RELIGIONI E RELIGIOSITA’
La religiosità è la predisposizione interiore
dell’uomo a vedere nelle cose e nella vita
un mistero più profondo.
La religiosità è il sentimento umano che si rinnova
perennemente in espressioni e forme diverse.
Un sentimento colmo di stupore e di adorazione
dell’esistenza dell’assoluto.
La religiosità è il principio creativo, mentre la
religione è quello normativo.
La religiosità è presente in ogni uomo che sia
scosso dal mistero, la religione vuole costringerlo
a una struttura stabilita una volta per tutte.
La religione è infatti un prodotto culturale e un
insieme di dottrine, precetti, divieti, concetti e
insegnamenti degli uomini.
Martin Buber (1878-1965)
Chiedersi come e quando è nata la religiosità significa
domandarsi come e quando l’uomo si è sviluppato
psichicamente attraverso l’attività simbolica.
La data di inizio delle manifestazioni simboliche, come l’uso
del colore nelle sepolture, si fa risalire a 70.000-100.000 anni
fa, mentre la sepoltura con rituali più complessi a circa
50.000, ed è a partire da questa data che si associa l’idea di
una culto riservato alla vita nell’oltretomba.
Attraverso la capacità simbolica l’uomo supera i limiti della
vita organica, egli non vive più in un universo fisico ma in un
mondo simbolico.
Le percezioni sensibili vengono associate a segni, simboli,
immagini mentali.
L’uomo si ritrovò non solo di fronte alla realtà oggettiva ma
anche all’immagine interiore che vi associava, la forza della
mente e della sua capacità evocativa generò l’inquietudine
necessaria affinché si potesse sviluppare il pensiero
mitico e religioso.
Val Camonica arte rupestre circa 9.000 anni
Sardegna: civiltà nuragica , labirinto
Altamira (Spagna) grotta, paleolitico 30.000 a.C.
L'uomo primordiale non ha tagliato il cordone ombelicale
che lo unisce alla terra e al cielo perchè non si conosce
diviso dall’universo.
Patagonia (Argentina, grotta del “soffitto delle mani”
Tra i 12000-9000 anni
Patagonia (Argentina, grotta del “soffitto delle mani”
Tra i 12000-9000 anni
L’immagine è un grande contenitore di
energia psichica che dà all’emozione
una consistenza visiva.
Dipingere era un rito e accompagnava molto
probabilmente un processo di iniziazione, i
lontani progenitori in grotte appena illuminate
da torce rudimentali entravano in uno stato di
trance
I rituali della religiosità arcaica hanno consentito
il processo individuativo di tutta l’umanità
futura.
Un processo ontologico che prosegue nel tempo.
Grotta di Lescaux ,
Il “Cosmos” come ordine:
la costellazione del Toro e la
sua rappresentazione
Alcuni studiosi
sostengono la tesi che le
raffigurazioni delle grotte
non erano “solo” dovute
ad episodi e rituali
emozionali di
propiziazione, ma che
già nel paleolitico, si
dipingevano le
costellazioni, i puntini
neri, nel caso di questa e
tante altre raffigurazioni,
rappresenterebbero le
Pleiadi e la costellazione
del Toro.
Nel 15000 a.C. il tramonto della costellazione del Toro,
all’orizzonte astronomico locale, avveniva con un
orientamento simile a quello della corrispondente figura
dipinta a Lescaux. Da notare la posizione del punto
La religiosità
è lanella
predisposizione
equinoziale
costellazioneinteriore
dell’Ariete
dell’uomo a vedere nelle cose e nella vita un
mistero più profondo
La coscienza di un ordine interiore ed esteriore
è in qualche modo già religione.
CAOS E COSMOS, questa è la Legge
La religiosità è la predisposizione interiore
dell’uomo a vedere nelle cose e nella vita un
mistero più profondo
La Religiosità preistorica
si identifica con la vita
stessa dell’uomo, tutta
vissuta e considerata
come rito, come cioè, un
atto sacro nel quale
umano e divino
collaborano, per far sì
che il cosmo realizzi il
suo destino.
Sardegna necropoli, Villaperuccio
(Raimundo Pannikkar)
LABIRINTO India, circa 2500 anni
E Krishnamurti ci ricorda nei suoi scritti che ....
