Che cos’è la logica medievale?
(II)
11 marzo 2013
Riepilogo 4 Marzo
Che cos’è la logica medievale?
Laurent Cesalli, “What is Medieval Logic After All? Towards a Scientific Use of Natural
Language”, in Bulletin de Philosophie Médiévale 52 (2010), pp. 49-53:
“…we must confess that we still do not know what exactly medieval logic was”
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Che cos'è la logica medievale? II
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Problema generale:
1) Discrepanza fra cosa è logica per noi e logica per loro
2) Per quel che riguarda la logica per loro:
a) Definizioni concorrenziali
b) Spesso fanno rientrare in logica cose che non dovrebbero rientrarci neanche per
quello che loro stessi dichiarano essere la logica
c) Per molte dottrine centrali della produzione logica medievale, semplicemente
“Non abbiamo idea di che cosa stiano tentando di fare” (Spade, “Why Don’t Medieval
Logicians Ever Tell Us What They’re Doing?”)
Abbiamo distribuito, per comodità di trattazione, il problema su due livelli
interconnessi:
• Piano “oggettuale”: “che cosa c’è dentro”?
• Piano interpretativo
4 marzo 2013
Che cos'è la logica medievale?
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Problema generale:
1) Discrepanza fra cosa è logica per noi e logica per loro
2) Per quel che riguarda la logica per loro:
a) Definizioni concorrenziali
b) Spesso fanno rientrare in logica cose che non dovrebbero rientrarci neanche per
quello che loro stessi dichiarano essere la logica
c) Per molte dottrine centrali della produzione logica medievale, semplicemente
“Non abbiamo idea di che cosa stiano tentando di fare” (Spade, “Why Don’t Medieval
Logicians Ever Tell Us What They’re Doing?”)
Abbiamo distribuito, per comodità di trattazione, il problema su due livelli
interconnessi:
• Piano “oggettuale”: “che cosa c’è dentro”?
• Piano interpretativo
4 marzo 2013
Che cos'è la logica medievale?
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Abbiamo preso in considerazione
• Corpus testuale
• Definizioni medievali di logica
• Divisiones
• Scientiarum
• logicae
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Che cos'è la logica medievale? II
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Abbiamo preso in considerazione
• Corpus testuale
• Definizioni medievali di logica
• Divisiones
• Scientiarum
• logicae
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Che cos'è la logica medievale? II
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Logica Vetus
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Logica Nova
Aristotele, Categorie (trad.Boezio)
Aristotele, Peri Hermeneias (trad.
Boezio)
Apuleio, Peri Hermeneias (fino a XII)
Porfirio, Isagoge et in Aristotelis
Categoriae Commentarium (trad.
Boezio)
Ps. Agostino, Categoriae Decem (III-IV
sec.) (fino al XIII)
Isidoro di Siviglia, Etymologiae
Marziano Cappella, De Nuptiis Mercurii
et Philologiae
Cassiodoro, Institutiones
Prisciano , Institutiones
Galeno, Institutio logica
Boezio, Introductio ad syllogismos
categoricos, De syllogismis categoricis,
De syllogismis hypoteticis, De divisione,
De differentiis topicis, In Ciceronis
Topica commentarium
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• Analytica Priora
• Analytica Posteriora
• Topica
• Liber Elechorum
[ + Rhetorica e Poetica]
Liber Sex Principiorum
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Logica Modernorum
• De signis
• De suppositione
• De appellatione
• De ampliatione et restrictione
• De copulatione
• De syncategorematicis
• De consequentiis
• De syncategorematicis
• De insolubilibus
• De obligationibus
• De terminis resolubilibus, exponibilibus, officialibus
• De probatione propositionum
4 marzo 2013
Che cos'è la logica medievale?
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Abbiamo risposto ad un problema che ci eravamo posti inizialmente:
[4 marzo]
Due questioni:
a) Rapporti fra linguaggio filosofico e linguaggio logico – fra logica e filosofia
b) Problema delle interpretazioni storiografiche:
- Come si tratta lo studio della logica medievale?
Domanda comune:
Che cos’è la logica medievale?
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Che cos'è la logica medievale? II
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Questione logica e filosofia
Già discussa dagli antichi, ereditata dai medievali, abbiamo visto come sia trattata:
Il rapporto è duplice:
• parte della filosofia (docens) – è dentro la filosofia
• Strumento della filosofia
Dunque il linguaggio della logica?
• È di per sé parte del linguaggio filosofico
• È al contempo su un altro livello?
• Caratterizzazione eminentemente metalogica
N.B. cfr. Klaus Jacobi (1993):
La logica medievale è una riflessione sul linguaggio dall’interno, non distingue fra:
• Linguaggio oggetto e metalinguaggio
• Logica e filosofia della logica
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Che cos'è la logica medievale?
