Verona, 2 maggio 2012 Adolescenti stranieri non accompagnati Pratiche “buone” e sostenibili Per riflettere: alcuni dati del 2011 a Verona Per discutere: le questioni attuali Per agire: le pratiche sostenibili Per migliorare: indicazioni per lo sviluppo Fascia di età Verona, 2 maggio 2012 Anno 2011 Adolescenti non accompagnati presenti: n. 44 Età Numero Fascia di età 14 – 15 anni 5 15 – 16 anni 15 16 – 17 anni 6 17 – 18 anni 14 Oltre 18 4 Nazionalità Afghanistan n. 8 Bangladesh n. 4 Costa d’Avorio n. 2 Gambia n. 1 Ghana n. 2 Egitto n. 8 Mali n. 4 Marocco Nigeria Pakistan Senegal Tunisia Verona, 2 maggio 2012 n. 5 n. 1 n. 1 n. 2 n. 6 Indagini familiari Richieste indagini familiari dal CMS per n. 19 adolescenti Ricezione dell’esito delle indagini per n. 6 adolescenti Tempi medi per la ricezione dell’indagine: 5 mesi Seconda accoglienza Novembre 2009 – Rapporto ANCI Programma nazionale di protezione dei MSNA II fase - …sul totale degli accolti nell’ambito del Programma, il 60% dei minori conclude la pronta accoglienza con il passaggio in seconda accoglienza o con un affidamento Seconda accoglienza Dicembre 2011…sul totale degli accolti nell’ambito del Programma, il 73% dei minori conclude la pronta accoglienza con il passaggio in seconda accoglienza o con un affidamento AZIMUT Protocollo d’Intesa Interistituzionale approvato dalla Giunta Regionale del Veneto con DGR n. 2156 del 16/07/04 Azimut un intervento su diverse dimensioni: quelle della conoscenza, dell’accoglienza e dell’integrazione sociale Le pratiche Le buone prassi e gli aspetti critici dell’accoglienza emersi sino ad oggi: 1. La ricostruzione della storia del minore 2. La costruzione del progetto educativo 3. L’accoglienza in comunità 4. I rapporti con i parenti e con connazionali Le pratiche 5. Il rapporto significativo con il tutore 6. La chiarezza di obiettivi e tempi del progetto, il coinvolgimento del minore 7. L’inserimento scolastico/formativo 8. I percorsi di transizione al lavoro 9. Il progetto dopo la maggiore età I doverosi sviluppi ) Mantenimento del sistema di rete attivato a livello regionale e nei contesti locali ) Consolidamento dell’integrazione tra il Sistema Giudiziario ed il Sistema Sociale ) Rafforzamento della capacità ricettiva di accoglienza indipendentemente dalla condizione giuridica del minore. I doverosi sviluppi ) Attivazione di percorsi formativi e di orientamento specifici. ) Attivazione di percorsi di transizione al lavoro. ) Aumento di accordi con i Paesi di origine attraverso gli organismi deputati.