L’ufficio stampa ai tempi dei “non-proprio-media” Storia, legge e prospettive della comunicazione pubblica in Italia Margherita Rinaldi Margherita Rinaldi • • • • • Giornalista professionista Master in comunicazione pubblica Funzionario esperto in comunicazione Regione Marche Fino al 2010 all’Ufficio stampa del Comune di Ancona Dal 1995 responsabile di uffici stampa di enti, istituzioni pubbliche e private Prima parte LE LEGGI Controllori dei poteri • Le regole professionali, il dovere di oggettività, di verifica, di controllo delle fonti, sono gli alter ego del concetto di trasparenza • I giornalisti degli uffici stampa devono garantire la conoscibilità e l’accessibilità rispetto a tutte le azioni della Pubblica amministrazione Lo strumento legislativo • La Legge 150 del 2000 – canale diretto di comunicazione con i cittadini (Urp) – sdogana dal rischio di propaganda politica i giornalisti dell’Ufficio stampa – Perché distingue l’Ufficio stampa (informazione istituzionale) dal portavoce (comunicazione politica strettamente legato non all’organo, ma alla persona che svolge la funzione di vertice) • Il lavoro dei giornalisti degli uffici stampa comporta una serie di responsabilità, che si basano sul confronto quotidiano con il concetto di oggettività. Oggettività e P.A. • Quando una notizia esce dall’Ufficio stampa, deve essere pacifico per tutti che è pulita da qualsiasi posizione politica strumentale, anche se è il risultato di una determinata progettualità politica. • Questo lavoro implica un rapporto di profonda fiducia professionale dell’addetto stampa con i colleghi degli organi di informazione • e si basa sul presupposto che i cittadini hanno il diritto di conoscere gli sviluppi e la riuscita del progetto politico che hanno giudicato positivamente o negativamente attraverso l’esercizio democratico del voto. • Ma non solo: essi hanno anche il diritto di influire attraverso una comunicazione biunivoca sulle scelte degli enti che li governano. • La conoscenza è dunque il presupposto base della partecipazione La fiducia professionale 1) La precisione del punto di vista: l’addetto stampa ha la consapevolezza del suo ruolo di fonte ufficiale e pone quindi massima attenzione all’attendibilità e alla completezza dei suoi contenuti. 2) Il comunicato stampa è un pezzo di notizia, è il punto di vista dell’ente. E’ una parte del tutto, ma, anche se parte, deve essere perfettamente autonoma. 3) In quanto fonte l’addetto stampa è in costante colloquio con i colleghi delle redazioni: per fare bene la sua parte ha infatti bisogno di conoscere con precisione il contesto in cui opera e in cui si muove la sua notizia. IL PESO DELL’ASSENZA • Non si può obbligare un sistema di informazione alla trasparenza. Un sistema di informazione è tale perché è trasparente, altrimenti non è un sistema di informazione, è altro. E’ propaganda, è pubblicità, è make up, è strategia difensiva. • Se la 150 non funziona deve scattare l’allarme: significa che il sistema si è rotto, cioè che non si governa più per i cittadini, si pone un problema di democrazia. • E allora i cittadini, ma gli organi di informazione prima di tutti, devono sentire il peso di questa assenza, avvertire tutti, subito, rendendoli consapevoli del pericolo che stanno correndo. Trasparenza • Tutto ha inizio con il concetto di trasparenza amministrativa, introdotto nell’ordinamento italiano negli anni ’90 del ventesimo secolo. E’ da questo momento che cominciano a prendere forma l’idea, e la possibilità, che il mestiere del giornalista possa essere svolto all’interno delle pubbliche amministrazioni con una pratica di pari dignità rispetto a quella delle redazioni. • Nel 2000 arriva la Legge 150, con una serie di premesse, e promesse, che potenzialmente potrebbero creare un sistema all’avanguardia e di grande garanzia democratica per i cittadini. Legge 241/90* “l’attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, di efficacia, di pubblicità e di trasparenza” (art. 1). *modificata e integrata dalla L 15/2005 Accesso • I cittadini hanno il diritto a una informazione qualificata, ad accedere ai documenti amministrativi, a conoscere lo stato dei procedimenti amministrativi che li riguardano • Accesso agli atti: dipende dall’iniziativa personale di ogni singolo cittadino • Accesso alle informazioni: Legge 150. E’ garantito sia in modo passivo, che attivo: organi di informazione, ma anche di comunicazione, che recepiscono le segnalazioni dei cittadini, trasformandole in indicazioni operative per l’ente IL PADRONE DI CASA Il cittadino non è più solo il destinatario passivo dei provvedimenti della pubblica amministrazione, non è più ospite dell’ente, ma diventa il padrone di casa, il soggetto e fruitore dei servizi, al quale vengono forniti gli strumenti per partecipare consapevolmente ai processi decisionali. In quest’ottica il cittadino ha il diritto di essere informato e la legge stabilisce tre canali attraverso i quali, secondo modalità diverse, deve passare questa informazione: l’Ufficio per le relazioni con il pubblico, l’Ufficio stampa e il Portavoce. Tre canali (150/1) Art. 6 “le attività di informazione si realizzano attraverso il portavoce e l’ufficio stampa e quelle di comunicazione attraverso gli uffici per le relazioni con il pubblico nonché attraverso analoghe strutture quali gli sportelli per il cittadino, gli sportelli unici della pubblica amministrazione, gli sportelli polifunzionali e gli sportelli per le imprese” Tre missioni (150/2) Legge 150 - Art.1 Finalita' ed ambito di applicazione Nel rispetto delle norme vigenti in tema di segreto di Stato, di segreto d'ufficio, di tutela della riservatezza dei dati personali e in conformita' ai comportamenti richiesti dalle carte deontologiche, sono considerate attivita' di informazione e di comunicazione istituzionale quelle poste in essere in Italia o all'estero (…) volte a conseguire: – a) l'informazione ai mezzi di comunicazione di massa, attraverso stampa, audiovisivi e strumenti telematici; – b) la comunicazione esterna rivolta ai cittadini, alle collettivita' e ad altri enti attraverso ogni modalita' tecnica ed organizzativa; – c) la comunicazione interna realizzata nell'ambito di ciascun ente. L’ufficio stampa non è un obbligo (150/3) Art. 9 1 - Le amministrazioni pubbliche (…) possono dotarsi, anche in forma associata, di un ufficio stampa, la cui attività è in via prioritaria indirizzata ai mezzi di informazione di massa. 