Costituzione Conciliare sulla sacra liturgia
SACROSANCTUM CONCILIUM
LA COSTITUZIONE SI APRE CON UN PROEMIO
E SI COMPONE DI 7 CAPITOLI:
Capitolo I - Principi generali per la riforma e la
promozione della sacra liturgia
 Capitolo II - Il mistero eucaristico
 Capitolo III - Gli altri sacramenti e sacramentali
 Capitolo IV – L’ufficio divino
 Capitolo V – L’anno liturgico
 Capitolo VI - La musica sacra
 Capitolo VII - L'arte sacra e la sacra suppellettile
 Appendice sulla riforma del calendario

LA LITURGIA NEL MISTERO DELLA CHIESA
Attraverso la liturgia "si attua l'opera della nostra
redenzione, contribuisce in sommo grado a che i
fedeli esprimano nella vita e manifestino agli altri
il mistero di Cristo e la genuina natura della vera
Chiesa:
 a) umana e divina
 b) visibile ma dotata di realtà invisibili
 c) fervente nell'azione e dedita alla
contemplazione
 d) presente nel mondo ma pellegrina


La liturgia ogni giorno edifica quelli che sono
nella Chiesa per farne un tempio santo nel
Signore e fortifica le loro energie perché
possano predicare il Cristo.

A coloro che sono fuori, essa mostra la Chiesa
come vessillo innalzato di fronte alle nazioni,
sotto il quale i figli di Dio dispersi possano
raccogliersi, finché ci sia un solo ovile e un solo
pastore.

Prima che gli uomini possano accostarsi alla
liturgia, bisogna che siano chiamati alla fede e
alla conversione: " Come potrebbero invocare
colui nel quale non hanno creduto? E come
potrebbero credere in colui che non hanno
udito? E come lo potrebbero udire senza chi
predichi? E come predicherebbero senza
essere stati mandati? " (Rm 10, 14-15).

Il compito primario è l'annuncio del Vangelo
che a sua volta è preparazione alla mensa per
il sacrificio eucaristico.
LA RIFORMA DELLA SACRA LITURGIA:
PUNTI FONDAMENTALI

Regolare la sacra
liturgia compete
all'autorità della Chiesa:
Sede Apostolica e
Vescovo - Conferenze
Episcopali . Nessuno,
anche se sacerdote,
può di sua iniziativa
aggiungere, togliere o
mutare nulla in materia
liturgica.

Le azioni liturgiche
non sono azioni
private, ma
celebrazioni della
Chiesa, che è
sacramento dell'unità,
popolo santo
radunato e ordinato
sotto la guida dei
Vescovi.

Anche se la sacra liturgia è principalmente culto
della maestà divina, presenta tuttavia un grande
valore pedagogico per il popolo credente.

Nella liturgia Dio parla al suo popolo e Cristo
annunzia ancora il suo Vangelo.

I segni visibili di cui la sacra liturgia si serve per
significare le realtà invisibili sono stati scelti da
Cristo o dalla Chiesa. E' necessario inculcare in
tutti i modi una catechesi più direttamente
liturgica.
IL MISTERO EUCARISTICO




Gesù Cristo istituì il
sacrificio del suo corpo e
del suo sangue per
perpetuare nei secoli fino
al suo ritorno il sacrificio
della Croce, e per affidare
così alla sua sposa, la
Chiesa, il memoriale della
sua morte e resurrezione:
- sacramento di amore
- segno di unità
- vincolo di carità.




La Chiesa si preoccupa
che i fedeli:
- partecipino all'azione
sacra consapevolmente,
piamente, attivamente
- imparino ad offrire se
stessi
- per la mediazione di
Cristo siano perfezionati
nell'unità con Dio e tra
loro.
GLI ALTRI SACRAMENTI E I SACRAMENTALI


I sacramenti sono ordinati
alla santificazione degli
uomini, alla edificazione
del corpo di Cristo e a
rendere culto a Dio; in
quanto segni hanno poi
un fine pedagogico.
Sono chiamati
"sacramenti della fede" in
quanto suppongono la
fede e la esprimono.
Dispongono i fedeli ad
esercitare la carità; sono
istituiti da Gesù Cristo.

