ISTITUTO D'ISTRUZIONE SUPERIORE
“MANDRALISCA” LICEO CLASSICO - I.P.S.S.E.O.A.
CEFALU’ (PA)
PRESENTA UN ITINERARIO
ITINERARY
A trip to the Madonie Park where art and
tradition blend
Cefalù
CEFALÙ:La porte delle Madonie
Per vocazione naturale e tradizioni storiche, Cefalù ha forti e molteplici legami con il Parco del quale è luogo nevralgico di
comunicazione.
Estrema punta nord del massiccio montuoso, le zone al suo interno possiedono specificità geologiche, floristiche e
faunistiche proprie dell’ambiente madonita.
A partire dal Medioevo normanno, poi, la città è stata parte integrante di quei territori comunali, coltivando con molti centri
intensi rapporti di tipo economico, sociale, culturale.
CEFALÙ: The gateway to the Madonie
For its natural vocation and historical traditions, Cefalù is tied forever to the Madonie Park of which it represents the main
communication centre. Streching along the extreme north point of the thick mountainous range, the inland areas boast
environmental characteristics in terms of geology, flora and fauna.
Since the Norman Middle Ages, the town has interwoven an intense economic, social and cultural relationship with the
other municipal centres of the area.
Superata la Villa comunale, in piazza
Garibaldi, Si passa davanti alla chiesa della
Catena (sec. XVIII) e da qui inizia il lungo
corso Ruggero, dove è l'Osterio Magno,
edificio di grande dignità, forse di età
normanna, ristrutturato nel Xlll secolo.
Passed the Villa Comunale in Piazza
Garibaldi, you arrive in front of Santa Maria
della Catena Church (XVIII Century). The
Osterio Magno is worth a visit. It is a
patrician edifice standing in Corso Ruggero
and dating back to the Norman Period. It was
restored in the XIII century.
CEFALÙ
Piazza Duomo
Nell’858, conquistata dagli arabi, fu annessa all’emirato di
Palermo e quindi liberata dai normanni: il conte Ruggero ne
prese possesso nel 1063 e Ruggero II la riedificò, in riva al
mare, nel 1131. A questo periodo risalgono celebri monumenti
ai quali Cefalù deve l’appellativo di “cittadina normanna”: la
Chiesa di S. Giorgio e il lavatoio (forse più antico), in via
Vittorio Emanuele; il Duomo, il Chiostro e il palazzo Maria
(domus regia?), in piazza Duomo; l’ Osterio Magno, con
interessante trifora, in corso Ruggero. Il monumento più
importante di Cefalù è certamente il Duomo, o meglio, la
Basilica-Cattedrale arabo-normanna. Essa, secondo la
tradizione, fu innalzata al Salvatore, in esecuzione di un voto,
da Ruggero II che, travolto da una tempesta, trovò scampo
presso la costa di Cefalù.
Piazza Duomo
In 858 the town was conquered by the Arabs and it was
annexed to the emirate of Palermo. Some time later it was
freed by the Normans: Count Roger took possession of the
town in 1063 and rebuilt it by the seashore in 1131. Some
famous monuments date back to this period, that is why
Cefalù is called the ‘Norman Town’. San Giorgio Church and the
Wash-house(perhaps more ancient) in via Vittorio Emanuele;
the Cathedral, the Cloister and Maria Palace
( regal domus?) in Piazza Duomo, the Osterio Magno with its
three light windows in Corso Ruggero. The Arab-Norman
Cathedral is certainly the most outstanding monument in
Cefalù. According to a legend Roger II was saved from a
shipwreck near the coast of Cefalù and out of gratitude
decided to build the magnificent and imposing Cathedral to
thank the most Holy Savior for saving his life.