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Prima fisionomia di logica medievale sulla base delle divisiones e del corpus testuale:
• Sviluppo di una concezione articolata e polivalente della logica:
• “razionalità”
• “logica sermocinalis”
• scienza che ha a che fare col linguaggio
• teoria dell’argomentazione in generale e della pratica argomentativa
• Teoria delle inferenze valide in particolare
• Centralità della dimensione semantica
• Presenza in sede logica di elementi extralogici:
• Gnoseologici, epistemologici e psicologici
• Di “filosofia del linguaggio” e pragmatici
• Grammaticali
• Ontologici
• Caratterizzazione eminentemente metalogica
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Che cos'è la logica medievale? II
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Ora:
Due questioni:
a) Rapporti fra linguaggio filosofico e linguaggio logico – fra logica e filosofia
b) Problema delle interpretazioni storiografiche:
- Come si tratta lo studio della logica medievale?
Domanda comune:
Che cos’è la logica medievale?
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• Problemi aperti
• Il puzzle di Spade
• Metodi storiografici
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Problemi generali:
1) Discrepanza fra cosa è logica per noi e logica per loro
2) Per quel che riguarda la logica per loro:
a) Definizioni concorrenziali
b) Spesso fanno rientrare in logica cose che non dovrebbero rientrarci neanche per
quello che loro stessi dichiarano essere la logica
c) Per molte dottrine centrali della produzione logica medievale, semplicemente
“Non abbiamo idea di che cosa stiano tentando di fare” (Spade, “Why Don’t
Medieval
Logicians Ever Tell Us What They’re Doing?”)
Abbiamo distribuito, per comodità di trattazione, il problema su due livelli
interconnessi:
• Piano “oggettuale”: “che cosa c’è dentro”?
• Piano interpretativo
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Ci sono numerosi problemi aperti
• Dottrinali
• Metodologici
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Che cos'è la logica medievale? II
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Ci sono numerosi problemi aperti
• Dottrinali
• Metodologici
Tesi:
Almeno alcuni dei nostri problemi dottrinali affondano in problemi metodologici:
• Chiediamo le domande sbagliate
• Le nostre categorie interpretative sono parziali o inadeguate
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Che cos'è la logica medievale? II
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Spade, “Why Don’t Mediaeval Logicians Ever Tell Us What They’re Doing? Or, What Is
This, a Conspiracy?”
“This much of the story has been told many times. But what has not been told – or at
least has not been told often enough – is the fact that, in case after case of the new
logical generes that grew up in this later period, we simply don’t know what was
really going on.
We do know the important texts, in most cases. We know the mechanics and the
details of many of the logical theories and techniques that emerged during this period.
We even know of the theoretical disagreements that arose in some of these theories,
and we know by and large who lined up on which side of these disagreements. We
know in fact quite a lot about the logic of this period. But what we too often don’t
know is: Just what did they think they were doing?”
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Che cos'è la logica medievale?
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I problemi interpretativi posti dalla Logica Modernorum riguardano questioni
centrali
• In parte oggettivi e storici:
• Non abbiamo un’idea chiara della genesi e dello sviluppo di queste
dottrine
• O non abbiamo dichiarazioni di principio su cosa si stia facendo o quel
che è effettivamente fatto non corrisponde a quanto dichiarato
• In parte metodologici:
• Chiediamo le domande sbagliate
• Le nostre categorie interpretative sono inadatte
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Quattro Casi
1. Obligationes
2. Expositio e propositiones exponibiles
3. Probatio propositionum
4. Suppositio
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Quattro Casi
1. Obligationes
2. Expositio e propositiones exponibiles
3. Probatio propositionum
4. Suppositio
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Obligationes
Conosciamo:
• Origine
• Struttura e funzionamento – proprietà formali interessanti
• Discussioni teoriche sulle regole
Problemi storico interpretativi (non tanto esegetici, quanto di contestualizzazione):
• Obbligo didattico, ma mancano reportationes
• Scopo?
• Pedagogico?
• Discussioni sulle regole – nessuna ragione pragmatica
• Testare che il respondens “habeat artem” – ma appello ai fatti attuali
• Non si discute “seriamente” della falsità del positum
• Occorrenza di lessico e struttura obligationes in testi più disparati
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Quattro Casi
1. Obligationes
2. Expositio e propositiones exponibiles
3. Probatio propositionum
4. Suppositio
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Expositio e propositiones exponibiles
e.g. “Socrate sta iniziando a parlare” : “Socrate non parlava prima e ora Socrate parla”
Ockham, S.L. II.11:
“…qualunque proposizione categorica dalla quale seguono diverse proposizioni
categoriche che sono per così dire i suoi esponenti – i.e. essi esprimono ciò che la
proposizione porta nella sua forma – può essere detta equivalente ad una proposizione
ipotetica”
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Expositio
Conosciamo:
• Linee di sviluppo storico:
• Analisi negazioni nascoste XII sec. – Dottrine articolate tardo XIII-XIV secolo
• Scopo dichiarato: esprimere ciò che la proposizione porta celatamente nella propria
forma
Interpretazione standard:
• Qualcosa come “analisi” logica o filosofica.
