L’ufficio stampa
ai tempi dei “non-proprio-media”
Leggi e strumenti
della comunicazione pubblica in Italia
Margherita Rinaldi
Prima parte
LE LEGGI
ovvero:
PERCHE’ SCRIVIAMO?
Controllori dei poteri
• Le regole professionali, il dovere di oggettività,
di verifica, di controllo delle fonti, sono gli
alter ego del concetto di trasparenza
• I giornalisti degli uffici stampa devono
garantire la conoscibilità e l’accessibilità
rispetto a tutte le azioni della Pubblica
amministrazione
Lo strumento legislativo
• La Legge 150 del 2000
– canale diretto di comunicazione con i cittadini (Urp)
– sdogana dal rischio di propaganda politica i giornalisti
dell’Ufficio stampa
– Perché distingue l’Ufficio stampa (informazione
istituzionale) dal portavoce (comunicazione politica strettamente legato non all’organo, ma alla persona
che svolge la funzione di vertice)
• Il lavoro dei giornalisti degli uffici stampa
comporta una serie di responsabilità, che si
basano sul confronto quotidiano con il concetto
di oggettività.
Oggettività e P.A.
• Quando una notizia esce dall’Ufficio stampa, deve essere pacifico
per tutti che è pulita da qualsiasi posizione politica strumentale,
anche se è il risultato di una determinata progettualità politica.
• Questo lavoro implica un rapporto di profonda fiducia
professionale dell’addetto stampa con i colleghi degli organi di
informazione
• e si basa sul presupposto che i cittadini hanno il diritto di
conoscere gli sviluppi e la riuscita del progetto politico che hanno
giudicato positivamente o negativamente attraverso l’esercizio
democratico del voto.
• Ma non solo: essi hanno anche il diritto di influire attraverso una
comunicazione biunivoca sulle scelte degli enti che li governano.
• La conoscenza è dunque il presupposto base della partecipazione
La fiducia professionale
1) La precisione del punto di vista: l’addetto stampa ha la
consapevolezza del suo ruolo di fonte ufficiale e pone
quindi massima attenzione all’attendibilità e alla
completezza dei suoi contenuti.
2) Il comunicato stampa è un pezzo di notizia, è il punto di
vista dell’ente. E’ una parte del tutto, ma, anche se parte,
deve essere perfettamente autonoma.
3) In quanto fonte l’addetto stampa è in costante colloquio
con i colleghi delle redazioni: per fare bene la sua parte ha
infatti bisogno di conoscere con precisione il contesto in cui
opera e in cui si muove la sua notizia.
IL PESO DELL’ASSENZA
• Non si può obbligare un sistema di
informazione alla trasparenza. Un sistema di
informazione è tale perché è trasparente,
altrimenti non è un sistema di informazione, è
altro. E’ propaganda, è pubblicità, è make up,
è strategia difensiva
Trasparenza
• Tutto ha inizio con il concetto di trasparenza
amministrativa, introdotto nell’ordinamento italiano
negli anni ’90 del ventesimo secolo. E’ da questo
momento che cominciano a prendere forma l’idea, e la
possibilità, che il mestiere del giornalista possa essere
svolto all’interno delle pubbliche amministrazioni con
una pratica di pari dignità rispetto a quella delle
redazioni.
• Nel 2000 arriva la Legge 150, con una serie di
premesse, e promesse, che potenzialmente potrebbero
creare un sistema all’avanguardia e di grande garanzia
democratica per i cittadini.
Legge 241/90*
“l’attività amministrativa persegue i fini
determinati dalla legge ed è retta da
criteri di economicità, di efficacia, di
pubblicità e di trasparenza” (art. 1).
*modificata e integrata dalla L 15/2005
Accesso
• I cittadini hanno il diritto a una informazione
qualificata, ad accedere ai documenti
amministrativi, a conoscere lo stato dei
procedimenti amministrativi che li riguardano
• Accesso agli atti: dipende dall’iniziativa personale
di ogni singolo cittadino
• Accesso alle informazioni: Legge 150. E’ garantito
sia in modo passivo, che attivo: organi di
informazione, ma anche di comunicazione, che
recepiscono le segnalazioni dei cittadini,
trasformandole in indicazioni operative per l’ente
IL PADRONE DI CASA
Il cittadino non è più solo il destinatario passivo dei
provvedimenti della pubblica amministrazione, non è
più ospite dell’ente, ma diventa il padrone di casa, il
soggetto e fruitore dei servizi, al quale vengono forniti
gli strumenti per partecipare consapevolmente ai
processi decisionali.
