Osea Parlerò al suo cuore Osea (= JHWH salva, il salvato) Profeti minori VIII secolo a.C. – Regno del Nord 750-725 a.C. Geroboamo II instabilità politica (minaccia Assiria) infedeltà religiosa (superstizione, culto a divinità Baal e Astarte, prostituzione sacra, sacrifici umani) amore sponsale (marito fedele e moglie infedele) alleanza tra Jahvè e il suo popolo Israele non è più capace di autentico amore trionfo della misericordia di Dio hesed (= amore di benevolenza) rahamim (= amore viscerale, materno) Os 1,1-2,25 Parola del Signore rivolta a Osea figlio di Beerì, al tempo di Ozia, di Iotam, di Acaz, di Ezechia, re di Giuda, e al tempo di Geroboàmo figlio di Ioas, re d'Israele. Quando il Signore cominciò a parlare a Osea, gli disse: «Va', prenditi in moglie una prostituta e abbi figli di prostituzione, poiché il paese non fa che prostituirsi allontanandosi dal Signore». Egli andò a prendere Gomer, figlia di Diblàim: essa concepì e gli partorì un figlio. E il Signore disse a Osea: «Chiamalo Izreèl, perché tra poco vendicherò il sangue di Izreèl sulla casa di Ieu e porrò fine al regno della casa d'Israele. In quel giorno io spezzerò l'arco d'Israele nella valle di Izreèl». La donna concepì di nuovo e partorì una figlia e il Signore disse a Osea: «Chiamala Non-amata, perché non amerò più la casa d'Israele, non ne avrò più compassione. Invece io amerò la casa di Giuda e saranno salvati dal Signore loro Dio; non li salverò con l'arco, con la spada, con la guerra, né con cavalli o cavalieri». Dopo aver divezzato Non-amata, Gomer concepì e partorì un figlio. E il Signore disse a Osea: «Chiamalo Non-mio-popolo, perché voi non siete mio popolo e io non esisto per voi». Il numero degli Israeliti sarà come la sabbia del mare, che non si può misurare né contare. Invece di sentirsi dire: «Non siete mio popolo», saranno chiamati figli del Dio vivente. I figli di Giuda e i figli d'Israele si riuniranno insieme, si daranno un unico capo e saliranno dal proprio territorio, perché grande sarà il giorno di Izreèl! Dite ai vostri fratelli: «Popolo mio» e alle vostre sorelle: «Amata». Accusate vostra madre, accusatela, perché essa non è più mia moglie e io non sono più suo marito! Si tolga dalla faccia i segni delle sue prostituzioni e i segni del suo adulterio dal suo petto; altrimenti la spoglierò tutta nuda e la renderò come quando nacque e la ridurrò a un deserto, come una terra arida, e la farò morire di sete. I suoi figli non li amerò, perché sono figli di prostituzione. La loro madre si è prostituita, la loro genitrice si è coperta di vergogna. Essa ha detto: «Seguirò i miei amanti, che mi danno il mio pane e la mia acqua, la mia lana, il mio lino, il mio olio e le mie bevande». Perciò ecco, ti sbarrerò la strada di spine e ne cingerò il recinto di barriere e non ritroverà i suoi sentieri. Inseguirà i suoi amanti, ma non li raggiungerà, li cercherà senza trovarli. Allora dirà: «Ritornerò al mio marito di prima perché ero più felice di ora». Non capì che io le davo grano, vino nuovo e olio e le prodigavo l'argento e l'oro che hanno usato per Baal. Perciò anch'io tornerò a riprendere il mio grano, a suo tempo, il mio vino nuovo nella sua stagione; ritirerò la lana e il lino che dovevan coprire le sue nudità. Scoprirò allora le sue vergogne agli occhi dei suoi amanti e nessuno la toglierà dalle mie mani. Farò cessare tutte le sue gioie, le feste, i noviluni, i sabati, tutte le sue solennità. Devasterò le sue viti e i suoi fichi, di cui essa diceva: «Ecco il dono che mi han dato i miei amanti». La ridurrò a una sterpaglia e a un pascolo di animali selvatici. Le farò scontare i giorni dei Baal, quando bruciava loro i profumi, si adornava di anelli e di collane e seguiva i suoi amanti mentre dimenticava me! - Oracolo del Signore. Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. Le renderò le sue vigne e trasformerò la valle di Acòr in porta di speranza. Là canterà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d'Egitto. E avverrà in quel giorno oracolo del Signore - mi chiamerai: Marito mio, e non mi chiamerai più: Mio padrone. Le toglierò dalla bocca i nomi dei Baal, che non saranno più ricordati. In quel tempo farò per loro un'alleanza con le bestie della terra e gli uccelli del cielo e con i rettili del suolo; arco e spada e guerra eliminerò dal paese; e li farò riposare tranquilli. Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell'amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore. E avverrà in quel giorno - oracolo del Signore - io risponderò al cielo ed esso risponderà alla terra; la terra risponderà con il grano, il vino nuovo e l'olio e questi risponderanno a Izreèl. Io li seminerò di nuovo per me nel paese e amerò Non-amata; e a Non-mio-popolo dirò: Popolo mio, ed egli mi dirà: Mio Dio. Parola del Signore rivolta a Osea figlio di Beerì, al tempo di Ozia, di Iotam, di Acaz, di Ezechia, re di Giuda, e al tempo di Geroboàmo figlio di Ioas, re d'Israele in un’epoca così oscura, la parola di Dio brilla come un raggio di luce Va', prenditi in moglie una prostituta e abbi figli di prostituzione, poiché il paese non fa che prostituirsi allontanandosi dal Signore la vita stessa del profeta diventa un simbolo viene narrata l’esperienza matrimoniale di Osea, con valore profetico-simbolico lo sposo fedele è Jahvè e la sposa infedele è Israele Egli andò a prendere Gomer, figlia di Diblàim: essa concepì e gli partorì un figlio la moglie Gomer è simbolo dell’infedeltà religiosa del popolo, che non fa che prostituirsi allontanandosi da Dio Chiamalo Izreèl, perché tra poco vendicherò il sangue di Izreèl sulla casa di Ieu e porrò fine al regno della casa d'Israele Izreel denuncia le violenze politiche (cf. 2Re 10) segno di quello che è successo presso la città di Izreel, con il massacro della famiglia del re Acab da parte di Ieu Izreèl = Dio semina Chiamala Non-amata, perché non amerò più la casa d'Israele, non ne avrò più compassione indica che Dio non ama più il suo popolo (cf. Lv 20 “io volgerò la faccia”) Jahvè respinge la casa di Israele e sceglie la casa di Giuda Chiamalo Non-mio-popolo, perché voi non siete mio popolo e io non esisto per voi è la negazione della formula classica dell’alleanza tra Dio e Israele (“Io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo”) Jahvè vuole ora cancellare anche l’alleanza del Sinai, perché il popolo non è stato fedele alle sue promesse Il numero degli Israeliti sarà come la sabbia del mare, che non si può misurare né contare. Invece di sentirsi dire: «Non siete mio popolo», saranno chiamati figli del Dio vivente annuncio di salvezza quale risposta ad un segno di pentimento e di ritorno da parte del popolo il castigo non è mai l’ultima parola di Dio, bensì esso è sempre in vista di un riscatto dichiarata conclusa l’alleanza sinaitica, poteva ancora contare sull’alleanza stretta con Abramo I figli di Giuda e i figli d'Israele si riuniranno insieme, si daranno un unico capo e saliranno dal proprio territorio Dio aveva rigettato la casa di Israele e aveva scelto la casa di Giuda, ma ora dichiara che non può abbandonare una parte del suo popolo, bensì lo vuole tutto: vuole Israele e Giuda, vuole il Nord e vuole il Sud Accusate vostra madre, accusatela, perché essa non è più mia moglie e io non sono più suo marito! Dio comanda ai figli di Israele di citare in giudizio la propria madre (la comunità di Israele) perché è adultera e infedele ed è tornata ai suoi vecchi vizi di prostituta (va a fare le offerte alle divinità) Seguirò i miei amanti, che mi danno il mio pane e la mia acqua, la mia lana, il mio lino, il mio olio e le mie bevande Israele andava sulle alture a rendere culto agli idoli, nella speranza di ottenere benevolenza e abbondanza di raccolti agricoli e di prole. Sua religione era diventato il benessere materiale la sposa adultera dimentica che “non di solo pane vive l’uomo” Non capì che io le davo grano, vino nuovo e olio e le prodigavo l'argento e l'oro che hanno usato per Baal la sposa adultera nel suo orgoglio non sa più riconoscere come dono di Dio tutto quello che è e che possiede; non ricorda più l’esperienza dell’esodo e del deserto, non ricorda più l’alleanza e il rapporto con Jahvè Israele è caduto nella ingratitudine: è il Signore che gli ha dato tutto, ma il popolo segue altre vie, si rivolge ad altri padroni, per appagare i suoi miseri desideri Dio già sogna il giorno del ritorno, e comincia non solo a perdonare, ma anche a scusare: “è andata lontana perché non ha capito, perché non mi ha veramente conosciuto ...” (cf. Gesù sulla croce) Perciò ecco, ti