E’ importante non far distinzioni fra il
mondano e il cosidetto religioso.
Senza il mondo materiale, il mondo della
sostanza, noi non saremmo qui. Senza la
bellezza del cielo e quell’albero là sulla
collina, senza quella persona che sta
passando. Noi siamo in rapporto con la
totalità della vita non con una parte specifica
considerata religiosa in opposizione a tutto il
resto, vita religiosa è questa azione, una
mente religiosa è questa azione.
Perciò la religione e la mente e la vita e
l’amore sono una sola cosa
Juddu Krishnamurti
Religiosita,
SENTIMENTO DI INFINITUDINE
E quando miro in ciel arder le stelle;
Dico fra me pensando:
A che tante facelle?
Che fa l’aria infinita, e quel profondo
Infinito seren? Che vuol dir questa
Solitudine immensa? Ed io che sono?
( G.Leopardi”Pastore errante dell’Asia”)
Giordano Bruno (1548-1600) concepisce
l’ universo come qualcosa di illimitato e
infinito, ospitante in sè una molteplicità
di mondi e di creature.
Il tema dell’infinito rappresenta il punto
di incontro tra Giordano Bruno e la
rivoluzione astronomica moderna.
Come è possibile che l’universo sia
finito? Come è possibile che
l’universo sia infinito? Volete voi che
si possa dimostrrare questa
infinitudine? Volete voi che si possa
dimostrare questa finitudine?
Giordano Bruno
L’universo è infinito perchè è effetto di
una causa infinita che è Dio.
Religiosità,
senso del
MISTERO
Il sentimento del mistero, che è pensiero ed emozione,
genera paura, e affascina.
L’uomo “arcaico” vive nel sentimento di essere inserito,
immerso e talora sommerso, in una dimensione più
grande da cui egli dipende.
Il principio di trascendenza, sembra trasparire dai “segni”
lasciati dai quei lontani progenitori, dalle misteriose
mani della Patagonia, dalle spirali e dai cerchi incisi o
disegnati sulle pietre.
Il vago sentimento del mistero “forse” ha generato
l’intuizione di una “divinità” che non fa parte dell’uomo
che è “diversa” e che vive “da qualche altra parte”.
Tuttavia è possibile evocarla ed avvicinarla per
propiziare la sua potenza.
La Religione è il tentativo di venire a patti con una zona
dell’essere fuori dal controllo delle normali forze umane
e che abitualmente si avverte come mistero.
E la spinta che le religioni hanno consentito, come valore
conoscitivo, è sempre stato un tentativo di spiegarsi il
mondo per dominarlo e dirigerlo. Le cosmogonie e le
mitologie sono base di ogni Religiosità quando hanno
cercato un sistema per interpretare il mondo.
L’uomo moderno certo non avverte più nei fulmini o nei
terremoti la collera del Divino, ma non ha smesso certo
di interrogarsi sul senso e origine delle vita e sull’
ineluttabilità della morte.
La realtà “oltre al limite” nel quale ciascuno essere umano
è immerso costituisce comunque e sempre la sorgente
del sentimento di religiosità.
- Religiosità, esperienza del
“NUMINOSO”.
- La misteriosa
potenza del Divino
Il “numinoso” è una categoria estremamente
complessa e ricca di sfumature, in cui accanto
ad elementi razionali di spiegazione
concettuale, si profilano anche elementi
irrazionali e incomprensibili, concernenti il
successivo sentimento religioso della
coscienza individuale.
Il sentimento del “numinoso” si riflette e si
esplica nella coscienza individuale come
sentimento di essere una creatura debole,
spesso impotente di fronte all’infinità del tutto...
- Il “Numinoso” è l’antitesi della coscienza.
- Il Numinoso è totalmente altro,
l’indeterminabile e libero."
- E’ l’attivarsi della funzione trascendente,
quella che indica la capacità umana di
spostarsi a livello immaginativo da un piano
di realtà ad un altro.
- Tutte le forme mistiche, quindi di incontro con il
“numinoso” hanno in comune l’intensità delle
esperienze .
- L’impatto dinamico e rivoluzionario dell’evento
psicologico sbalza “l’io” fuori dalla struttura
cosciente ordinaria.
