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IMPRESA E DIRITTO:
“Licenze e Autorizzazioni
per aprire”
N. 73
Licenze e Autorizzazioni per aprire: “LABORATORIO ARTIGIANALE DI
PRODUZIONE E VENDITA DI PASTA ALL’UOVO”
Impresa e Diritto, Licenze e Autorizzazioni, laboratorio di Pasta all’Uovo
LABORATORIO ARTIGIANALE DI PRODUZIONE E VENDITA DI PASTA ALL’UOVO
Definizione:
Attività di produzione e di vendita di pasta all’uovo e ripiena prodotta artigianalmente.
Requisiti Strutturali:
I locali adibiti alla produzione e la vendita devono rispettare le norme vigenti in materia di urbanistica,di edilizia e di
destinazione d’uso dei locali e degli edifici (artigianale o commerciale).
È inoltre necessaria l’autorizzazione comunale, rilasciata dalla autorità sanitaria locale, attestante la conformità dei locali in
merito alle disposizioni igienico sanitarie.
Requisiti Professionali:
Nel caso in cui all’attività artigianale sia associata la vendita di prodotti alimentari è necessario il possesso di uno dei
seguenti requisiti da parte del titolare ( del soggetto delegato oppure del preposto) di impresa individuale di società o di
associazione:
a) avere frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli
alimenti, istituito o riconosciuto dalle regioni o dalle province autonome di Trento e di Bolzano;
b) avere, per almeno due anni, anche non continuativi, nel quinquennio precedente, esercitato in proprio attività d'impresa nel
settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande o avere prestato la propria opera, presso tali
imprese, in qualità di dipendente qualificato, addetto alla vendita o all'amministrazione o alla preparazione degli alimenti, o
in qualità di socio lavoratore o in altre posizioni equivalenti o, se trattasi di coniuge, parente o affine, entro il terzo grado,
dell'imprenditore, in qualità di coadiutore familiare, comprovata dalla iscrizione all'Istituto nazionale per la previdenza
sociale;
c) essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea, anche triennale, o di altra scuola ad indirizzo
professionale, almeno triennale, purché nel corso di studi siano previste materie attinenti al commercio, alla preparazione o
alla somministrazione degli alimenti.
Sia per le imprese individuali che in caso di società, associazioni od organismi collettivi, i requisiti professionali devono
essere posseduti dal titolare o rappresentante legale, ovvero, in alternativa, dall'eventuale persona preposta all'attività
commerciale.
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Iter Burocratico
Per aprire un’attività di pizzeria da asporto sono necessarie:
Comunicazione Unica (ComUnica)
Segnalazione Certificata di Inizio Attività (S.C.I.A.)
La Comunicazione Unica è una pratica digitale che permette di assolvere tutti gli adempimenti amministrativi, fiscali,
previdenziali ed assicurativi necessari all'avvio di un'attività imprenditoriale e quelli da effettuare successivamente in
caso di modifiche o cancellazione dell’impresa.
La S.C.I.A va presentata attraverso modalità telematica alla Camera di Commercio competente per territorio, la quale
provvederà, a sua volta, a trasmetterne comunicazione allo sportello SUAP del Comune interessato.
Per i Comuni non predisposti alla ricezione telematica delle comunicazioni, la S.C.I.A. va effettuata mediante la tradizionale
modalità cartacea.
L’attività di commercio all’ingrosso con deposito e produzione di margarina e grassi idrogenati non è subordinato ad alcuna
specifica SCIA, ma è soggetta unicamente al rispetto dei requisiti igienico-sanitari.
Inoltre il decreto legislativo 26 maggio 1997, n. 155, stabilisce che tutte le attività industriali, artigianali e commerciali
riguardanti gli alimenti hanno l'obbligo di predisporre un programma di autocontrollo HACCP al fine di garantire la
sicurezza igienica degli alimenti.
Il piano HACCP è un documento scritto che viene effettuato attraverso i seguenti principi:
a) analisi dei potenziali rischi microbiologici per gli alimenti;
b) individuazione dei punti in cui possono verificarsi dei rischi per gli alimenti;
c) decisioni da adottare riguardo ai punti critici microbiologici individuati, cioè ai punti che possono nuocere alla sicurezza
dei prodotti;
d) individuazione e applicazione di procedure di controllo e di sorveglianza dei punti critici;
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e) riesame periodico e, in occasione di variazioni di ogni processo e della tipologia di attività, dell'analisi dei rischi, dei punti
critici e delle procedure di controllo e di sorveglianza.
Riferimenti Normativi Nazionali
- Legge quadro sull’artigianato n. 443 del 1985
- Decreto legislativo n. 155 del 26 maggio 1997 – Igiene dei prodotti alimentarie metodo HACCP
- Decreto legislativo n. 155 del 26 maggio 1997 – Igiene dei prodotti alimentarie metodo HACCP
- D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 114, art. 26, comma 6 - Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell'articolo 4, comma 4, della legge 15
marzo 1997, n. 59
- D.Lgs 4 luglio 2006 Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi
in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale.
Codice Attività Economica ATECO
10.73.00 - Produzione di paste alimentari, di cuscus e di prodotti farinacei simili.
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