[I.] La modernità nasce dalla “per quanto
imponenti infatti,
ci sembrino
uomini
“La modernità,
nasceglicon
la
“Questi
antichi
organismi
sociali
di
di
questa
epoca
[arcaica],
essi
non
si
distinsoppressione, pratica e ideologica,
Accumulazione
originaria
distruzione
del comune
e con la
produzione son infinitamente più semplici
guono sostituzione
ancora gli uniuniversale
dagli altri, del
sono paraancora
del
comune
ad
opera
della
tenaglia
(nascita
del
capitalismo)
e più trasparenti della società borghese;attaccati,
ma digma
per usare
l’espressione
di
Marx, al
dell’avere
a
quello
dell’essestato-proprietà
privata
si fondano o sull’immaturità
dell’uomo indivicordonere”,
ombelicale
p. 32. della comunità naturale. Il
duale – la cui storia non ha ancora per cosìpotere
dire di questa comunità naturale doveva estagliato il cordone ombelicale che lo uniscesere
alla infranto; e infatti lo fu. Ma fu infranto da
comunità naturale di una tribù primitiva
influenze
–
che ci appaiono fin dal principio cooppure su rapporti di signoria e di servitù.
me una degradazione, come una colpevole carischio
di società
assolutismo
giuridico
Il grado inferiore
di sviluppo delle
forze produttive
duta dalla
dell’antica
“A semplice
seguitoaltezza
delle morale
recinzioni,
per un
del lavoro che
li
caratterizza,
e
che
di
consegentilizia
[e
non
della
società
medievale!].
I
bassi
determinismo
del questione
policentrismo
La(fine
prima
che si ponefenomeno
nel confronto
conallo
il manifesto
di
centrale
stessopiùsviguenza impregna tutta la cerchia della interessi
vita luppo
– volgare
avidità,
brutale
cupidigia
dellaconcoscienza
della mo- di
giuridico
giuridico)
Mattei
è
quella
del
rapporto
del
marxismo
le
formazioni
materiale, la ristrettezza dei rapporti degli
godimenti,
sordida
avarizia,
rapina
dernità,
i beni
comuni
sonoegoistica
stati
il capitalismo:
uomini, siasociali
tra di che
loro,precedono
sia con la natura,
della
si proprietà
comune
–
inaugurano
la
nuova
espulsi, cancellati
[…]. Soltanto
fine
del
rapporto
dominazione
del
riflette idealmente nelle vecchie religioni
società Stato
incivilita,
la società
di classi”,
Engels,
e proprietà
privata,
presentati
“ecologicoil eriflesso
qualitativo”
valore
d’uso privata
necessaria
naturali. In generale,
religiosoL’origine
del come
della famiglia,
della
fra loro
in proprietà
conflitto,
ma eindello
mondo reale noncon
potrà
scomparire stato,
che pp.realtà
99-100.
la terra
sufficiente
complici ma
nellanon
distruzione
del
carattere
Negazione
quando le condizioni di lavoro e della “[…]
vita spezzare
le
sue
catene
sostituendo
terzo fattore […]”,della
p. 46.negazione la
impacciato
della
pratica presenteranno all’uomo dei rapporti
produzione capitalistica con una forma superiore
individualismo
società
antica
trasparenti e razionali coi suoi simili e con
dellatipo arcaico di proprietà, processo
vale a dire la pro(antropocentrico
natura”, Marx, Il
Capitale, I, p. 111. e
prietà (collettiva) comunista”, Marx, abbozzo
con due facce
di lettera a Vera Zasulič (1881).
quantitativo)
[II.] Nonostante la loro soppressione, i beni comuni, con la
fine del XX secolo, riemergono
prepotentemente.
(II.1) cosa
spiega questa
riemersione?
(II.2) perché
il comune si
generalizza nei
beni comuni?
“[nel] primo decennio del nuovo
millennio […] la tematica dei beni
comuni sta prepotentemente riemergendo in tutta la sua rivoluzionaria
portata”, p. 3.
“lo scenario neomedievale della globalizzazione [è] sempre più complesso e non comprensibile attraverso le consuete categorie interpretative. Categorie nuove divengono così non solo utili, ma addirittura
indispensabili […]. Ecco perché nel
mondo attuale […] i beni comuni
emergono come questione ineludibile”, p. 25.
