La Campania
Di Dario Schirato
La Campania
Era chiamata
«felix
campania»
dai romani
perché si
riusciva a
coltivare con
un buon
risultato,
grazie alle
ceneri
espulse dal
Vesuvio.
Confini
La Campania confina con:il Lazio,il Molise,la
Puglia e la Basilicata.
Economia campana
Economia
settore pimario 5%
settore secondario 24%
settore terziario 71%
Settore primario
In Campania l’ agricoltura riveste un ruolo molto
importante .In Campania si coltivano molto
pomodori,piselli,fagioli, melanzane,cavolfiori e
peperoni .Poi vengono coltivate
pesche,albicocche,ciliegie,olive,noci e nocciole.
Si allevano bovini tra cui la bufala.
Settore secondario
In Campania si è sviluppata molto l’ industria
alimentare e conserviera.
Ci sono fiorenti attività tessili,complessi
industriali siderurdici e meccanici.
In Campania non possono mancare anche i
cantieri navali. Invece sono famose le
statuette in legno,oggetti in vimini o in paglia.
Settore terziario
In Campania molte persone sono occupate nei
servizi pubblici e nel turismo molto diffuso in
Campania grazie agli splendidi paesaggi offerti
dalla regione.
Terreno Campania
Terreno
montagna34%
collina 51%
pianura 15%
Campania politica
La Campania si estende per 13595 km quadrati.
In Campania ci sono 5789000 persone circa e 426
abitanti per km quadrato .La Campania conta 551
comuni e 5 province
I capoluoghi
I capoluoghi sono :
•Napoli
• Salerno
•Avellino
•Benevento
•Caserta
Napoli
Napoli è il capoluogo di regione della Campania oltre a
provincia.
Salerno
Salerno è la provincia più estesa della
Campania
Avellino
Avellino è un capoluogo di provincia
Benevento
Benevento è la provincia più piccola
della Campania
Caserta
È un altro capoluogo di provincia
Campania fisica
La Campania a diversi elementi fisici di rilievo.
Il territorio
È La Campania è una regione prevalentemente
collinare. È attraversata dall’ Appennino
campano che come rilievi principali ha il
Cilento, il Miletto e il Vesuvio. Contiene in se
stesso il passo sella di Conza. La regione è
attraversata dai fiumi Volturno, Alore, Tangro
e Sele. La Campania confina con il mar
Tirreno. Poi la Campania contiene l’ arcipelago
campano.
Il clima
Nella Campania c’è un clima mediterraneo
tranne che sugli Appenini dove c’è un clima più
freddo.
Il Vesuvio
È un vulcano che non erutta frequentemente,
ma le sue eruzioni provocano ingenti danni,
però grazie all’ eruzione del 76 d.C. permise la
conservazione di Pompei ed Ercolano.
Ora nel caso eruttasse, Napoli verrebbe
inghiottita dalla lava.
Il Vesuvio non è molto alto: solo 1281 m ma si
dice misurasse circa 3000m.
Arcipelago campano
L’ arcipelago campano è composto da
Ischia,Capri e Procida
Costiera Amalfitana
È una bellissima costa fatta di montagne a picco
sul mare.
Ospita vari paesi situati in alcuni luoghi
abbastanza pianeggianti.
Nelle montagne vengono coltivati vari limoni
cocco.
Le feste
In Campania ci sono le seguenti feste
importanti: il carnevale di Montemilletto,
madonna dell’ arco, la festa della madonna di
Napoli e Piedigrota e il miracolo di san
Gennaro.
Piatti tipici
I piatti tipici della Campania sono: la pizza, i
babà, il tortino di melanzane con pomodori e
mozzarella, le acciughe crude, caviglia al
cioccolato, mozzarella in carrozza, sartù di riso,
spaghetti alle vongole e polpo in insalata.
La pizza
È un cibo famoso in tutto il mondo creato in
Campania, inizialmente fatto con la mozzarella
di bufala anche quella famosa in tutto il
mondo.
Patrimonio artistico
In Campania c’è la reggia di Caserta, Pompei e la
basilica di San Gennaro. Questi luoghi sono
molto belli fino a che Pompei conservato
grazie alla lava divenne patrimonio del
unesco.
Personaggi famosi
Tarquato Tasso
(compositore)
Giambattista Marino
(poeta)
Giordano Bruno
(filosofo)
Personaggi famosi
Gian Lorenzo Bernini
(architetto)
Gian Battista Vinco
(filosofo, letterario)
Leggende
In Campania una delle più famose leggende è
quella di san Gennaro, in oltre ci sono le
seguenti leggende: Amalfi nel mito, pulcinella
e il lupo mannaro.
La leggenda di san Gennaro
La leggenda ci dice che le origini di San Gennaro erano nobili e già nel grembo
della madre faceva presagire che sarebbe diventato un santo in quanto,
quando questa si recava in chiesa, sentiva agitarsi gioiosamente il bambino.
Durante la persecuzione di Diocleziano, era diacono della chiesa di "Miseno",
Sossio, un giovane trentenne stimato per la santità di vita; in quel periodo
Gennaro era vescovo di Benevento e, recandosi a Miseno per partecipare ad
una liturgia, ebbe certezza dell'imminente martirio del giovane diacono che,
infatti, poco dopo fu imprigionato. Gennaro si recò a fargli visita per
consolarlo con il suo diacono Festo e il lettore Desiderio. Riconosciuti come
cristiani i tre visitatori furono a loro volta incarcerati e non avendo voluto
abiurare la loro fede furono condannati alle fiere nell'arena di Pozzuoli, pene
che fu poi commutata in decapitazione e che fu eseguita nel Foro di Vulcano
nei pressi della Solfatara di Pozzuoli nel 305. Inizialmente il corpo del santo
trovò sepoltura in un luogo detto Marciano nei pressi dei luoghi dove avvenne
l'esecuzione, in seguito il vescovo di Napoli Giovanni I volle un sepolcro più
decoroso e tra il 413 e il 432 traslò le spoglie del santo nelle catacombe
napoletane sulla collina di Capodimonte.
In seguito, a causa di una cruenta lotta tra il ducato di Benevento e quello di
Napoli, furono trasferite a Benevento e a Montevergine fino a che
l'arcivescovo di Napoli Alessandro Carafa ottenne il permesso di riportarle a
Napoli. La prima notizia certa del miracolo della liquefazione del sangue di
San Gennaro risale al 17 agosto del 1389 ; per la festa dell'Assunta il partito
filoavignonese indisse grandi festeggiamenti cittadini per accogliere
un'ambasceria proveniente da Avignone nel corso dei quali vi fu anche
l'esposizione pubblica della reliquia del sangue di San Gennaro.
La cronaca racconta che il sangue si era liquefatto come se fosse sgorgato
quel giorno stesso dal corpo del santo e se ne ricava l'impressione che il
miracolo avvenisse per la prima volta. Da allora il culto si andò intensificando
sempre più con frequenti notizie dell'avvenuto miracolo. Il sangue di San
Gennaro è custodito in due balsamari vitrei di piccole dimensioni e di foggia
diversa databili ai primi decenni del IV secolo.Tre le date fisse del ricorrente
prodigio: vigilia della prima domenica di maggio (prima traslazione), il 16
dicembre (anniversario dell'eruzione vesuviana del 1631) e il 19 settembre
(data del martirio). Il sangue per liquefarsi può metterci pochi secondi come
mezz'ora o giorni, allora la gente prega perché ciò avvenga.
Ma questa fantastica regione è rovinata dal
settore trasversale cioè la camorra.
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