Le valanghe
Le valanghe, concettualmente, sono
definibili come masse di neve più o
meno
grandi
che
si
mettono
improvvisamente in movimento lungo
un ripido pendio montano, scendendo
velocemente a valle
Esse sostanzialmente si suddividono in due tipi:

valanghe di neve a debole coesione: esse hanno
un’origine (o punto di rottura) puntiforme, e sono
inizialmente costituite da una piccola quantità di neve
(solitamente meno di 1 metro cubo) che inizia a
scivolare lungo il pendio;

valanga di neve a lastroni: esse sono costituite da
grandi lastre (o strati) di neve compatta, che si mettono
in movimento a seguito di una frattura nella lastra
stessa.Lo spessore della lastra può variare dai 10 cm. ai
10 metri (mediamente intorno al metro), e la lunghezza
della frattura può essere di pochi metri, ma può anche
superare il chilometro.
L’eguaglianza “Neve fresca e vento = marcato pericolo
di valanghe” è sempre valida.
Valanga di neve
polverosa
Valanga a
lastroni
Pendii critici
I pendii con pericolo di caduta di valanghe sono quelli con
un’inclinazione da 28 a 45 gradi (60-100 %).
Un pendio di 17° (31%) costituisce il pendio meno ripido
dove la formazione di una valanga ha potuto essere
osservata. Il distacco di una valanga lungo pendii inferiori a
30° (58%) è piuttosto rara. Terreni con inclinazioni superiori
a 45° provocano il distacco di valanghe di neve senza
coesione
Fattori di formazione
La causa prima delle valanghe è costituita, ovviamente,
dalle precipitazioni nevose
Il vento è invece definito “il fabbricante di valanghe” in
quanto determina la struttura del manto nevoso, creando
accumuli sui pendii al riparo dal vento e 'denudando'
viceversa i pendii esposti
La temperatura è il fattore determinante dell'evoluzione del
manto nevoso:
- se la temperatura resta costantemente bassa, anche il
pericolo di valanga si prolunga nel tempo, anche per mesi;
- se la temperatura cresce gradualmente, la coltre nevosa
può assestarsi e consolidarsi, con graduale diminuzione del
pericolo;
- se la temperatura si alza rapidamente, si ha un altrettanto
rapido aumento del pericolo.
Un altro elemento fondamentale da considerare è
la morfologia del terreno, ovvero la pendenza,
l'esposizione e la tipologia dei pendii su cui
poggia la neve. Salvo casi eccezionali, il distacco
di valanghe a lastroni è possibile solo su pendii
aventi pendenza superiore a 25 –35 °
Rappresentazione cartografica
di un sito valanghivo
Il pericolo di valanghe dipende da vari
fattori
• dalla probabilità di distacco
• dall'estensione e dalla diffusione delle zone
pericolose
• dallo spessore (volume) della massa nevosa
interessata e dal tipo di neve
• dalla presenza di valori nella zona di pericolo
Il grado di pericolo deve quindi
rispecchiare
le
possibili
conseguenze dell'interazione dei
fattori indicati
Classificazione dei cristalli di neve
Classificazione completa di Magono e Lee
(1966).
Tipi di cristalli di neve
La scala europea del pericolo di valanghe
Gruppo di lavoro dei Servizi di Previsione
Valanghe tenutosi in Baviera nell’aprile
1993
 