2. Gli uffici stampa sono costituiti da personale iscritto all’albo nazionale dei giornalisti. Tale dotazione di personale è costituita da dipendenti delle amministrazioni pubbliche, anche in posizione di comando o fuori ruolo, o da personale estraneo alla pubblica amministrazione in possesso dei titoli individuati dal regolamento di cui all’articolo 5 (…) 3. L’ufficio stampa è diretto da un coordinatore, che assume la qualifica di capo ufficio stampa, il quale, sulla base delle direttive impartite dall’organo di vertice dell’amministrazione, cura i collegamenti con gli organi di informazione, assicurando il massimo grado di trasparenza, chiarezza e tempestività delle comunicazioni da fornire nelle materie di interesse dell’amministrazione. 4. I coordinatori e i componenti dell’ufficio stampa non possono esercitare, per tutta la durata dei relativi incarichi, attività professionali nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni pubbliche (…) 5. Negli uffici stampa l’individuazione e la regolamentazione dei profili professionali sono affidate alla contrattazione collettiva nell’ambito di una speciale area di contrattazione, con l’intervento delle organizzazioni rappresentative della categoria dei giornalisti (…) Non solo media (150/4) • Al comma 1 l’articolo 9 della Legge 150 stabilisce che l’attività dell’ufficio stampa è indirizzata in via prioritaria agli organi di informazione, non escludendo, dunque, altri target. – Attività diretta: destinazione cittadino (prodotti informativi autonomi) – Attività mediata dagli organi di informazione (stampa, radio, tv, web, social network) Tema libero? (150/5) Legge 150 - Art.1 Finalita' ed ambito di applicazione Le disposizioni della legge attuano i principi che regolano la trasparenza e l'efficacia dell'azione amministrativa e disciplinano le attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni. Le attivita' di informazione e di comunicazione sono, in particolare, finalizzate a: – a) illustrare e favorire la conoscenza delle disposizioni normative, al fine di facilitarne l'applicazione; – b) illustrare le attivita' delle istituzioni e il loro funzionamento; – c) favorire l'accesso ai servizi pubblici, promuovendone la conoscenza; – d) promuovere conoscenze allargate e approfondite su temi di rilevante interesse pubblico e sociale; – e) favorire processi interni di semplificazione delle procedure e di modernizzazione degli apparati nonche' la conoscenza dell'avvio e del percorso dei procedimenti amministrativi; – f) promuovere l'immagine delle amministrazioni, nonche' quella dell'Italia, in Europa e nel mondo, conferendo conoscenza e visibilita' ad eventi d'importanza locale, regionale, nazionale ed internazionale. Seconda parte LA STORIA Gazzette e manifesti • La comunicazione pubblica in Italia nasce nel 1600, con contenuti prevalentemente giuridici e di propaganda. Il primo che in Italia utilizza la stampa per questi scopi è lo Stato Pontificio. Nel 1626 la Santa sede acquista una stamperia. L’informazione ha il suo principale strumento di trasmissione nelle Gazzette. • Nel 1854 il Regno di Sardegna affida alla Gazzetta Ufficiale il compito di “avvisare i lettori dell’avvenuto riscontro ministeriale di conformità all’originale del foglio a stampa, successivamente e contemporaneamente inserito nella costituenda Raccolta Ufficiale delle Leggi e diffuso nei pubblici uffici tramite il sistema dei fogli sparsi”. Il 4 gennaio 1860 la testata cambia denominazione in Gazzetta ufficiale del Regno e l’anno successivo diventa Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia (n. 67 del 17 marzo 1861). • Lo strumento principale della comunicazione resta tuttavia l’affissione. Uffici stampa e filtri • Nel 1887 sono istituiti l’Ufficio stampa del ministero dell’Interno e l’ufficio di Segreteria del presidente, che agiscono da filtro per la diffusione delle notizie. Il R.D. dell’8 giugno 1893, n. 377 stabilisce che anche la Gazzetta Ufficiale sia pubblicata a cura del ministero dell’Interno. • Negli anni del governo Giolitti (1906-1909), con la diffusione della stampa socialista e cattolica e la nascita della cinematografia, diventa difficile per il governo controllare l’opinione pubblica. Esaltare il regime controllare la stampa • • • • Con il D.M. 9 agosto 1923 n. 2222 il regime fascista trasferisce l’ufficio stampa dal ministero dell’Interno al Consiglio e ne amplia i poteri, con l’obiettivo di esaltare il regime, cancellando o minimizzando tutto ciò che è ad esso nocivo. Nel 1928 è istituito l’Albo dei giornalisti, accessibile solo a chi intrattiene buoni rapporti con il governo. La tenuta dell’Albo è vigilata dal ministero di Grazia e Giustizia e la moralità degli iscritti è controllata dai prefetti. Il soggetto pubblico centrale ricorre in questi