ANALISI DEL PUBBLICO E NUOVI PUBBLICI ALESSANDRO BOLLO RESPONSABILE RICERCA E CONSULENZA FONDAZIONE FITZCARRALDO Rivane Neuenschwander’s Continente-Nuvem installation, 2007, in a 19th-century building in the Inhotim Park. Photo Stephen Friedman. Perché è cosi importante c onoscerlo? Per migliorare la progettazione delle nostre attività Per migliorare la qualità dell’esperienza che offriamo Per migliorare la comunicazione e valutare l’esposizione ai media dei diversi target Per “tarare” meglio le attività di marketing Per verificare l’impatto di una nuova iniziativa Per comprendere i processi di scelta, i comportamenti, le preferenze del nostro pubblico Per rendere conto del nostro operato a sponsor e stakeholder Perché la conoscenza aiuta le relazioni e i discorsi Conoscere per progettare. Un esempio: gli Idea Store “Abbiamo condotto un’indagine di mercato per capire perché la gente del nostro quartiere non usava le nostre biblioteche (meno del 20% degli abitanti). Questa indagine è stata molto approfondita: oltre ai soliti questionari abbiamo anche selezionato un campione di 800 persone rappresentative della composizione demografica della municipalità per raggiungere quell’80% della popolazione che erano dei non-utenti. Siamo andati a casa loro e li abbiamo intervistati per un’ora e mezza, pagandoli per il disturbo, e dai colloqui abbiamo tratto dati quantitativi e qualitativi che ci hanno permesso di gettare le fondamenta del programma. La gente voleva più libri, orari più lunghi, edifici moderni, ma la cosa era che sarebbero venuti più facilmente in biblioteca se avessero potuto combinare la visita con altre cose che fanno quotidianamente, come la spesa al supermercato o al mercatino rionale o portare i bambini a scuola” (S. Dogliani, Idea Store) Pubblici e non pubblici dei musei Non pubblico Pubblici potenziali Motivazioni Interesse Coinvolgimento Pubblici occasionali Ciclo di vita Disponibilità di spesa e tempo Pubblici centrali Barriere fisiche, psicologiche, sociali, culturali Pubblici attuali e nuovi pubblici Non pubblico Pubblici potenziali Nuovi pubblici Pubblici occasionali Pubblici centrali Pubblici attuali Gli studi e gli obiettivi Indagini e studi Non pubblico Pubblici potenziali Pubblici di prossimità Pubblici occasionali Pubblici centrali Identità e profilo Esperienza di visita Motivazione alla visita Stili di vita Conoscenza, assiduità e Customer satisfaction coinvolgimento nella Processo di apprendimento struttura Comportamenti dentro il museo e valutazione dell’efficacia Bassi “costi di dell’allestimento. attivazione” No barriere culturali, semmai Molte leeconomiche ricerche quantitative e qualitative a livello territoriale e di singolo museo Gli studi e gli obiettivi Indagini e studi Identità e profilo Non pubblico Pubblici potenziali Pubblici di prossimità Pubblici occasionali Pubblici centrali Motivazioni Rapporto saltuario, incostante, spesso Fattori incentivanti determinato da eventi e alla straordinarie visita situazioni (grandi mostre e turismo) Preferenze e consumi culturali “costi di attivazione” medi Esposizione ai Spessomedia barriere sia di carattere culturale e ES.economico Ricerca sul pubblico occasionale dei musei del sistema Provinciale di Modena Gli studi e gli obiettivi Non pubblico Pubblici potenziali Pubblici di prossimità Pubblici occasionali Pubblici centrali Vicini e contigui, ma spesso indifferenti e non Indagini e studi interessati alla collezioni Frequentano attività Identità e profilo collaterali, servizi o Motivazioni iniziativePercezioni specifiche del museo Comportamenti (caffetterie, biblioteche, spazi pubblici del museo, Es. mostre, convegni , Indagine sul laboratori, etc.) pubblico del Caffè delle Arti Problemi di tempo, GNAM 2010 priorità, percezione Gli studi e gli obiettivi Indagini e studi Non pubblico Pubblici potenziali Pubblici di prossimità Pubblici occasionali Pubblici centrali Non partecipano – anche se potenzialmente potrebbero essere Tecniche sia interessati- sia quantitative qualitative su target Barriere economiche, specifici fisiche, culturali Fattori di incentivazione Ad es. e disincentivazione Anziani Stranieri residenti