• Scopo: chiarificare le cose.
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Expositio – Problemi:
Problemi interpretativi:
1. Interpretazione standard: è davvero un’analisi “logico filosofica” chiarificante?
• Non sempre la forma esposta è più chiara, semplice e perspicua della forma
originale:
e.g.: riferimenti anaforici – Ockham, S.L., II,11 :
“Una cosa bianca corre”: “Qualcosa corre” e “Una bianchezza è in essa”
• In che senso gli exponentes “seguono” da exponibiles?
• Analisi non univoche
• Restrizione: “L’exponibilis è uguale alla congiunzione di tutti i suoi
exponentes”
Dunque, la negazione di un exponibilis non è a sua volta esponibile
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Expositio – Problemi:
Problemi interpretativi:
1. Interpretazione standard: è davvero un’analisi “logico filosofica” chiarificante?
• Non sempre la forma esposta è più chiara, semplice e perspicua della forma
originale:
e.g.: riferimenti anaforici – Ockham, S.L., II,11 :
“Una cosa bianca corre”: “Qualcosa corre e Una bianchezza è in essa”
• In che senso gli exponentes “seguono” da exponibiles?
• Analisi non univoche
• Restrizione: “L’exponibilis è uguale alla congiunzione di tutti i suoi
exponentes”
Dunque, la negazione di un exponibilis non è a sua volta esponibile
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Expositio – Problemi:
2. Interpretazione alternativa: chiarificazione ontologica
Cfr. C. Panaccio, “Semantics and Mental Language”, in P.V. Spade (ed.), The Cambridge
Companion to Ockham, Cambridge 1999:
“…the main job of exponentes in Ockham’s semantics […] is to render conspicuous the
ontological import of the propositions under analysis.”
Problema:
Se l’interpretazione sembra funzionare per Ockham, non è però una buona spiegazione
generale della dottrina:
• Quin
• Comparativi
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Expositio – Problemi:
2. Interpretazione alternativa: chiarificazione ontologica
Cfr. C. Panaccio, “Semantics and Mental Language”, in P.V. Spade (ed.), The Cambridge
Companion to Ockham, Cambridge 1999:
“…the main job of exponentes in Ockham’s semantics […] is to render conspicuous the
ontological import of the propositions under analysis.”
Problema:
Se l’interpretazione sembra funzionare per Ockham, non è però una buona spiegazione
generale della dottrina:
• Quin
• Comparativi
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e.g. Riccardo Billingham
“Ogni uomo corre” exp.: “Un uomo corre e niente è un uomo a meno che [=quin] esso
corra”
• Che cosa c’è di ontologicamente più esplicito?
• Non è neanche logicamente più chiaro
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Expositio – Problemi:
2. Interpretazione alternativa: chiarificazione ontologica
Cfr. C. Panaccio, “Semantics and Mental Language”, in P.V. Spade (ed.), The Cambridge
Companion to Ockham, Cambridge 1999:
“…the main job of exponentes in Ockham’s semantics […] is to render conspicuous the
ontological import of the propositions under analysis.”
Problema:
Se l’interpretazione sembra funzionare per Ockham, non è però una buona spiegazione
generale della dottrina:
• Quin
• Comparativi
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Expositio – Problemi:
Problemi interpretativi:
1. Interpretazione standard: è davvero un’analisi “logico filosofica” chiarificante?
• Non sempre la forma esposta è più chiara, semplice e perspicua della forma
originale:
e.g.: riferimenti anaforici – Ockham, S.L., II,11 :
“Una cosa bianca corre”: “Qualcosa corre e una bianchezza è in essa”
• In che senso gli exponentes “seguono” da exponibiles?
• Analisi non univoche
• Restrizione: “L’exponibilis è uguale alla congiunzione di tutti i suoi
exponentes”
Dunque, la negazione di un exponibilis non è a sua volta esponibile
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Disaccordo sull’esposizione di forme comparative:
e.g. Riccardo Levenham:
Rimpiazzare l’aggettivo in grado comparativo con una forma composta negativa “non..
Tanto… quanto”
“Tu sei più forte [=fortior] di un uomo” exp. “Tu sei forte e un uomo è forte e non si dà il
caso che un uomo sia tanto forte quanto te”
e.g. Riccardo Billingham:
Rimpiazzare forme “tanto… quanto” con negazione di un aggettivo in grado comparativo
“Tu sei forte tanto quanto un uomo” exp. “Tu sei forte, un uomo è forte, e nessun uomo è
più forte di te”
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Disaccordo sull’esposizione di forme comparative:
e.g. Riccardo Levenham:
Rimpiazzare l’aggettivo in grado comparativo con una forma composta negativa “non..