anni soprattutto a manifesti e poster per diffondere le indicazioni su acquisto di prodotti italiani, comportamenti sociali in sintonia con il bene della nazione e argomenti simili, finalizzati a “vendere” l’Italia sui tavoli della politica internazionale. I disegni accattivanti e gli slogan efficaci divengono mezzi di comunicazione pubblica al servizio della propaganda. Durante il Congresso internazionale della pubblicità tenutosi a Roma e a Milano dal 17 al 21 settembre 1933 si concede ampio spazio alla discussione sulle problematiche inerenti la pubblicità di Stato, mentre s’infittiscono i rapporti con il Terzo Reich. Da quel momento la macchina della propaganda fascista parte a pieno ritmo verso la radicalizzazione dei controlli, la centralizzazione e gerarchizzazione del potere, la repressione totale della libera espressione. MinCulPop Il R.D. 27 maggio 1937 n. 752 trasforma il ministero della Stampa in ministero della Cultura popolare, con funzioni ulteriormente allargate. Il ministero lavora per preparare l’opinione pubblica alla Seconda guerra mondiale, presentata come evento inevitabile, necessario all’affermazione della supremazia del popolo italiano. Veline Il controllo del fascismo sulla stampa si attuava concretamente anche attraverso le veline, fogli di carta velina che riportavano tutte le disposizioni obbligatorie da seguire. Cominciarono a circolare dal 1935 e con l’istituzione del ministero della Cultura popolare, che controllava anche la Siae e l’Eiar (1 ottobre 1937) divennero ancora più pressanti verso la stampa. Furono vietate dopo la caduta del fascismo il 25 luglio 1943, ma ricomparvero nella Repubblica sociale italiana nel settembre dello stesso anno, fino al giorno prima della liberazione, il 24 aprile 1945. VELINE VECCHIE? FOTOGRAFIE 31/5/25: Oggi mattina 31 maggio è stato rinvenuto greto Tevere cadavere bambina Berni Elisa con evidente tracce stupro strozzamento (…) Astenersi dare eccessiva pubblicità truce delitto mediante diffusione fotografia vittima (…) 31/7/25: Con riferimento disposizioni vigenti che vietano pubblicazione atti istruttori richiamo attenzione SS.LL. su grave sconcio che si verifica quotidianamente ad opera dei giornali mediante riproduzione fotografie di delinquenti arrestati sotto imputazioni gravi reati. Tutti i giorni accade di veder riprodotte fotografie di omicidi, ladri, adulteri, ecc., che sono così elevati agli onori della più biasimevole pubblicità. (…) Poiché tali fotografie sono consegnate ai giornali o dagli uffici di questura o da funzionari stessi che compiono servizi di polizia, provvedere che tale abuso cessi immediatamente vietandosi altresì ogni amplificazione di notizie che riesce a deviare opinione pubblica e a rendere più difficile compito magistrati inquirenti. Riterrò personalmente responsabili i Sigg. Questori di ogni colpevole infrazione alle norme della presente circolare. 1930: Tutte le autorità cui mi rivolgo sanno che è proibito assolutamente prendere fotografie di esecuzioni capitali, e pertanto responsabilità morale di un tale delitto contro la Patria ricade su chi per debolezza, incapacità, incomprensione dei propri doveri non sa fare rispettare ordini di così grave importanza. VELINE VECCHIE? 1931: È un errore politico pubblicare sui giornali fotografie di ricordi socialisti, comunisti, ecc. “Il Lavoro Fascista” ha pubblicato una fotografia della testata dell’“Avanti!”, col risultato di richiamare sul giornale sovversivo anche l’attenzione dei giovani che non lo lessero e neanche lo conobbero (…) Vanno quindi assolutamente eliminati i disegni di figure artificiosamente dimagrite e mascolinizzate, che rappresentano il tipo di donna sterile della decadente civiltà occidentale (…) Le fotografie di avvenimenti e panorami italiani devono essere sempre esaminate dal punto di vista dell’effetto politico. Così se si tratta di folle, scartare le fotografie con spazi vuoti; se si tratta di nuove strade, zone monumentali, ecc., scartare quelle che non danno una buona impressione di ordine di attività, di traffico, ecc. (…) 11/7/33: È stato ripreso il Popolo di Roma per aver pubblicato fotografie di donne nude in terza pagina, mentre nella prima pagina vi sono le fotografie col pontefice. L’on. Polverelli ha preso spunto da questa circolare per raccomandare nuovamente ai giornali di non pubblicare fotografie di donne nude perché costituiscono un elemento antidemografico. 21/10/33: Il Corriere della Sera e il Mattino hanno pubblicato due disegni riproducenti il Duce. Uno è piaciuto, l’altro no; vale quindi, anche per i disegni, la norma vigente per le fotografie e cioè che debbono essere precedentemente presentate all’Ufficio stampa del Capo del Governo per avere l’autorizzazione alla pubblicazione. 29/1/35: Il sottosegretario Ciano ha deplorato l’abitudine dei giornali di pubblicare fotografie, corrispondenze e titoli come questi freddo intenso a Roma, Napoli sotto la neve, La neve a Palermo. In questo modo si sviano le correnti turistiche del paese. 28/6/35: Vietato pubblicare le fotografie di Carnera a terra. VELINE VECCHIE? GUERRA 11/7/35: Si fa assoluto divieto di pubblicare fotografie di carattere sentimentale e commovente di soldati in partenza, che salutano i loro cari. 17/7/35: Il Messaggero è stato sequestrato per una foto che si risolveva in propaganda pro Etiopia. 7/12/35: Non pubblicare, nelle corrispondenze, notizie dei bombardamanti dei nostri aerei nell’Africa Orientale. 