IO E LA MATEMATICA
a cura di
Terrazzan Elisa
matr. 3810134
Se si dovesse togliere il numero dalla natura umana, non ci resterebbe più
alcuna possibilità di conoscenza
(Platone)
A CASA …CIRCONDATA DA NUMERI
Fin da piccola numeri, calcoli, prezzi hanno fatto parte della mia vita. I
numeri entravano in casa mia così naturalmente… grazie ai miei genitori.
Mio padre, prima meccanico, poi proprietario di una concessionaria di auto
proprio fuori casa nostra, mi fece conoscere il mondo dei numeri,
quando ero ancora molto piccola.
Pensate un po’ quale marca di auto vendeva e riparava?
Beh…BMW!!!
Proprio quell’auto che proponeva
i suoi modelli dando loro nomi composti da numeri!!
A quei tempi non ero ancora consapevole dell’importanza della
matematica, ma i numeri già facevano parte della mia vita. Li sentivo
pronunciare a cena da mio padre quando raccontava la sua giornata di
lavoro. Ma non solo..
Nel grande cortile della concessionaria erano parcheggiate tutte le
macchine… Così ogni giorno guardavo e leggevo numeri, stemmi di numeri
sui bauli delle auto, nei cruscotti…
su depliant e riviste di auto…
Così uno dei miei primissimi “giochi di matematica” diventò leggere,
insieme a mia sorella, le targhe delle automobili!!
OPERAZIONI LOGICHE IN CORSO!
Devo molto a mio padre…ha saputo trasmettermi molto sul senso dei numeri e la loro
utilità nella vita quotidiana.
Al sabato pomeriggio, finiti i compiti, andavo con lui nel magazzino dei ricambi di
auto…E mi mettevo al lavoro, contavo i pezzi di ricambio, mentre lui aggiornava
l’archivio nel suo computer.
Così io contavo luci, candele delle auto, fanali,volanti, fili e li collocavo nei giusti
scaffali. Aggiungevo dove mancava, mettevo in ordine trovando collocazione degli
oggetti in ogni scomparto…
Facevo così le mie prime classificazioni.
Poi passavamo a sistemare l’officina e, un po’ sbuffando, sistemavo spesso i
suoi attrezzi, chiavi, cacciaviti, pinze nei carrelli, estrattori appesi alle
pareti. Sistemavamo con ordine rispettando le dimensioni.
Facevo così, senza saperlo, le mie prime seriazioni..
MATEMATICA ANCHE IN CUCINA!!
Ma la matematica entrava ogni giorno in casa
mia..grazie anche a mia madre!!
Lei certo non aveva avuto la possibilità di
studiare, lavorava in tessitura, ma non
smetteva di ripetermi “Se non conosci i numeri
e non sai contare come farai un giorno a fare la
spesa, a leggere l’orologio, a conoscere il valore
dei soldi, e a muoverti nel mondo?”
Così con lei mi capitava di fare spesso matematica
in cucina..mi faceva contare le uova, pesare la
farina e la pasta con la bilancia, mi faceva
vedere numeri sul cartone del latte, sulle
confenzioni delle merendine.
Con lei facevo le prime operazioni matematiche
aggiungendo gli ingredienti per preparare le
ricette.
Ma soprattutto mi insegnò la sua più grande passione il gioco delle carte,
rubamazzetto, scala quaranta, pensate un po’ persino briscola e scopa. Per
poi arrivare negli anni ad imparare a giocare a “Macchiavelli”, gioco di
logica, riflessione e strategia di pensiero!!
NUMERI SEMPRE NUMERI!! GIOCHI IN
CORTILE, GIOCHI IN CASA!!
“Oh regina reginella, quanti passi devo
fare per arrivare al castello bello bello
Con la fede e con l’anello?”
La matematica entrava anche nei miei
giochi preferiti.Sono cresciuta
saltando con una corda in mano, con un
sassolino e un piede solo nel gioco
della campana.
A nascondino ero
sempre io che contavo, visto che ero la
più piccola!!
Alla domenica c’era la grande sfida di
palleggi di pallavolo tra cugine: vinceva
ovviamente chi ne faceva di più.
E QUANDO PIOVEVA..
Quando pioveva, allora si giocava al Gioco dell’oca e a Monopoli! Ma la mia
passione più grande rimanevano le costruzioni e il mio saccone di stoffa,
pieno di mattoncini Lego!
ARRIVO ALLA SCUOLA MATERNA!
Non ricordo esattamente il mio rapporto con i numeri alla
scuola materna. Così ho chiesto allora a mia mamma di
raccontarmi cosa facevo in quel periodo. Beh diciamo che, dal
suo racconto, posso dedurre che fu un momento importante
per lo sviluppo della mia intelligenza numerica!! Guardate un
po’…
Adoravo le costruzioni, la mia maestra stimolava la nostra fantasia e
creatività con schede di logica, con le costruzioni, e con il gioco di
bandiera…fatto non solo di numeri…ma anche di primi conticini con le
dita!!!
ALLA SCUOLA ELEMENTARE!
Ho trascorso cinque anni bellissimi
in una classe formata da 23
bambini. Ho imparato presto a
contare in ordine crescente,
decrescente e grazie alla
costruzione di un abaco ho
intuito fin da subito il valore
posizionale delle cifre, e poi …
calcoli in colonna, frazioni,
problemi, unità di misura … Ho
appreso con facilità le tabelline,
ma ciò che adoravo
maggiormente erano i problemi ,
il calcolo orale e le equivalenze.
DAI MIEI QUADERNI…
Beh, ammetto di essere stata fortunata,
me la cavavo bene e senza particolari
difficoltà. Mi ricordo le sfide di
tabelline in classe e di conticini. Spesso
vincevo il titolo di campionessa della
giornata.
La mia matematica, nella scuola
elementare, era sicuramente un po’
diversa da oggi con schede meno
colorate, più meccanica, esecutiva,
meno basata sulla sperimentazione di
materiale concreto.
Si scriveva e si memorizzava molto.
L’abaco non si costruiva ma si poteva
solo guardare da lontano mentre la
maestra infilava nelle asticelle palline
verdi, rosse e blu! Al massimo lo si
disegnava sul quaderno con matita e
righello in mano pronti a contare insieme
i quadretti.
Esercizi di matematica alle elementari…
Posso dire, comunque, che ho avuto una
bravissima maestra che ha saputo con impegno
stimolare la mia intelligenza e il mio interesse per
la matematica, con tanto esercizio preparandomi
così per la scuola media!
DESTINO SEGNATO?
Credo che in quegli anni sia comparso la passione verso l’insegnamento. Con
insistenza chiesi a mia madre di regalarmi una piccola lavagna e questa
così arrivò. Così iniziai a giocare a “fare” la maestra con mio fratello più
piccolo giocando ad esercitarmi con le decine, con le unità, a fare
addizioni e sottrazioni in colonna.
ARRIVO ALLA SCUOLA MEDIA!
All’inizio di questa nuova avventura ero spaventata: grafici, espressioni,