Tanto… quanto”
“Tu sei più forte [=fortior] di un uomo” exp. “Tu sei forte un uomo è forte e non si dà il caso
che un uomo sia tanto forte quanto te”
e.g. Riccardo Billingham:
Rimpiazzare forme “tanto… quanto” con negazione di un aggettivo in grado comparativo
“Tu sei forte tanto quanto un uomo” exp. “Tu sei forte, un uomo è forte, e nessun uomo è
più forte di te”
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• Non c’è guadagno su chiarezza implicazioni ontologiche
• Rischio di circolarità viziosa
1) Spade:
“So what is going on in the theory of exposition? […] our authors themselves have
pratically nothing to say”
i.e. Non sappiamo cosa aspettarci dalla dottrina, come interpretarla
2) Con gli schemi interpretativi che usiamo:
• Non siamo in grado di dare una spiegazione unitaria
• La dottrina appare inefficace
• La dottrina risulta incoerente
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• Non c’è guadagno su chiarezza implicazioni ontologiche
• Rischio di circolarità viziosa
1) Spade:
“So what is going on in the theory of exposition? […] our authors themselves have
pratically nothing to say”
i.e. Non sappiamo cosa aspettarci dalla dottrina, come interpretarla
2) Con gli schemi interpretativi che usiamo:
• Non siamo in grado di dare una spiegazione unitaria
• La dottrina appare inefficace
• La dottrina risulta incoerente
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Spiegazione unitaria è desiderabile
Domanda: si tratta di una dottrina unitaria?
• Sì
Una spiegazione unitaria deve essere possibile
• No
Una spiegazione efficace dovrebbe:
- Dare una mappatura complessiva delle divergenze dottrinali
- Rendere conto dei disaccordi fra gli autori
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• Non c’è guadagno su chiarezza implicazioni ontologiche
• Rischio di circolarità viziosa
1) Spade:
“So what is going on in the theory of exposition? […] our authors themselves have
pratically nothing to say”
i.e. Non sappiamo cosa aspettarci dalla dottrina, come interpretarla
2) Con gli schemi interpretativi che usiamo:
• Non siamo in grado di dare una spiegazione unitaria
• La dottrina appare inefficace
• La dottrina risulta incoerente
11/03/13
Che cos'è la logica medievale? II
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Il problema può essere
• Delle nostre categorie interpretative
• Della dottrina
• Di entrambi
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Il problema può essere
• Delle nostre categorie interpretative?
• Della dottrina
• Di entrambi
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Quattro Casi
1. Obligationes
2. Expositio e propositiones exponibiles
3. Probatio propositionum
4. Suppositio
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Probatio propositionum
Problemi:
• Non è ben chiaro cosa sia
• Che probatio è?
• Non sembra corrispondere alla definizione che dà di se stessa
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Probatio propositionum
Oggetto e scopo della dottrina:
È sempre possibile “provare” proposizioni non immediate riducendole a proposizioni
immediate
Proposizioni immediate: proposizioni composte esclusivamente di termini immediati
Termini immediati: termini che possono essere spiegati ogni volta
• Indicando – Billingham: “per un appello diretto ai sensi”
e.g.: Pronomi personali, pronomi dimostrativi, avverbi indicali
• “Per un appello diretto all’intelletto”
e.g. Copula – il senso può essere colto soltanto dall’intelletto, non può essere sussunto
sotto altre categorie
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Probatio propositionum
Mezzi:
1) Expositio
2) Termini officiabiles
3) Sillogismo espositivo
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Esempio di analisi: Sillogismo espositivo
Billingham - “Homo currit”
Hic currit
Hic est homo
Homo currit
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Probatio propositionum
Problemi:
• Non è ben chiaro cosa sia
• Che probatio è?
• Non sembra corrispondere alla definizione che dà di se stessa
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Che probatio è?
Il sillogismo è valido, ma
• Non c’è incremento di conoscenza:
“If you’re really in a position to ‘prove’ the proposition […], you already know more at
the outset than you end up proving in the conclusion”
N.B. Non è un’obiezione:
“We often ‘prove’ things we already know. The point of the proof in such a case is not
to settle a doubt, but to show us a significant relation between the conclusion and certain
other propositions.”
• Perché è una relazione significativa? Che cosa stiamo provando?
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Che probatio è?
Il sillogismo è valido, ma
• Non c’è incremento di conoscenza:
“If you’re really in a position to ‘prove’ the proposition […], you already know more at
the outset than you end up proving in the conclusion”
N.B. Non è un’obiezione:
“We often ‘prove’ things we already know. The point of the proof in such a case is not
to settle a doubt, but to show us a significant relation between the conclusion and certain
other proposition.”
• Perché è una relazione significativa? Che cosa stiamo provando? A cosa serve?
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Ipotesi:
Potrebbero essere interessati a questo tipo di argomento per ragioni epistemologiche
• Problema giustificazione conoscenza generali - particolari
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Probatio propositionum
Problemi:
• Non è ben chiaro cosa sia
• Che probatio è?