Famiglie con bambini Gli studi e gli obiettivi La fascia più “lontana” dal museo Non pubblico Pubblici potenziali Pubblici di prossimità Pubblici occasionali Non sono interessati ne motivati alla partecipazione Molteplicità di fattori Statistiche sulla partecipazione culturale Analisi e studi specifici Pubblici centrali Importanza delle politiche culturali ed educative Le politiche del pubblico: conoscenza •Politiche incentrate sul pubblico attuale • Conoscenza/interrogazione pubblico • Identità, profilo, comportamenti, motivazioni • Targeting • Customer satisfaction • Esposizione ai media e modalità reperimento informazione •Politiche rivolte ai nuovi pubblici • Indagini e ricerche sul contesto e sui pubblici potenziali • Analisi delle barriere all’accesso • Percezione dell’istituzione • Individuazione fattori incentivanti • Sperimentazioni, progetti partecipati e follow up di valutazione Le politiche del pubblico: strategie •Politiche incentrate sui visitatori attuali • Fidelizzazione dell’utenza • Miglioramento dell’esperienza di visita • Miglioramento della qualità funzionale del processo • Coinvolgimento e partecipazione •Politiche rivolte ai nuovi pubblici del museo • Ampliamento dei bacini di utenza • Ripensamento delle modalità comunicative • Incentivazione della prima visita • iniziative extra-moenia • Progettazione partecipata – ambasciatori – comunicazione “tra pari” Lo sviluppo dell’audience Ampliamento del pubblico e fidelizzazione, vanno lette in un’ottica di Audience development alta facile difficile bassa Integrazione delle attività di marketing con quelle didattico-educative Frequenza di partecipazione La partecipazione culturale e museale in Italia 47.3 42.4 38.1 38 33.3 30.1 30.3 31.8 29.9 25.7 18.8 7.7 GIOVANISSIMI GIOVANII GIOVANI ADULTI 6-10 11-14 15-17 18-19 20-24 25-34 35-44 45-54 55-59 60-64 64-74 75 e oltre musei e mostre I consumi culturali degli italiani IL NON PUBBLICO Cosa ci dicono le indagini? •quello che non va (qualità tecnica o funzionale) •su quali elementi far leva per la comunicazione •indirizzi possibili per strategie di marketing •chi è il nostro pubblico (come è composto, come fruisce) Cosa ci dicono le indagini? •Giovane •Anziano E chi NON è … •Disabile •Di origine straniera •Di bassa o media scolarità •Ha figli piccoli Altro… Definizione del target • A chi mi voglio rivolgere? • Quali caratteristiche/bisogni hanno? • Come li contatto? • Con quale linguaggio? Strumenti di ricerca •Questionari •Interviste •Focus group, GTN ... “Incontro al Museo” Indagine conoscitiva attraverso un questionario somministrato a un campione di 1021 anziani residenti a Torino in diverse circoscrizioni Sulla base dei risultati è stato progettato e realizzato un percorso di avvicinamento ai musei. la somministrazione dei questionari - compilati comunque con l’ausilio di un volontario dell’associazione - è stata fatta all’interno dei luoghi normalmente frequentati da anziani (parrocchie, centri di ascolto e circoli ricreativi) http://www.comune.torino.it/museiscuola/esperienze/pdf/Quaderno_08.pdf “Non Vado al Museo!” • 8 Focus Group • Circa 90 ragazzi coinvolti, tra i 14 e i 19 anni • 5 Istituti secondari superiori (1 professionale, 2 tecnici, 2 licei) “la guida devi stare attento a non guardarla negli occhi se no non ti molla più…” “Deepening the dialogue” Interviste individuali e di gruppo con rappresentanti delle principali comunità di Seattle (rappresentanti di organizzazioni che lavorano con specifiche comunità, insegnanti, ecc). Finalità erano comprendere: – Caratteristiche dei diversi pubblici – Strategie possibili per attirarli – Percezione da parte delle diverse comunità http://www.seattleartmuseum.org/community/research.asp Dalla conoscenza alla progettazione museale: il progetto “Migranti e Patrimoni Culturali” Il Progetto Forte rete interistituzionale - Ente committente: Regione Piemonte - Enti promotori: Centro Piemontese Studi Africani, Holden Art, Mondo Minore Onlus -Istituzioni museali partner: 3 musei -Collaborazioni: Fondazione Fitzcarraldo, 6 musei, Università di Torino, Università Cattolica di Milano -Destinatari -Mediatori e mediatrici culturali -Referenti