come i
paesi dell'Europa centrale e orientale (PECO), porterà nuove sfide. Anche questi
paesi dovranno adottare nuove norme per proteggere il loro patrimonio naturale.
Gli orsi devono vivere in
armonia!!
Scarica

animali in estinzione