POMODORI : AD OGNI VARIETA’
SI ADDICE UN PRECISO IMPIEGO
A CURA DI : GIUSEPPE NOTIZIA, FABIO
SARTORI E RITA SCARFOGLIERO
GLI UTILIZZI GENERICI DEI POMODORI
Utilizzo principale :
Si consumano, a seconda delle
varietà, in insalata, minestre, sughi, condimenti, salse,
conserve, succhi e cocktail come il famoso Bloody Mary.
Sono gustosi ripieni e con la mozzarella per un fresco
piatto estivo, la cosiddetta "caprese".
In cosmesi :
In cosmesi è usato come ingrediente base di maschere
tonificanti, nutrienti e rassodanti per la pelle. Viene usato
anche per rimedi casalinghi, contro i brufoli, scottature da
sole, scottature domestiche, per le mani, per pulire
l'ottone.
POMODORINO CAMPANO
Il pomodorino Campano designa le
bacche derivanti dagli ecotipi
“Corbarino” e“Vesuviano” coltivati
esclusivamente nel territorio campano.
Questa tipologia di pomodori presenta una forma ovale
allungata con apice ben evidente. Il peso della bacca
quando è fresca oscilla tra i 15 e i 20 grammi. La
produzione unitaria massima annua di frutti ammessa è
fissata in 600 quintali ad ettaro, pur con le variazioni
annuali in funzione dell'andamento climatico. È utilizzato
maggiormente nella preparazione di sughi e salse.
POMODORINO GIALLO
Il pomodorino giallo, non molto noto,
rappresenta una varietà significativa nell’area
campana, specificamente nella provincia di
Napoli. Questa tipologia ha una pianta a
sviluppo indeterminato molto vigorosa,
tollerante alle principali malattie del pomodoro,
la bacca è tondeggiante e leggermente schiacciata ai poli,
il colore esterno è giallo aranciato, la polpa di colore
rosa salmone. Il pomodorino giallo inoltre è stato riscoperto da
alcuni chef di tendenza in quanto si è rivelato ottimo in cucina per le
pietanze a base di pesce.
POMODORINO CORBARINO
Il pomodorino Corbarino
prodotto prevalentemente sulle colline di
Corbara, di colore rosso intenso, con forma
tendente al piriforme e il tipico sapore
agro-dolce, rappresenta una testimonianza
sentita della tradizione rurale locale. Questo pomodorino è particolarmente ricco,
oltre che di vitamine e sali minerali, anche di salutari sostanze antiossidanti. Un tempo
la sua produzione era destinata prevalentemente al consumo fresco o alla
preparazione artigianale di conserve: particolare la tecnica di conservazione,
tramandata fino ai nostri giorni, che prevede l’intreccio dei rametti portanti grappoli di
pomodorini, fino ad ottenere dei grossi “piennoli” da conservare durante l’inverno,
appesi in luoghi semiombreggiati e ben ventilati. Questà varietà viene apprezzata al
meglio in conserve.
POMODORO DI SORRENTO
Il pomodoro di Sorrento, coltivazione
tradizionale di tutti i comuni della costiera
ed in particolare di Sant’Agnello e Piano, è un
pomodoro di grossa pezzatura dalla forma
rotondeggiante: è particolarmente costoluto,
e di colore rosso chiaro tendente al rosa con
sfumature verdi alla raccolta. Ha una polpa deliziosa,
carnosa e compatta dal sapore dolce e delicato. Secondo alcuni questa
varietà sarebbe arrivata nella zona attraverso il commercio degli inizi del secolo con
l’America, quando i commercianti ne avrebbero acquistato il seme. La coltivazione di
questa varietà si è poi diffusa a tutti i comuni vesuviani dove però il prodotto non ha le
stesse pregiate caratteristiche organolettiche. Oggi il pomodoro di Sorrento è molto
utilizzato nella cucina locale, soprattutto crudo, come ingrediente di gustose insalate
estive. La sua grandezza permette l’utilizzo anche di pochi pomodori per la
creazione di insalate dal gusto innovativo.
POMODORINO DEL PIENNOLO
Il pomodorino del Piennolo
conosciuto anche come “Spungillo”
è un Pomodorino tondo a pizzo piccolo,
di colore rosso, di sapore molto dolce,
polposo, dalla buccia spessa e coriacea,
raccolti in grappoli molto lunghi (anche di un
metro).Questa varietà è presente nel territorio
campano dal XIX secolo quindi risulta essere caratteristico della zona.
Il Pomodorino del Vesuvio viene apprezzato sul mercato sia allo stato fresco, venduto
appena raccolto sui mercati locali, sia nella tipica forma conservata in appesa "al piennolo",
oppure anche come conserva in vetro, secondo un’antica ricetta familiare dell’area,
denominata "a pacchetelle", anch’essa contemplata nel disciplinare di produzione della
DOP.
POMODORINO VESUVIANO
La denominazione "Pomodorino Vesuviano"
designa le bacche che deriva dall'ecotipo "VESUVIANO":
il prodotto, allo stato fresco, deve avere le seguenti
caratteristiche:pezzatura 45-38/kg, ossia peso della bacca
compreso tra 22-26 grammi;forma prevalentemente ovale
allungata, leggermente piriforme con apice mucronato ben
evidente. Le condizioni ambientali e di coltura devono essere
quelle tradizionali della zona, e comunque adatte a conferire al prodotto
che ne deriva le specifiche caratteristiche di qualità. Il trapianto, di norma ,
si esegue tra l'ultima decade di marzo all'ultima decade di aprile. Il sesto d'impianto
deve essere di massimo 30 cm sulla fila e compreso tra 90 -100 cm tra le file.
Questo tipo di pomodoro dal gusto concentrato ne permette l’utilizzo in minestre e
condimenti di ogni genere.
FONTI BIBLIOGRAFICHE :
http://www.agricoltura.regione.campania.it/tipici/
https://it.wikipedia.org/wiki/
http://www.ristorantepresident.it/cucina_prodottitipici.html
http://www.alimentipedia.it/pomodoro.html
A CURA DI :
GIUSEPPE NOTIZIA
RITA SCARFOGLIERO
FABIO SARTORI
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