I VIVENTI SONO DIVERSI
Gli esseri viventi sono distribuiti su tutto il pianeta, di cui tuttavia
occupano soltanto una piccolissima parte.
La parte occupata dagli esseri viventi, nel suolo, nell’aria e
nell’acqua si chiama biosfera che deriva dalla parola greca
bios che significa vita.
La biosfera forma uno strato che si estende nello spazio fino ad
una altezza di circa 10000 metri e nel suolo raggiunge la
profondità in cui si trovano ancora gli apici delle radici e alcuni
microrganismi.
In essa vivono oltre un milione di tipi di organismi animali e oltre
mezzo milione di tipi di piante.
Probabilmente milioni di organismi sono ancora sconosciuti o
non classificati.
Nella biosfera vivono
organismi estremamente
diversi, suddivisi in
specie, cioè in gruppi di
individui che presentano
caratteristiche comuni.
Tutte le specie presenti sulla Terra sono
indicate con il termine di biodiversità.
Biodiversità viene definita la totalità di
varietà di forme viventi e si può dividere
su più livelli:
- diversità di ecosistemi
- diversità di specie
- diversità di patrimonio genetico
- diversità di funzioni
Preservare e conservare la Biodiversità nel suo complesso rappresenta la
garanzia di vita sulla Terra.
La nostra sopravvivenza dipende quindi da quante forme di vita riusciamo a
conservare.
Purtroppo sono centinaia le specie sterminate dall’uomo.
Dal 1600 in poi oltre il 95% delle estinzioni animali sono state conseguenza della
caccia, della distruzione degli habitat e dai cambiamenti del clima.
Un altro fattore determinante per la
scomparsa di specie animali o vegetali
è l’introduzione di specie al di fuori del
loro ambiente originale.
L’introduzione di specie provenienti da
ambienti diversi è la principale causa di
perdita della biodiversità, insieme alla
distruzione degli ambienti naturali.
Esempi di specie killer giunte da altri
paesi: il gambero della Louisiana, la
nutria, il pesce siluro, lo scoiattolo
grigio,
Gambero della Louisiana
Pesce siluro
Nutria
Tutti gli organismi sono
raggruppati in categorie,
secondo alcune caratteristiche
che li distinguono.
I principali caratteri che
distinguono un organismo da un
altro sono:
il tipo e il numero delle cellule
il modo in cui si nutre
il modo in cui si riproduce
l’ambiente in cui vive.
Tipo e numero di cellule
Gli organismi si dividono in procarioti se formati da
una cellula procariote e eucarioti se formati da
cellule eucariote
La cellula eucariotica
ha la membrana
nucleare, la cellula
procariotica non ha la
membrana nucleare.
In base al numero delle
cellule si dividono in
unicellulari e pluricellulari.
Modo di nutrirsi
In base a come si nutrono gli organismi si distinguono in
autotrofi e eterotrofi.
Gli eterotrofi possono essere saprofiti, parassiti o
simbionti.
I saprofiti si nutrono di materia organica non vivente.
I parassiti si nutrono di sostanze organiche di esseri
viventi causando danni o malattie.
I simbionti vivono insieme ad un altro organismo in una
situazione vantaggiosa per entrambi.
I licheni, che crescono sulle rocce o
sui tronchi degl’alberi sono un
esempio di simbiosi tra un’alga
unicellulare e un fungo.
Il fungo sfrutta la capacità che ha
l’alga di fare la fotosintesi, l’alga
riceve acqua dal fungo.
Il parassita può vivere all’interno o
all’esterno dell’organismo
dell’ospite, dal quale trae
nutrimento.
Generalmente il parassita
indebolisce l’ospite senza causarne
la morte. La sua vita dipende da
quella dell’ospite.
Modo di riprodursi
Gli organismi unicellulari si
riproducono per via agamica; quelli
pluricellulari per via gamica.
