Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria Angelica Oliverio, 152017 Giusy Bitonti, 148731 Francesca Marini Serra, 151519 Prof.ssa Maria Luisa Ronconi ________________________________________________________ Anno accademico 2013/2014 Traguardi per lo sviluppo di competenze al termine della scuola primaria • L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali. • Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e globo terrestre, realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio. • Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, tecnologie digitali, fotografiche, artistico-letterarie). • Riconosce e denomina i principali “oggetti” geografici fisici (fiumi, monti, pianure, coste, colline, laghi, mari, oceani, ecc.) • Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani, e individua analogie e differenze con i principali paesaggi europei e di altri continenti. • Coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale. • Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza. •Indicazione dei soggetti impegnati •Discipline coinvolte •Tempi di svolgimento e spazi necessari •Obiettivi e competenze da valutare •Metodologia di lavoro •Nuclei tematici affrontati •Sviluppo del compito di apprendimento •Produzione degli allievi •Modalità di verifica e valutazione •Note conclusive Classe III Allievi impegnati n. 18 Docenti: Angelica Oliverio Giusy Bitonti Francesca Marini Serra •9 SETTIMANE •DUE ORE A SETTIMANA •INTERNI ALLA SCUOLA: Aula, laboratorio d’informatica, biblioteca •ESTERNI ALLA SCUOLA: Lago Ampollino • Definizione di paesaggio • Distinzione fra paesaggio naturale e antropico • Descrivere un ambiente naturale nei suoi elementi essenziali usando una terminologia appropriata • Conoscere le fasi del ciclo dell’acqua • Conoscere e distinguere le caratteristiche di fiumi, laghi e mari • Sensibilizzare gli alunni sulle tematiche ambientali verso uno sviluppo sostenibile • Far sentire gli alunni soggetti attivi nell’ambiente e per l’ambiente • L’alunno conosce e descrive gli elementi principali dei paesaggi d’acqua utilizzando una terminologia appropriata • L’alunno è consapevole dell’importanza di salvaguardare il paesaggio naturale e assume un atteggiamento responsabile verso l’ambiente •Lezione frontale •Proiezione e commento di diapositive e audiovisivi •Studio del libro di testo •Didattica laboratoriale •Brainstorming •Cooperative learning •Visita guidata Svolgimento delle attività Verifica e valutazione Formativa Prognostica e diagnostica Finale e sommativa Valutazione 1° settimana: brainstorming e verifiche per l’accertamento dei prerequisiti 2° settimana: proiezione di audiovisivi e studio del libro di testo 3°, 4°, 5° settimana: lezione frontale, proiezione di immagini sulla L.I.M. e libro di testo 6° settimana: cooperative learning 7° settimana: lezione frontale e proiezione di audiovisivi 8° settimana: lezione frontale e proiezione di audiovisivi 9° settimana: visita guidata Che cos’è un paesaggio? Che tipo di paesaggi conoscete? Siete tutti d’accordo sul fatto che la montagna, la collina e la pianura sono paesaggi? Secondo voi possiamo dire che il mare è un paesaggio? E il fiume? E il lago? Secondo voi questi paesaggi sono tutti naturali? L’uomo può modificarli? Se si come? Che tipo di paesaggio è un aeroporto? Una diga? Quanti tipi di paesaggi antropici conoscete? Ci sono altri tipi di paesaggi naturali oltre la montagna, la collina, la pianura, il mare, il fiume e il lago? Ciao bambini, io sono Pouf ed oggi parleremo del mio caro amico Mare. In estate chi di voi va al mare? Quante cose si possono fare al mare? Cosa si può osservare? Secondo voi esiste un solo mare? Sapete che esistono dei paesaggi d’acqua salata ancora più grandi del mare? Questi paesaggi sono gli oceani! Ciao bambini, ci rivediamo, oggi vi presenterò il cugino del mio amico Mare, si chiama Fiume. Cosa vedete in questa foto? Ci sono dei fiumi nel nostro territorio? Secondo voi a cosa serve un fiume? Sapete che ogni fiume ha un inizio e una fine? Ciao bambini, oggi vi parlerò del signor Lago, un tipo piuttosto solitario. Per prima cosa, chi sa dirmi cos’è un lago? Secondo voi l’acqua del lago è dolce come quella del fiume o salata come quella del mare? Cosa si può fare con l’acqua dolce? Bene bambini , è stato bello conoscervi e mi piacerebbe tanto restare a parlare ancora con voi, ma purtroppo la mia famiglia mi aspetta. Ciao, ciao! •La nostra vita dipende in buona parte dall’acqua •La vita dell’acqua dipende da ciò che vi buttiamo dentro •Non gettiamo in acqua la plastica: è indistruttibile. La ritroviamo sulle spiagge, sui fondali, nello stomaco delle balene, nelle eliche delle barche •Non buttiamo in acqua gli avanzi del pic-nic, riportiamoli nella pattumiera di casa •Sconsigliamo a tutti di praticare la pesca subacquea . È molto più interessante e divertente osservare i pesci con una semplice maschera •Segnaliamo ogni scarico e ogni inquinamento •Fai riparare i rubinetti che gocciolano •Un frangigetto sui rubinetti è utile per non sprecare acqua •È meglio se usi la doccia •Usa la lavatrice e le lavastoviglie solo piene •Raccogli l’acqua piovana per innaffiare le piante e i fiori •Assicurati che papà lavi la macchina con un secchio, non con la canna •Non bagnare il prato se deve piovere •Non lavare il gatto, non ne ha bisogno •Evita di fare il bagno nella vasca •Non lasciare il rubinetto aperto quando ti insaponi •Non esagerare con i gavettoni VALUTAZIONE AUTOVALUTAZIONE La Storia Universale In principio la Terra era tutta sbagliata, renderla più abitabile fu una bella faticata. Per passare i fiumi non c’erano ponti. Non c’erano sentieri per salire sui monti. Ti volevi sedere? Neanche l’ombra di un panchetto. Cascavi dal sonno? Non esisteva il letto. Per non pungersi i piedi, né scarpe né stivali. Se ci vedevi poco non trovavi gli occhiali. Per fare una partita non c’erano palloni: mancava la pentola e il fuoco per cuocere i maccheroni, anzi a guardare bene mancava anche la pasta. Non c’era nulla di niente. Zero via zero, e basta. C’erano solo gli uomini, con due braccia per lavorare, e agli errori più grossi si poté rimediare. Da correggere, però, ne restano ancora tanti: rimboccatevi le maniche, c’è lavoro per tutti quanti. Gianni Rodari