La congiuntura economica del Lazio I° Quadrimestre 2003 Giugno 2003 CENSIS L’Unione Regionale delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura del Lazio e la Fondazione Censis presentano il rapporto sulla congiuntura economica della Regione Lazio relativamente al I° quadrimestre 2003. METODOLOGIA: Indagine telefonica su un campione di 600 imprese del Lazio suddiviso per settori produttivi, classi dimensionali e provincia. OBIETTIVO: Approfondire le dinamiche congiunturali di breve e medio periodo che interessano il sistema produttivo regionale. CENSIS Il programma di ricerca per il 2003 si articola in tre Rapporti Congiunturali a cadenza quadrimestrale e un Rapporto Finale annuale. Ciascun Rapporto Congiunturale è composto di due sezioni: analisi della congiuntura economica, che ha come oggetto la presentazione dei principali processi congiunturali esaminati; analisi tematica, in cui in ogni quadrimestre si affronta uno specifico tema relativo al sistema imprenditoriale regionale. CENSIS LA STRUTTURA DEL CAMPIONE (*) PROVINCIA Latina 10,5% Rieti 2,8% Viterbo 8,0% Roma 70,4% Frosinone 8,3% (*) Per offrire adeguata rappresentazione all’intero territorio regionale è stato utilizzato il metodo del ricampionamento CENSIS LA STRUTTURA DEL CAMPIONE SETTORE PRODUTTIVO Servizi 33,9% Agricoltura 9,3% Manifatturiero 15,2% Commercio 15,5% Edilizia 15,3% Informatica 10,8% CENSIS LA STRUTTURA DEL CAMPIONE CLASSE DI ADDETTI 250 e oltre 9,5% 50 - 249 19,2% 1 - 15 52,1% 16 - 49 19,2% CENSIS IL I° QUADRIMESTRE 2003 • LA CONGIUNTURA ECONOMICA • La ripresa stenta ad arrivare Occupazione: pesano 16 mesi difficili Le difficoltà nel reagire … … in un clima di ritrovata fiducia LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE Il processo è ancora incompiuto Uno strumento per sfidare … … l’incertezza del futuro CENSIS LA CONGIUNTURA ECONOMICA CENSIS Il 2003 si apre all’insegna della stagnazione (Tassi di variazione congiunturale) 0,6 Produzione 0,3 Fatturato 0,0 0,0 Nuovi ordini -0,1 -0,2 Occupati -0,6 Produzione Fatturato Nuovi ordini Occupati La congiuntura economica relativa ai primi quattro mesi del 2003 appare caratterizzata da una sostanziale stasi. Le principali variabili strutturali presentano valori che si attestano nell’immediato intorno dello zero (-0,2X0,3). LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La ripresa stenta ad arrivare CENSIS Ancora difficoltà, ma si arresta la caduta della produzione (Tasso di variazione congiunturale della produzione per classi di addetti) 2,0 1,2 0,8 1,0 0,0 0,0 -0,6 -1,0 -1,3 -2,0 1- 15 16 - 4 9 50 - 2 4 9 2 50 e o lt re To t a le C LA S S I D I A D D ETTI Lo 0,0% fatto segnare dalla produzione è il risultato di performance opposte: -1,3% (1-15 addetti), -0,6% (16-49), +0,8% (50-249) e +1,2% (250 e oltre). Produzione e dimensione d’impresa sembrano crescere insieme. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La ripresa stenta ad arrivare CENSIS Roma cerca di resistere (Tasso di variazione congiunturale del produzione, aree geografiche) 0,1 -0,1 * Frosinone e Latina ** Rieti e Viterbo -0,6 Rom a Laz i o m e ri di on al e * Laz i o s e tte n tri on al e ** Il tasso di variazione congiunturale della produzione regionale trova sostegno nell’andamento della provincia di Roma (+0,1%). Negativo il resto del territorio, in particolare la sua porzione meridionale (Frosinone e Latina, -0,6%). LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La ripresa stenta ad arrivare CENSIS Un momento delicato per tutti i comparti produttivi, tiene solo il commercio (Ripartizione % dell’andamento della produzione) Servizi 35,3 40,3 24,2 Edilizia 34,7 41,8 23,5 22,2 Informatica 45,8 32,0 43,4 Commercio 25,0 31,6 , Manifatturiero 25,6 Agricoltura 25,2 49,1 40,9 32,7 Totale 0% 20% Crescita 25,3 33,9 40,1 40% Stazionario 27,2 60% 80% 100% Diminuzione LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La ripresa stenta ad arrivare CENSIS Le vendite premiano le imprese medio-grandi (Tasso di variazione congiunturale del fatturato a confronto) 1,1 1,5 0,5 0,5 -0,1 -0,5 -0,7 -1,1 -1,5 1-15 16-49 50-249 250 e oltre Totale CLASSIDIADDETTI I dati sul fatturato confermano quanto emerso per la produzione: i risultati migliorano all’aumentare del numero di addetti. È emblematico il parallelo tra i tassi di variazione delle imprese minori e di quelle più grandi, rispettivamente -1,1% e +1,1%. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La ripresa stenta ad arrivare CENSIS I°quadrimestre 2003: la crisi non è ancora risolta (Tassi di variazione congiunturale di produzione e fatturato, confronto) 0,0 0,0 I° quad.2002 -0,1 -0,1 -0,4 II°quad.2002 -0,8 -1,2 -1,0 -0,9 -1,0 -1,2 -1,3 Produzione Fatturato III° quad.2002 -1,6 I° quad.2003 Salutare i migliori valori degli ultimi 16 mesi con toni trionfalistici non coprirebbe l’evidenza: lo 0,0% della produzione e il -0,1% del fatturato spiegano che il momento congiunturale rimane critico. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La ripresa stenta ad arrivare CENSIS Segnali positivi dai nuovi ordini : +0,3% (Tasso di variazione congiunturali dei nuovi ordini per classi di addetti) 1,5 0,9 1,0 0,3 0,5 -0,2 -0,5 -0,7 -1,5 1-1 5 16-49 50-249 C LASSI DI ADDETTI 250 e ol tre Totale Le prospettive per l’immediato futuro appaiono nel complesso positive (+0,3 i nuovi ordinativi), ma la scomposizione del risultato per classi dimensionali rivela le difficoltà in cui versano le imprese più piccole: -0,7% (1-15 addetti) e -0,2% (16-49). LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La ripresa stenta ad arrivare CENSIS I nuovi ordinativi gravitano sulla capitale (Tasso di variazione congiunturale dei nuovi ordini, aree geografiche) 0,4 * Frosinone e Latina ** Rieti e Viterbo -0,1 -0,2 Roma Lazio meridionale* Lazio settentrionale** E’ nella provincia di Roma che si segnala l’andamento migliore dei nuovi ordini: un +0,4% che da solo è in grado di annullare gli effetti dei dati negativi riscontrati sia nel Lazio meridionale (0,1%) che in quello settentrionale (-0,2%) e determinare il risultato positivo della regione nel suo complesso. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La ripresa stenta ad arrivare CENSIS Oltre il 20% della capacità produttiva non viene utilizzata (% di utilizzo della capacità produttiva o di fornire servizi) 82,2 81,2 80,5 78,6 74,6 78,6 65,5 Agricoltura ManifatturieroCommercio Informatica Edilizia Servizi Totale Rimane consistente il potenziale di cui il sistema economico non si avvale: 21,4% nel complesso. Manifatturiero (82,2%), Commercio (81,2%) e Informatica (80,5%) presentano i più alti gradi di utilizzo della capacità produttiva, mentre l’Agricoltura registra il dato decisamente negativo (65,5%). LA CONGIUNTURA ECONOMICA – La ripresa stenta ad arrivare CENSIS Soffre il mercato del lavoro: -0,2% (Tasso di variazione congiunturale dell’occupazione per classi di addetti) 1,2 1,5 1,0 0,3 0,1 0,5 0,0 -0,2 -0,5 -0,7 -1,0 -1,5 1-15 16-49 50-249 250 e oltre Totale CLASSI DIADDETTI Tra gennaio e maggio l’occupazione perde lo 0,2%. Le imprese con 1-15 addetti registrano non solo il risultato peggiore (-0,7%), ma anche l’unico di segno negativo. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Occupazione: pesano 16 mesi difficili CENSIS Migliorano i nuovi ordini, perde il mercato del lavoro (Tassi di variazione congiunturale di nuovi ordini e occupazione a confronto) 0,5 1,0 0,3 0,5 0,2 I° quad.2002 0,2 II° quad.2002 0,0 -0,2 -0,5 -1,0 III° quad.2002 -0,4 -1,1 -1,0 I° quad.2003 -1,5 Nuovi Ordini Occupazione Al +0,3% relativo ai nuovi ordini fa da contraltare il -0,2% dell’occupazione: un contrasto che conferma l’andamento difficile che l’economia laziale soffre da ormai molti mesi e che sta iniziando ad incidere anche sul mercato del lavoro. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Occupazione: pesano 16 mesi difficili CENSIS Mercato del lavoro: predomina l’immobilismo, è molto contenuto il ricorso a tutte le tipologie contrattuali (% di incremento nel ricorso alle diverse forme di lavoro) 15,5% 15,6% 10,5% 10,7% 5,9% Atempoindeterminato Atempodeterminato C.F.L. Co. Co. Co. Altre forme 7,7% 8,2% Part-time Consulenti esterni LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Occupazione: pesano 16 mesi difficili CENSIS Sono ancora i contratti a tempo indeterminato e determinato i più utilizzati (Incremento nel ricorso alle diverse forme di lavoro, classi di addetti, val. %) 30,0 A tempo indeterminato 25,0 A tempo determinato 20,0 Part-time 15,0 C.F.L. 10,0 Co. Co. Co. 5,0 Consulenti esterni 0,0 1-15 16-49 50-249 250 e oltre Totale Altre forme I contratti “tipici” si confermano i più usati, ma quote consistenti un po’ in tutte le classi di imprese vengono raggiunte anche dai contratti di formazione lavoro e dalle collaborazioni coordinate e continuative. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Occupazione: pesano 16 mesi difficili CENSIS Le imprese laziali investono poco (% di imprese che hanno incrementato gli investimenti) 60% 40% 20% 0% Impianti e macchinari Informatica e TLC Immobili ad us o produttivo M ezzi di tras porto Azioni-partecipaz.-titoli Innovazioni di prodotto Innovazioni organizzative Innovazioni di proce s s o Le risorse destinate agli investimenti si confermano molto contenute: i risultati degli ultimi quadrimestri pesano sul mondo imprenditoriale. Le imprese puntano principalmente su impianti e macchinari (41,7%), informatica e TLC (38,5%), innovazioni organizzative (27,5%) e innovazioni di prodotto-servizio (24,3%). LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Le difficoltà nel reagire … CENSIS Imprese medie e grandi investono con più decisione (% di incremento degli investimenti) Impianti e mac c hinari 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Info rmatic a e TLC Immo bili ad us o pro dutt. Me zzi di tras po rto Azio ni-parte c ipaz.-tito li Inno vazio ni di pro do tto 1-15 16-49 50-249 CLASSI DI ADDETTI 250 e oltre Inno vazio ni di pro c e s s o Inno vaz. o rganizzative Il dettaglio degli investimenti per classi di addetti si colloca in linea con le evidenze sin qui emerse, anche in questo caso la situazione migliora al crescere del numero di addetti. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Le difficoltà nel reagire … CENSIS Un mercato dei capitali scarsamente dinamico… (variazione % nel ricorso ai diversi mezzi di finanziamento) Mezzi propri Credito a breve termine 26,3% 17,6% 13,3% 11,4% 7,9% Credito a medio-lungo termine Finanziamenti agevolati Leasing Lo scarso dinamismo accomuna, pur se in diverse proporzioni, tutte le componenti del mercato del credito. Particolarmente consistente il calo che si è avuto, tra III° quadrimestre 2002 e I° 2003, nel ricorso ai mezzi propri (26,3% contro 42,3%) e in quello ai finanziamenti agevolati (7,9% contro 33,3%). LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Le difficoltà nel reagire … CENSIS …in tutte le dimensioni d’impresa (variazione % nel ricorso ai diversi mezzi di finanziamento) 40,0 Me zzi pro pri Cre dito a bre ve te rmine 20,0 Cre dito a me dio lungo te rmine 0,0 1-15 16-49 50-249 CLAS S I DI ADDETTI 250 e oltre Finanziame nti age vo lati Le as ing Le aziende delle due classi dimensionali inferiori rivelano la maggior sproporzione fra il ricorso ai mezzi propri e le restanti fonti di finanziamento. L’equilibrio nella struttura finanziaria appare crescere in parallelo con la dimensione aziendale. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Le difficoltà nel reagire … CENSIS I° quadrimestre 2003: prosegue la rimodulazione delle strategie imprenditoriali (% di imprese che hanno modificato le proprie strategie sui diversi mercati) 28,7 I° quad.2002 25,6 21,3 18,5 16,7 15,8 II° quad.2002 12,3 9,1 III° quad.2002 6,2 3,4 Locale Nazionale 2,3 3,8 I° quad.2003 Estero Nel solco di un trend la cui origine risale ormai al II° quadrimestre 2002, le imprese del Lazio puntano con una certa decisione a modificare le proprie strategie d’intervento sui diversi mercati. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Le difficoltà nel reagire … CENSIS A Rieti e Latina il bisogno di cambiare strategie (% di imprese che hanno modificato le proprie strategie sui diversi mercati, province) 42,4 40,2 28,0 26,8 25,1 23,2 18,9 17,2 13,1 11,0 10,3 10,0 6,9 5,3 2,0 Roma Frosinone Latina Locale Nazionale Rieti Viterbo Estero Nel primo quadrimestre 2003 le aziende laziali si sono impegnate in uno sforzo atto a mutare strategia sui diversi mercati di riferimento. In particolare si segnalano Rieti e Latina per il desiderio di organizzarsi al meglio sull’ambito locale. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Le difficoltà nel reagire … CENSIS Il manifatturiero si orienta all’estero (% di imprese che hanno modificato le strategie sui diversi mercati per settore) 39,6 36,4 32,6 32,5 28,7 24,5 22,4 25,6 24,4 21,3 20,1 15,8 15,2 11,1 10,1 Manifatturiero Ambito locale Commercio Informatica Ambito nazionale Servizi Totale Estero Le aziende manifatturiere e quelle dei servizi appaiono le più dinamiche in termini strategici. Spicca la proporzione dell’impegno di riassetto sull’estero messo in atto dal manifatturiero, impegno che ha coinvolto quasi il 40% delle imprese di settore (39,6%). LA CONGIUNTURA ECONOMICA – Le difficoltà nel reagire … CENSIS Previsioni per il II° quadrimestre 2003 (Ripartizione % delle risposte) 100% 12,1 12,8 45,8 41,9 80% 10,2 60% 70,9 7,7 62,1 40% 20% 42,1 45,3 18,9 30,2 0% Produzione Aumento Fatturato Occupazione Investimenti Stazionario Diminuzione Si conferma consistente, nonché in aumento, la schiera delle imprese che si aspetta andamenti in crescendo per le quattro variabili strutturali: il 42,1% per la produzione, il 45,3% per il fatturato, il 18,9% per l’occupazione e il 30,2% per gli investimenti. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – … in un clima di ritrovata fiducia CENSIS Cresce la fiducia nell’inversione di tendenza (% di imprese che si aspettano aumenti nelle quattro variabili; I°-II°-III° quad.’02 - I° quad.‘03) 49,9 42,1 35,8 32,0 46,9 II° quad.2002 45,3 38,5 31,0 30,2 24,2 18,2 17,318,9 18,9 14,4 I° quad.2003 9,5 Produzione Fatturato Occupazione III° quad.2002 Investimenti II° quad.2003 In un trend che appare consolidarsi col passare dei mesi, le aspettative degli imprenditori laziali per il prossimo quadrimestre sembrano improntate a un più convinto ottimismo. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – … in un clima di ritrovata fiducia CENSIS Previsioni per il II° quadrimestre 2003 (dettaglio delle % di risposte per classi di addetti) Clas s i dimens ionali 1-15 addetti Aumento Stazionario Diminuzione 34,8 43,6 21,6 Aumento Stazionario Diminuzione 36,1 41,3 22,6 Aumento Stazionario Diminuzione 16,7 72,1 11,2 Aumento Stazionario Diminuzione 22,0 65,5 12,5 16-49 addetti 50-249 addetti Produzione 46,5 47,7 5,8 Fatturato 45,8 45,7 8,5 Occupazione 15,2 76,2 8,6 Investimenti 25,9 62,5 11,6 250 e oltre Totale 40,6 52,2 7,2 54,2 36,5 9,3 42,1 45,8 21,1 47,0 44,8 8,2 57,6 35,2 7,2 45,3 41,9 12,8 18,7 72,8 8,5 25,2 62,2 12,6 18,9 70,9 10,2 35,0 63,0 2,0 37,8 55,0 7,2 30,2 62,1 7,7 LA CONGIUNTURA ECONOMICA – … in un clima di ritrovata fiducia CENSIS Provincia, regione, paese: le aspettative convergono (Dettaglio delle % di risposte per provincia) Molto positiva Positiva Discreta Negativa Molto negativa Roma Frosinone Provincia Latina Rieti Regione Lazio Viterbo Totale Economia italiana Interrogate sulle aspettative relative a provincia, regione e paese, le aziende laziali convergono nel definirsi “mediamente ottimiste”. Migliori della media sono i giudizi rilevati a Latina e Viterbo, peggiori quelli di Frosinone e Rieti. LA CONGIUNTURA ECONOMICA – … in un clima di ritrovata fiducia CENSIS LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE CENSIS Sei aziende su dieci non hanno rapporti con l’estero (Rapporti economico-produttivi e/o commerciali con soggetti esteri, val.