4/1/36: Non pubblicare fotografie sul genere di quella pubblicata questa mattina dal Messaggero, che dimostrino intimità dei nostri soldati con abissini. (…) Si dia l’impressione di benevolenza da parte dei nostri soldati verso gli indigeni ma non di cordialità, di protezione ma non di affetto. VELINE VECCHIE? DUCE 26/8/36: Non pubblicare fotografie in cui il Duce è riprodotto insieme ai frati, fotografie fatte oggi durante la visita al Santuario di Montevergine. 14/8/37: Il Duce ha fatto un viaggio in Sicilia. Vietato pubblicare le foto che lo ritraggono mentre danza. 9/5/38: Non pubblicare la fotografia Luce sul saluto del Sovrano e del Duce alla stazione di Termini, pubblicata in prima pagina dal Giornale d’Italia. 1/7/38: Tutti i giornali debbono riprendere le fotografie Luce pubblicate stamane dal Popolo di Roma in prima pagina “il Duce si prepara a salire sulla trebbiatrice”. Si fa presente che un giornale è stato sequestrato perché ha pubblicato fotografie del Duce alla manifestazione dell’Agro Pontino non autorizzate. 22/11/36: Ricordarsi che le fotografie del Duce non debbono essere pubblicate se non sono state autorizzate. VELINE VECCHIE? PERSONAGGI 18/7/38: Giornalisti e fotografi si astengano dall’avvicinare i duchi di Windsor. 26/12/36: Non interessarsi mai di nessuna cosa che riguardi Einstein. VELINE VECCHIE? PRESCRIZIONI 5/6/36: Ricordiamo che Africa si scrive con una sola “f” e non con due. Addis Abeba deve essere scritta e pronunciata senza l’accento sull’ultima “a”. 18/6/36: Pubblicare un articolo consigliante un limitato consumo della carne durante l’estate. 26/8/38: I giornali eseguano una costante revisione di tutte le fotografie di parate militari, passo romano, presentazione alle armi, sfilate giovanili e premilitari, pubblicando esclusivamente quelle dalle quali risultano allineamenti impeccabili. 31/10/38: Si precisa che domani la prima pagina dei giornali deve essere impostata sulla rivista di Gaeta e sull’inaugurazione del Centro Prato Smeraldo. Dare molte fotografie e tenere presente che le parole pronunziate dal Duce a Prato Smeraldo non vanno pubblicate nel testo integrale, ma nel sunto che darà la “Stefani”. VELINE VECCHIE? PRESCRIZIONI 3/11/38: La notizia dello scoprimento di una statua del Duce a Tripoli va data nella cronaca, senza alcun sottotitolo. Non definire monumento la nuova statua. Non pubblicare fotografie della suddetta statua. 4/11/38: Entro domani o dopodomani pubblicare qualche bella fotografia di funzionari in uniforme. Non scrivere sotto le fotografie a quale Ministero appartengono. 6/1/39: Nelle cronache delle partite di calcio e nei commenti sul Campionato non “sfottere” gli arbitri 13/6/39: Ignorare la Francia. Non scrivere nulla su questo paese. Criticare invece sempre e comunque l’Inghilterra. Non prendere per buono nulla che ci venga da quel paese. 13/7/39: Vietato pubblicare foto di donne in costume da bagno. 14/6/40: Usare la parola “tedeschi” e la parola “germanici” nella proporzione del 70 e del 30 per cento: cioè dire più spesso “tedeschi”. 7/12/40: Sensibilizzare con fotografie, interviste, ecc. i viaggi delle coppie prolifiche per essere ricevute a Roma dal Duce. 18/6/41: Nessun trafiletto e tanto meno nessuna condanna contro le donne senza calze. 26/5/43: Si rinnova ai giornali il divieto d’inserzione di pubblicità ebraica, anche se mortuaria Dopo la caduta del fascismo Dopo la caduta del fascismo il governo Parri, nel 1945, sopprime il sottosegretariato per la Stampa, lo Spettacolo ed il Turismo, erede del ministero della Cultura popolare, il principale strumento istituzionale della propaganda del ventennio. Le funzioni e le competenze della comunicazione sono trasferite a un sottosegretariato alla presidenza del Consiglio. ARTICOLO 21 “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria (…). La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. (…)”. Da qui nasce la storia della comunicazione italiana moderna • • • • Nel periodo repubblicano italiano ricompaiono i giornali di partito la radio rimane ente pubblico-monopolio del governo radio e cinema arrivano solo in questa fase, con un certo ritardo, nelle zone periferiche della penisola ricompaiono i comizi, i discorsi di piazza, gli incontri pubblici con gli elettori NASCE LA COMUNICAZIONE DI MASSA … ma la maggior parte della popolazione è analfabeta Torna la comunicazione di servizio Nostra signora la televisione 1968 • La comunicazione vive il suo momento più innovativo. • La televisione è il medium principale • Ma si aprono nuovi luoghi di dibattito e incontro: le comunità di base, le comuni giovanili, ecc. • Il cinema è al culmine del successo, è il medium con maggiore audience . • Le riviste hanno tecniche di riproduzione e di trasmissione all’avanguardia. I lettori sono cresciuti e la quantità di popolazione analfabeta è minore. • Il ciclostile è lo strumento più economico a disposizione dei giovani contestatori. • La piazza è il luogo di diffusione orale per eccellenza: studenti del 68 e del ’77, operai, divorzisti e radicali, sono i maggiori frequentatori. Il marketing urbano Anni ‘70-’80: strumento per la gestione strategica di una città (progettazione di beni e servizi, incentivi per gli utenti, miglioramento dell’accesso, promozione dei valori e dell’immagine della città per farne conoscere i vantaggi ai potenziali utenti). Fondamentale per il successo di questa politica è la cooperazione dei vari soggetti che, direttamente o indirettamente, sono coinvolti nella gestione della città: l’amministrazione comunale, gli enti pubblici, le società e le imprese private, i cittadini. Per la pubblica amministrazione diventa necessario utilizzare un linguaggio condiviso dai vari attori coinvolti, soprattutto dagli eventuali investitori privati, la