- Nell’incontro con il “Numen” avviene una
rivoluzione, una trasformazione che, se è troppo
intensa, genera “una dissociazione dalla realtà
condivisa.
Possiamo ritenere l’uomo religioso perchè
la sua vita si confronta coscientemente e
con continuita’ con il Numinoso.
Religiosità,
animismo,
panpsichismo
- Il panpsichismo deriva dalla filosofia
rinascimentale e neoplatonica secondo la quale
il cosmo è animato da un principio intelligente,
veicolato in esso da una comune e universale
“anima del mondo”.
- La dottrina che il nocciolo del mondo sia la mente
(universale) prende il nome di Panpsichismo
coniato dal filosofo Thomas Nagel.
- Alcuni scienziati iniziano seriamente a prendere in
considerazione il fatto che l’intero universo
consiste in particelle di coscienza.
- Se osserviamo una roccia, non ci appare granchè. Ma a
livello micro essa consiste in un numero inimmaginabile di
atomi connessi da flessibili legami chimici, tutto in
vibrazione ad una velocità incredibile.
- la roccia “vede” o vive l’universo
attraverso segnali elettromagnetici
che riceve continuamente.
- La roccia è dotata di un sofisticato sistema informativo.
Dove c’è informazione c’è coscienza dice il Panpisichismo
la religione
come fenomeno sociale
“Solo a partire dal 1800 si è iniziato ad
indagare sull’ origine delle religioni, e molte
teorie sono state avanzate suffragate da
documentazioni (viaggi in terre inesplorate e
acquisizioni di credenze di popolazioni
appena emerse dalla preistoria).
Oltre all’indagine si è anche iniziato ad
avanzare delle ipotesi e a “catalogare”
l’esperienza Religiosa
Evoluzionistica
Biologia, Darwin,Hume
Filologia
I termini che designano
concetti religiosi sono
idealizzazioni di
fenomeni naturali:
fuoco, tempeste, cieli,
volta stellata ecc.
Confessionale
Una religione si è organizzata e
viene “alimentata”, per aggiunte
successive, di interpretazioni e
giustificazioni, non ha interesse
per l’obiettività, l’analisi; la
ricerca tende, piuttosto, a
rinforzare e rin-focolare la fede
Storico-Teosofica
Nata in concomitanza con la scuola evoluzionistica,
suffragata da ricerche metapsichiche, tenta di ricostruire
una religione scientifica universale con elementi comuni a
tutte le religioni e dimostrare che i concetti etici e religiosi
subiscono una lenta evoluzione dal semplice al
complesso, seppure non siano filosoficamente più elevati.
“La ragione per cui i Teosofi studiano le Religioni è per
comprendere
Fin dove le distinzioni dividono le popolazioni e semmai
ricercare la radice comune, le verità intuitive che
unificano
L’etimologia più accreditata fa derivare religione da
religare, tenere insieme, riunire, appartenere ad una
religione significa appartenere ad una cultura che
quella società esprime, e se i valori di fondo delle
religioni sono simili, i riti e le modalità sono con il
tempo diventate sempre più specifici separanti.
Nella maggior parte dei popoli che noi conosciamo è
presente un riferimento al sacro, al trascendente o al
religioso. Questo ha dato luogo ad interpretazioni che si
articolano su due direttrici: l’una sostiene che il bisogno
religioso è una costante della natura umana, che si
trasforma solo per modalità; l’altra afferma che tale
bisogno è contestuale ad una data società e potrà
essere assente nel futuro.
Spirali a Northumberland, Nord Inghilterra
Poichè le religioni sono inscindibili dalla cultura e civiltà che le ha
prodotte, nella storia passata e attuale essere religiosi ha significato e
significa molte cose differenti, persino opposte, ne elenco solo alcune:
Avere un ‘anima oppure non averla;
Obbedire al comando di generare la vita, oppure prendere i
voti ed essere celibi tutta la vita;
Ritirarsi in silenzio, oppure parlare diverse lingue e e
assumersi l’onere di convertire;
Può richiedere di radersi completamente, oppure non
tagliarsi neppure un pelo o un capello;
Andare in moschea al venerdì, in sinagoga al sabato,o in
chiesa la domenica;
Pregare, meditare, adorare, andare in trance o in estasi,
costruire la basilica di San Pietro, o la Moschea Blu;
Attraversare gli oceani e i continenti per andare in
pellegrinaggioverso i luoghi sacri; e molto altro ancora....
