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La corteccia cerebrale è un sottile strato di sostanza grigia che rappresenta la parte
più esterna del telencefalo negli esseri vertebrati. È formata dai neuroni, dalla glia
e da fibre nervose senza mielina. La corteccia cerebrale umana è spessa 2-4 mm e
gioca un ruolo centrale in meccanismi mentali complicati come la memoria, la
concentrazione, il pensiero, il linguaggio e la coscienza.
La corteccia cerebrale è caratterizzata da molte pieghe e circonvoluzioni che
consentono all’enorme area destinata all’elaborazione dell’informazione di poter
essere contenuta nello spazio cranico.
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Nell’ uomo la corteccia cerebrale è molto più estesa che negli altri vertebrati; essa
risulta suddivisa in due emisferi che assumono dimensioni tali da ricoprire tutte le
altre strutture encefaliche,a parte il cervelletto. Ognuno dei due emisferi cerebrali
è diviso in quattro lobi: frontale,parietale,temporale e occipitale;la divisione è
determinata dalla presenza di due profondi solchi: il solco centrale ,che scende
lungo i lati di ciascun emisfero;e il solco laterale.
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I neuroni che formano la corteccia cerebrale possono avere connessioni corticocorticali con neuroni di altre aree della corteccia stessa, o connessioni corticosottocorticali con strutture più interne dell'encefalo, come il talamo, il cervelletto o i
nuclei della base. Molte delle stimolazioni sensoriali raggiungono la corteccia
cerebrale indirettamente attraverso differenti gruppi del talamo. Questo è il caso del
tatto, della vista e dell'udito ma non dell'olfatto, che arriva direttamente alla
corteccia olfattiva.
La corteccia si forma dal processo di gastrulazione, che trasforma poche cellule
embrionali in una copia miniaturizzata dell'organismo in formazione.Quindi si forma
la placca neurale, ossia un abbozzo del sistema nervoso, che gradualmente si
espande, dando luogo a diverse regioni nelle quali inizia la differenziazione cellulare.
Tre vescicole si distinguono e sono il prosencefalo, il mesencefalo e il romboencefalo;
dopo circa quattro settimane il prosencefalo crea due regioni diverse: la prima
diviene una struttura stratificata che formerà la corteccia cerebrale, mentre la
seconda forma un vasto agglomerato di gruppi di cellule nervose separati da sostanza
bianca, i gangli della base. Per un certo periodo le cellule si riproducono al ritmo di
250 mila nuove al minuto. Quando viene raggiunta una certa soglia, le cellule
cominciano a differenziarsi per giungere alla maturazione. Altre migrano per formare
quella che poi diverrà la materia grigia della corteccia. All'inizio della formazione della
corteccia esiste la zona ventricolare, che con il passare del tempo viene sostituita
dalla placca corticale. Una volta che si formano sei strati di cellule la placca corticale
si trasforma in corteccia. I neuroni incominciano a caratterizzarsi formando l'assone e
i dendriti. Inizia quindi il fenomeno di arborizzazione della corteccia che proseguirà
ben oltre la nascita.
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Lo spessore della corteccia non rimane inalterato, durante la vita della persona, in
quanto, in relazione all'età e allo sviluppo, si hanno precise modificazioni.
In particolare, il neonato ha una corteccia cerebrale con un numero di connessioni
tra neuroni pari a quella di un cervello adulto; all'età di 2-3 anni si verifica un
progressivo inspessimento della stessa, con una moltiplicazione esponenziale delle
connessioni sinaptiche ed un consistente aumento del volume della corteccia.
Questo numero impressionante di connessioni sinaptiche, con il relativo spessore
corticale di circa 6 mm di sostanza grigia, rimane tale più o meno sino all'età di 12-13
anni.
All'età di 16-17 si verifica un progressivo ridimensionamento della corteccia, con
eliminazione di un determinato numero di connessioni sinaptiche: è il periodo in cui
il cervello inizia la cosiddetta specializzazione delle aree, ovvero ogni individuo
inizierà a capire più precisamente quali sono le proprie attitudini, predisposizioni e
preferenze nei vari campi della vita; durante questa fase possono essere eliminate
sino al 50% delle connessioni sinaptiche instauratesi durante l'infanzia.
AREE DELLA CORTECCIA
I QUATTRO LOBI CEREBRALI
IL LOBO FRONTALE
Il lobo frontale si estende sulla faccia laterale, su quella mediale e su quella inferiore
della porzione più anteriore di ciascun emisfero.
I lobi frontali influenzano l'attività motoria acquisita e la pianificazione e l'organizzazione
del comportamento.
L’area del lobo frontale situata immediatamente davanti al solco centrale è la corteccia
motoria;qui avviene l’integrazione delle attività svolte dai muscoli scheletrici.
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La faccia laterale del lobo frontale è separata dal lobo temporale, in posizione
inferiore, per mezzo della scissura laterale , e dal lobo parietale, in posizione
posteriore, dalla scissura centrale. Al davanti di quest'ultima si può individuare
un'altra scissura verticale, detta solco precentrale, che segna il limite anteriore della
circonvoluzione precentrale.
Dal solco precentrale prendono origine altre due scissure a decorso pressoché
orizzontale, il solco frontale superiore ed il solco frontale inferiore, che si dirigono
verso il polo frontale.