In quest’ottica il cittadino ha il diritto di essere
informato e la legge stabilisce tre canali attraverso i
quali, secondo modalità diverse, deve passare questa
informazione: l’Ufficio per le relazioni con il pubblico,
l’Ufficio stampa e il Portavoce.
Tre canali (150/1)
Art. 6
“le attività di informazione si realizzano
attraverso il portavoce e l’ufficio stampa e
quelle di comunicazione attraverso gli uffici
per le relazioni con il pubblico nonché
attraverso analoghe strutture quali gli sportelli
per il cittadino, gli sportelli unici della pubblica
amministrazione, gli sportelli polifunzionali e
gli sportelli per le imprese”
Tre missioni (150/2)
Legge 150 - Art.1 Finalita' ed ambito di applicazione
Nel rispetto delle norme vigenti in tema di segreto di Stato, di
segreto d'ufficio, di tutela della riservatezza dei dati personali
e in conformita' ai comportamenti richiesti dalle carte
deontologiche, sono considerate attivita' di informazione e di
comunicazione istituzionale quelle poste in essere in Italia o
all'estero (…) volte a conseguire:
– a) l'informazione ai mezzi di comunicazione di massa,
attraverso stampa, audiovisivi e strumenti telematici;
– b) la comunicazione esterna rivolta ai cittadini, alle
collettivita' e ad altri enti attraverso ogni modalita' tecnica
ed organizzativa;
– c) la comunicazione interna realizzata nell'ambito di
ciascun ente.
L’ufficio stampa non è un obbligo
(150/3)
Art. 9
1 - Le amministrazioni pubbliche (…) possono dotarsi, anche in forma
associata, di un ufficio stampa, la cui attività è in via prioritaria indirizzata
ai mezzi di informazione di massa.
2. Gli uffici stampa sono costituiti da personale iscritto all’albo nazionale
dei giornalisti.
3. L’ufficio stampa è diretto da un coordinatore, che assume la qualifica di
capo ufficio stampa, il quale, sulla base delle direttive impartite
dall’organo di vertice dell’amministrazione, cura i collegamenti con gli
organi di informazione, assicurando il massimo grado di trasparenza,
chiarezza e tempestività delle comunicazioni da fornire nelle materie di
interesse dell’amministrazione.
4. I coordinatori e i componenti dell’ufficio stampa non possono
esercitare, per tutta la durata dei relativi incarichi, attività professionali nei
settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni
pubbliche (…)
Non solo media (150/4)
• Al comma 1 l’articolo 9 della Legge 150
stabilisce che l’attività dell’ufficio stampa è
indirizzata in via prioritaria agli organi di
informazione, non escludendo, dunque, altri
target.
– Attività diretta: destinazione cittadino (prodotti
informativi autonomi)
– Attività mediata dagli organi di informazione
(stampa, radio, tv, web, social network)
Tema libero? (150/5)
Legge 150 - Art.1 Finalita' ed ambito di applicazione
Le disposizioni della legge attuano i principi che regolano la trasparenza e l'efficacia dell'azione amministrativa e
disciplinano le attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni.
Le attivita' di informazione e di comunicazione sono, in particolare, finalizzate a:
a) illustrare e favorire la conoscenza delle disposizioni normative, al fine
di facilitarne l'applicazione;
b) illustrare le attivita' delle istituzioni e il loro funzionamento;
c) favorire l'accesso ai servizi pubblici, promuovendone la conoscenza;
d) promuovere conoscenze allargate e approfondite su temi di rilevante
interesse pubblico e sociale;
e) favorire processi interni di semplificazione delle procedure e di
modernizzazione degli apparati nonche' la conoscenza dell'avvio e del
percorso dei procedimenti amministrativi;
f) promuovere l'immagine delle amministrazioni, nonche' quella
dell'Italia, in Europa e nel mondo, conferendo conoscenza e visibilita' ad
eventi d'importanza locale, regionale, nazionale ed internazionale.
