Leggere
Dante Alighieri
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Anno Scolastico 2001 - 2002
Il dolce stil novo
La Vita Nova
Amore e l’cor gentil
Tanto gentile
Oltre la spera
Il dolce stilnovo
Che cosa
Quando
Dove
Chi
Origine del
termine
Scuola poetica
Tra la fine del Duecento e i primi del Trecento
Bologna
Firenze
G.Guinizzelli
G. Cavalcanti, Cino da Pistoia, Dante, Lapo
Gianni
Dante, canto XXIV del Purgatorio
Il dolce stilnovo
Lo stile
I temi
•Rifiuto di artifici stilistici astrusi
•Scelta di uno stile dolce e piano
•Raffinati strumenti culturali e filosofici
•Visione spiritualizzata della donna
•Definizione della nobiltà non per stirpe ma per
altezza d’ingegno
•Legame tra amore e nobiltà (gentilezza)
•Rilievo dato all’interiorità dell’amante ed esclusione
di riferimenti a situazioni esterne
•Sostituzione della corte reale di tipo feudale con una
corte ideale (cerchia ristretta di spiriti eletti dotati di
cultura)
Il contenuto
Amore e 'l cor gentil sono una cosa,
sì come il saggio in suo dittare pone,
e così esser l'un sanza l'altro osa
4
com'alma razional sanza ragione.
Falli natura quand'è amorosa,
Amor per sire e 'l cor per sua magione,
dentro la qual dormendo si riposa
8
tal volta poca e tal lunga stagione.
Bieltate appare in saggia donna pui,
che piace a gli occhi sì, che dentro al core
11
nasce un disio de la cosa piacente;
e tanto dura talora in costui,
che fa svegliar lo spirito d'Amore.
14
E simil face in donna omo valente.
Vita Nuova, XX
Nella di
seconda
parte
il
Su invito
un amico
Dante
poetaquesto
spiegasonetto,
invece in
che
scrive
inserito
l’amore,
che egli
neila
Nella
prima
nel modo
cap.
xx,
in cuiparte
spiega
cuori
gentili
è sempre
incomincia
propria
teoria
sulla
natura
potenzialmente
presente,
confermando
la
dell’amore.
si manifesta
tra
Il poetacorrispondenza
afferma
che la donna,
Nell’ultimo
verso, inoltre,
amore
gentilezza
che
oltre
Il sonetto
checoncretamente:
essere
èediviso
bella,
in due
deve
parti.
essere
sostiene
che
l’amore
non
fa
l’occasione
è data
stabilita
dalsua
saggiaera
perstata
sottolineare
la
distinzioni
fra uomo
euna
donna e
dall’incontro
condell’amore
Guinizzelli
nella
sua
concezione
razionale
chedonna
quanto
ha detto
finora
bella
e che
saggia,
la in
famosa
canzone
Al
cor
come
sentimento
riferimento
all’uomo
vale
cui
suscita
il attraverso
gentil.
contribuisce
L’idea
che vista
l’amore
all’elevazione
nasca
anche
per la donna.
desiderio,
ilmaturazione
quale
sedonna,
è
spirituale
gli
occhi,
alla
e allavista
della
è
abbastanza
intenso
interiore
espressa
da
dell’uomo.
molti poeti
e dallo stesso
risveglia
l’amore
vero
e Vita
Dante nei primi capitoli della
proprio.
Nuova.
La forma
Amore e 'l cor gentil sono una cosa,
sì come il saggio in suo dittare pone,
4
8
11
14
Il lessico
non vi appaiono termini rari e
dotti, la lingua
molto simile
Il èmetro
e così esser l'un sanza l'altro osa
La sintassi
alla nostra
se si eccettuano
com'alma razional sanza ragione.
sonetto
con
schema
ABAB
magione,
bieltate,
valente,
che le
prevale
senz’altro
la coordinazione,
per
ledalla
quartine,
CDE
per ele
Falli natura quand'è amorosa,
per noi
hanno
sapore
arcaico,
pause,
date
punteggiatura,
terzine.
dittare
e sanza
in cui lae non
rispettano
lo schema
metrico
Amor per sire e 'l cor per sua magione,
differenza
rispetto
all’uso
danno
luogo
enjambement.