%*) No 62,6 Si, una parte della clientela è composta da turisti stranieri 8,1 Si, una parte della clientela è composta da stranieri residenti in Italia 8,0 Si, una quota della produzione è destinata all'estero 28,2 0 10 20 30 40 50 60 70 Oltre sei aziende laziali su dieci (62,6%) non hanno alcun rapporto produttivo, commerciale o professionale con aziende o soggetti di nazionalità estera. Le esportazioni coinvolgono il 28,2% del campione, mentre oltre il 16% delle imprese si confronta localmente con una clientela straniera. LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – Il processo è ancora incompiuto CENSIS La media impresa è internazionale (Rapporti economico-produttivi e/o commerciali con soggetti esteri, classi di addetti, val.%) 10 0 % 90% 80% 50,5 70 % 60% 47,8 No 18,0 Sì una parte clientela composta da turisti stranieri 69,2 82,0 5,3 50 % 11,2 40% 12,6 5,7 30% 4,8 41,1 20% 6,0 2,9 10 % 26,5 37,8 Sì una parte clientela è composta da stranieri residenti in Italia Sì una quota della produzione è destinata all'estero 9,1 0% Da 1 a 15 Da 16 a 49 Da 50 a 249 250 adde tti e oltre E’ la media impresa il campione del modello laziale di internazionalizzazione. Il 41,1% delle aziende che occupano tra 50 e 249 addetti esporta regolarmente una parte del proprio prodotto. Superiore alla media anche la relazionalità internazionale delle grandi aziende. L’82,0% delle piccole imprese non ha modo di confrontarsi con soggetti esteri. LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – Il processo è ancora incompiuto CENSIS La cultura internazionale delle province meridionali (Rapporti economico-produttivi e/o commerciali con soggetti esteri, aree geografiche, val.%) 100% 90% 80% 55,6 70% No 76,5 60% 83,2 Sì, parte clientela aziendale composta da turisti stranieri Sì, parte clientela aziendale è composta da stranieri Sì, parte della produzione aziendale è destinata all'estero 50% 10,1 40% 10,6 30% 2,9 20% 1,1 33,3 10% 4,2 19,5 2,7 9,9 * Frosinone e Latina ** Rieti e Viterbo 0% Roma Lazio meridionale* Lazio settentrionale** Anche grazie ad una clientela che spesso annovera turisti o residenti di nazionalità straniera, la provincia di Roma mostra una propensione all’internazionalizzazione molto superiore al resto della regione. Se il Lazio meridionale (Frosinone e Latina) supera il settentrione (Rieti e Viterbo) è per la maggiore percentuale di imprese esportatrici (19,5% nel primo caso, 9,9% nel secondo). LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – Il processo è ancora incompiuto CENSIS Chi sceglie l’estero punta sulla competenza (Politica delle risorse umane tra le aziende che hanno intessuto rapporti con soggetti esteri) Sono stati assunti de i profili profe ssionali ad hoc 19,6% Le risorse az ie ndali e rano ade guate a ge stire il cam biam e nto 42,1% Vincoli e conom ici hanno im pe dito di ade guare le risorse Il proce sso è stato 4,1% affidato a consule nti e ste rni 2,5% Si è proce duto ad una form az ione m irata de l pe rsonale 31,7% Per relazionarsi con soggetti esteri servono competenze specifiche. Il 19,6% delle imprese ha intrapreso tale percorso assumendo personale qualificato, il 31,7% ha formato il personale esistente e il 2,5% si è affidato a consulenti esterni. Con il 4,1% delle imprese che hanno rinunciato a migliorarsi per mancanza di risorse, solo 42,1 imprese su cento si sono “internazionalizzate” senza mutare assetto. LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – Il processo è ancora incompiuto CENSIS Il fenomeno dei lavoratori stranieri nelle imprese laziali (% di imprese che impiegano personale di nazionalità straniera) Sì, per una quota minoritaria della forza lavoro complessiva 35,8% No 62,3% Sì, per una quota maggioritaria forza lavoro complessiva 1,9% Nonostante la grande maggioranza del campione (62,3%) non impieghi personale estero, quello dell’occupazione di lavoratori stranieri è ormai un fenomeno consolidato per il 37,7% delle aziende