•

•

•

GRADO DI PERICOLO
STABILITA’ DEL MANTO NEVOSO
PROBABILITA’ DI DISTACCO DI VALANGHE
GRADAZIONE DEL PERICOLO
La scala si compone di 5 gradi di pericolo
crescente, individuati con indici numerici da 1 a
5:
1 DEBOLE
2 MODERATO
3 MARCATO
4 FORTE
5 MOLTO FORTE
Nella scala di pericolo unificata viene pertanto utilizzata
una scala del consolidamento del manto nevoso, con le
seguenti definizioni:
BEN CONSOLIDATO
MODERATAMENTE CONSOLIDATO
DA MODERATAMENTE A
DEBOLMENTE CONSOLIDATO
DEBOLMENTE CONSOLIDATO
Probabilità di distacco di valanghe
Il tipo di sovraccarico viene così definito:
DEBOLE (singolo sciatore, escursionista senza
sci)
FORTE (gruppo compatto di sciatori, mezzo
battipista, uso di esplosivo)
Ciascun grado di pericolo è contraddistinto da
un colore: i colori, scelti secondo una scala
semaforica, sono:
1 VERDE
2 GIALLO
3 OCRA
4 ARANCIONE
5 ROSSO
Definizioni
PICCOLE VALANGHE: generalmente non arrecano danni
alle persone;
MEDIE VALANGHE: si limitano ai versanti;
GRANDI VALANGHE: raggiungono il fondovalle;
PENDII RIPIDI: con inclinazione superiore a 30 gradi;
PENDII RIPIDI ESTREMI: con caratteristiche sfavorevoli
per quanto riguarda l’inclinazione, la forma del terreno, la
vicinanza delle creste, la rugosità del suolo...;
DISTACCO SPONTANEO: che avviene senza l’intervento
dell’uomo.
Colore
N.
1
2
3
Scala
del
pericol
o
DEBO
LE
MODE
RATO
MARC
ATO
Probabilità di distacco valanghe
Indicazioni per sci
escursionisti
sciatori fuori pista
alpinisti
e
Il distacco è generalmente
possibile
solo
con
forte
sovraccarico
su
pochissimi
pendii
estremi.
Sono possibili solo pochissime
valanghe spontanee.
Condizioni
generalmente
favorevoli per gite sciistiche.
Il distacco è possibile soprattuto
con forte sovraccarico su pendii
ripidi
indicati.
Non sono da aspettarsi grandi
valanghe spontanee.
Condizioni favorevoli per gite
sciistiche ma occorre considerare
adeguatamente
locali
zone
pericolose
Il distacco è possibile con debole
sovreccarico sui pendii ripidi
indicati, in alcune situazioni sono
possibili valanghe spontanee di
media grandezza, in singoli casi,
anche grandi valanghe
Le possibilità per le gite
sciistiche sono limitate ed è
richiesta una buona capacità di
valutazione locale
4
5
FORTE
MOLTO
FORTE
Il distacco è probablile già con un
debole sovraccarico su molti pendii
ripidi. In alcune situazioni sono da
aspettarsi molte valanghe spontanee
di media grandezza e, talvolta,
anche grandi valanghe.
Le possibilità per gite sciistiche sono
fortemente limitate ed è richiesta una
grande capacità di valutazione locale
Sono da aspettarsi numerose grandi
valanghe spontanee, anche su
terreno moderatamente ripido.
Le gite sciistiche
generalmente possibili
non
sono
Quando si verifica un elevato pericolo a seguito di eventi
eccezionali (forti nevicate, venti ecc…), normalmente
vengono applicati 2 tipi di interventi: puntuali e
temporanei.
La difesa temporanea
Evacuazione di edifici e nella chiusura di strade e piste
da sci tramite provvedimenti straordinari delle autorità
competenti o ordinanze emesse dal sindaco avvalendosi
delle commissioni locali valanghe.
Solo se previsto da specifici piani di intervento, è
possibile intervenire con il distacco artificiale delle
valanghe tramite gli esplosivi.Tra i sistemi di distacco
artificiali più in uso dal 1988, vi è quello chiamato
GAZEX che utilizza una miscela di gas propano e
ossigeno, opportunamente dosata.
La difesa permanente
• ridurre le condizioni per lo sviluppo di valanghe,
agendo sulla stabilizzazione del manto nevoso
nella zona di distacco (difesa attiva);
• limitare o annullare i danni dovuti al passaggio di
una eventuale valanga deviandone il percorso e
proteggendo le infrastrutture (difesa passiva).
La difesa attiva si attua con tre tipi di intervento:
• modifica del suolo generalmente tramite il
rimboschimento e la creazione di terrazzamenti che,
aumentando la rugosità del suolo, frenano lo
slittamento della neve
• trattenimento del manto nevoso con opere
paravalanghe quali ponti da neve, rastrelliere e reti,
strutture in legno o acciaio disposte su più linee
parallele nella zona di distacco (vedi foto seguente)
• controllo della neve trasportata dal vento
tramite barriere frangivento e deflettori che,
modificando il flusso del vento, limitano la
formazione di cornici in punti particolarmente
critici
Ponti da neve
Deflettori del vento
La difesa passiva
La difesa passiva si attua con opere posizionate
in zona di scorrimento o di arresto della
valanga; queste, essendo soggette a spinte
dinamiche di notevole entità, sono generalmente
di struttura massiccia.
Le principali tipologie sono
• opere di deviazione: hanno la funzione di far
cambiare la direzione di scorrimento delle
valanghe radenti allo scopo di proteggere
strutture ben definite (argini di deviazione e
deviatori), oppure di dividere la massa della
valanga in piccole parti più facilmente
controllabili (cunei). A protezione delle strade si
utilizzano le gallerie paravalanghe
• opere di arresto: vengono utilizzate per
bloccare del tutto una valanga in movimento
oppure per rallentarne la velocità e ridurne la
distanza di arresto (dighe di contenimento o
intercettazione)
• opere di frenaggio: favoriscono la decelerazione
della neve in movimento, provocandone
l’espansione laterale per effetto di successive
deviazioni (cunei frenanti)
Cuneo spartivalanga
Treppiedi in legname trattato per impedire lo
slittamento del manto nevoso in siti di piccole
dimensioni con successivo rimboschimento con
idonee specie resinose
Rastrelliere in legname trattato, atte a stabilizzare il
manto nevoso al distacco, e successivo rimboschimento
con idonee resinose in siti al di sotto del limite della
vegetazione, dove le condizioni ambientali risultavano
favorevoli ad un rapido sviluppo arboreo
Reti da neve in fune d'acciaio, atte a stabilizzare il
manto nevoso al distacco in siti al di sopra del limite
della vegetazione, dove non è possibile bonificare
definitivamente l'area mediante creazione di un
soprassuolo arbor
PREVISIONI METEOROLOGICHE
CONDIZIONI DEL TEMPO:
Situazione generale:
un sistema frontale sulla Francia Meridionale si muove verso zone
Settentrionali italiane; un altro sistema frontale esteso da Tunisia a
Italia Centrale si muove lentamente verso Est-Sud-Est.
ALPI ORIENTALI:
Previsione valida dalle 00.00 alle 24.00 di domani:
temporaneo miglioramento per la giornata con residue condizioni di
instabilità associate a cielo irregolarmente nuvoloso ed isolate
precipitazioni anche a carattere temporalesco. Tendenza ad un nuovo
peggioramento a partire dalla nottata.
Venti fino a 3000 metri:
05-15 nodi da Ovest-Sud-Ovest.
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Dati meteorologici
Variazioni significative
Nevicate previste
Tendenza per le 24 ore successive
Previsioni a medio termine
IMPORTANTE!
I bollettini rappresentano uno strumento di base
fondamentale per Prefetture, Sindaci, Commissioni
locali valanghe, Protezione Civile, residenti in località
montane, addetti alla sicurezza dei comprensori
sciistici, escursionisti. Essi però hanno un limite
evidente che è rappresentato dalla scala delle
previsioni, la quale non consente di formulare ipotesi
sul grado di pericolo puntuale: infatti la valutazione
del grado di pericolo ordinariamente viene fatta per
zone o gruppi montuosi e non è, dal punto di vista
previsionale, estendibile a singoli pendii o versanti.
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Le Valanghe - Antico Maso La Corte degli Elfi