Anche se possono alternare nel
loro ciclo vitale delle fasi agamiche.
La classificazione dei viventi
Milioni di anni fa si è evoluto sulla
Terra un’ enorme varietà di
organismi: per poterli studiare
serve classificarli in uno schema di
classificazione.
Classificare significa distinguere un
oggetto da un altro in base ha un
insieme di caratteristiche o
categorie che ci permettono di
stabilire i criteri di
classificazione.
Gli esseri viventi sono stati
raggruppati in base alle loro
somiglianze e differenze e sono
stati suddivisi in cinque regni:
Il regno delle monere che
comprende tutti gli organismi
procarioti, cioè i batteri e le alghe
azzurre; sono tutti unicellulari;
Il regno dei protisti che
comprende gli organismi
unicellulari eucarioti.
Sono protisti i protozoi e le alghe
verdi unicellulari.
Le alghe azzurre e i protozoi
preferiscono i luoghi umidi, come le
acque ferme degli stagni o i terreni
inzuppati d’acqua.
Si trovano anche nelle fontane e nei
prati.
Le alghe azzurre sono diffuse ovunque
e sopportano anche condizioni
estreme. Per questo motivo sono
considerate organismi pionieri, cioè i
primi a colonizzare gli ambienti nudi.
Il regno dei funghi che
comprende organismi sia
unicellulari sia pluricellulari.
Il regno delle piante che
comprende organismi
eucarioti pluricellulari
autotrofi, con cellule dotate
di parete cellulare.
Sono piante, i muschi, le
felci, gli alberi, gli arbusti e
le erbe.
Il regno degli animali che
comprende organismi
eucarioti pluricellulari
eterotrofi che si nutrono di
alimenti provenienti da altri
esseri viventi.
Ambiente in cui vivono
Gli esseri viventi possono essere terrestri o acquatici, alcuni
vivono anche nell’ aria, come alcuni batteri trasportati dal vento
o nel sottosuolo.
Nel corso dell’evoluzione ogni specie ha saputo trovare una
grande varietà di soluzioni diverse per la necessità di
adattamento ai vari tipi di ambiente.
Ogni specie vive insieme ad altre specie,
ma ognuna di esse conduce un tipo di vita
che le permette di sfruttare al meglio le
risorse ambientali senza entrare in
competizione con le altre.
Le differenze principali di
adattamento all’ambiente si
trovano tra gli animali terrestri
e quelli acquatici.
Gli organismi acquatici sono sostenuti dalla spinta dell’acqua,
non subiscono grandi sbalzi di temperatura e il nutrimento
arriva loro trasportato dalle correnti.
Gli organismi terrestri, invece, devono sopportare la pressione
dell’aria, grandi sbalzi di temperatura e devono andare alla
ricerca del cibo.
Molti sono gli errori che l’uomo compie nello
sfruttamento del territorio, nella distruzione di alcuni
ambienti, nella sostituzione di specie, nell’aumento
dell’industrializzazione, nella riduzione delle attività
agricole che possono causare una perdita di
biodiversità con effetti più o meno catastrofici.
Il futuro della biodiversità dipende quindi
dalle scelte che l’uomo farà nel prossimo
futuro.
AUTORI
Noemi, Martina, Giada, Livio classe prima media Piancavallo
Foto: Rita Torelli, Massimo Sotto
BIBLIOGRAFIA
L. Sereno Regis, U. Scaioni, M. Stefani, T.Vercellino – Le Vie della Ricerca – Ed. Atlas
L. Leopardi, M. Gariboldi – ScienzeBase moduli 1-5 – Garzanti Scuola
C. Bongarzoni, D. Insolera, W. L. Ramsey – Elementi di Scienze – Ed. Zanichelli
R. Corsi, F. Costagli – I libri di kosmos uno – SEI Torino
E. Malenotti – La gestione (in)sostenibile della biodiversità – Speciali Piemonte Parchi – n.3 anno XXVII
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