• Non sembra corrispondere alla definizione che dà di se stessa
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• E.g. Billingham - “Homo currit”
Hic currit
Hic est homo
Homo currit
Le premesse, che costituiscono l’analisi, contengono termini non immediati.
• La teoria mantiene che “le proposizioni non-immediate siano sempre riducibili a
proposizioni immediate”. Non sembra essere così
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Probatio propositionum – conclusione:
Problemi:
• Non è ben chiaro cosa sia
• Che probatio è?
• Non sembra corrispondere alla definizione che dà di se stessa
Non ci è chiaro:
• Lo scopo
• Le meccaniche: come funziona
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Quattro Casi
1. Obligationes
2. Expositio e propositiones exponibiles
3. Probatio propositionum
4. Suppositio
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Suppositio
Proprietà dei termini (usualmente) nella proposizione – “stare per”
Interpretazione standard:
Due parti:
Parte 1) una teoria del riferimento
Parte 2) descensio – ascensio
Lettura standard: teoria della quantificazione
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Suppositio
Proprietà dei termini (usualmente) nella proposizione – “stare per”
Interpretazione standard:
Due parti:
Parte 1) una teoria del riferimento
Non esattamente:
• “qualcosa di simile a una teoria del riferimento” – cfr. Spade (1996); Parsons (2008)
• Interpretazioni alternative – Teoria dell’inferenza
Parte 2) descensio – ascensio
Lettura standard: teoria della quantificazione
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Suppositio
Proprietà dei termini (usualmente) nella proposizione – “stare per”
Interpretazione standard:
Due parti:
Parte 1) una teoria del riferimento
Parte 2) descensio – ascensio
Lettura standard: teoria della quantificazione
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Problema generale:
In lettura standard di 2) la dottrina semplicemente non funziona
“Se fosse una dottrina della quantificazione, ovvero se la descensio catturasse la forza logica e
semantica dei quantificatori, le forme ‘discese’ dovrebbero essere equivalenti, in un senso
piuttosto forte, alle forme iniziali”.
Ma questo in alcuni casi non succede.
• O è sbagliata la dottrina
• O non è una dottrina della quantificazione ed è sbagliata la nostra lettura
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Che cos'è la logica medievale? II
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“Some early scholars of this literature, once the problem was noticed, argued that even if
it doesn’t work, nevertheless that’s what the medieval authors intended, and they just got
it wrong! In other words, although no one ever put it quite as badly as this, they were
stupid – all of them – and stupid about something that’s really fairly easy.
Of course, it is always possible that this is right. But I am reluctant to put much confidence
in that explanation. In fact, if you think about it, the only appeal this account has is that, if
this wasn’t what our medieval authors thought they were doing, then what on earth did
they think they were doing? That’s just my point: we just don’t know.”
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Problema generale:
In lettura standard di 2) la dottrina semplicemente non funziona
“Se fosse una dottrina della quantificazione, ovvero se la descensio catturasse la forza logica e
semantica dei quantificatori, le forme ‘discese’ dovrebbero essere equivalenti, in un senso
piuttosto forte, alle forme iniziali”. Ma questo in alcuni casi non succede.
• O è sbagliata la dottrina
• O non è una dottrina della quantificazione ed è sbagliata la nostra lettura
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La domanda stessa è problematica: “è la suppositio una teoria della quantificazione?”
Cfr. Spade, “Priority of Analysis and the Predicates of ‘O-form’ Sentences”, Franciscan
Studies, 36 (1976), 263-270:
“scoprire se la dottrina della suppositio sia un tipo di analisi quantificazionale sembra
richiedere che si usi la teoria moderna della quantificazione come mezzo per tentare di
capire la teoria della suppositio;
ma quando l’applicazione della logica moderna fallisce, che conclusioni dobbiamo trarre?
è Ockham a essersi sbagliato
o è la dottrina della suppositio a non essere intesa, in fon dei conti, come una
dottrina della quantificazione, bensì come qualcos’altro?”
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Che cos'è la logica medievale? II
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La domanda stessa è problematica: “è la suppositio una teoria della quantificazione?”
Cfr. Spade, “Priority of Analysis and the Predicates of ‘O-form’ Sentences”, Franciscan
Studies, 36 (1976), 263-270:
“scoprire se la dottrina della suppositio sia un tipo di analisi quantificazionale sembra
richiedere che si usi la teoria moderna della quantificazione come mezzo per tentare di
capire la teoria della suppositio;
ma quando l’applicazione della logica moderna fallisce, che conclusioni dobbiamo trarre?
è Occam a essersi sbagliato
o è la dottrina della suppositio a non essere intesa, in fon dei conti, come una
dottrina della quantificazione, bensì come qualcos’altro?”