Ivy Lee
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Ivy Ledbetter Lee (Cedartown, 16 luglio 1877 – 9 novembre 1934) è considerato,
assieme a Edward Bernays, uno dei padri delle moderne pubbliche relazioni.
Avviò la sua carriera come giornalista nel New York Journal American, nel New York
Times e nel New York World.
Nel 1903 come direttore pubblicitario per il Citizens Union, organizzazione che
appoggiava la candidatura del politico repubblicano Seth Low a sindaco di New
York. Pubblicò il libro The Best Administration New York City Ever Had (La migliore
amministrazione che New York abbia mai avuto).
L’anno seguente accettò un incarico per conto del partito democratico Democratic
National Committee. All’interno di questo comitato, strinse dei rapporti col
giornalista George Parker, il quale aveva gestito una campagna pubblicitaria per
Grover Cleveland durante la sua terza candidatura presidenziale.
Nel tardo 1904, i due colleghi fondarono la terza società di pubbliche relazione
degli Stati Uniti, la Parker & Lee. La nuova agenzia si vantava di “Precisione,
autenticità, e interessi”.
Egli elaborò ed affermò la sua filosofia nel 1906 nella Declaration of Principles
(Dichiarazione dei principi), la prima espressione del concetto che vedeva i
professionisti delle relazioni pubbliche come coloro che si assumevano una
responsabilità pubblica che si estende oltre gli obblighi verso il cliente.
Nello stesso anno, passò alla società ferroviaria Pennsylvania Railroad come
assistente del presidente.
La fiducia del pubblico
Per conquistare la fiducia del pubblico le aziende
avrebbero dovuto
• sciogliere i sigilli
• mettere i loro libri contabili a disposizione di
tutti
• fare appello alla gente comune.
La politica del silenzio e del segreto non pagava
QUESTO NON E’
UN UFFICIO STAMPA SEGRETO
• Come press agent di una grande azienda produttrice di antracite, dichiarò:
“Questo non è un ufficio stampa segreto.
Tutto il nostro lavoro è fatto apertamente.
Questa non è un’agenzia di pubblicità.
Se pensate che qualcuna delle nostre occupazioni starebbe meglio
all’ufficio commerciale, abbandonatela.
Il nostro compito è preciso.
Tutti i nuovi dettagli e tutto ciò che trattiamo sarà prontamente
comunicato e ogni giornalista sarà assistito con il massimo dell’impegno
nella sua verifica personale dello stato delle cose.
…Con tutta onestà e chiarezza il nostro piano consiste nel dare alla stampa
e al pubblico degli Stati Uniti informazioni accurate e tempestive su quanto
il pubblico vuole sapere, tenendo presenti gli interessi tanto delle aziende,
quanto delle pubbliche istituzioni”.
• La dichiarazione fu fatta nel corso di uno sciopero e il
lavoro dei cronisti fu molto semplificato. Sebbene
infatti la stampa non fu ammessa nel locale dove si
svolgevano le trattative fra aziende e scioperanti, Lee
provvide a distribuire comunicati dopo ogni seduta.
• Nel 1906, quando era press agent della Pennsylvania
Railroad, accadde un incidente ferroviario e lui con un
treno speciale, per la prima volta, portò i giornalisti sul
luogo dell’incidente e fornì loro ogni tipo di assistenza.
L’azienda non aveva mai goduto di un trattamento così
favorevole da parte della stampa.
Publicity non è pubblicità
• Ivy Lee: il lavoro del comunicatore è: far capire
l’azienda al pubblico e il pubblico all’azienda
• Publicity = relazioni pubbliche
• La “pubblicità” è inutile se non è preceduta e
seguita da un comportamento corretto
dell’impresa
• L’importanza del fattore umano
Seconda parte
GLI INTERLOCUTORI
CON CHI PARLIAMO ADESSO?
Mario Tedeschini Lalli
Twitter: @tedeschini
Vicedirettore, direzione Innovazione e
Sviluppo, Gruppo Editoriale L’Espresso.
Fino all’ottobre 2008 caporedattore
Multimedia, Kataweb, Gruppo Espresso. Da
oltre 35 anni in tv, agenzie di stampa,
quotidiani e sul web.