museali -Il pubblico dei musei italiano e straniero, adulto e scolastico -Il non pubblico dei musei (giovani, cittadini stranieri) Le fasi del progetto Fase I Analisi documentale e analisi del contesto •Censimento delle comunità, associazioni, diverse realtà aggregative straniere presenti in Piemonte Fase II Analisi dei bisogni •Individuazione dei bisogni dei cittadini stranieri in materia di consumi culturali, con particolare riferimento alla fruizione dei musei e dei beni culturali •Rilevare la percezione dei beni e del patrimonio culturale •Valutare il grado di conoscenza e di interesse nei confronti del patrimonio culturale territoriale Fase III Formazione di mediatori di patrimoni •Formazione di mediatori stranieri del patrimonio culturale, materiale e immateriale, in grado di interpretare e narrare le proprie identità attraverso i beni conservati nei musei piemontesi, con particolare attenzione alla tecnica dello Storytelling Fase IV Sperimentazione di percorsi narrativi •Sperimentazione di proposte inclusive di mediazione dei patrimoni culturali stranieri e italiani in un’ottica interculturale •Valorizzare i patrimoni extraeuropei, prevalentemente africanistici. •Sperimentare il museo come “spazio terzo” •Risultati confluiti in un workshop (Oggetto di incontro) e in una pubblicazione (Patrimoni in migrazione) Fatte salve le specificità di ciascuna situazione (e la necessità di “situare” ogni target), per alcuni target si possono rinvenire delle ricorrenze Gli anziani • un gruppo in forte crescita • ha molto tempo libero a disposizione • Gli spostamenti sono un nodo critico • Prestare attenzione all’affaticamento fisico • Utilizzano una comunicazione di carattere tradizionale (tv e radio locali, free press) • Più degli altri target apprezzano un momento di convivialità integrato alla visita I giovani • Rifiutano approcci esplicitamente didattici • Per loro è centrale il tema dell’identità • Sentono il bisogno di mettersi alla prova e sperimentare talenti e capacità • Sguardo puntato sul presente e sul futuro • La dimensione sociale è prevalente in ogni attività • Estremamente esposti al giudizio dei pari • Una volta rassicurati, hanno voglia e bisogno di esprimere opinioni e punti di vista Le famiglie • il “livello minimo” è quello di garantire un ambiente sicuro con facilities specifiche per i gruppi familiari • Muoversi con bambini richiede molta organizzazione: è fondamentale fornire chiare informazioni che permettano di pianificare la visita • programmare attività commisurate a tutte le età del gruppo familiare (devono interessare tutti, non solo i bambini) • fornire condizioni economiche misurate Per tutti… • Ruolo strategico degli “intermediari” (gruppi, associazioni, ecc) • Utilizzo di strategie peer-to peer • Valutazione front end e coinvolgimento nella progettazione • Estrema attenzione al linguaggio • Portare esperienze museali fuori dal museo La partecipazione culturale e museale in Italia Dati Secondari Dati Primari Tutti i dati pubblicati dagli istituti del settore pubblico e dalle società del settore privato specializzate in ricerche di mercato Tutte le informazioni raccolte direttamente dal target di interesse dell'organizzazione Utili per le analisi di contesto e territoriali Monitoraggio del pubblico Ricerche di mercato Utili per la conoscenza dei pubblici attuali Scelta dell’approccio metodologico QUANTITATIVO metodo QUALITATIVO inchiesta Metodo Metodo sondaggio Strumento somministrato autocompilato questionario Cartaceo telefonico (CATI) web (CAWI) su device (CAPI) Strumento interviste in indagine profondità osservante mystery visitors focus group L’approccio quantitativo Il questionario strutturato Il questionario è una particolare forma di inchiesta (survey) che consiste nel porre un certo numero di domande, in uno specifico momento, ad un gruppo di soggetti scelti in modo da essere rappresentativi dell’intera popolazione che si osserva (Bailey ,1995). Il questionario utilizza un insieme predeterminato di domande consente una precisa classificazione così da rendere possibili confronti quantitativi I passi necessari •Definizione della popolazione di riferimento •Definizione dell’unità di analisi (es. la singola persona, il gruppo scolastico, la famiglia) •Scelta del campione (dimensione, periodo di raccolta dati, modalità di somministrazione) •Costruzione del questionario (e testing) •Raccolta dati “sul campo” •Cleaning e data entry su data base informatico •Analisi e interpretazione •Scrittura report “NON DEVI MANGIARE TUTTA LA TORTA PER SAPERE CHE GUSTO HA” Il campione non è altro che una porzione della popolazione di riferimento che consente di trarre conclusioni sull'intera popolazione senza doverla intervistare tutta. Popolazione riferimento Il campionamento può essere: •probabilistico •Non-probabilistico Campione Alessandro Bollo © 2009 Alcune indicazioni di ordine metodologico e problemi di ordine operativo La specificazione della popolazione obiettivo e della popolazione base del campionamento (problema del periodo di somministrazione) Il piano di campionamento Le modalità di campionamento e la logistica della somministrazione - il campionamento sistematico Alessandro Bollo © 2009 Il piano di campionamento: un esempio Individuazione di 3 diversi intervalli temporali per la fase field I questionari raccolti nelle 3 fasi field N. complessivo di questionari raccolti: 1157 EVITARE DI CONCENTRARE IN UN UNICO PERIODO All’inizio della fase della raccolta dati bisogna capire quanti questionari compilati si vogliono ottenere (la dimensione del campione) La dim. del campione dipende da alcuni fattori livello di confidenza e il margine di errore che si vuole sopportare. Varianza del carattere nella popolazione che si studia Numerosità della popolazione che si studia (anche se meno rilevante) Determinazione della dimensione campionaria Per calcolare in modo automatico la numerosità del campione: http://www.opinioni.net/campione.php Definizione del livello di confidenza Intervallo di confidenza Numerosità universo Nel caso la popolazione di riferimento sia di notevoli dimensioni e pertanto si possano introdurre le semplificazioni dettate dall'approssimazione normale (e dal campionamento da popolazioni infinite). La formula è: n = 1 / A^2 dove A= semiampiezza dell’intervallo di fiducia Ipotesi con p= 0,5, dove p è la percentuale riscontrata nel campione Il questionario Formulazione delle domande - Evitare le domande doppie. Non includere due o più domande in una (es. controllare congiunzioni e/o) - Evitare le domande ambigue o imprecise (evitare il "gergo") - Evitare di esercitare influenza sulle risposte che si ricercano (chiarezza e parsimonia) - La domanda migliore é quella più breve - Fare riferimento a temi concreti e specifici per avere risposte puntuali - Evitare domande potenzialmente imbarazzanti o compromettenti (spesso si ottengono risposte normative) Domande aperte o chiuse? Le domande chiuse sono quelle domande che costringono l’intervistato a rispondere con una delle modalità previste. Un esempio: Con chi è venuto al museo? ? da solo ? con il partner/coniuge ? con i figli ? con altri parenti ? con un gruppo organizzato ? con i genitori ? con amici/conoscenti Le domande aperte sono quelle in cui non esistono modalità di risposte prefissate; ci si limita a fornire all’intervistato un certo spazio per rispondere alla domanda. Un esempio: Ha opinioni, suggerimenti da esprimere a proposito della visita di oggi? ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………… DOMANDE CHIUSE DOMANDE APERTE Vantaggi Vantaggi le risposte sono standardizzate e consentono sono utili quando non si conoscono a priori le di confrontare i risultati possibili modalità di risposta le risposte sono più facili da codificare e consentono analizzare risposte un maggiore dettaglio nelle le domande possono essere più chiare per il sono utili quando le modalità di risposta sono rispondente troppo numerose le risposte sono relativamente complete vanno bene per problemi o per i concetti complessi lasciano libero all'autonomia Svantaggi spazio alla creatività e Svantaggi i rispondenti possono “tirare a indovinare” possono portare nelle domande su cui non hanno opinioni irrilevanti informazioni il rispondente può provare fastidio o presentano frustrazione di fronte a modalità