cui presenza è fondamentale all’interno dei programmi complessi. Di qui, la necessità di introdurre figure professionali specializzate per la promozione dell’ente pubblico. Il muro di Berlino • Cambio di rotta per la comunicazione istituzionale, dovuto a: – declino del sistema partitico – Cambio della classe politica • Il mondo mediatico è governato dalla Tv. – la liberalizzazione dell’etere = nuove possibilità di comunicazione. – spettacolo mediatico di Tangentopoli. • L’avvento del computer – nuove tecnologie • Pubblicità e spettacolo – sono due elementi essenziali per comunicare e fare apprezzare il prodotto-partito – a cominciare da Bettino Craxi, sino a Silvio Berlusconi, i leader di partito sono fautori di una politica spettacolo e si circondano di professionisti della comunicazione. Gli anni ‘90 e la trasparenza Primo contributo del diritto al processo che conduce ad un’interpretazione compiuta della comunicazione pubblica del territorio • Legge 142/1990 sulle autonomie locali: è il coronamento del processo di decentramento amministrativo avviato nella metà degli anni Settanta con l’istituzione delle Regioni. Al suo interno sono regolati: – il diritto all’informazione dei cittadini – le forme di accesso e partecipazione ai procedimenti amministrativi – il diritto a essere informati è riconosciuto alla comunità degli individui come modalità di relazione efficace nei confronti dell’ente (art.7) • legge 241/1990 Trasparenza amministrativa Ivy Lee • • • • • • • Ivy Ledbetter Lee (Cedartown, 16 luglio 1877 – 9 novembre 1934) è considerato, assieme a Edward Bernays, uno dei padri delle moderne pubbliche relazioni. Avviò la sua carriera come giornalista nel New York Journal American, nel New York Times e nel New York World. Nel 1903 come direttore pubblicitario per il Citizens Union, organizzazione che appoggiava la candidatura del politico repubblicano Seth Low a sindaco di New York. Pubblicò il libro The Best Administration New York City Ever Had (La migliore amministrazione che New York abbia mai avuto). L’anno seguente accettò un incarico per conto del partito democratico Democratic National Committee. All’interno di questo comitato, strinse dei rapporti col giornalista George Parker, il quale aveva gestito una campagna pubblicitaria per Grover Cleveland durante la sua terza candidatura presidenziale. Nel tardo 1904, i due colleghi fondarono la terza società di pubbliche relazione degli Stati Uniti, la Parker & Lee. La nuova agenzia si vantava di “Precisione, autenticità, e interessi”. Egli elaborò ed affermò la sua filosofia nel 1906 nella Declaration of Principles (Dichiarazione dei principi), la prima espressione del concetto che vedeva i professionisti delle relazioni pubbliche come coloro che si assumevano una responsabilità pubblica che si estende oltre gli obblighi verso il cliente. Nello stesso anno, passò alla società ferroviaria Pennsylvania Railroad come assistente del presidente. La fiducia del pubblico Per conquistare la fiducia del pubblico le aziende avrebbero dovuto • sciogliere i sigilli • mettere i loro libri contabili a disposizione di tutti • fare appello alla gente comune. La politica del silenzio e del segreto non pagava QUESTO NON E’ UN UFFICIO STAMPA SEGRETO • Come press agent di una grande azienda produttrice di antracite, dichiarò: “Questo non è un ufficio stampa segreto. Tutto il nostro lavoro è fatto apertamente. Questa non è un’agenzia di pubblicità. Se pensate che qualcuna delle nostre occupazioni starebbe meglio all’ufficio commerciale, abbandonatela. Il nostro compito è preciso. Tutti i nuovi dettagli e tutto ciò che trattiamo sarà prontamente comunicato e ogni giornalista sarà assistito con il massimo dell’impegno nella sua verifica personale dello stato delle cose. …Con tutta onestà e chiarezza il nostro piano consiste nel dare alla stampa e al pubblico degli Stati Uniti informazioni accurate e tempestive su quanto il pubblico vuole sapere, tenendo presenti gli interessi tanto delle aziende, quanto delle pubbliche istituzioni”. • La dichiarazione fu fatta nel corso di uno sciopero e il lavoro dei cronisti fu molto semplificato. Sebbene infatti la stampa non fu ammessa nel locale dove si svolgevano le trattative fra aziende e scioperanti, Lee provvide a distribuire comunicati dopo ogni seduta. • Nel 1906, quando era press agent della Pennsylvania Railroad, accadde un incidente ferroviario e lui con un treno speciale, per la prima volta, portò i giornalisti sul luogo dell’incidente e fornì loro ogni tipo di assistenza. L’azienda non aveva mai goduto di un trattamento così favorevole da parte della stampa. Publicity non è pubblicità • Ivy Lee: il lavoro del comunicatore è: far capire l’azienda al pubblico e il pubblico all’azienda • Publicity = relazioni pubbliche • La pubblicità è inutile se non è preceduta e seguita da un comportamento corretto dell’impresa • L’importanza del fattore umano Terza parte GLI INTERLOCUTORI CON CHI PARLIAMO ADESSO? Mario Tedeschini Lalli Twitter: @tedeschini Vicedirettore, direzione Innovazione e Sviluppo, Gruppo Editoriale L’Espresso. Fino all’ottobre 2008 caporedattore Multimedia, Kataweb, Gruppo Espresso. Da oltre 35 anni in tv, agenzie di stampa, quotidiani e sul web. Docente di Giornalismo digitale, Istituto per la Formazione al Giornalismo a Urbino e di Storia del Giornalismo e delle Comunicazioni di massa all’Università Roma Tre Membro del Comitato Internazionale della Online News Association Continua a leggere su: http://mariotedeschini.blog.kataweb.it I giornalisti/1 • “Per attività giornalistica deve intendersi la prestazione di lavoro