Docente di Giornalismo digitale, Istituto per la
Formazione al Giornalismo a Urbino e di Storia
del Giornalismo e delle Comunicazioni di
massa all’Università Roma Tre
Membro del Comitato Internazionale della
Online News Association
Continua a leggere su:
http://mariotedeschini.blog.kataweb.it
I giornalisti/1
• “Per attività giornalistica deve intendersi la prestazione di
lavoro intellettuale volta alla raccolta, al commento e alla
elaborazione di notizie destinate a formare oggetto di
comunicazione interpersonale attraverso gli organi di
informazione. Il giornalista si pone pertanto come
mediatore intellettuale tra il fatto e la diffusione della
conoscenza di esso...... differenziandosi la professione
giornalistica da altre professioni intellettuali proprio in
ragione di una tempestività di informazione diretta a
sollecitare i cittadini a prendere conoscenza e coscienza di
tematiche meritevoli, per la loro novità, della dovuta
attenzione e considerazione
(Cass. Civ., sez. lav., 20 febbraio 1995, n. 1827).
Tedeschini/1
L’universo disintermediato
• Possiamo ancora dire che
Il giornalista si pone … come mediatore intellettuale
tra il fatto e la diffusione della conoscenza di esso... ?
• Forse sì, ma non è più il solo e – specialmente –
non è più materialmente necessario: l’universo
digitale è un universo disintermediato
• E’ la “prima legge” dell’universo digitale.
Tedeschini/2
Le nuove leggi
– Universo disintermediato, dove non valgono le rendite di posizione
• Conseguenza: universo che mette in crisi concetti di autorità e di
autorevolezza come cose date
– Spazio e tempo cambiano: l’ubiquitario “qui” e il perenne “presente”
– Google e social network nuovi paradigmi della conoscenza
– Universo fatto di grigi, non di bianchi e di neri; universo dai confini incerti.
Quindi un universo di ibridi, dove i ruoli si scambiano, si confondono, si
sovrappongono
– Universo del del “good enough”, del “quanto basta”
– Universo della condivisione e della comunicazione pluridirezionale
– Universo della frammentazione dei contenuti e dei pubblici
– Universo dei contenuti “liquidi”, continuamente ricomposti
Tedeschini/3
Le ere della comunicazione
• Per quasi quattro secoli è un’era di “monomedialità”:
un unico strumento (testo a stampa) a disposizone
• Per un secolo e mezzo è un’era di “polimedialità”:
diversi strumenti (immagini, audio, ecc.) utilizzati da diversi
soggetti, per diverse narrazioni
• Negli ultimi 15 anni è l’era della “multimedialità”:
– diversi strumenti utilizzati dallo stesso soggetto in una
narrazione integrata: ogni strumento fa avanzare la sua parte
di narrazione
– web come “metamezzo”: luogo dove tutti i mezzi si incontrano, si
ibridano e si trasformano
Tedeschini/4
definizioni da: N. Paul e C. Fiebich
The Elements of Digital Storytelling, 2003-05
Nuovi paradigmi conoscitivi
Motori di ricerca e reti sociali diventano i nuovi paradigmi
conoscitivi
“…fino a pochi anni fa il 50% del traffico andava alle
home page dei giornali online mentre l'altro 50%
andava direttamente agli articoli, oggi il 75% del
traffico va direttamente alle pagine interne che
contengono le singole storie giornalistiche. Questo
riduce il valore del contenitore e mette in crisi il
modello fondamentale del giornale.” Luca De
Biase, 14.4.2012
Tedeschini/5
Stijn Debrouwere
http://debrouwere.org
Twitter: @stdbrouw
Hi there! I’m Stijn Debrouwere. I just finished a stint at
the Tow Center for Digital Journalism, working on
analytics tools for non-profits. Before that, in 2013, I
was a Knight-Mozilla OpenNews fellow at The Guardian
in London. I blog about computer code and the future
of journalism. I’m @stdbrouw on Twitter and you can
reach me at stijn.
There are two essays people know me by: Fungible
(about disruptive innovation in the news industry) and
Information Architecture for News Websites.
I’ve also written about Wikipedia and why everyone
should code. I want to make news easier to understand
and follow and news sites not quite so awful as they
are. I think about CMSes and metadata a lot, what
computers can do and what they can’t.
I maintain a bunch of open-source prototyping tools
and sundries on GitHub.
You can see what I’m bookmarking and reading on
Delicious.