“In un mondo di risorse finite l’accumulo può logicamente avvenire soltanto sottraendo al comune, e dunque
tramite un comportamento strutturalmente antiecologico, ossia contrario
all’interesse
della[…]
comunità
naturale”,
“è chiaro che
il processo
di
p.globalizzazione
50.
e di policentrismo
determinismo
giuridico
;
giuridico
noto come
‘neomedievanuovo policentrismo
lismo’
non può
lasciare(ora
indifferente
analogia
fuorviante
il
La seconda
questione che si pone
nel
confronto
con
il
manifesto
giuridico
lapolicentrismo
materia dei beni
comuni”,
p. 13
è tutto
‘dall’alto’)
(neomedioevo)
di Mattei
è quella del rapporto“le
del
marxismo
con
la
sostenibilità
battaglie politiche di lunga durata
[…] per
i beni comuni […] fanno parte
ambientale del processo produttivo
umano
di una stessa decisiva una guerra
privatizzazioni degli
rivoluzionaria
ha non
persiano
scopo la
non è chiaro che
perché
sopravvivenza
pianeta”, p. 100.
anni ‘90
sufficienti ledel
nazionalizzazioni
Da notare per ora:
Rinvio al II ciclo!!!
approccio normativo del
(ultimo
incontro:
insostenibilità
manifesto
di Mattei;
questa sembra
dunque
Decrescita
o
ecologica
visione
meccanica della
per Mattei
la ragione
ecosocialismo?)
dell’accumulazione
scienza.
fondamentale
(II.1) cosa
spiega la
riemersione dei
beni comuni?
(II.2) perché
il comune si
generalizza nei
beni comuni?
merce
oggetto utile (valore d’uso);
prodotto dal lavoro;
in vista dello scambio sul
mercato
“[…] i beni comuni sono resi tali non
non utili
da presunte oggetti
caratteristiche
ontologiche, oggettive o meccaniche che li
caratterizzerebbero, ma da contesti in
cui essi divengono rilevanti in quanto
tali. Di qui l’estrema ampiezza e
flessibilità della nozione […].”, p. 53.
non merce
risorse naturali (non
prodotte dal lavoro)
prodotti del lavoro non
destinati allo scambio
prodotti in cui il contenuto di lavoro tende a
divenire insignificante
(II.2) perché
il comune si
generalizza nei
beni comuni?
“Se i beni comuni
sono liberi, i bisogni che tramite essi
possono soddisfarsi
non sono paganti,
salvo che il diritto li
renda
artificialmente tali attraverso processi di
privatizzazione degli
stessi beni comuni”,
p. 64.
non merce
risorse naturali (non
prodotte dal lavoro)
richiedono un altissimo
livello di sviluppo delle
forze produttive
sono un costo per la
società (dispendio di lavoro) che va sostenuto e
pianificato
prodotti in cui il contenuto di lavoro tende a
divenire insignificante
prodotti del lavoro non
destinati allo scambio
“Ben difficilmente […] la forma
partito, a sua volta prodotta dalla
modernità politica (Stato territoriale
sovrano) e dalla centralità domiil partito
nicalecon
puòil prestarsi
al governo
deiè
La terza questione che si pone nel confronto
manifesto
di Mattei
beni comuni”,
81
quella delle basi economiche dell’estinzione
dellop. Stato,
ovvero la
[III.] Far rivivere il comune (i beni
comuni) senza utilizzare lo Stato o
questione della transizione dal capitalismo al comunismo (Marx, Critica al
plausibile che ogni effettiva
[ “diventa
programma di Gotha, 1875; Lenin, Stato e Rivoluzione,
1917)
“La figura del processo vitale sociale, cioè
del processo materiale di produzione, si
[1.] Prima
della velo
società
comunista:
toglie
il suofase
mistico
di nebbie
soltanto
I mezzista, dicome
produzione
di
quando
prodotto sono
di uomini
liberamente
uniti in società, sotto il
proprietà comune;
controllo
cosciente
condotto
Il produttore
riceve edalla
societàsecondo
uno
un
piano
.
Tuttavia,
affinché
ciò
avvenga.
scontrino da cui risulta che egli ha Si
richiede un fondamento materiale della
prestato ossia
tanto lavoro
(dopo ladi detrazione
società,
una serie
condizioni
del suo lavoro
per i fondi
e consono
materiali
di esistenza
che, comuni),
a loro volta,
il questo
prodotto
naturale egli
originario
dellafondo
storia di
scontrino
ritira dal
uno
svolgimento
e tormentoso”,
sociale
tanti mezzi lungo
di consumo
quanto
Marx,
Il
Capitale,
I,
pp.
111-112.
costa il lavoro corrispondente.
tutela di un bene comune debba
essere politicamente sostenuta da
2.]
La fase(destrutturati
superiore della
società
movimenti
e a potere
comunista:
diffuso) e assai meno capaci di farlo
siano i partiti
(organizzati easservitrice
a potere
Scompare
a subordinazione
tendenzialmente
concentrato)”,
degli
individui alla divisione
del lavoro. p.
81
Sviluppo
onnilaterale degli individui.
L’angusto orizzonte borghese può
essere superato:
Ognuno secondo le sue capacità; a
ognuno secondo i suoi bisogni!
[I.] La modernità nasce dalla
soppressione, pratica e ideologica,
del comune ad opera della tenaglia
stato-proprietà privata
negazione della negazione
[II.] Nonostante la loro soppressione, i beni comuni, con la
fine del XX secolo, riemergono
prepotentemente.
piano e sviluppo delle forze
produttive
[III.] Far rivivere il comune (i beni
comuni) senza utilizzare lo Stato o
il partito
le basi economiche dell’estinzione
dello Stato
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