17.00 Lettera 102 Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce Carissimo Padre in Cristo dolce Gesù. Io Catarina, serva e schiava dei servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi sposo vero della Verità e seguitatore e amatore d'essa Verità. Ma non vedo il modo che possiamo gustare e abitare con questa Verità se noi non conosciamo noi medesimi. Perché nel conoscimento di noi, in verità conosciamo, noi non essere, ma troviamo l'essere nostro da Dio, vedendo che egli ci ha creati all’immagine e similitudine sua. E nel conoscimento di noi troviamo ancora la ricreazione che Dio ci fece, ricreandoci a Grazia nel sangue dell'unigenito suo Figliuolo; il quale sangue ci manifesta la verità di Dio Padre. La verità sua fu questa; che egli ci creò per gloria e lode del nome suo, e perché noi partecipassimo l'eterna bellezza sua, perché fossimo santificati in lui. Chi ce lo dimostra, che questo sia la verità? Il sangue dell’immacolato Agnello. Dove troviamo questo sangue? Nel conoscimento di noi. Noi fummo quella terra dove fu fitto il gonfalone della Croce: noi stemmo come vasello a ricevere il sangue dell'Agnello, che correva giù per la Croce. Perché fummo noi quella terra? perché la terra non era sufficiente a tenere ritta la Croce; anco, avrebbe rifiutata tanta ingiustizia; né chiodo era sufficiente a tenerlo confitto e chiavellato, se l'amore ineffabile che Egli aveva alla salute nostra non l'avesse tenuto. Sicché dunque l'affocata carità verso l'onore del Padre e la salute nostra, lo tenne. Adunque fummo noi quella terra che tenemmo ritta la Croce, e siamo il vaso che ricevemmo il sangue. Chi conoscerà e sarà sposo di questa Verità, troverà nel sangue la Grazia, la ricchezza e la vita della grazia; e troverà ricoperta la nudità sua, e vestito del vestimento nuziale del fuoco della carità, intriso e impastato sangue e fuoco, il quale per amore fu sparto e unito con la Deità. Nel sangue si pascerà e nutrirà di misericordia; nel sangue dissolve la tenebra e gusta la luce; perché nel sangue perde la nuvola dell'amore proprio sensitivo, e il timore servile che dà pena: e riceve timore santo e sicurtà nel divino amore, il quale ha trovato nel sangue. Ma chi non sarà trovato amatore della Verità, non la conoscerà nel conoscimento di sé e del sangue. Che egli vada schiettamente e senza frasche o novelle o timore servile; e senta il lume della fede viva, non solamente in parole, ma che basti d'ogni tempo, cioè nell'avversità come nella prosperità, e nel tempo della persecuzione come nel tempo della consolazione; e per nessuna cosa diminuisca la fede, e il lume suo. Perché la Verità ha fatto conoscere nella Verità, e non tanto per gusto, ma per prova. Dico, che se questo lume e questa Verità non sarà trovata nell'anima, non sarà però, che non sia vasello che abbia ricevuto il sangue; ma per suo giudizio e sua confusione, in tenebre e denudato del vestimento della Grazia, riceverà giustizia, non per difetto del sangue, ma perché esso spregiò il sangue, e, come accecato del proprio amore, non vide né conobbe la Verità nel sangue: onde egli l'ha ricevuto in rovina; e con grande amaritudine è privato dell'allegrezza del sangue, e della dolcezza e del frutto del sangue, perché esso non conobbe sé né il sangue in sé, e però non fu sposo fedele della Verità. Adunque v'è bisogno di conoscere la Verità, a volere essere sposo della Verità. Dove? Nella casa del conoscimento di voi medesimo, conoscendo l'essere vostro avere da Dio per grazia, e non per debito. E in voi conoscere la ricreazione che v'ha data, cioè, d'essere ricreato a Grazia nel sangue dell'Agnello, e ine bagnarvi, e annegare e uccidere la propria volontà. In altro modo, non sareste sposo fedele della Verità, ma infedele. E però io dissi che io desideravo di vedervi sposo vero della Verità. Annegatevi dunque nel sangue di Cristo crocifisso, e bagnatevi nel sangue, e inebriatevi del sangue, e saziatevi del sangue, e vestitevi di sangue. E se foste fatto infedele, ribattezzatevi nel sangue; se il dimonio v'avesse offuscato l'occhio dell'intelletto, lavatevi l'occhio col sangue; se foste caduto nella ingratitudine dei doni non conosciuti, siate grato nel sangue; se foste pastore vile e senza la verga della giustizia, condita con prudenza e misericordia, traetela dal sangue; e coll'occhio dell'intelletto vederla dentro nel sangue, e con la mano dell'amore pigliarla, e con ansietato desiderio stringerla. Nel caldo del sangue dissolvete la tiepidezza; e nel lume del sangue caggia la tenebra; acciocché siate sposo della Verità e pastore vero e governatore delle pecorelle che vi sono messe tra le mani, e amatore della cella dell'anima e del corpo, quanto v'è possibile nello stato vostro. Se starete nel sangue, lo farete; e se no, no. E però vi prego per amore di Cristo crocifisso, che voi lo facciate. E spogliatevi d'ogni creatura (e io sia la prima); e vestitevi per affetto d'amore di Dio, e ogni creatura per Dio; cioè, d'amarne assai, e conversarne pochi, se non in quanto si vede adoperare la salute dell'anime. E così farò io, quanto Dio mi darà la Grazia. E di nuovo mi voglio vestire di sangue, e spogliarmi ogni vestimento ch'io avessi avuto per fino a qui. Io voglio sangue; e nel sangue soddisfo e soddisferò all'anima mia. Ero ingannata quando la cercavo nelle creature. Sicché io voglio nel tempo della sollecitudine accompagnarmi nel sangue; e così troverò il sangue e le creature; e berrò l'affetto e l'amore loro nel sangue. E così nel tempo della guerra gusterò la pace, e nell'amaritudine la dolcezza; e nell'essere privata delle creature e della tenerezza del padre, troverò il Creatore ed il sommo ed eterno Padre. Bagnatevi nel sangue: e godete, che io godo per odio santo di me medesima. Altro non vi dico. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce Gesù amore