If you’re wondering how to pronounce my name, it’s
probably because you can’t. That’s okay. “stain duhbrow-were-uh” is pretty close, but don’t forget your
French r!
Give me a shout if you’re ever in Ghent, Belgium and
let’s meet up.
Le risposte si moltiplicano/1
Ovunque siti web e organizzazioni stanno
assumendo il ruolo dei giornali indirizzando il
gusto, operando come controllori delle
istituzioni e ospitando dibattiti. Questi nuovi
attori sovvertitori non sostituiscono il
giornalismo d’inchiesta, ma sostituiscono il
restante 95 per cento di ciò che rendeva
importanti le testate giornalistiche.
Debrouwere-Tedeschini/1
Il “quasi-giornalismo” e i “forse-media”
Noi non siamo riusciti a trovare il modo di far
pagare le informazioni e i media online, ma
loro sì. Noi piangiamo, ma dall’altra parte del
fiume loro festeggiano con la loro “nonproprio-cronaca”, il loro “quasi-giornalismo” e
i loro “forse-media”.
Tedeschini-Debrouwere/4
Tra parentesi: La gente non dà
al giornalismo
il valore che gli danno i giornalisti
La gente trova ancora valore nel giornalismo. Le imprese
“tipo-quasi-ma-non-proprio-media” stanno lentamente
erodendo una parte della value proposition dei mezzi
d’informazione tradizionali. Ci sono parti che ancora amiamo.
Il semplice piacere di leggere. L’importanza del giornalismo
d’inchiesta in una democrazia. Il modo facile con il quale ci
tiene informati di molte, molte questioni diverse (a volte
almeno).
E’ soltanto che la gente non dà al giornalismo il valore che gli
danno i giornalisti.
Tedeschini-Debrouwere/5
Se questo è il panorama
dell’informazione…
La Legge 150 ci vede lungo?
• Diventa fondamentale parlare direttamente al
cittadino
• Senza dimenticare il digital divide
• Con la testa sempre sveglia
• Per calibrare l’offerta in base alla domanda
I social non sono un club
Twitter, Facebook, ma anche le altre molteplici espressioni del web
“sociale” non sono un “club”, sono parte integrante del nostro
universo di relazioni e di linguaggi. In questo senso chiamarli
“media” è riduttivo e fuorviante. Se, come credo, l’universo digitale
è il luogo dove il senso e il significato si costruiscono, il giornalista
non può escluderlo dalla sua vita - non più di quanto possa decidere
di escludere i rapporti e le interazioni “analogiche” con ambienti e
persone della propria vita personale e professionale.
Il mondo è digitale, anche quella parte di mondo che ci sembra
rimasta invariata, e il giornalista non può che essere digitale,
anche se ha la ventura di produrre e diffondere il proprio
giornalismo con mezzi pre-digitali.
Tedeschini/1
Una notizia di media criticità sui social
network in 4/5 ore raggiunge contatti
equivalenti ai lettori di un giorno di
Repubblica
Renato Vichi (Unicredit)
al Forum della Comunicazione 2014
Renato Vichi
Twitter @renvichi
Relazioni esterne e rapporti con la stampa di
UniCredit Group (head of media relations Italy and
senior vice president)
Dal 1990 svolge attività di formazione professionale
presso i maggiori centri universitari e privati. Dopo
aver conseguito Laurea a Roma alla Scuola Superiore
Interpreti e Traduttori
Laurea allo IULM di Milano con una specializzazione
in Relazioni Internazionali.
Si è specializzato sempre a Roma in Scienze della
Comunicazione con un Master in Confindustria del
Centro Studi Comunicazione.
1985: Hill & Knowlton di New York.
1986: communication manager Clark Nexxen (media
relations, eventi, advertising).
Dopo un periodo alla NATO (1987 - 1989), nel 1989
entra all'ANSA, dove, nel 1994 crea l'Area
Comunicazione e Immagine, di cui è
stato responsabile fino a marzo del 2001.
Nel 2004, dopo un periodo alla Rowland Italia, entra
in UniCredit.
#socialPa
Il rapporto #TwitterPa2012
La PA coinvolge il cittadino
con i social network
Un Comune capoluogo su due è sui social
12 Regioni hanno un account social attivo
(11 su Facebook e 12 su Twitter)
di Laura Vergani, Osservatorio eGovernment Politecnico di Milano
Un cittadino su due (48,1% degli italiani)
discute e si informa dei servizi della Pubblica
Amministrazione tramite social network: quasi
esclusivamente su Twitter (62%) e Facebook
(37%).
