Noto è un comune italiano di 24.047 abitanti della
provincia di Siracusa in Sicilia.
È il primo comune siciliano e il quarto italiano per
estensione territoriale.
Definita la "Capitale del Barocco", nel 2002 il suo centro
storico è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità da
parte dell'UNESCO, insieme con le altre Città tardo
barocche del Val di Noto.
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Noto dista 31 km da Siracusa ed è situata
nella parte sud-ovest della provincia ai
piedi dei monti Iblei. La sua costa, fra Avola
e Pachino, dà il nome all'omonimo golfo.
Con i suoi 550,86 km² di superficie, il
comune di Noto occupa oltre un quarto
della Provincia di Siracusa ed è il più grande
comune della Sicilia e il quarto d'Italia. Il
territorio è, per la maggior parte, collinare.
Le montagne, a nord, appartengono alla
catena dei monti Iblei.
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Il sito originario della città, Noto antica, si
trova 8 km più a nord, sul monte Alveria. Qui
si ritrovano i primi insediamenti umani, che
risalgono all'età del Bronzo Antico o
Castellucciana (2200-1450 a.C.), come
testimoniato dai reperti archeologici
Nel 214 a.C. circa, Neaton aprì le sue porte
all'esercito del console romano Marco Claudio
Marcello, e venne così riconosciuta come città
alleata dai Romani (che la chiamavano Netum)
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Nell'864 Noto fu occupata dagli Arabi del ras
Khafaja ben Sufyan, che la fortificarono. Data
l'importanza attribuita alla città dagli Arabi, Noto
divenne, nel 903, capovalle e il suo territorio
registrò la razionalizzazione dell'agricoltura e la
promozione dei commerci. Fu insediata anche
l'industria della seta, sfruttando la presenza di
gelsi nel territorio.
Nel 1091 Noto fu occupata dal Gran Conte
Ruggero d'Altavilla
Durante il periodo angioino, il 2 aprile 1282,
Noto partecipò all'insurrezione dei Vespri Siciliani
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Il nome Noto, fu dato alla città dagli arabi, e
fu mantenuto anche dopo la loro
dominazione, diventando nome definitivo.
Neai per i siculi, Neeton per i greci e Neetum
per i romani, il nome Noto fu scelto dagli
arabi per indicare la sua bellezza e la sua
importanza (la parola araba "Noto" aveva lo
stesso significato di quella italiana odierna).
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L'11 gennaio del 1693 la città, allora nel suo
pieno splendore, fu distrutta dal terremoto
del Val di Noto, in cui morirono circa 1000
persone.
Con una magnitudo pari a 7,4 è considerato il
terremoto più forte mai registrato nell'intero
territorio italiano. Circa 60.000 le vittime.
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Il barocco di Noto pervade l'intera città: gli
elementi barocchi non sono isolati all'interno
di un contesto urbano caratterizzato da
diversi stili, ma sono collegati tra di loro in
modo da realizzare quella che è stata definita
la "perfetta città barocca"[
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L’interno della chiesa ha un impianto a croce
latina ed è suddiviso in tre navate, di cui la
centrale più grande delle laterali.
La costruzione iniziò nel 1694, e fu completata
nel 1703, anno in cui fu aperta al culto con una
solenne benedizione.
In seguito al terremoto del 13 dicembre 1990 la
chiesa subì alcuni danni strutturali e già allora si
pensò di chiuderla al culto e di sottoporla a
restauri. La sera del 13 marzo del 1996, a causa
di un grave difetto costruttivo (mai notato in
precedenza), crollano due navate e la cupola.
L’edificio è stato riaperto al culto nel 2007, dopo
9 anni di lavoro.
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Palazzo Ducezio è sede del municipio, la
denominazione è in onore di Ducezio, fondatore
della città. Fu progettato dal netino Vincenzo
Sinatra nel 1746, ispirandosi ad alcuni palazzi
francesi del XVII secolo, ma venne portato a
compimento solo nel 1830. La facciata, convessa,
è caratterizzata da venti arcate sorrette da
colonne con capitelli ionici nella sezione
inferiore, e da tredici finestroni rettangolari nella
sezione superiore. All'interno è degna di nota la
sala degli Specchi, salone ovoidale arredato con
mobili in stile Luigi XV e grandi specchi scolpiti
dall'avolese Sebastiano Dugo.
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Ogni anno la terza domenica di maggio è
dedicata all' infiorata. La manifestazione è
nata ventisei anni fa dall’incontro di artisti
infioratori Genzanesi e Netini, ed è proprio
nella città di Genzano, in provincia di Roma,
che si sviluppa questa nuova tecnica
pittorica. Via Corrado Nicolaci è la via dove
nasce l'infiorata.
Oggi l'infiorata di Noto è considerata tra le
più belle manifestazioni dell’intera Isola.
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