La Cattedrale
CRISTO PANTOCRATORE
La leggenda narra che fu il normanno Ruggero II a volere la
Cattedrale, dopo essere fortunosamente approdato sulla
spiaggia della città scampato ad una tempesta. In realtà la
Cattedrale ha tutte le caratteristiche di una fortezza, quindi la
sua edificazione fu legata a motivazioni di carattere politico e
difensivo: Ruggero, infatti, voleva riportare la cristianità in un
territorio ormai profondamente influenzato dalle invasioni
arabe e quindi dall'Islam. La Cattedrale doveva quindi stagliarsi
come simbolo del cristianesimo trionfante.
Il duomo sorse su un'area dove erano precedentemente esistiti
edifici romani; dopo alterne vicende e variazioni del progetto,
l'edificio non fu mai portato a termine ed a testimoniare i
cambiamenti che si susseguirono nel cantiere, rimangono i tre
tetti che ne costituiscono la copertura, di epoche e tecniche
costruttive differenti.
Oggi il colpo d'occhio è stupendo: la maestosa scalinata sale sul
fianco della rocca e porta verso la facciata della chiesa racchiusa
tra due torri possenti, una decorata da fiammelle che
simboleggiano il copricapo papale, l'altra da merli ghibellini, a
simboleggiare il potere temporale.
L'interno è a tre navate divise da colonne antiche riutilizzate
insieme a capitelli risalenti a varie epoche, su cui si impostano
archi a sesto acuto di derivazione araba. Nel presbiterio si
trovano, uno di fronte all'altro, i due troni: quello del re e quello
del vescovo, entrambi decorati a mosaico, come tutto il
presbiterio e l'abside. Nel catino absidale domina l'immagine
del Cristo Pantocrator (che sostiene tutte le cose),
benedicente.
La Cattedrale, nonostante la sua incompiutezza, ha acquisito
nel tempo una grande omogeneità ed un perfetto equilibrio tra
islam e cristianesimo, potere temporale e spirituale, quasi a
sintetizzare le diverse forze che da secoli animano la Sicilia.
Un soggiorno a Cefalù non può prescindere dalla visita del Museo Mandralisca che
contiene una pregevole collezione archeologica, una piccola pinacoteca della quale fa
parte l’autentico capolavoro che è il “ ritratto d’ignoto” di Antonello da Messina
A must is the rich Museum of the Mandralisca foundation with archaeological , numismatic and
malacological collection, as well as an important art gallery which houses the famous Portrait of
an unknown Man, a masterpiece by Antonello da Messina.
Pranzo Lunch
Il calendario dei sapori del nostro mare e delle Madonie
Gennaio
SARDE IN TASCA
•
Sarde del nostro mare al cartoccio con verdure
spontanee, ( sinapi) olio nuovo e aglio rosso
Febbraio
Straccetti neri ai profumi madoniti
•
Straccetti di semola al nero di seppia con carciofi
croccanti, filettini di triglie e finocchietto selvatico
Marzo
MACCU CU ‘MUCCU
•
Zuppa di fave secche ( maccu ) e gemme di cavolicelli ,
con polpettine di neonata (muccu) di Cefalù
Aprile
CAPONATA DI CARCIOFI A MARE
•
Carciofi, cipollotti, zucchina siciliana essiccata, olive e
capperi stufati in agrodolce con cubetti di spatola
soffritti
Maggio
FRITTEDDA
•
Fave verdi, piselli freschi, carciofi, cipollotti e finocchietto
selvatico stufati in olio extra vergine di oliva
Giugno
“ BASILISCO” IN INSALATA
•
Insalata di funghi “basilisco” e scaglie di pecorino
stagionato
Luglio
ZUPPETTA DI TENERUMI
•
Zuppetta tiepida di tenerumi , zucchina lunga ,
patate, fagiolini verdi, basilico e ricotta salata
Agosto
FRITTURA DI ALUZZI E PETTINI
•