Ricerca dell’Osservatorio
eGovernment - Politecnico di Milano
• Analizza l’uso dei social network, in particolare
di Facebook e Twitter, da parte delle Regioni e
dei Comuni capoluogo di provincia.
• L’indagine, durata tre mesi, ha avuto come
obiettivo quello di rilevare dove si parla dei
servizi della PA sul Web e come se ne parla,
indagando quindi il sentimento dei cittadini
verso la Pubblica Amministrazione.
Ricerca dell’Osservatorio
eGovernment - Politecnico di Milano
LA REGIONE LOMBARDIA
• A partire dal 2010 ha deciso di sperimentare la
presenza su Facebook, Twitter e Youtube
• Uso del live tweeting = coinvolgimento
Ricerca dell’Osservatorio
eGovernment - Politecnico di Milano
REGIONE LOMBARDIA
• La funzione Comunicazione si occupa di gestire e
monitorare l’interazione, rispondendo
direttamente alle domande, grazie al patrimonio
informativo disponibile in banca dati e sul portale
• Quando la richiesta riguarda casi specifici che
necessitano di verifiche particolari, la
Comunicazione può contare sul supporto delle
direzioni generali di volta in volta coinvolte
Ricerca dell’Osservatorio
eGovernment - Politecnico di Milano
REGIONE LOMBARDIA
• Su tutti i canali che la Regione gestisce
vengono comunicati contenuti a carattere
informativo e di servizio: opportunità offerte a
cittadini e imprese, bandi, fondi disponibili,
eventi e notizie istituzionali
Ricerca dell’Osservatorio
eGovernment - Politecnico di Milano
COMUNE DI FIRENZE
• particolare attenzione all’integrazione fra i
diversi canali
Ricerca dell’Osservatorio
eGovernment - Politecnico di Milano
COMUNE DI FIRENZE
• tre sportelli tradizionali dell’URP
• sito internet ufficiale con portali tematici e
• integrato con i social media (sull’home page è
inserito un widget per visualizzare in tempo
reale i tweet postati dagli utenti)
Ricerca dell’Osservatorio
eGovernment - Politecnico di Milano
COMUNE DI FIRENZE
• i due profili ufficiali aperti su Facebook e
Twitter sono veri e propri “sportelli virtuali”
– diffusori di informazioni
– gestione delle emergenze
– gestione delle problematiche relative a traffico e
mobilità
Ricerca dell’Osservatorio
eGovernment - Politecnico di Milano
COMUNE DI MONZA
• Ha sviluppato apposite piattaforme social
Ricerca dell’Osservatorio
eGovernment - Politecnico di Milano
COMUNE DI MONZA
• User Voice: forum evoluto che consente agli
utenti, sulla base di una tematica presentata
dall’amministratore del sistema, di conoscere,
commentare, inserire delle proposte e votare
quelle di altri partecipanti
Ricerca dell’Osservatorio
eGovernment - Politecnico di Milano
COMUNE DI MONZA
• URP Virtuale: risposte rapide e veloci alle
domande e segnalazioni inoltrate attraverso i
canali social, modificando il linguaggio e lo
stile comunicativo in base al canale utilizzato
Ricerca dell’Osservatorio
eGovernment - Politecnico di Milano
COMUNE DI MONZA
• Gestione emergenze: allerta esondazione o
emergenza-neve.