intellettuale volta alla raccolta, al commento e alla elaborazione di notizie destinate a formare oggetto di comunicazione interpersonale attraverso gli organi di informazione. Il giornalista si pone pertanto come mediatore intellettuale tra il fatto e la diffusione della conoscenza di esso...... differenziandosi la professione giornalistica da altre professioni intellettuali proprio in ragione di una tempestività di informazione diretta a sollecitare i cittadini a prendere conoscenza e coscienza di tematiche meritevoli, per la loro novità, della dovuta attenzione e considerazione (Cass. Civ., sez. lav., 20 febbraio 1995, n. 1827). Tedeschini/1 L’universo disintermediato • Possiamo ancora dire che Il giornalista si pone … come mediatore intellettuale tra il fatto e la diffusione della conoscenza di esso... ? • Forse sì, ma non è più il solo e – specialmente – non è più materialmente necessario: l’universo digitale è un universo disintermediato • E’ la “prima legge” dell’universo digitale. Tedeschini/2 Le nuove leggi – Universo disintermediato, dove non valgono le rendite di posizione • Conseguenza: universo che mette in crisi concetti di autorità e di autorevolezza come cose date – Spazio e tempo cambiano: l’ubiquitario “qui” e il perenne “presente” – Google e social network nuovi paradigmi della conoscenza – Universo fatto di grigi, non di bianchi e di neri; universo dai confini incerti. Quindi un universo di ibridi, dove i ruoli si scambiano, si confondono, si sovrappongono – Universo del del “good enough”, del “quanto basta” – Universo della condivisione e della comunicazione pluridirezionale – Universo della frammentazione dei contenuti e dei pubblici – Universo dei contenuti “liquidi”, continuamente ricomposti Tedeschini/3 Le ere della comunicazione • Per quasi quattro secoli è un’era di “monomedialità”: un unico strumento (testo a stampa) a disposizone • Per un secolo e mezzo è un’era di “polimedialità”: diversi strumenti (immagini, audio, ecc.) utilizzati da diversi soggetti, per diverse narrazioni • Negli ultimi 15 anni è l’era della “multimedialità”: – diversi strumenti utilizzati dallo stesso soggetto in una narrazione integrata: ogni strumento fa avanzare la sua parte di narrazione – web come “metamezzo”: luogo dove tutti i mezzi si incontrano, si ibridano e si trasformano Tedeschini/4 definizioni da: N. Paul e C. Fiebich The Elements of Digital Storytelling, 2003-05 Nuovi paradigmi conoscitivi Motori di ricerca e reti sociali diventano i nuovi paradigmi conoscitivi “…fino a pochi anni fa il 50% del traffico andava alle home page dei giornali online mentre l'altro 50% andava direttamente agli articoli, oggi il 75% del traffico va direttamente alle pagine interne che contengono le singole storie giornalistiche. Questo riduce il valore del contenitore e mette in crisi il modello fondamentale del giornale.” Luca De Biase, 14.4.2012 Tedeschini/5 Luca De Biase • • • • • • • • Twitter: @lucadebiase Editor di innovazione al Sole 24 Ore e Nova24 Editor della Vita Nòva, per tablet Docente al master di comunicazione della scienza Università di Padova Membro del comitato scientifico dei master di comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste e Big data analytics della Luiss di Roma Contributor di Edge.org, Annual Question Co-fondatore dell’associazione ItaliaStartup Membro della Commissione sulle garanzie, i diritti e i doveri per l’uso di internet, alla Camera dei Deputati, 2014 Membro del comitato scientifico per l’Agenda Digitale in Emilia Romagna, 2014 Continua a leggere su http://blog.debiase.com Stijn Debrouwere http://debrouwere.org Twitter: @stdbrouw Hi there! I’m Stijn Debrouwere. I just finished a stint at the Tow Center for Digital Journalism, working on analytics tools for non-profits. Before that, in 2013, I was a Knight-Mozilla OpenNews fellow at The Guardian in London. I blog about computer code and the future of journalism. I’m @stdbrouw on Twitter and you can reach me at stijn. There are two essays people know me by: Fungible (about disruptive innovation in the news industry) and Information Architecture for News Websites. I’ve also written about Wikipedia and why everyone should code. I want to make news easier to understand and follow and news sites not quite so awful as they are. I think about CMSes and metadata a lot, what computers can do and what they can’t. I maintain a bunch of open-source prototyping tools and sundries on GitHub. You can see what I’m bookmarking and reading on Delicious. If you’re wondering how to pronounce my name, it’s probably because you can’t. That’s okay. “stain duhbrow-were-uh” is pretty close, but don’t forget your French r! Give me a shout if you’re ever in Ghent, Belgium and let’s meet up. Le risposte si moltiplicano/1 il 95 per cento di ciò che costituiva un “giornale” e la sua value proposition, la sua offerta di valore al lettore, viene lentamente ma costantemente eroso da servizi che non pretendono neppure di assomigliare al giornalismo, ma che - di fatto - rispondono a molte esigenze informative e civiche che un tempo erano soddisfatte solo da un giornale. Debrouwere-Tedeschini/1 Le risposte si moltiplicano/2 Ovunque siti web e organizzazioni stanno assumendo il ruolo dei giornali indirizzando il gusto, operando come controllori delle istituzioni e ospitando dibattiti. Questi nuovi attori sovvertitori non sostituiscono il giornalismo d’inchiesta, ma sostituiscono il restante 95 per cento di ciò che rendeva importanti le testate giornalistiche. Debrouwere-Tedeschini/2 In concorrenza con il mondo intero “La vostra capacità di essere concorrenziali non