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Proposte interpretative alternative e complessive (Parte 1 e Parte 2):
• Quietismo
• Teoria dell’inferenza
Cfr. A. Freddoso, Ockham's Theory of Propositions: Part II of the Summa Logicae, 1980
E. Karger, “Modes of Personal Supposition: the purpose and usefulness of the doctrine
within Ockham’s Logic”, Franciscan Studies, 44 (1984)
11/03/13
Che cos'è la logica medievale? II
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Proposte interpretative alternative e complessive (Parte 1 e Parte 2):
• Quietismo
• Teoria dell’inferenza
Cfr. A. Freddoso, Ockham's Theory of Propositions: Part II of the Summa Logicae, 1980
E. Karger, “Modes of Personal Supposition: the purpose and usefulness of the doctrine
within Ockham’s Logic”, Franciscan Studies, 44 (1984)
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N. Markosian, “On Ockham’s Supposition Theory and Karger’s Rule of Inference”, Franciscan
Studies 48 (1988), 40-52
“Non riesco a non sentire che sia stato un errore tentare di far rientrare TM [=teoria dei
modi della suppositio personalis] in questa o quella categoria della filosofia del linguaggio
con cui noi in questo secolo siamo già familiari e dunque a nostro agio. Penso che, lungi da
essere sia una teoria della quantificazione sia una parte della teoria dell’inferenza, TM sia
semplicemente una descrizione di certi fenomeni linguistici che i medievali prendevano per
primitivi. La suppositio in generale e TM in particolare non devono essere analizzate in
termini di qualche nozione ulteriore, né bisogna render conto dell’interesse degli autori
medievali in termini di qualche altro progetto. Per capire che cosa stessero facendo Ockham
e gli altri nel discutere questi concetti, dobbiamo, come loro, cominciare prendendo i
concetti in questione come aspetti reali del linguaggio (qualcosa di simile allo spirito con cui
i contemporanei prendono i concetti di senso e riferimento), l’indagine dei quali è
interessante di per sé.”
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N. Markosian, “On Ockham’s Supposition Theory and Karger’s Rule of Inference”, Franciscan
Studies 48 (1988), 40-52
“Non riesco a non sentire che sia stato un errore tentare di far rientrare TM [=teoria dei
modi della suppositio personalis] in questa o quella categoria della filosofia del linguaggio
con cui noi in questo secolo siamo già familiari e dunque a nostro agio. Penso che, lungi da
essere sia una teoria della quantificazione sia una parte della teoria dell’inferenza, TM sia
semplicemente una [a] descrizione di certi fenomeni linguistici che i medievali prendevano
per primitivi. La suppositio in generale e TM in particolare [b] non devono essere analizzate
in termini di qualche nozione ulteriore, né bisogna render conto dell’interesse degli autori
medievali in termini di qualche altro progetto. Per capire che cosa stessero facendo
Ockham e gli altri nel discutere questi concetti, dobbiamo, come loro, cominciare prendendo
i concetti in questione come aspetti reali del linguaggio (qualcosa di simile allo spirito con
cui i contemporanei prendono i concetti di senso e riferimento), l’indagine dei quali è
interessante di per sé.”
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Aspetti problematici Quietismo di Markosian:
[a] Assunzione di primitività di nozioni.
[b] Inutilità storiografica:
approccio non consente nulla di più che una ricognizione dossografica.
Presupposto implicito: le dottrine medievali sono
• O incomprensibili
• O assolutamente obsolete
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Proposte interpretative alternative e complessive:
• Quietismo
• Teoria dell’inferenza
Cfr. A. Freddoso, Ockham's Theory of Propositions: Part II of the Summa Logicae, 1980
E. Karger, “Modes of Personal Supposition: the purpose and usefulness of the doctrine
within Ockham’s Logic”, Franciscan Studies, 44 (1984)
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Teorie dell’inferenza
Nuovo modo di affrontare la questione.
Nuove domande meno problematiche:
• Qual è lo scopo della teoria della suppositio?
• Che ruolo svolge all’interno della logica di Ockham (o di Burley, o di Marsilio…)?
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Da difficoltà su dottrina della suppositio e dal “puzzle di Spade”
Emergono difficoltà oggettive:
• Non ci sono chiari i contenuti
• Non ci sono chiari gli sviluppi di molte dottrine
• Non ci sono chiari gli scopi
• I medievali “non ci dicono che cosa stanno facendo”
Problemi metodologici:
Se fossero le nostre domande ad essere sbagliate?
Se fossimo noi, proiettando e fraintendendo, a creare alcuni problemi?
Riflessione sui metodi e gli scopi in storiografia della logica medievale
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G. Mattews, “Suppositio and Quantification in Ockham”, Noûs 7 (1973), 13-24:
“… we face an hermeneutical dilemma…. Make the history of philosophy as interesting as
you can… don’t multiply howlers beyond necessity…”
Facendo “storia della logica medievale”:
• Che cosa vogliamo ottenere?
• Fedeltà storica?
• Interesse filosofico?
• Entrambi?
• Come possiamo ottenerlo?
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G. Mattews, “Suppositio and Quantification in Ockham”, Noûs 7 (1973), 13-24:
“… we face an hermeneutical dilemma…. Make the history of philosophy as interesting as
you can… don’t multiply howlers beyond necessity…”
Fecendo “storia della logica medievale”:
• Che cosa vogliamo ottenere?