Rime ad
siciliane
in
9 e 12.
dentro la qual dormendo si riposa
moderno è solo fonetica.
I suoni
prevalenti
sono dolci
tal volta poca e tal lunga stagione.
Tutto ciò
contribuisce
a creare
un
specie indi
corrispondenza
Le
differenze
più
importanti
effetto
complessivo
serenità
e non di
Bieltate appare in saggia donna pui,
delle
parole
in
rima.
rispetto
all’italiano
moderno
tensione
drammatica.
che piace a gli occhi sì, che dentro al core
sono di tipo semantico, cioè nel
significato delle parole:dittare,
nasce un disio de la cosa piacente;
Leperfigure
retoriche
esempio
non significa
e tanto dura talora in costui,
dettare, ma componimento
che fa svegliar lo spirito d'Amore.
poetico, poesia.
E simil face in donna omo valente.
Vita Nuova, XX
Il contenuto
Lo vostro bel saluto e 'l gentil sguardo
che fate quando v'encontro, m'ancide:
Amor m'assale e già non ha reguardo
4
s'elli face peccato over merzede,
ché per mezzo lo cor me lanciò un dardo
ched oltre 'n parte lo taglia e divide;
parlar non posso, ché 'n pene io ardo
8
sì come quelli che sua morte vede.
Per li occhi passa come fa lo trono,
che fer' per la finestra de la torre
11 e ciò che dentro trova spezza e fende:
remagno como statua d'ottono,
ove vita né spirto non ricorre,
14
se non che la figura d'omo rende.
Questo sonetto di
Guinizzelli presenta
forti analogie tematiche
con quello di Dante, ma
la differenza più
evidente è data dalla
presenza di riferimenti
concreti alla realtà: il
tuono, la finestra, la
statua …
La Vita Nova
La struttura
31 Poesie con commento in prosa contenute
in un libretto di 42 capitoli
Le poesie sono antecedenti alla parte in prosa che
risale agli anni tra il 1292 e il 94.
Il titolo
La trama
Vita rinnovata dall’amore
•L’incontro e il saluto
•La lode disinteressata della donna
•La visione di Amore
•La morte di Beatrice e il suo presagio
•Le donne dello schermo •La visita della “donna gentile”
•Beatrice nega il saluto
Autobiografia simbolica
•Beatrice innalzata nell’Empireo
La Vita Nova
La struttura
31 Poesie con commento in prosa contenute
in un libretto di 42 capitoli
Le poesie sono antecedenti alla parte in prosa che
risale agli anni tra il 1292 e il 94.
Il titolo
La trama
Vita rinnovata dall’amore
•L’incontro e il saluto
•La lode disinteressata della donna
•La visione di Amore
•La morte di Beatrice e il suo presagio
•Le donne dello schermo •La visita della “donna gentile”
•Beatrice nega il saluto
Autobiografia simbolica
•Beatrice innalzata nell’Empireo
Il contenuto
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
4
e li occhi no l'ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
8
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
11
che 'ntender no la può chi no la prova:
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d'amore,
14
che va dicendo a l'anima: Sospira.
Vita Nuova, XXVI
Nel sonetto c’è un’assoluta
La parola
delè dell’io
componimento
è pare,
mimetizzazione
Ilchiave
sonetto
basato dantesco,
su
presente
in èposizione
di rilievo
unicosempre
accenno
nel possessivo
quattro
periodi,
Beatrice
èalla
però
trasfigurata
(all’inizio
fine
del
verso).