laziali. Per l’1,9% di queste la proporzione di stranieri è addirittura maggioritaria rispetto al totale della forza lavoro. LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – Il processo è ancora incompiuto CENSIS Medie e grandi imprese: impiego agli stranieri (% di imprese che impiegano personale di nazionalità straniera, classi di addetti) 1,8 61,0 250 addetti e oltre 37,2 1,0 41,9 Da 50 a 249 S ì, per una quota minoritaria della forza lavoro complessiva 57,1 S ì, per una quota maggioritaria forza lavoro complessiva 1,4 Da 16 a 49 23,2 75,4 No 2,9 Da 1 a 15 0% 19,4 10% 77,7 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Nel Lazio, la propensione ad occupare forza lavoro straniera cresce al crescere della dimensione aziendale. I “non italiani” figurano nel 22,3% delle piccole imprese (1-15 addetti), nel 24,6% di quelle medio-piccole (1649 addetti), nel 42,9% di quelle medie (50-249 addetti) e nel 62,8% di quelle di più grandi (oltre 250 addetti). LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – Il processo è ancora incompiuto CENSIS Il prerequisito di base: la conoscenza delle lingue straniere (% di imprese nelle quali almeno una persona conosce le lingue straniere) 78,9 54,6 35,5 31,3 18,9 20,7 2,6 Ingle se France se Spagnolo Te de sco C ine se Altre lingue Solo l'italiano Prerequisito basilare per la relazionalità estera (con clienti e fornitori, soggetti e aziende) è la conoscenza di idiomi stranieri. Nel 79,3% delle aziende laziali si parla almeno una lingua straniera. Più spesso, ovviamente, l’inglese (78,9%), ma anche il francese (54,6%), lo spagnolo (35,5%) e il tedesco (31,3%). Ancora poco parlato il linguaggio del mercato più promettente del mondo: il cinese (2,6%). LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – Il processo è ancora incompiuto CENSIS L’italiano: un monopolio linguistico che ostacola l’internazionalizzazione (% di imprese nelle quali si parla unicamente la lingua italiana, settori di attività) 50,1 48,1 23,1 15,8 10,9 6,9 Agricoltura Manifatturie ro Comme rcio Informatica Ediliz ia Se rviz i Sono troppi i casi di aziende nelle quali si parla unicamente italiano. Il dato varia però in maniera assai sensibile tra i diversi settori, essendo più marcato nell’agricoltura (50,1%) e nell’edilizia (48,1%) e meno pronunciato nell’informatica (10,9%) e tra le aziende manifatturiere (6,9%). LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – Il processo è ancora incompiuto CENSIS E’ l’economia che detta i motivi della relazionalità … (Fattori che determinano le scelte relazionali delle aziende con soggetti esteri - mercati, clienti, forza lavoro – Valutazione media tra 1=rilevanza nulla a 5= rilevanza massima) 2,8 2,7 2,2 2,0 Fattori di carattere Fattori di carattere Fattori di carattere Fattori di carattere strettamente strategico geografico culturale economico Interrogati sui motivi che avvertono per allargare i propri orizzonti economico-culturali ai soggetti esteri, gli imprenditori hanno optato per motivazioni di stampo strettamente economico. Incidono anche valutazioni di carattere strategico, mentre la curiosità culturale non sembra avere spazio nel quotidiano operare delle aziende. LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – Uno strumento per sfidare … CENSIS … ma per le grandi imprese è anche una scelta strategica (Fattori che determinano le scelte relazionali delle aziende con soggetti esteri - mercati, clienti, forza lavoro – Valutazione media tra 1=rilevanza nulla a 5= rilevanza massima, classi di addetti) Da 1 a 15 Da 16 a 49 Da 50 a 249 250 addetti e oltre Totale Fattori di carattere strettamente economico 2,3 3,1 3,0 3,2 2,8 Fattori di carattere strategico 2,1 2,8 2,9 3,2 2,7 Fattori di carattere geografico 2,3 2,3 2,3 2,1 2,2 Fattori di carattere culturale 2,1 2,2 1,9 2,1 2,0 La strategia, la visione del futuro, la lettura delle dinamiche di mercato descrivono – tanto quanto delle immediate opportunità di profitto - la scelta delle grandi imprese (oltre 250 addetti) di approcciarsi ad un’ottica internazionale. Il resto del campione, viceversa, si rifà in prima battuta proprio ai fattori strettamente economici. Per le piccole imprese è determinante il fattore geografico. LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – Uno strumento per sfidare … CENSIS Oggi e domani: all’estero e con l’estero per crescere (I motivi attuali o prospettici per allargare la propria relazionalità ai soggetti esteri, val.