percentuali, calcoli con le potenze. Qui ora non si scherzava più con i numeri
e le operazioni.
Vedevo mia sorella che trascorreva i pomeriggi sul libro di “Algebra”, mi
chiedevo cosa significasse quella parola..
Ma alla fine ho saputo cavarmela decisamente bene, soprattuto conoscendo un
nuovo mondo…quello delle espressioni e dei numeri relativi!
Devo ammettere che il rapporto con la matematica stava, però, cambiando.
Credo che l’esperienza di una professoressa non molto capace di trasmettere la
passione verso questa materia, mi abbia influenzata a vivere la matematica
con uno spirito diverso.
Ricordo spiegazioni noiose, fatte semplicemente di letture di esempi sul libro di
aritmetica, poi riproposti alla lavagna senza variazioni da ricopiare sul
quaderno.
Certo la mia dimestichezza con la materia e il mondo dei calcoli mi aiutava ad
“andare bene”, ma ho iniziato a vivere la materia come puro esercizio,
compito da svolgere meccanicamente insieme allo studio, agli esercizi di
inglese e di antologia.
LA SCELTA DELLA SCUOLA
SUPERIORE!
La scelta della scuola superiore è stata dominata dal desiderio di voler diventare una
maestra, ma anche dal desiderio di avvicinarmi allo studio di materie umanistiche e
letterarie. Il mondo della matematica non mi affascinava, poi, così tanto. La stessa
professoressa di matematica mi orientò verso altri studi, dicendomi che ero davvero
brava, ma che forse il mondo della matematica non mi avrebbe così tanto entusiasmato.
Così scegli l’Istituto Magistrale quinquennale.
Ma la passione per la matematica era destinata a tornare! Per cinque anni ho avuto una
professoressa fantastica che sapeva trasmettere il suo amore verso la matematica.
Giovane, laureata da pochi anni, suscitò in me ancora interesse verso il mondo dei
numeri. Soprattutto ci insegnava l’importanza dell’errore, come passo “costruttivo”
nello sviluppo del pensiero e del ragionamento matematico. Per lei non esistevano
“alunne non portate per la matematica”, spronava tutte noi a non abbatterci.
Trascorrevamo bellissime lezioni di matematica.
Con lei sperimentammo il mutuo-aiuto: organizzava pomeriggi di studio, dove ci
incontravamo per esercitarci insieme, così che il dubbio di una di noi poteva essere
risolto dall’altra, dando la possibilità di vivere con maggiore serenità e positività
l’apprendimento della matematica. Mi ricordo ancora quando mi chiese di fermarmi al
suo posto per spiegare i prodotti notevoli (che adoravo fare!) al suo posto! Uno dei
momenti più importanti della mia vita di allieva!!
MATEMATICA ALL’UNIVERSITÀ?!
Matematica all’università? Nemmeno l’ombra..Cambio di rotta sui miei
progetti futuri, decisi di iscrivermi a Scienze dell’Educazione!
Qui la matematica l’accantonai tra i miei studi universitari, i numeri
entravano solo con i voti sul mio libretto, nella media con cui mi
presentai alla discussione della tesi e con il voto finale di laurea! Il
mondo della matematica lo coltivavo fuori tramite piccole passioni come
i giochi di carte al pc, tetris, rimasto la mia passione dai tempi dell’arrivo
dell’Atari, ma niente di più..
Poi iniziavo l’epoca delle “ripetizioni” di bambini delle scuole medie che non
volevano saperne della matematica!
LA SCOPERTA DI UNA “NUOVA
MATEMATICA”
Ho iniziato a lavorare subito dopo la laurea e da subito è stato chiaro
che non si può fare a meno della matematica e dei numeri neanche
lavorando come educatrice.
Per la prima volta riscoprii, da adulta una matematica “diversa”. Quella
di chi fatica a ricordare il nome dei numeri, quella di chi ha sempre
bisogno di supporti concreti, quella dei ragazzi e degli adulti
diversamente abili che contavano solo fino a 10 e che hanno bisogno
della conoscenza matematica legata ai bisogni più concreti della loro
vita quotidiana (imparare a fare la spesa, prendere l’autobus giusto,
comporre un numero di telefono).
FARE L’INSEGNANTE NELLA
SCUOLA PRIMARIA..
Poi la decisone di cambiare, volevo fare l’insegnante!
La matematica è tornata così nella mia vita e proprio quando assumevo il
ruolo di insegnante di sostegno, sono tornata ancora “allieva” bisognosa
di saperne di più di matematica, di sviluppo di intelligenza numerica del
bambino, di metodi, ausili e tecniche! Così mi sono rimmersa nel mondo
della matematica con altri occhi, quelli dei bambini con discalculia
procedurale, con difficoltà oggettive e strutturali che chiedevano di
ripensare l’approccio al mondo della matematica con tempi, approcci e
modalità differenti.
Il bisogno di conoscere, la lettura di testi come “La linea dei numeri”,
“L’intelligenza numerica” aggiunti a buona volontà e un pizzico di
creatività hanno sviluppato in me modalità d’insegnamento sempre nuove
che partono da contesti di gioco, dal bisogno di sperimentare la
matematica con materiali concreti, oggetti d’uso quotidiano, con ausili
didattici anche molto semplici. Così ogni giorno invento e affino
strumenti: dai cerchi dei numeri, dalla costruzione della famiglia “dici”
per imparare i numeri dal 10 al 20 (così difficili vi assicuro per un
bambino con ritardo mentale), il memory dei numeri, la riscoperta del
gioco dell’oca..
“DIDATTICA POVERA”
Piccoli
strumenti…numeri
diventati personaggi e
cerchi dei numeri
utilizzati nei giochi
dell’anno scorso per
potenziare la capacità
di riconoscimento…
DI NUOVO ALL’UNIVERSITA’…
Mi sono iscritta quest’anno a scienze della formazione
primaria come seconda laurea ed eccomi impegnata in un
esame di matematica a dir poco innovativo (la matematica
mi stupisce ancora). Gli spunti di riflessione sui quali sono
chiamata a lavorare mi hanno fatto prendere la
consapevolezza sul ruolo della matematica nello sviluppo
della civiltà e degli uomini e sono entusiasta di lavorare ad
un percorso sperimentale nuovo, ma indubbiamente
impegnativo. Più che un esame, una vera e propria sfida sul
fare e sul ragionare insieme di matematica!
Però, credo, che solo accettando questo tipo di sfide
intellettuali che in futuro avrò il coraggio di proporne di
simili (non tanto per i contenuti, quanto per la tipologia di
esperienza basata sul “fare per capire e sull’apprendimento
collaborativo”) ai miei attuali e futuri alunni.
BRAINSTORMING SULLA MATEMATICA…