“donnaocoincidenti
mia”,
con
le in chiave
religiosa:
manca èogni
accenno
descrizione
Nella
prima terzina
sostituita
da di
mostrasi,
Manca laquattro
cornicestrofe.
ambientale, non si
fisica e le sue
qualità
sono
tutte morali
di significato
analogo,
che
riprende
il
mettono in rilievo sensazioni o
(gentile,
umile). Essa
non è quindi
mostrare
cononesta,
cui si conclude
la seconda
emozioni soggettive, è escluso il
una semplice donna, ma una “cosa” celeste, e
quartina.
rapporto io-tu, vengono alla luce solo
chi la vede coglie un messaggio divino,
le oggettive
manifestazioni
di effetti
qualitàche
Il tema
della poesia
è quello degli
assiste a un vero e proprio “miracolo”.
della donna
beatrice. provoca in chi la
l’apparizione
di Beatrice
vede.Infatti la figura del poeta è assente
Questi
effetti
sono innanzi
(solo
l’aggettivo
mia). tutto fisici vv.3-4
(la lingua che diviene muta e gli occhi che
La virtù di Beatrice è una virtù che si
non ardiscono di guardare), poi psicologici
manifesta a tutti gli uomini, a
vv.10,14 (dà dolcezza al cuore, invita
chiunque la veda o senta parlare. Gli
l’anima a sospirare.
effetti che essa provoca sono
universali.
Il contenuto
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
4
e li occhi no l'ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
8
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
11
che 'ntender no la può chi no la prova:
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d'amore,
14
che va dicendo a l'anima: Sospira.
Vita Nuova, XXVI
Ecco
la “traduzione”
di G. termine
Contini:
•Gentile:
ha valore di nobile,
tecnico
Le parolecortese
usate non
hanno
più
della
manobiltà
che
nello
Tale èlirica
l’evidenza della
e delstilnovo
decoro dinon è
riscontro
con
il significato
attuale.
nel
senso
nobiltà
di nel
schiatta
ma nobiltà
colei
che èdimia
signora,
suo salutare
che ogni
interiore.
lingua trema tanto da ammutolirne, e gli occhi
•Piacente:
dal provenzale plazen che
non
osanodal
guardarla.
•Onesta:
latino
è quasi sinonimo
di gentile,
non significa la semplice
gradevolezza
masoggettiva
riferito più al ildecoro
esterno
Essa procede, per
mentrecontemplante…
sente le parole di ma
lode,
•Pare:
non
“sembra”,
“si
nella
allude
a un
attributoma
oggettivo
in
esternamente
atteggiata
alla
suamanifesta
interna
benevolenza,
e si fa evidente
la suadinatura di
sua
evidenza”
quanto
si manifesta,
“fornita
essere
venuto di cielo in terra per rappresentare in
bellezza”.
•Donna:
dal lat. Domina, padrona, signora del
concreto la potenza divina.
cuore
•Spirito: termine tecnico per “attività
vitale”rappresentazione
Questa
per linguaggio
chi la contempla,
•Benignamente:
termineèdel
cortese
così
caricadidista
bellezza
che per
ilpiù
canale
degli
nel
senso
benevolenza
e che
sinel
contrappone
a
•Labbia:
per volto,
ma
senso
occhi
entrache
in cuore
una dolcezza
crudeltà
morale
materiale
e quindiconoscibile
solo per diretta esperienza.
traducibile
con fisionomia
•Cosa:
oggi indica
qualcosa di inferiore alla
persona,
quifisionomia
più
un eessere,
ilindica
sospiro
è ampiamente
per Dante
E •Sospira:
dalla sua
muove,
oggettivata
fatta
visibile,
unadel
soave
amorosa
una
creatura,
che
èispirazione
a sua volta
causa che
di non
l’effetto
pensiero.
fa se non suggerire
all’animaL’effetto
si sospirare
sensazioni
e impressioni.
provocato da
questa “causa” è il miracol.
Tanto gentile e tanto onesta pare
la forma
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
4 e li occhi no l'ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
8 da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
11 che 'ntender no la può chi no la prova:
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d'amore,
14
che va dicendo a l'anima: Sospira
Vita Nuova, XXVI
Il metro e il ritmo
sonetto
con
schema
le di
Il ritmo
lento
èIldato
dal ABBA
numeroper
elevato
lessico
quartine,
CDE
EDC per
le terzine.