I sacramentali sono
segni sacri che, ad
imitazione dei
sacramenti, dispongono
gli uomini a ricevere
l'effetto principale dei
sacramenti e
santificano le varie
circostanze della vita
(benedizioni); sono
istituiti dalla Chiesa.
L'UFFICIO DIVINO

Cristo Gesù, il sommo
sacerdote della nuova ed
eterna alleanza,
prendendo la natura
umana, ha introdotto in
questo esilio terrestre
quell'inno che viene
eternamente cantato nelle
dimore celesti. Egli unisce
a sé tutta l'umanità e
l'associa nell'elevare
questo divino canto di
lode.


Nella recita dell'ufficio
divino è fondamentale
l'esortazione di S.
Paolo:
 " pregate senza
interruzione”
Istituendo i diaconi, gli
apostoli dissero: " noi
invece continueremo a
dedicarci assiduamente
alla preghiera e al
ministero della Parola.

In quanto preghiera
pubblica della Chiesa,
l'ufficio divino ha lo
scopo di santificare il
giorno, è fonte della
pietà e nutrimento della
preghiera personale: nel
recitarlo l'anima
corrisponda alla voce.
Anche i laici recitino
l'ufficio divino.
L'ANNO LITURGICO


La Chiesa celebra l'opera
salvifica di Cristo
mediante una
commemorazione sacra,
in giorni determinati nel
corso dell'anno.
La domenica fa memoria
della resurrezione del
Signore, celebrata in
modo solenne a Pasqua.
E' la festa primordiale,
giorno di gioia e di riposo
dal lavoro.

Nella celebrazione dei
Misteri di Cristo, è
venerata Maria,
Madre di Dio, il frutto
più eccelso della
redenzione.

Nel fare memoria dei
martiri e degli altri
santi, la Chiesa
proclama il Mistero
Pasquale realizzato in
essi e propone ai
fedeli i loro esempi.


La Quaresima ha un
duplice carattere:
ricordo o preparazione
al battesimo e cammino
di penitenza ( digiuno
pasquale).
In relazione alle
conseguenze sociali del
peccato, la penitenza
quaresimale non è solo
interna e individuale,
ma anche esterna e
sociale.
LA MUSICA SACRA



Il canto sacro dà solennità
ai riti e favorisce
l'unanimità nella
preghiera.
Vi sia preminenza, come
strumento, dell'organo: dà
splendore alle cerimonie
ed è in grado di elevare gli
animi a Dio e alle cose
celesti.
Per i testi destinati al
canto sacro, siano
preferiti quelli tratti dalla
Sacra Scrittura.
ARTE SACRA

L’arte sacra ha, per
sua natura, una
relazione con l'infinita
bellezza divina;
significa e simbolizza
le realtà
soprannaturali.
FONDAMENTI DELL’ANIMAZIONE
LITURGICA NELLA SC
La costituzione parla con insistenza della
partecipazione dei fedeli alle celebrazioni e la
considera come parte integrante e costitutiva
dell’azione liturgica stessa.
 L’animazione liturgica si radica nel senso
etimologico della parola leitourghia:

Leit = popolo
 Ergon: azione

La liturgia non è un’idea, né una semplice
scienza o una norma!! Essa realizza un
dinamismo vitale. Manifesta la pedagogia
usata da Dio nella storia della Salvezza e
ammette gli uomini alla comunione con Lui.
 La celebrazione non è una successione di
parole e gesti ma si svilippa, culmina e infine si
conclude.

 Perchè
ci si
riunisce in
assemblea?
Perché Dio convoca
i credenti a riunirsi
attorno a suo Figlio
risorto.


Come si sviluppa
l’azione nel dialogo
salvifico?
Si sviluppa attorno alla
Parola di Dio. Una Parola
con una sua dinamica,
una sua pedagogia, una
sua storia.Una Parola
che diviene Persona, che
ha una struttutra
dialogica: Dio parla e
l’uomo ascolta; Dio
interpella e l’uomo
decide; Dio chiama e
l’uomo risponde.