%) 4 9 ,1 1 7 ,6 1 4 ,5 1 2 ,4 6 ,4 Il d e s i d e r i o d i v e d e r c re s c e re l'a z ie nd a L' a l l a r g a m e n t o d e l M e rc a t o U nic o E uro p e o U n f o rt e s t im o lo d a l la t o d e lla d o m a nd a e s t e ra Il r i s c h i o d i s a t ura z io ne d e l m e rc a t o int e rno L' e m u l a z i o n e d i a na lo g hi c o m p o rt a m e nt i d e i c o nc o rre nt i E’ il desiderio di veder crescere la propria attività che, nel 49,1% dei casi, spinge alla relazionalità con soggetti esteri. Il 17,6% delle imprese è motivato dall’allargamento dei confini UE, il 14,5% dalla domanda estera e l’11,2% dall’avvertire il rischio di vedere saturarsi il mercato interno. LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – Uno strumento per sfidare … CENSIS I confini nazionali non sono più sufficienti (I motivi attuali o prospettici per allargare la propria relazionalità ai soggetti esteri, classi di addetti) 100% 16,4 12,7 9,8 5,1 18,3 80% 70% 10,0 8,2 19,2 20,4 90% 9,9 20,2 11,9 60% 11,9 3,6 14,1 13,9 42,9 43,9 50% 40% 58,7 48,9 30% 20% 10% 0% Da 1 a 15 Da 16 a 49 Da 50 a 249 250 addetti e oltre Il desiderio di veder crescere l'azienda Il rischio di saturazione del mercato interno L'emulazione di analoghi comportamenti dei concorrenti Un forte stimolo dal lato della domanda estera L'allargamento del Mercato Unico Europeo Al mutare della dimensione aziendale mutano sostanzialmente le ragioni per allargare la propria relazionalità. Per le piccole imprese, infatti, è maggioritaria la voglia di accrescere il proprio giro d’affari. Per le imprese medie e grandi il ventaglio delle motivazioni si allarga sino a considerare gli stimoli geoeconomici e il rischio di saturazione del mercato interno. LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – Uno strumento per sfidare … CENSIS L’esperienza annulla il timore (Grado di utilità di specifici fattori nella scelta di un allargamento degli orizzonti aziendali, val.%) Disponibilità puntuali informazioni politiche ed economiche 39,2 Il sostegno finanziario e consulenziale del sistema bancario 39,2 41,7 Il sostegno organizzativo delle istituzioni e del territorio 21,6 37,8 43,4 20,5 39,2 17,4 55,5 Un management culturalmente attrezzato 35,4 63,3 L'esperienza diretta sul campo 0% 10% 20% 30% 9,1 31,2 40% Molto 50% Abbastanza 60% 70% 80% 5,5 90% 100% Per nulla Per scegliere di abbracciare l’orizzonte internazionale non bastano gli stimoli economici. Ne servono anche di carattere pratico: in primis l’esperienza diretta sul campo (63,3%). Poi un management capace (55,5%), il sostegno delle istituzioni locali (43,3%) e del sistema finanziario (41,7%), la disponibilità di informazioni puntuali (39,2%). LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – Uno strumento per sfidare … CENSIS A Roma la discriminante è il management (Grado di utilità di specifici fattori nella scelta di un allargamento degli orizzonti aziendali, province) Roma Frosinone Latina Rieti Viterbo L’esperienza diretta sul campo 2° 1° 1° 1° 1° Un management culturalmente attrezzato 1° 5° 3° 2° 4° Il sostegno organizzativo delle istituzioni e del territorio 4° 2° 3° 4° 2° Disponibilità di puntuali informazioni politiche ed economiche 3° 4° 5° 5° 5° Il sostegno finanziario e consulenziale del sistema bancario 5° 3° 2° 3° 3° Se per le aziende delle quattro province “minori” la possibilità di fare un’esperienza pratica rappresenta il primo viatico nella scelta di aprirsi alle logiche internazionali, a Roma la situazione è diversa. Qui