La faccia mediale del lobo frontale guarda verso la faccia mediale dell'emisfero
controlaterale, ed è separata dalla faccia laterale per mezzo del margine superiore
dell'emisfero, e dal lobo limbico per mezzo della scissura limbica. È costituita dalla
sola circonvoluzione frontale interna, che segue il decorso della circonvoluzione
limbica sottostante. Al suo estremo posteriore, essa accoglie parte del lobulo
paracentrale, grossa piega di passaggio tra le circonvoluzioni precentrale e
postcentrale.
La faccia inferiore (od orbitaria) del lobo frontale poggia sulle cavità orbitarie,
scavate nello spessore dell'osso frontale. È percorsa in senso anteroposteriore da
due scissure, i solchi orbitari, che individuano i confini delle circonvoluzioni orbitarie
mediale, intermedia e laterale. Un'ulteriore scissura, il solco olfattivo, accoglie nella
sua compagine il bulbo olfattivo.
IL LOBO PARIETALE
Il lobo parietale è compreso tra il lobo frontale, anteriormente, il lobo occipitale (con il
quale si trova parzialmente in continuità), posteriormente, ed il lobo temporale,
inferiormente. Esso si estende sulle facce laterale e mediale degli emisferi telencefalici, ma
non su quella inferiore.
Situata immediatamente dietro al solco centrale è la corteccia sensoriale,che è interessata
alla ricezione degli stimoli relativi soprattutto al tatto,al gusto,alla temperatura e al dolore.
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La faccia laterale del lobo parietale è separata dal lobo temporale mediante la
scissura laterale, dal lobo frontale mediante la scissura centrale, e dal lobo
occipitale mediante la scissura parietoccipitale, che appare però incompleta.
Subito dietro alla scissura centrale, la faccia laterale del lobo parietale appare
percorsa da un altro solco verticale, la scissura postcentrale, che assieme alla
prima segna i confini laterali della circonvoluzione postcentrale (o postrolandica).
Su di essa prende origine un solco a direzione orizzontale, la scissura parietale o
intraparietale, che individua una circonvoluzione parietale superiore ed una
circonvoluzione parietale inferiore. Quest'ultima viene ulteriormente divisa a
metà, per azione di un breve solco a direzione verticale, individuando così un
giro marginale ed un giro angolare: entrambi questi giri, assieme ad una parte
del lobo temporale, costituiscono l'area di Wernicke, di fondamentale
importanza per la comprensione del linguaggio. Quest'area è presente sul solo
emisfero di sinistra.
La faccia mediale del lobo parietale ha un'estensione molto ridotta, ed è
separata dalla sottostante circonvoluzione limbica per mezzo della scissura
omonima. In essa si individua il grosso lobo quadrilatero o precuneo, che è in
rapporto anteriormente con il lobulo paracentrale, ed i cui confini posteriori sono
mal definiti per via dell'incompletezza della scissura parietoccipitale.
IL LOBO TEMPORALE
Il lobo temporale è situato al di sotto dei lobi frontale e parietale, dai quali è separato per
mezzo della scissura laterale. Si estende sulla faccia laterale e su quella inferiore degli
emisferi, ma non su quella mediale.
Nel lobo temporale c’è la corteccia uditiva,questa regione della corteccia è il centro di
elaborazione dei segnali trasmessi dai neuroni sensoriali dell’orecchio in risposta alle
diverse frequenze del suono.
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La faccia laterale si allunga in avanti a formare la sporgenza del polo temporale.
Posteriormente essa continua, senza nessuna apparente divisione, con il lobo
occipitale, mentre superiormente ha come limite la scissura laterale. Presenta due
solchi, le scissure temporali superiore e media, le quali dividono il lobo temporale
in tre circonvoluzioni (circonvoluzioni temporali superiore, media e inferiore). Nella
sua porzione più arretrata, la circonvoluzione temporale superiore presenta l'area
acustica.
La faccia inferiore del lobo temporale poggia sull'osso omonimo. Essa presenta
un'ulteriore scissura temporale inferiore, che individua la circonvoluzione
temporale inferiore rispetto alla circonvoluzione fusiforme, più mediale.
IL LOBO OCCIPITALE
Il lobo occipitale costituisce l'estremità posteriore degli emisferi telencefalici, allungandosi
all'indietro a costituire il polo occipitale. Si estende su tutte e tre le facce dell'emisfero
(mediale, laterale ed inferiore).
Nel lobo occipitale è presente la corteccia visiva.
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La faccia laterale del lobo occipitale è separata anteriormente dal lobo parietale
per mezzo di un solco mal definito, la scissura parietoccipitale, mentre non
presenta limiti di sorta con il lobo temporale. Su di essa si individuano due solchi a
decorso pressoché orizzontale, la scissura occipitale superiore e la scissura
occipitale inferiore, che a loro volta individuano tre circonvoluzioni occipitali
(superiore, media, inferiore).
La faccia mediale del lobo occipitale è solcata dalla scissura calcarina. La porzione
di corteccia che si dispone attorno a questa scissura prende il nome di area visiva
primaria, che perciò è poco visibile dall'esterno: attorno a questa si vengono a
disporre altre due aree, l'area visiva secondaria ed, ancora più lateralmente, l'area
visiva terziaria .
La faccia inferiore del lobo occipitale presenta una scissura collaterale, a decorso
anteroposteriore, che individua una circonvoluzione occipitale laterale ed una
circonvoluzione occipitale (od occipitotemporale) mediale. Quest'ultima è a sua
volta suddivisa in una porzione anteriore (circonvoluzione paraippocampica o
circonvoluzione dell'ippocampo) ed in una porzione posteriore (lobulo linguale).
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Presentazione standard1