• Il Comune ha fornito aggiornamenti e
supporto ai cittadini in tempo reale
direttamente attraverso la pagina FB
Ricerca dell’Osservatorio
eGovernment - Politecnico di Milano
COMUNE DI MONZA
• stimolare l'engagement: i social network sono
utilizzati anche per scopi ludici, proponendo
contenuti di forte coinvolgimento per l’utenza
Ricerca dell’Osservatorio
eGovernment - Politecnico di Milano
Dall’indagine emerge come gli Enti in grado di
coinvolgere maggiormente il proprio seguito
siano quelli capaci di sfruttare le opportunità
degli strumenti social in termini di
multimedialità dei contenuti e di arricchire le
proprie comunicazioni con tematiche che
vanno oltre la mera informazione sui servizi
Con i social network l’individuo
assume un ruolo centrale
ci mette la faccia
Quindi chi entra
entra alla pari
Che detto in termini tecnici è…
La customer care dei social
consente un rapporto 1/1
Che detto in termini tecnici è…
Si passa dal marketing (stake holder)
all’apertura duale
Forum Comunicazione/1
ENGAGEMENT
• La svolta del comunicatore social è la
produzione di contenuti basato
sull’interazione con l’utente:
– Linguaggio semplificato
– Linguaggio calibrato
– Coinvolgimento narrativo (storytelling)
Forum Comunicazione/2
Perché il social media
diventa uno dei luoghi privilegiati
per la formazione delle opinioni
Forum Comunicazione/3
Quindi…
La PA sui social ha bisogno di una identità
Identità
REPUTAZIONE
ECCELLENZA
Forum/4
REPUTAZIONE
• Gestire digitalmente la reputazione non è più
una scelta
• Per essere credibile il Paese deve alzare il
profilo della reputazione, attraverso la
valorizzazione delle eccellenze, che creano
identità
Forum/5
Quindi…
IL BRAND NON VA PIU’ DIFESO
MA (RI)COSTRUITO
Ma a questo punto
La domanda sorge spontanea
COME CAMBIANO LE REGOLE DI
SCRITTURA DEL COMUNICATO STAMPA?
•
•
•
•
•
Mantenere distinti i codici
#scritturebrevi?
La multimedialità su carta
Il microtesto del titolo
C’è un tempo…
Che fine ha fatto
la piramide rovesciata?
l’origine di questo concetto risale alla Guerra Civile
Americana. Sembra che i giornalisti tornassero
freschi di informazioni nei loro uffici, ma che le loro
linee di comunicazione venissero tagliate o
intralciate dagli eventi di guerra.
Quando avete a vostra disposizione soltanto 15
secondi al telefono per parlare con il vostro
redattore, dovrete per forza leggere la pagina a
partire dai fatti più importanti, fino ad arrivare a
quelli meno importanti.
Avviene la stessa cosa con i media di oggi: le nostre
linee di comunicazione vengono tagliate ogni
minuto da un nuovo sms, da email, telefonate etc…
Semplicità
“Semplice” non vuol dire necessariamente breve o povero di
informazioni, ma selettivo e concentrato. Selettivo, puntare su ciò
che si immagina più importante per l'interlocutore.
ATTENZIONE!
alla “Maledizione della Conoscenza”: quando sappiamo troppo può
essere difficile mettersi nei panni di chi non sa nulla. Condizione più
facile da raggiungere se invece del cosa ci domandiamo il perché di
un'azione o di una scelta che dobbiamo comunicare o che chiediamo ai
nostri interlocutori
= METTERSI DALLA PARTE DI CHI LEGGERA’
Concentrato = lavorare anche con il potere evocativo delle parole.
Sorpresa
• La sorpresa suscita attenzione
• Per mantenerla ci vogliono l'interesse e la
curiosità di chi ascolta o legge.
• Per creare sorpresa e svegliare l'interesse,
dobbiamo trasformare la domanda “Quali
informazioni devo trasmettere?” in “Quali
domande devo suscitare?”
Concretezza
• L'astrazione è il lusso degli esperti, ma uccide
sul nascere ogni interesse in chi ne sa di meno
• Gli esempi concreti si ricordano con più facilità
Credibilità
• intrinseca: ricchezza di dettagli e di descrizioni
• delle statistiche e dei numeri: utilizzati per creare relazioni,
confronti, stimoli a pensare, contestualizzati nella vita
quotidiana delle persone (gli attacchi degli squali fanno
notizia, ma è 300 volte più probabile morire perché la
nostra macchina si scontra con un cervo che essere
attaccato da uno squalo)
• del “provare per credere”: fa appello alla capacità di
verifica delle persone. E’ sempre più diffusa con le
“conversazioni” in rete
• di un'antiautorità: in una campagna antifumo, un fumatore
incallito che ha smesso invece di un grande medico
Emozioni
• Raccontare le storie dei singoli
• Fare appello all’interesse degli utenti
• Fare appello al senso di identità
Storie
• Lo storytelling è elemento chiave per l’ascolto
e l’identificazione
GRAZIE!
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