si fonda sul fatto che avete informazioni uniche. Siete in concorrenza con il mondo intero sulla base del valore che i consumatori traggono dal vostro prodotto”. (Steve Yelvington, 2009) Debrouwere-Tedeschini/3 Steve Yelvington Twitter: @yelvington A longtime newspaper journalist, Steve Yelvington founded Star Tribune Online (later rebranded startribune.com) in Minneapolis in 1994 and built it into one of the top-ranked newspaper sites in the world. As executive editor and network content director for Cox Interactive Media, he supervised a nationwide network of city sites. At Morris Communications, he led site design and development operations that yielded more Digital Edge and EPpy awards than those of any other newspaper company. Continua a leggere: http://www.yelvington.com/. Il “quasi-giornalismo” e i “forse-media” Noi non siamo riusciti a trovare il modo di far pagare le informazioni e i media online, ma loro sì. Noi piangiamo, ma dall’altra parte del fiume loro festeggiano con la loro “nonproprio-cronaca”, il loro “quasi-giornalismo” e i loro “forse-media”. Tedeschini-Debrouwere/4 La gente non dà al giornalismo il valore che gli danno i giornalisti La gente trova ancora valore nel giornalismo. Le imprese “tipo-quasi-ma-non-proprio-media” stanno lentamente erodendo una parte della value proposition dei mezzi d’informazione tradizionali. Ci sono parti che ancora amiamo. Il semplice piacere di leggere. L’importanza del giornalismo d’inchiesta in una democrazia. Il modo facile con il quale ci tiene informati di molte, molte questioni diverse (a volte almeno). E’ soltanto che la gente non dà al giornalismo il valore che gli danno i giornalisti. Tedeschini-Debrouwere/5 In cerca di qualità La ragione principale per cui il giornalismo è nei guai è che la gente non trova un gran valore nei nostri articoli, nei nostri documentari e nei nostri telegiornali. Tedeschini-Debrouwere/6 Il capitale simbolico non basta Le cose non resteranno uguali per sempre e un settore economico non può sopravvivere solo sul proprio capitale simbolico come i grandi discorsi sulla democrazia e il Quarto potere. Se robe che non sono giornalismo intrattengono, informano e facilitano l’azione meglio delle robe che lo sono, non scommetterei sulla prosperità del giornalismo. Tedeschini-Debrouwere/7 Stiamo forse cercando di fare meglio una cosa che non interessa più? Forse dovremmo prendere le tradizioni migliori del giornalismo e fare con esse qualcosa di completamente nuovo. Ciò che stiamo facendo adesso non funziona. Tedeschini-Debrouwere/8 Se questo è il panorama dell’informazione… La Legge 150 ci vede lungo? • Diventa fondamentale parlare direttamente al cittadino • Senza dimenticare il digital divide • Con la testa sempre sveglia • Per calibrare l’offerta in base alla domanda I social non sono un club Twitter, Facebook, ma anche le altre molteplici espressioni del web “sociale” non sono un “club”, sono parte integrante del nostro universo di relazioni e di linguaggi. In questo senso chiamarli “media” è riduttivo e fuorviante. Se, come credo, l’universo digitale è il luogo dove il senso e il significato si costruiscono, il giornalista non può escluderlo dalla sua vita - non più di quanto possa decidere di escludere i rapporti e le interazioni “analogiche” con ambienti e persone della propria vita personale e professionale. Il mondo è digitale, anche quella parte di mondo che ci sembra rimasta invariata, e il giornalista non può che essere digitale, anche se ha la ventura di produrre e diffondere il proprio giornalismo con mezzi pre-digitali. Tedeschini/1 #socialPa Il rapporto #TwitterPa2012 La PA coinvolge il cittadino con i social network Un Comune capoluogo su due è sui social 12 Regioni hanno un account social attivo (11 su Facebook e 12 su Twitter) di Laura Vergani, Osservatorio eGovernment Politecnico di Milano Un cittadino su due (48,1% degli italiani) discute e si informa dei servizi della Pubblica Amministrazione tramite social network: quasi esclusivamente su Twitter (62%) e Facebook (37%). Ricerca dell’Osservatorio eGovernment - Politecnico di Milano • Analizza l’uso dei social network, in particolare di Facebook e Twitter, da parte delle Regioni e dei Comuni capoluogo di provincia. • L’indagine, durata tre mesi, ha avuto come obiettivo quello di rilevare dove si parla dei servizi della PA sul Web e come se ne parla, indagando quindi il sentiment dei cittadini verso la Pubblica Amministrazione. Ricerca dell’Osservatorio eGovernment - Politecnico di Milano • Non esiste ancora una normativa che regoli la presenza della PA sui social network, sembra essere sempre più alto il numero di Amministrazioni che si sta muovendo in questo senso. • Questo nuovo strumento, infatti, è percepito come una grande opportunità per la PA alla ricerca di nuove modalità di interazione e partecipazione dell’utenza, grazie anche ai loro costi limitati e alla loro possibilità intrinseca di misurare i risultati delle iniziative. Ricerca dell’Osservatorio eGovernment - Politecnico di Milano LA REGIONE LOMBARDIA • A partire dal 2010 ha deciso di sperimentare la presenza su Facebook, Twitter e Youtube • Uso del live tweeting = coinvolgimento Ricerca dell’Osservatorio eGovernment - Politecnico di Milano REGIONE LOMBARDIA • La funzione Comunicazione si occupa di gestire e monitorare l’interazione, rispondendo direttamente alle domande, grazie al patrimonio informativo disponibile in banca dati e sul portale • Quando la richiesta riguarda casi specifici che necessitano di verifiche particolari, la Comunicazione può contare sul supporto delle direzioni generali di