• Fedeltà storica?
• Interesse filosofico?
• Entrambi? – Desiderabile ma equilibrio problematico
• Come possiamo ottenerlo?
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• Problemi aperti
 Il puzzle di Spade
• Metodi storiografici
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Margaret Cameron, “Methods and Metodologies: An Introduction”, in Cameron –
Marenbon (eds), Aristotelian Logic Eas and West, 500-1500, Leiden-Boston, 2011, pp. 124
Tipologia degli approcci alla storia della logica medievale:
1 Ricostruzione razionale
2 Ricostruzione storica
3 Storia della logica applicata
4 Storia sociale della logica
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Margaret Cameron, “Methods and Metodologies: An Introduction”, in Cameron –
Marenbon (eds), Aristotelian Logic Eas and West, 500-1500, Leiden-Boston, 2011, pp. 124
Tipologia degli approcci alla storia della logica medievale:
1 Ricostruzione razionale
2 Ricostruzione storica
3 Storia della logica applicata
4 Storia sociale della logica
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Ricostruzione storica
Oggetto:
considerare lo sviluppo storico di una dottrina o di un problema, il contesto particolare di un
dibattito o di una controversia, o semplicemente le vedute di un singolo pensatore o di una
scuola. Si àncora pesantemente al contesto filosofico.
Scopo:
presentare in modo quanto più accurato possibile, le teorie e le pratiche logiche del passato
nei loro stessi termini
Metodi: edizioni manoscritti, esame dei dettagli di una dottrina logica passata per collocarli
nel loro contesto e portarli a un pubblico contemporaneo (benché non necessariamente in
termini contemporanei)
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Margaret Cameron, “Methods and Metodologies: An Introduction”, in Cameron –
Marenbon (eds), Aristotelian Logic Eas and West, 500-1500, Leiden-Boston, 2011, pp. 124
Tipologia degli approcci alla storia della logica medievale:
1 Ricostruzione razionale
2 Ricostruzione storica
3 Storia della logica applicata
4 Storia sociale della logica
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Storia della logica applicata
Oggetto:
I modi in cui le dottrine logiche sono applicate in altre aree del sapere.
Metodi:
• Esame comparativo delle occorrenze di logica utens nell’intero corpus di un autore,
nei testi non logici di un certo tipo/periodo/area;
• Esame dei problemi extra-logici in contesti logici
Scopo e utilità:
• consente di riconoscere le ragioni di particolari teorie e dei loro sviluppi;
• fornisce un meccanismo per testare varie ipotesi interpretative;
 consente di chiarificare, integrando i punti di vista,
 l’inclusione nel campo della logica almeno di alcune questioni e temi che per noi
sono extralogici;
 di vedere come esigenze extralogiche di coerenza dottrinale, esegetiche,
filosofiche o teologiche influenzino lo sviluppo proprio delle dottrine logiche
anche nei testi logici propriamente detti
 Sembra un approccio necessario in ragione della fisionomia di logica medievale, del
sistema istituzionale, del profilo intellettuale degli autori
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Margaret Cameron, “Methods and Metodologies: An Introduction”, in Cameron –
Marenbon (eds), Aristotelian Logic Eas and West, 500-1500, Leiden-Boston, 2011, pp. 124
Tipologia degli approcci alla storia della logica medievale:
1 Ricostruzione razionale
2 Ricostruzione storica
3 Storia della logica applicata
4 Storia sociale della logica
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Storia sociale della logica
Marenbon (2008):
“Quello che maggiormente ci serve ad illuminare l’importanza in senso esteso umanistica del soggetto
in questo periodo (nonché nel dodicesimo e nel sedicesimo secolo) è una storia sociale della logica
medievale, un tipo di studio che fino ad ora non ci siamo neppure figurati né tantomeno abbiamo
tentato”
Oggetto: Le interconnessioni intellettuali e pratiche fra logica e politica, logica ed
educazione, logica e teologia, e così via.
Scopo:
• spiegare gli obiettivi e gli usi della logica medievale guardando più estesamente ai suoi
contesti sociali, culturali e storici.
• Trattazione logica utens e elementi extra-logici
• Aiutarci in assenza di dichiarazioni esplicite (cfr. Puzzle di Spade)
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Osservazioni sulla tipologia
La distinzione fra 3-4 è molto sottile già a livello di tipologia
La distinzione 2-3-4:
• Raramente si dà nella pratica – cfr. “nuovo medievismo”
• Farebbe bene a non darsi nella pratica, se l’obiettivo è una maggiore comprensione
storicamente accurata
• Per vicinanza di scopi, metodi, obiettivi e per concomitanza pragmatica, possiamo
considerarle un blocco unico: “Blocco storico”
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Margaret Cameron, “Methods and Metodologies: An Introduction”, in Cameron –
Marenbon (eds), Aristotelian Logic Eas and West, 500-1500, Leiden-Boston, 2011, pp. 124
Tipologia degli approcci alla storia della logica medievale:
1 Ricostruzione razionale
2 Ricostruzione storica
3 Storia della logica applicata
4 Storia sociale della logica
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Ricostruzione razionale
Approccio che ha dominato la scena storiografica.
