LA SCUOLA POETICA SICILIANA Alla corte di Federico II di Svevia Con il nome di scuola poetica siciliana si indicano i poeti che vissero e composero le loro opere alla corte di Federico II di Svevia, re di Sicilia, nella prima metà del XIII secolo La poesia siciliana è fondamentalmente poesia d’amore I poeti, però, non cantano l’amore come sentimento individuale, bensì parlano dell’ amore in generale, della sua natura e del suo modo di manifestarsi Il legame d’amore tra il poeta e la sua donna viene considerato come un rapporto di tipo feudale tra il vassallo e il suo signore. L’innamorato ha un atteggiamento di assoluta dedizione e di umile adorazione nei confronti della donna amata, ma ella appare sempre lontana, irraggiungibile, gelida e insensibile Raffinatezza formale La poesia della “scuola poetica siciliana”, pur nella ripetitività e scarsa originalità dei temi trattati, colpisce per la straordinaria raffinatezza formale, per la scelta e la cura delle immagini e delle parole. Il grande merito di questi poeti e però quello di avere conferito al volgare italiano dignità letteraria e di aver dato vita al primo movimento di cultura a carattere nazionale, dal momento che per la prima volta scrittori di ogni parte d’Italia composero opere poetiche in volgare con la coscienza di creare opere d’arte. I POETI I principali poeti della scuola siciliana furono: • Jacopo da Lentini • Pier della Vigna • Guido delle Colonne • Rinaldo d’ Aquino Nel sonetto che stai per leggere il poeta dà una sua personale interpretazione dell’amore. L’amore, sostiene, è un desiderio che nasce dal cuore, ma in realtà sono gli occhi la causa dell’amore, perché sono essi che vedono la persona amata. Certo, può capitare che qualcuno s’innamori senza aver visto la donna che è oggetto del suo amore, ma l’amore vero, quello che ha la violenza della passione, nasce solo dalla vista della persona amata. Amor è un desio che ven da core Per abbondanza di gran piacimento; e li occhi in prima generan l'amore e lo core li dà nutricamento. Ben è alcuna fiata om amatore Senza vedere so 'namoramento, ma quell'amor che stringe con furore da la vista de li occhi ha nascimento: che li occhi rappresentan a lo core d'onni cosa che veden bono e rio, com'è formata naturalmente; e lo cor, che di zo è concepitore, imagina, e li piace quel desio: e questo amore regna fra la gente Jacopo da Lentini Nasce a Lentini, in Sicilia, intorno al 1210. Fu notaio alla corte di Federico II di Svevia e fu il più significativo rappresentante della “scuola poetica siciliana”. Morì con ogni probabilità intorno al 1260. A Jacopo da Lentini si attribuisce l’invenzione del sonetto Sonetto Termine che deriva dal provenzale sonet = Suono, melodia Il sonetto è un componimento poetico costituito da 14 versi endecasillabi (11 sillabe), distinti in due quartine (strofe di quattro versi) e due terzine (strofe di tre versi)