accenti
ritmici
di ciascun
verso,
(segna gli
Le figure
retoriche
accenti). Viene
accentuato
dalla ripetizione
La
sintassi
I
sostantivi
impiegati
non
evocano
una
dei termini (par) e dalla stessa struttura
realtà concreta,
e quando
sembrano
sintattica
delle benignamente
quartine
e terzine
(una
Metafora:
d’umiltà
concreti (occhi, prima
lingua,quartina
cielo, terra)
consecutiva
unsuoi
Essa viene nella
contrapposta
al coroedei
vestuta
assumono
un
valore
metaforico
o
paragone
nellaanche
seconda,
una consecutiva
ammiratori;
le scelte
grammaticali
Sineddoche:
ogne
lingua
perpoi
“ciascun
spirituale.I
moltissimi
verbi,
non
nella
prima terzina
e un
paragone
nella
sottolineano
questa
contrapposizione:
uomo”e(la
parte
perlail sensazione
tutto)
indicano
azioni
non
danno
seconda).
Beatrice compare sempre nelle
del movimento, o hanno valore di
proposizioni
principali,
gli “altri” nelle
Tutto ciò (venuta
contribuisce
ad accentuare
metafora
dal cielo
in terra, dalla
subordinate
e
spesso
in
frasi
negative.
l’atteggiamento
di estatica
contemplazione
sua labbia si mova)
o indicano
arresto
del poeta (…deven tremando muta, …no
dell’azione
l’ardiscon di guardare.)
Oltre la spera che più larga gira
Il contenuto
Ne la prima dico ove va lo mio pensero,
nominandolo per lo nome d'alcuno suo effetto.
intelligenza nova, che l'Amore
Ne la seconda dico perché va là suso, cioè chi
Dante
stesso a spiegare il
piangendo mette in lui, pur su lo tira. loSarà
fa così
andare.
Con questo
si passa che
ad un
contenuto
di sonetto
questo sonetto,
è livello
Quand'elli è giunto là dove disira, Ne
terza
dico
che
cioèiouna
dila
intensa
astrazione.
L’esperienza
si
Nel’ultimo
lapiù
quinta
dicoquello
che,
che
non
inserito
nellaavvegna
Vitavide,
Nova
donna
onorata
làlàsuso;
chiamolo
vede una donna, che riceve onore,
colloca
altrove,
in
“altro”,
non
possa
intendere
oveunloeluogo
pensero
miallora
trae,
‘spirito
peregrino’,
che spiritualmente
va
è un
non acciò
unqualitade,
sogno,
non
una
cioè
a laricordo,
sua mirabile
almeno
e luce sì, che per lo suo splendore
Lo
sonetto
lo un
quale
io feci
allora,
là
suso,
e sìnon
come
peregrino
lo èquale
è fuori de
visione,
pensiero.
intendo
questo,
cioè
che
tutto
lo
cotale
lo peregrino spirito la mira.
comincia:
la
spera;però
lo quale
in lo
la
sua patria,
vi stae.
pensare
de laOltre
mia
donna,
ch'io ha
sento
L’esperienza
descritta
è un raptus,
sé nome
cinquespesso
parti. nel mio pensero: e nel fine
Vedela tal, che quando 'l mi ridice, suo
un’ascesi,
viaggio
Ne la quartaun
dico
come in
ellicielo.
la vede tale, cioè
di
questa
quinta parte
dico ‘donne
mie
io no lo intendo, sì parla sottile
in E’
taleunqualitade,
che io
lo posso
mistero sacro
chenon
Dante
non sa
care’,
a dare ad intendere che sono donne
intendere,
al cor dolente, che lo fa parlare.
ridire. cioè a dire che lo mio pensero sale
coloro
a cui io parlo.
ne la qualitade
di costei in grado che lo mio
So io che parla di quella gentile,
intelletto no lo puote comprendere; con ciò sia
però che spesso ricorda Beatrice,
cosa che lo nostro intelletto s'abbia a quelle
sì ch'io lo 'ntendo ben, donne mie care. benedette anime sì come l'occhio debole a lo
Vita Nuova, XLI sole: e ciò dice lo Filosofo nel secondo de la
Metafisica.
passa 'l sospiro ch'esce del mio core:
Il contenuto
Vita Nova, cap. 42
Appresso questo sonetto apparve a me una mirabile visione,
ne la quale io vidi cose che mi fecero proporre di non dire
più di questa benedetta infino a tanto che io potesse più
degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io
studio quanto posso, sì com'ella sae veracemente. Sì che, se
piacere sarà di colui a cui tutte le cose vivono, che la mia
vita duri per alquanti anni, io spero di dicer di lei quello
che mai non fue detto d'alcuna. E poi piaccia a colui che è
sire de la cortesia, che la mia anima se ne possa gire a
vedere la gloria de la sua donna, cioè di quella benedetta
Beatrice, la quale gloriosamente mira ne la faccia di colui
qui est per omnia secula benedictus.