di risposta confronto inadeguate maggiore una inutili difficoltà o di per il ricercatore è più difficile capire se la la codifica è più laboriosa, vi è minore domanda è posta in maniera ambigua (dalla attendibilità (soggettività nell'interpretazione) risposta di una domanda aperta è più semplice capire se l’intervistato ha male interpretato il quesito) è più alta la percentuale di errore richiedono un maggiore impegno con conseguente percentuale più alta di rifiuto è richiesto un livello di istruzione più elevato negli intervistati LE SCALE Le scale vengono impiegate nella ricerca sociale per misurare atteggiamenti e opinioni attraverso l’uso di affermazioni La scala Likert prevede che una lista di affermazioni (items), semanticamente collegate agli EQUIDISTANZA atteggiamenti su TRA cui siLA vuole indagare,DI venga MODALITA’ sottoposta ad un gruppo di individui assieme a RISPOSTA cinque possibili alternative di risposta Items: …………………… Molto soddisfatto, soddisfatto, insoddisfatto, insoddisfatto completamente d’accordo, d’accordo, incerto, incerto, in disaccordo, molto in completo disaccordo LE SCALE Soddisfazione degli utenti di un museo SINGOLO ITEM Compl. Accordo, accordo, neutrale, disaccordo, comp.disacc Gli addetti sono cortesi I tempi di attesa alla biglietteria sonoUNIDIMENSIONALITA’ accettabili DEGLI ATTEGGIAMENTI L’INSIEME DEI 5 OGGETTO DI INDAGINE Prenotare online è semplice ITEMS E’ facile orientarsi nel percorso di COSTITUISCE LA visita SCALA I pannelli informativi sono completi e esaurienti Il questionario L'ordine delle domande • • • • • • Per prime le domande a cui è più facile rispondere Le domande delicate, potenzialmente imbarazzanti o aperte vanno nell'ultima parte del questionario Chiedere subito le informazioni che serviranno per le domande successive Evitare di favorire orientamenti o rispondere in serie (response set): Variare la lunghezza e il tipo delle domande Applicare la tecnica dell'imbuto: si formulano prima le domande ampie o generali, poi si restringe l'imbuto ponendo domande più specifiche Le domande di tipo anagrafico è preferibile inserirle alla fine del questionario. IL QUESTIONARIO DEL RAVENNA FESTIVAL IL PUBBLICO POTENZIALE (ovvero) I NUOVI PUBBLICI I nuovi pubblici • A chi mi voglio rivolgere? • Quali caratteristiche/bisogni hanno? • Come li contatto? • Con quale linguaggio? • Come li coinvolgo? Fatte salve le specificità di ciascuna situazione (e la necessità di “situare” ogni target), per alcuni target si possono rinvenire delle ricorrenze Gli anziani • un gruppo in forte crescita • ha molto tempo libero a disposizione • Gli spostamenti sono un nodo critico • Prestare attenzione all’affaticamento fisico • Utilizzano una comunicazione di carattere tradizionale (tv e radio locali, free press) • Più degli altri target apprezzano un momento di convivialità integrato alla visita I giovani • Rifiutano approcci esplicitamente didattici • Per loro è centrale il tema dell’identità • Sentono il bisogno di mettersi alla prova e sperimentare talenti e capacità • Sguardo puntato sul presente e sul futuro • La dimensione sociale è prevalente in ogni attività • Estremamente esposti al giudizio dei pari • Una volta rassicurati, hanno voglia e bisogno di esprimere opinioni e punti di vista Le famiglie • il “livello minimo” è quello di garantire un ambiente sicuro con facilities specifiche per i gruppi familiari • Muoversi con bambini richiede molta organizzazione: è fondamentale fornire chiare informazioni che permettano di pianificare la visita • programmare attività commisurate a tutte le età del gruppo familiare (devono interessare tutti, non solo i bambini) • fornire condizioni economiche misurate Per tutti… • Ruolo strategico degli “intermediari” (gruppi, associazioni, ecc) • Utilizzo di strategie peer-to peer • Valutazione front end e coinvolgimento nella progettazione • Estrema attenzione al linguaggio Strumenti di ricerca •Questionari •Interviste •Focus group, GTN ... I “VISIONARI” – KILOWATT FESTIVAL La questioning route La questioning route Grazie per l’attenzione! Alessandro Bollo Responsabile Ricerca e Consulenza Fondazione Fitzcarraldo [email protected]