volta in volta coinvolte Ricerca dell’Osservatorio eGovernment - Politecnico di Milano REGIONE LOMBARDIA • Su tutti i canali che la Regione gestisce vengono comunicati contenuti a carattere informativo e di servizio: opportunità offerte a cittadini e imprese, bandi, fondi disponibili, eventi e notizie istituzionali Ricerca dell’Osservatorio eGovernment - Politecnico di Milano COMUNE DI FIRENZE • particolare attenzione all’integrazione fra i diversi canali Ricerca dell’Osservatorio eGovernment - Politecnico di Milano COMUNE DI FIRENZE • tre sportelli tradizionali dell’URP • sito internet ufficiale con portali tematici e • integrato con i social media (sull’home page è inserito un widget per visualizzare in tempo reale i tweet postati dagli utenti) Ricerca dell’Osservatorio eGovernment - Politecnico di Milano COMUNE DI FIRENZE • i due profili ufficiali aperti su Facebook e Twitter sono veri e propri “sportelli virtuali” – diffusori di informazioni – gestione delle emergenze – gestione delle problematiche relative a traffico e mobilità Ricerca dell’Osservatorio eGovernment - Politecnico di Milano COMUNE DI MONZA • Ha sviluppato apposite piattaforme social Ricerca dell’Osservatorio eGovernment - Politecnico di Milano COMUNE DI MONZA • User Voice: forum evoluto che consente agli utenti, sulla base di una tematica presentata dall’amministratore del sistema, di conoscere, commentare, inserire delle proposte e votare quelle di altri partecipanti Ricerca dell’Osservatorio eGovernment - Politecnico di Milano COMUNE DI MONZA • URP Virtuale: risposte rapide e veloci alle domande e segnalazioni inoltrate attraverso i canali social, modificando il linguaggio e lo stile comunicativo in base al canale utilizzato Ricerca dell’Osservatorio eGovernment - Politecnico di Milano COMUNE DI MONZA • Gestione emergenze: allerta esondazione o emergenza-neve. • Il Comune ha fornito aggiornamenti e supporto ai cittadini in tempo reale direttamente attraverso la pagina FB Ricerca dell’Osservatorio eGovernment - Politecnico di Milano COMUNE DI MONZA • stimolare l'engagement: i social network sono utilizzati anche per scopi ludici, proponendo contenuti di forte coinvolgimento per l’utenza Ricerca dell’Osservatorio eGovernment - Politecnico di Milano Dall’indagine emerge come gli Enti in grado di coinvolgere maggiormente il proprio seguito siano quelli capaci di sfruttare le opportunità degli strumenti social in termini di multimedialità dei contenuti e di arricchire le proprie comunicazioni con tematiche che vanno oltre la mera informazione sui servizi Una notizia di media criticità sui social network in 4/5 ore raggiunge contatti equivalenti ai lettori di un giorno di Repubblica Renato Vichi (Unicredit) al Forum della Comunicazione 2014 Renato Vichi Twitter @renvichi Relazioni esterne e rapporti con la stampa di UniCredit Group (head of media relations Italy and senior vice president) Dal 1990 svolge attività di formazione professionale presso i maggiori centri universitari e privati. Dopo aver conseguito Laurea a Roma alla Scuola Superiore Interpreti e Traduttori Laurea allo IULM di Milano con una specializzazione in Relazioni Internazionali. Si è specializzato sempre a Roma in Scienze della Comunicazione con un Master in Confindustria del Centro Studi Comunicazione. 1985: Hill & Knowlton di New York. 1986: communication manager Clark Nexxen (media relations, eventi, advertising). Dopo un periodo alla NATO (1987 - 1989), nel 1989 entra all'ANSA, dove, nel 1994 crea l'Area Comunicazione e Immagine, di cui è stato responsabile fino a marzo del 2001. Nel 2004, dopo un periodo alla Rowland Italia, entra in UniCredit. Con i social network l’individuo assume un ruolo centrale ci mette la faccia Quindi chi entra entra alla pari Che detto in termini tecnici è… La customer care dei social consente un rapporto 1/1 Che detto in termini tecnici è… Si passa dal marketing (stake holder) all’apertura duale Forum Comunicazione/1 ENGAGEMENT • La svolta del comunicatore social è la produzione di contenuti basato sull’interazione con l’utente: – Linguaggio semplificato – Linguaggio calibrato – Coinvolgimento narrativo (storytelling) Forum Comunicazione/2 Perché il social media diventa uno dei luoghi privilegiati per la formazione delle opinioni Forum Comunicazione/3 Quindi… La PA sui social ha bisogno di una identità Identità REPUTAZIONE ECCELLENZA Forum/4 REPUTAZIONE • Gestire digitalmente la reputazione non è più una scelta • Per essere credibile il Paese deve alzare il profilo della reputazione, attraverso la valorizzazione delle eccellenze, che creano identità Forum/5 Quindi… IL BRAND NON VA PIU’ DIFESO MA (RI)COSTRUITO E prima di chiudere… Appuntamenti da non perdere Forum della comunicazione 2015 www.comunicazioneitaliana.it Appuntamenti da non perdere Google a Roma per l’evento annuale dedicato alla Pubblica Amministrazione. 13 Ottobre 2014 • strumenti tecnologici innovativi, semplici, economici a servizio della PA presentazione delle nuove offerte, come Google Drive for Work, che estende all’infinito, senza più limitazioni di spazio, le potenzialità di Google Apps • esperienze concrete raccontate direttamente dai clienti della PA che hanno già adottato le tecnologie Google L’evento prevede una prima sessione congiunta con alcuni spunti introduttivi e a seguire sessioni dedicate alle esigenze dei differenti ruoli professionali. http://www.injenia.it/google-roma-per-parlare-innovazione-pa-sanita/ Appuntamenti da non perdere Tutti gli eventi di www.cittadiniditwitter.it - @CittadinidiTwtt Per esempio… GRAZIE! [email protected] www.segmentiblog.wordpress.com