Leggere
Dante Alighieri
FINE
La Vita Nova
La trama
D. racconta di come a 9 anni vide B. e ne ebbe un’impressione incancellabile. 9 anni più tardi
la rivide, ricevendo da lei un saluto. Si rivela allora pienamente l’amore che D. già nutre fin
dal primo incontro. Il poeta allora si rifugia nella sua camera a pensare alla donna amata e ha
una visione: Amore gli si presenta con B. addormentata in braccio, dona in pasto alla donna il
cuore del poeta e piangendo, sale con lei verso il cielo.
Dante racconta la visione in un sonetto che rivolge ai poeti perché interpretino il presagio, tra
gli altri risponde G. Cavalcanti che diverrà suo amico.
Secondo gli schemi dell’amor cortese, D. si sforza di nascondere il suo amore per B. Finge di
amare successivamente due donne, dette per questo donne dello schermo, perché servono a
nascondere il reale oggetto dei sentimenti del poeta. Ma la gente sparla e Beatrice offesa gli
nega sdegnosamente il saluto.
Abbandonati i finti amori il poeta canta solo la sua bellezza e virtù ma B. non è disposta a
perdonarlo, addirittura giunge a sorridere durante una festa nuziale del turbamento di D. di
fronte a lei.
1/2
La Vita Nova
La trama
Dante si risolleva dalla sua sofferenza scoprendo, in un colloquio con alcune gentili donne,
che la vera felicità consiste nella lode della propria donna, cioè nell’esaltazione disinteressata
della perfezione di B., creatura angelica. Donne ch’avete intelletto d’amore, Tanto gentile …
La morte di B. di cui D. aveva avuto un presagio in una dolorosa visione descritta nella
canzone Donna pietosa e di novella etate sopraggiungerà ad interrompere questo esercizio
poetico. Dante scrive molte poesie in compianto di lei, ripensa al suo amore come immagine
di ogni bene e Perfezione. Mentre vaga sconsolato per la città, è attratto dallo sguardo di una
donna bella e gentile, che sembra capire il suo dolore e mostrargli pietà . la visita della donna
gentile lo consola al punto da suscitare in lui un nuovo sentimento amoroso. Ma l’apparire di
B. in una visione spegne il malvagio desiderio e Dante torna a contemplare la sua immagine
innalzata nell’empireo dei beati, cioè in Paradiso, proponendosi di non parlare più di lei fino
a che non sarà capace di dire quello che mai non fue detto d’alcuna.
2/2
La Vita Nova
Autobiografia simbolica
Ma che cos’è questo libro? Un’autobiografia o la trascrizione simbolica di idee e
sentimenti? È difficile da capire: come narrazione potrebbe essere un romanzo
psicologico, ma i luoghi e le persone non hanno nessuna fisionomia concreta.
Eventi reali e visioni si mescolano senza essere in contrasto alcuno.
Segno del distacco dallo stilnovismo. Dove la vicenda amorosa si trasforma in
una complessa vicenda mistica e simbolica. Dante risolve il contrasto tra amore e
religione a favore di questa. Dalla donna proviene all’uomo la “salute”, la
salvezza dell’anima. La donna innalza l’anima dell’uomo fino alla contemplazione
di Dio, la porta in una dimensione trascendente. (cfr. Itinerarium mentis in Deum
di S. Bonaventura.) Nella Divina Commedia la trasfigurazione teologale
dell’amore, per cui la donna diviene allegoria della Teologia, si accompagna alla
condanna dell’amor cortese e stilnovistico in quanto sentimento peccaminoso e
pieno di insidie.
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