Frittura di aluzzi e pettini in salsa d’acciughe e
menta
Settembre
CAPONE ALLA CEFALUDESE
•
Filetto di lampuga dorato e passata di cipolla in
agrodolce
Ottobre
SPUMA GELATA AI FICHI D’INDIA ROSSI
•
Semifreddo ai fichi d’india in salsa di pesche e mosto
cotto
Novembre
SGOMBRO ALL’ARANCIA ROSSA DI SICILIA
•
Filetto di sgombro con pane aromatico all’arancia
rossa di Sicilia
Dicembre
TESTA DI TURCO
•
Sfoglia fritta e crema di latte di pecora profumata
alla cannella
Straccetti neri ai profumi madoniti
Ingredienti:
• Gr 200 farina tipo rimacino
• N° 2 uova
• Gr 400 seppie con sacca
d’inchiostro
• N° 3 carciofi con le spine
• Gr 400 triglie di scoglio
• N° 1 mazzetto finocchietto
• Gr 100 pomodori rossi
• N° 2 spicchi aglio
• Dl 1 olio EVO
• q.b. sale
Commento calorico - nutrizionale
CURIOSITÀ STORICHE E ……
•
•
Nero di seppia
Il nero di seppia è un liquido marrone,
costituito principalmente da melanina,
contenuto in un'apposita sacca posta
sotto le branchie. In passato lo si usava
come inchiostro, oggi è perlopiù usato in
cucina come condimento per i primi
piatti a base di pasta. La gastronomia
tradizionale siciliana adotta un modus
operandi povero in cui viene utilizzato e
valorizzato tutto: cuochi e pescatori
scoprirono presto che della seppia non si
butta via niente. Così dalla creatività delle
massaie costrette a fare i conti, sono nati
piatti tipici e abbinamenti geniali che
hanno reso la cucina isolana unica al
mondo.
HISTORICAL AND… CURIOSITIES
•
•
CUTTLEFISH INK
Cuttlefish ink is the brown liquid whose
main constituent is melanin, contained
in the ink sacs located between the
gills. In the past it was used as ink,
today it is mainly used in cooking as a
sauce to dress pasta and rice first
courses. Traditional Sicilian gastronomy
uses and values everything; cooks and
fishermen soon found out that there is
nothing to be discarded when cooking
this fish and, in the course of time,
Sicilian housewives have created typical
dishes and brilliant pairings which have
made Sicilian cookery unique in the
world.
SARDE IN TASCA
Ingredienti Per 6 pax
• Gr. 600 sarde fresche
• N° 2 mazzetti sinapi
• N° 2 spicchi aglio rosso
• Dl 1 olio EVO
• q.b. sale
Commento calorico- nutrizionale
CURIOSITÀ STORICHE E ……
HISTORICAL AND… CURIOSITIES
I SINAPI
•
La Brassica arvensis, nelle Madonie è conosciuta con il nome di
Sinapi. La pianta coltivata sin dall’antichità per utilizzi culinari e
medicinali, era originaria dell’Asia. Fu esportata in occidente come
spezia pregiata e cresce spontaneamente fino a 1000 metri di
altitudine. Risulta gradita al gusto per il sapore leggermente
amarognolo, ma è una verdura detta “caura” perchè se mangiata
spesso e in quantità può provocare irritazione all’intestino. Lessa,
e condita con olio, accompagna i secondi, ma si presta anche
come base per preparare frittelle o polpette.
La sarda
•
La sarda popola tutto il Mediterraneo ed è tra i tipi di “pesce
azzurro” il più conosciuto ed economico. Presenta carni molto
tenere e gustose ed è stata nel tempo un cibo accessibile anche ai
più poveri. Questo pesce, già noto alle popolazioni costiere fin dal
Neolitico, al tempo della colonizzazione dei Greci diede vita al
“garon”, una salsa ottenuta dalla salamoia di pesci ed erbe
aromatiche. I Romani lo chiamarono garum e, fatte allestire
enormi vasche in cui i pesci potessero macerare al sole,
produssero una poltiglia simile alla nostra pasta di acciughe e un
liquido di condimento detto liquamen.