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


Matematica deriva dal greco “mathematikòs” che
significa letteralmente “desideroso di apprendere”.
Matematica è, allora, prima di tutto desiderio di
conoscenza, spirito di ricerca, punto interrogativo
continuo sul mondo.
Matematica è chiave di accesso del mondo.
Matematica è struttura di significati sul mondo.
Matematica è astrazione, relazione.
Matematica è immaginazione.
Matematica è teoria di relazioni tra concetti
astratti: numeri, simboli, forme .
…E SUL MATEMATICO

Grande narratore del mondo.

Vede straordinario nell’ordinario.



Si compiace del processo di ricerca, più che del
prodotto.
Porta “occhiali strani” e “chiavi d’accesso” sul
mondo, riservate a pochi.
Scava nel profondo, trovando principi, relazioni che
governano l’universo.
E INFINE..I NUMERI DELLA MIA VITA..
1978..anno in cui sono nata
17: giorno della mia nascita
32: gli anni che non dimostro…ma che ho!
60: il mio voto di maturità
110: il voto della mia prima laurea
5: il mio numero civico
698: numeri della targa della mia auto
5: numero che si ripete nella mia vita, nel mio nome,
nella mia famiglia, nel mio numero di cellulare
5: i lavori cambiati
12: i Km che faccio ogni giorno per andare al lavoro
2: i nipoti che mi riempiono la vita…
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IO E LA MATEMATICA a cura di Elisa Terrazzan