La conclusione a cui la sociologia è giunta è che viviamo
in un epoca di transizione che vede la co-presenza
dell’universo religoso tradizionale di nuove forme
religiose sempre meno istituzionalizzate, senza che, al
momento attuale sia possibile prevedere quale sarà
l’esito del processo.
Religione e religiosità sono termini verso i quali (l’essere
umano) ha qualche difficoltà a restare neutrale, dato che
questi termini finiscono di norma per ispirare reazioni
forti, positive o negative.
Una reazione significativa sotto il profilo psicologico e
filosofico è pure quella dell’indifferenza che caratterizza
l’atteggiamento di molti contemporanei nei confronti
degli aspetti religiosi della vita.
“e la scienza” ?....
Il pensiero scientifico non si è lasciato scappare
l’opportunità di indagare, con i suoi metodi ,sulla
religiosità ed ha coniato un termine ( sembra si debba
ad Aldous Huxley): NEUTEROLOGIA che indica la
ricerca e i movimenti di opinione basati sullo studio
della correlazione tra funzioni di alcune aree del
cervello e gli stati mentali identificati con l’esperienza
religiosa.
La necessità di ripensare a partire dalle basi
neurologiche le dottrine tradizionali dell’anima e la
teologia stessa è al centro di rinnovati esami del
rapporto tra teologia e scienza.
Se si parla di religiosità si attiva una specifica area
cerebrale. La risonanza magnetica ha selezionato e
fotografato la reazione di alcune parti del cervello “dove
nasce la fede” . Un ricercatrice italiana che lavora ad
Oxford (Giovanna Zamboni) ha partecipato ad una ricerca
in cui ad alcuni volontari “credenti e non” venivano poste
domande, il loro“cervello” ha risposto in modo simile.
Domande tipo: credi che Dio guidi il mondo? Ti aspetti una
punizione? Si è attivata l’area delle decisioni da adottare
in merito.
Riflettendo sulle emozioni su Dio (amore, senso di
protezione, collera ) si attiva l’area della normale
comunicazione umana non verbale (si cerca di decifrare i
comportamenti dell’altro)
Dottrine complesse come la trinità o la creazione del
mondo, attivano il pensiero astratto.
Ricordare cerimonie e riti attiva l’area visiva...
Gli scienziati hanno dedotto che probabilmente nel cervello
non esiste un modulo specifico per l’idea di Dio, ma la fede
nel soprannaturale si appoggia a strutture cerebrali. La
psicologia delle religioni è nata per spiegare come mai la
espressioni della fede mostrano nuclei comuni, come se
esistesse un nocciolo di credenza universale con una base
biologica nel cervello.
Da qui ad ipotizzare che sia stato l’uomo a creare il divino
e non viceversa il passo è stato breve...
Nel libro “Nati per credere”, un neuroscienziato (Vallortigia)
uno psicologo cognitivo (Girotto) un filosofo della scienza
(Pievani) hanno unito le loro menti e le specifiche
conoscenze, per esprimere la tesi che il sentimento di
religiosità sia il sottoprodotto di tendenze cognitive utili ad
altri scopi...
Ciò ha scatenato un dibattito acceso tra scienziati e teologi ..
Val Camonica, Lombardia: sole
La ricerca della verità non può essere esclusivo patrimonio di un
aspetto del vivere umano, (antropologico, sociologico,
psicologico, teologico, filosofico, scientifico), nè può essere
circoscritto ad un solo settore, occorre un sapere unitario ed
olistico.
Sulla via della comprensione della vita, la ricerca scientifica e quella
religiosa sono in una qualche misura complementari, all’interno
di una ancor più generale ricerca sulla realtà dell’essere .
Antonio Girardi)
“Se la religione è un complesso di credenze,
sentimenti, riti che legano un individuo o un
gruppo umano con ciò che esso ritiene sacro,
di conseguenza la religiosita’ va vista in modo ampio,
come un atteggiamento ed un sentimento non
necessariamente legato ad una religione storica
“Io sono un uomo senza religione.
Ciò non esclude il fatto che io possa vivere come un
uomo religioso.”
Juddu Krishnamurti
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Religione e religiosità