sbarrerò la strada di spine e ne cingerò il recinto di barriere … Scoprirò allora le sue vergogne agli occhi dei suoi amanti … Farò cessare tutte le sue gioie … Devasterò le sue viti e i suoi fichi … La ridurrò a una sterpaglia e a un pascolo di animali selvatici … Dio continua ad amare la sua sposa, ma vuole metterla in condizione di rimpiangere il suo amore la vuole mettere alle strette, non per distruggerla, ma per riconquistarla Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore ci si aspetta la massima punizione, invece il marito ama la moglie infedele ancora di più Dio non lascerà niente di intentato pur di attirare a sé il suo popolo, con una seduzione irresistibile, come fa un innamorato pazzo con la sua donna Dio la fa giungere fin nel deserto, dove, mancandole tutto, è costretta ad ascoltare lui solo è la pedagogia del deserto (= tentazione, fidanzamento), che, da luogo di prova, diventa luogo di intimità e di dolcezza Là canterà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d'Egitto proprio dal deserto, nasce la possibilità di rifare l’esperienza dell’esodo Israele tornerà a cantare come nei giorni della giovinezza, quando ci fu l’uscita dall’Egitto e la traversata del deserto, esperienza di dura fatica, ma anche di intimità con il Signore; la terra promessa, profanata dalla infedeltà e dalla condotta idolatrica, sarà ridonata Egitto = luogo della nascita del popolo deserto = luogo della giovinezza e del fidanzamento terra = luogo del matrimonio canto nel deserto = risposta gioiosa a Dio, che parlerà al cuore del suo popolo; esprime un incontro intimo, ma anche un appassionato corteggiamento da parte di Dio al cuore dell’uomo, fino a convertirlo alla sua presenza E avverrà in quel giorno - oracolo del Signore – mi chiamerai: Marito mio, e non mi chiamerai più: Mio padrone la sposa, resa umile, si preparerà per un nuovo incontro con il Signore Baal = idolo, padrone, marito l’amore di Dio non solo recupera l’uomo, ma anche ricrea il suo popolo dall’interno: non chiamerà più Dio “mio padrone” ma “marito mio”, per dire che è finita la schiavitù : il padrone domina, il marito ama In quel tempo farò per loro un'alleanza con le bestie della terra e gli uccelli del cielo e con i rettili del suolo; arco e spada e guerra eliminerò dal paese; e li farò riposare tranquilli Dio riprende il suo popolo come sposa e rende partecipe di questa riconciliazione anche la natura è la promessa del tempo messianico, tempo di pace, di concordia e di serenità, tempo in cui nessuno più imparerà l’arte della guerra e delle spade, tempo in cui si manifesterà in pienezza la perenne fedeltà di Dio al suo popolo Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell'amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore la sposa conoscerà l’amore con cui il Signore la ama dall’eternità, lo conoscerà per esperienza, nella dolcezza e nella gioia al popolo viene ridata la sua identità: Jahvè risposa Israele come si trattasse delle prime nozze. Dio è novità assoluta e anche il matrimonio con una prostituta o un’adultera è considerato come un matrimonio con una ragazza vergine questo sarà per sempre: l’intervento di Dio è gratuito e irrevocabile come dote della sposa non ci sono i beni materiali, ma le qualità interiori diritto (mispat) = progetto di Dio quale senso della vita giustizia (zedaqah) = capacità di realizzare il diritto fedeltà (emunah) = forza per essere fedele nel tempo e stabile nella relazione benevolenza (hesed) e tenerezza (rahamim) = attuazione pratica della giustizia e del diritto conoscenza (daat) = esperienza profonda e continua del Signore, che coinvolge tutta la persona io risponderò al cielo ed esso risponderà alla terra; la terra risponderà con il grano, il vino nuovo e l'olio e questi risponderanno a Izreèl. Io li seminerò di nuovo per me nel paese e amerò Nonamata; e a Non-mio-popolo dirò: Popolo mio il popolo riprende il rapporto con Dio e la terra darà i suoi frutti, sarà feconda dei beni che esso vuole il nuovo ordine di cose è annunciato dal cambiamento dei nomi dei figli dei profeti: essi sono ora il simbolo della comunione con Dio, chiamandosi Amata, Popolo-mio e Seme-di-Dio ed egli mi dirà: Mio Dio è il massimo della relazione tra Jahvè e Israele “padrone mio” “marito mio” “Dio mio”