Apicio nel De re coquinaria condisce con il garum almeno 20 piatti.
Le sarde sono talmente diffuse nella cucina tradizionale dell’isola
che, nel passato, anche i pastori e gli abitanti delle aree montane,
nelle rare occasioni in cui mangiavano pesce, compravano sarde.
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SINAPI
Brassica Arvensis, charlock in English, is known as” sinapi”in
the Madonie mountains. The plant, cultivated since ancient
times both for culinary and healing uses, originated in Asia. It
was later exported to the West as a valued spice and grows
wild up to an elevation of 1000 metres.
It is appreciated for its nice, slightly bitter flavour but it is a
type of vegetable called “caura” in Sicilian, because , if
consumed often and in large quantities, may irritate the
intestine.
Boiled and dressed with olive oil, it accompanies second
courses, but it is also suitable to prepare fritters and
croquettes.
SARDINES
Sardines inhabit all the Mediterranean Sea and are the most
popular and inexpensive type of oily fish. They have a very
tender and savoury flesh and have been consumed in all
times even by the poor. This fish, already known to all the
peoples living along the coasts since the Neolithic, during the
Greek colonization, gave birth to “garon”, a sauce made from
fermented fish and aromatic herbs. The Romans called it “
garum”, they put the fish in enormous tanks, macerated it in
salt and cured it in the sun, producing a concoction similar to
our anchovy paste called liquamen.
The famous Roman gourmet M.G.Apicius, in “ De Re
Coquinaria”, uses garum as a dressing in a lot of dishes.
Sardines have always played such an important role in the
island’s traditional cookery, that, in the past, even shepherds
and people living in the mountain towns, on the rare
occasions when they ate fish, used to buy only sardines.
Testa di turco
Per la sfoglia:
• Gr.150 farina 00
• n° 2 uova
• Pizzico di zucchero
• N° 1 cucchiaio di marsala
Per la crema:
• Dl 5 latte di pecora
• Gr 100 zucchero
• Gr 30 amido di grano
• N° stecca di cannella
• N° buccia di limone
• N° 1 tuorlo d’uovo
• q.b. cannella in polvere
Commento calorico- nutrizionale
CURIOSITÀ STORICHE E ……
Testa di turco
• E’ un dolce storico, in tutti i sensi, poiché una
leggenda narra che la prima volta fu elaborato
per festeggiare la vittoria dei cristiani sui turchi
e fa riferimento alla battaglia del 1091 nella
quale i Normanni furono guidati da Ruggero
d’Altavilla.
Questo dolce tipicamente castelbuonese ha
origini arabe e, pur armonizzando una
diversità di profumi ( latte, cannella, limone)
mantiene una raffinata leggerezza.
Nella tradizione, la testa di turco veniva
preparata per Natale e poi, per tutto il periodo
che va fino alla festa di carnevale; tuttavia
risulta talmente gradito che viene gustato tutto
l’anno. Ne esiste infatti una versione “estiva” in
cui il le scaglie di cioccolato cedono il posto alla
granella di mandorle tostate .
HISTORICAL AND… CURIOSITIES
TESTA DI TURCO
• Turk’s head, “testa di turco” in Italian, is a
dessert which can be defined historical in
every sense of the word because, according
to a legend, it was made for the first time to
celebrate a victory of the Christians over the
Turks. It actually refers to the battle which
took place in 1091 in which the Normans
were guided by King Roger I of Sicily (
Ruggero d’Altavilla).
This dessert, typical from Castelbuono, a
mountain town in the Madonie Park, has
Arabian origins and, even if it is a blend of
flavours very different from each other (
milk, lemon zest, cinnamon ), it has a superb
harmony of flavours, a heady scent and a
refined lightness.
Traditionally prepared at Christmas and then
for the whole time until Carnival, it is today
so much appreciated, to be enjoyed all year
round; as a matter of fact there a summer
version in which the chocolate chips are
substituted by toasted chopped almonds.
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