Oggetto:
“engaging a conversation with the re-educated dead” (R. Rorty 1984, p. 52 – cit. in
Cameron, p.17); esame di frammenti delle teorie medievali.
Scopo: “identificare punti di contatto e divergenza e dunque di imparare qualcosa di più
sulla logica nella sua interezza (incluso quello che noi stiamo tentando di fare nei nostri
progetti contemporanei…”
Metodi:
Esame di storia della logica all’interno del nostro contesto, ovvero con la prospettiva delle
nostre teorie, le nostre terminologie, i nostri interessi contemporanei, i nostri metodi.
• Formalizzazione della logica medievale [una prossima puntata?]
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Problemi e Obiezioni a 1 in generale:
1. Non è fare storia della logica, “ma piuttosto fare un qualche esercizio in filosofia della
logica che ignora i dettagli diacronici”
2. Anacronismo inevitabile
3. Inefficacia interpretativa (cfr. suppositio)
4. Spesso si presuppone (come in Cameron sopra), un’idea unica, eterna e più vera “di
logica”
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Problemi e Obiezioni a 1 in generale:
1. Non è fare storia della logica, “ma piuttosto fare un qualche esercizio in filosofia della
logica che ignora i dettagli diacronici”
2. Anacronismo inevitabile
3. Inefficacia interpretativa (cfr. suppositio)
4. Spesso si presuppone (come in Cameron sopra), un’idea unica, eterna e più vera “di
logica”
Non è un’obiezione seria:
Qualunque lavoro storico è interpretativo e dunque implica una certa dose di
anacronismo. Il problema è renderlo esplicito, consapevole e controllato.
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Problemi e Obiezioni a 1 in generale:
1. Non è fare storia della logica, “ma piuttosto fare un qualche esercizio in filosofia della
logica che ignora i dettagli diacronici”
2. Anacronismo inevitabile
3. Inefficacia interpretativa (cfr. suppositio)
4. Spesso si presuppone (come in Cameron sopra), un’idea unica, eterna e più vera “di
logica”
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Nel complesso, senza imposizione di vincoli, questo approccio:
• Sfigura/ snatura l’oggetto in esame:
• Lascia fuori parti integranti di logica medievale
• può dare risultati filosoficamente interessanti, ma non storicamente corretti
• può portare a vicoli ciechi (e.g. suppositio)
• Che cosa ci dice di interessante “dal punto di vista contemporaneo”?
• O che i medievali sono bravi perché dicono quello che diciamo noi
• O che i medievali si sbagliano perché non dicono quello che diciamo noi
In entrambi i casi, già sappiamo quello che vogliamo far dir loro: come aumenta dunque la
nostra conoscenza della logica?
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1 senza vincoli:
Come interpretazione storica
• o è sbagliata
• o è insensata/non è un’interpretazione storica
Come interpretazione “teorica” o non storica:
è inutile
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1 vincolata da:
Scopi - oggetti – metodi di “Blocco storico”
Assenza di pregiudizi interpretativi forti
Con categorie interpretative debitamente selezionate
Dal punto di vista storico:
• È il presupposto indispensabile che distingue la storia dall’antiquariato
• Consente l’esito desiderabile di un’analisi comprensibile e interessante per noi
• Risultati storicamente e filosoficamente interessanti
• Può sperare di evitare i vicoli ciechi
• Può dare luogo ad interpretazioni autentiche e auspicabilmente corrette
Dal punto di vista teorico:
• È di per sé un lavoro filosoficamente interessante
• Presenta concezioni di logica e di far logica diverse
• Può apportare materiali, metodi, problemi all’attenzione dei contemporanei
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Equilibrio fra 1 e “Blocco storico”
È un desideratum
Sembra indispensabile
Una certa interazione sembra inevitabile
Non è banale:
• A un materiale profondamente estraneo rischiamo sempre di fare domande
“sbagliate”
• A un materiale “familiare” rischiamo di imporre categorie inadeguate in modo non
sempre consapevole
Gestire un dialogo a tre voci:
• L’oggetto/testo/dottrina
• Il suo contesto storico/culturale/istituzionale
• Il nostro contesto
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Cameron (2011):
“Historians of medieval philosophy interested in questions of methods used by medieval
logicians and the methodologies by which we ought to study them are on the cutting edge
of philosophical research. […] Historians of philosophy are interested in history because it is
intrinsically interesting and because it teaches us new things – both about the past and the
present. We want to exploit the resources of the past without, at the same time, distorting
or even destroing them. How to accomplish this goal requires reflection, debate, and
theorization.”
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Seminario 11 marzo 2013