le aziende discriminano anzitutto a favore di un gruppo dirigenziale che sappia traghettare l’azienda nelle acque insidiose del mercato aperto. LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – Uno strumento per sfidare … CENSIS Quattro aziende su dieci soffrono l’instabilità politico economica (Gli effetti dell’attuale instabilità sullo scenario politico-economico internazionale, val. %) Si registra un generalizzato calo del giro d'affari 38,2% Non si riscontra alcun effetto diretto 52,3% Si registra un aumento della domanda estera 2,1% Si registra un calo ma solo nelle aree più coinvolte 7,4% Un’ampia porzione del tessuto imprenditoriale regionale sta soffrendo lo squilibrio che condiziona lo scenario politico ed economico internazionale. Al 38,2% delle imprese che registra un calo generalizzato nel giro d’affari si aggiunge il 7,4% di chi subisce gli effetti negativi solo sui mercati più direttamente coinvolti dall’instabilità. LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – ... l’incertezza del futuro CENSIS Il terziario paga l’instabilità (Gli effetti dell’attuale instabilità sullo scenario politico-economico internazionale, settori di attività, val. %) 100% 90% 80% 46,7 50,3 46,7 53,1 66,3 70% 78,4 60% 2,1 5,7 2,8 50% 2,9 0,0 9,7 4,4 12,9 40% 0,0 30% 1,5 0,0 20% 10% 45,5 0,8 42,5 34,0 40,7 32,9 20,1 0% Agricoltura Manifatturiero Commercio Informatica Edilizia S i registra un generalizzato calo del giro d'affari S i registra un calo ma solo nelle aree più coinvolte S i registra un aumento della domanda estera Non si riscontra alcun effetto diretto S ervizi I problemi connessi con la fragilità dello scenario internazionale stanno condizionando tutti i settori dell’imprenditoria laziale. In misura più marcata, però, i comparti dell’informatica, del commercio e dei servizi. Di un terziario, dunque, che soffre più degli altri macrosettori. LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – ... l’incertezza del futuro CENSIS Lazio e globalizzazione: un futuro incerto … (Nei prossimi anni quale tendenza mostrerà la relazionalità economico-culturale con l’estero delle imprese laziali? Val. %) P e rc hé le azie nde s o no tras c inate dalla glo balizzazio ne 25,4% Rimarrà sostanzialmente stazionaria o tenderà a regredire 31,6% Aumenterà 68,4% S o lo s e c i s arà s o s te gno da parte de gli o rganis mi lo c ali pre po s ti 24,6% P e rc hé l'e s pans io ne all'e s te ro è una s trate gia prio ritaria 18,4% Forse condizionati dalle recenti difficoltà, gli imprenditori laziali lasciano trasparire un certo grado di pessimismo circa il loro coinvolgimento nel processo di internazionalizzazione. Il 31,6% descrive un quadro di futura stazionarietà o addirittura regressione. Anche nella maggioranza di ottimisti (68,4%), inoltre, non mancano punti interrogativi. LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – ... l’incertezza del futuro CENSIS … nei dubbi delle imprese di diversa dimensione (Nei prossimi anni quale tendenza mostrerà la relazionalità economico-culturale con l’estero delle imprese laziali, classi di addetti, val. %) 250 addetti e oltre 24,8 27,5 14,7 33,0 Rimarrà sostanzialmente stazionaria o tenderà a regredire Da 50 a 249 27,9 26,1 20,9 25,1 Aumenterà, le aziende sono trascinate dalla globalizzazione Aumenterà, l'espansione all'estero è strategia prioritaria Da 16 a 49 Da 1 a 15 34,5 38,7 22,1 25,9 24,7 15,1 17,5 Aumenterà, ma con un sostegno degli organismi locali 21,5 Le aziende laziali non appaiono serene sul tema estero. Prendendo le imprese di media e grande dimensione ad icone del processo di internazionalizzazione, fa scalpore leggere una sostanziale equivalenza tra chi esprime posizioni pessimistiche circa il prossimo futuro e chi ritiene che l’allargamento degli orizzonti crescerà perché inevitabile. LA CULTURA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE – ... l’incertezza del futuro CENSIS La congiuntura economica del Lazio I° Quadrimestre 2003 Giugno 2003 CENSIS