Quando culmina
l’azione liturgica?
Nel segno sacramentale.
È il momento culminante
della Presenza e della
attualizzazione
dell’azione salvifica di
Cristo nel tempo della
Chiesa.


E la conclusione?
Sono generalmente riti
semplici e brevi. I
cristiani, convocati da
Dio Padre, illuminati
dalla Parola, trasformati
nell’azione
sacramentale, tornano
alla vita quotidiana nel
servizio agli altri uomini.
Celebrazione e vita sono
profondamente unite,
complementari.
LA PARTECIPAZIONE ATTIVA
ALLA LITURGIA EUCARISTICA

Secondo il C.V.II la
partecipazione deve
essere da « attori » e
non più da spettatori
muti.

La partecipazione deve
essere piena (sc 19):

- interna: mente, cuore,
cooperazione con la
grazia divina
- esterna: parole, gesti,
atteggiamenti del corpo


La partecipazione deve
essere consapevole (sc
11):

La partecipazione deve
essere comunitaria
(sc27):

- formazione (sc 19)
- riforma - adattamento

- diversità degli stati
(clericale/laicale)
- diversità degli uffici



La partecipazione deve
essere fruttosa e
dignitosa (sc 28)

- comunione con Dio
- comunione con i
fratelli
- vita coerente


SUGGERIMENTI PRATICI
L’animazione delle celebrazioni liturgiche non
può essere esclusiva competenza del
celebrante sebbene ne sia il massimo
responsabile. Ma non può neanche essere di
una sola persona per quanto capace e
preparata.
 È pertanto opera di un gruppo che presta
generosamente servizio a favore della
comunità preparando, animando e studiando
le celebrazioni in perfetta armonia con il
celebrante.

IL GRUPPO D’ANIMAZIONE LITURGICA
 Deve
essere un gruppo costituito da
elementi eterogenei. Deve accrescere la
capacità di lavorare insieme e di dialogare
con gioia e generosità, con fede e con
preghiera nello studio e nella formazione.
 Deve essere un gruppo che studia,
dialoga, prega, anima. Come?
I VARI COMPITI

A servizio
dell’assemblea:

A servizio della Parola di
Dio:

coloro che provvedono
all’accoglienza e
all’ordine.

Il lettore
Il salmista
Colui che formula le
preghiere dei fedeli



A servizio dell’altare e
del ministro ordinato:

A servizio del canto
liturgico e della musica:

Il maestro delle
ceremonie
I ministranti

Il direttore del coro
Il direttore del canto
dell’assemblea
L’organista e gli altri
musicisti



Deve comunque risultare un’équipe aperta.
Non si deve mai fare circolo chiuso, né ci si
deve mai considerare in assoluto i padroni
delle decisioni e dell’andamento della liturgia
nella comunità.
 È bene che scomparisca lo « spontaneismo »
nelle azioni liturgiche a beneficio di una
adeguata preparazione.

 Nella
celebrazione, le parole, i simboli e i
riti, i gesti e i movimenti hanno un loro
senso e come tali devono apparire. Chi
esercita un ministero o una funzione di
animazione ha la missione di aiutare a
scoprire e apprezzare la loro verità, il loro
significato e senso.
PER LA RIFLESSIONE PERSONALE
- Durante la celebrazione eucaristica, la mia
mente è unita alle parole che pronuncio o che
ascolto? Ai gesti che compio e agli
atteggiamenti del corpo che assumo?
 - Il mio cuore è coinvolto nella celebrazione?
Che sentimenti provo quando partecipo
all’eucarestia: gioia, entuasismo, stupore…
oppure noia, fredezza, stanchezza …?

- Nella celebrazione eucaristica mi unisco
strettamente a Cristo, assumendo i suoi stessi
sentimenti di lode, adorazione, offerta totale di
sé al Padre fino al sacrificio della croce?
 - Sento il bisogno del silenzio sia nell’azione
liturgica che nella vita quotidiana? Ne ho
compreso il valore?
 - Faccio attenzione ai riti e alle preghiere
durante la messa? Conosco il loro significato?
 Cosa posso fare per rendere più
« consapevole » la mia partecipazione
all’eucarestia?

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