Enya Franceschini
3^C RIM
Indice
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Premessa;
Gli anni ’20;
L’industria automobilistica;
Boom dell’industria delle costruzioni;
Crescente costruzione di case;
Rivoluzione dei consumi e nuovi stili di vita;
I crediti ipotecari;
Diventare ricchi all’istante;
Ottimismo ingiustificato;
Primi segnali di degrado;
Profitti in crollo;
La recessione.
Premessa
Al termine della prima guerra mondiale gli USA
erano diventati la prima potenza economica
mondiale, raggiungendo livelli di ricchezza
esorbitanti.
Gli anni’20
Gli anni ‘20 furono i più importanti per la storia
americana in quanto si verificò una notevole
crescita economica anche grazie alle nuove
tecnologie industriali.
L’industria automobilistica
Il principale sviluppo si verificò nell’industria
automobilistica. Questo sviluppo generato
anche dall’introduzione di nuove modalità
organizzative e produttive (fordismo e
taylorismo) comportò l’abbassamento dei prezzi
delle automobili. Nel 1926 ogni famiglia
americana ne possedeva una.
Boom dell’industria delle
costruzioni
La diffusa proprietà di automobili portò ad un
boom dell’industria delle costruzioni ovvero, la
crescente costruzione di strade che collegavano
la campagna alla città.
Crescente costruzione di
case
Si cominciarono a costruire sempre più case in
campagna e la gente abbandonò gli
appartamenti del centro per trasferirsi in case
più spaziose nella campagna.
Rivoluzione dei consumi e
nuovo stile di vita
Le case dovevano essere attrezzate di nuovi beni
di consumo durevoli e la crescente domanda di
essi incrementò i consumi di elettrodomestici.
Nel 1928 la popolazione americana godeva
dunque di uno stile di vita agiato.
I crediti ipotecari
Ovviamente le famiglie americane non
disponevano dei capitali per finanziare tutti
questi acquisti. Le banche, in una situazione di
tale euforia ed ottimismo concedevano molto
facilmente i crediti ipotecari (una sorta di
mutuo). Le famiglie americane acquistavano
quindi tutti i beni a credito.
Diventare ricchi all’istante
Centinaia di società, per finanziare la loro
espansione, avevano cominciato ad emettere
azioni a prezzi esorbitanti e i capitalisti si
indebitavano per acquistarli, sicuri che il loro
valore sarebbe aumentato.
Ottimismo ingiustificato
A questo punto i capitalisti si erano indebitati
con gli agenti di borsa che a loro volta si erano
indebitati con le banche. Vi era una grande
euforia , e tutti erano convinti che il processo di
espansione sarebbe stato illimitato.
Primi segnali di degrado
Il magnate dell’industria automobilistica Ford forte
dei suoi successi effettuò grandi investimenti per
lanciare un nuovo modello di automobili. Nel 1928
riversò sul mercato 800.000 nuove automobili del
modello A, proprio nel momento in cui il mercato
automobilistico stava rallentando in quanto quasi
tutte le famiglie possedevano un’automobile. Le
vendite non funzionarono e migliaia di automobili
rimasero invendute.
Profitti in crollo
Essendosi indebitato molto per costruire il
modello A che però non riusciva a vendere, Ford
non riusciva a recuperare attraverso le vendite i
costi sostenuti. Quando i piazzali della fabbrica si
riempirono di automobili invendute, fu chiaro
che i profitti fossero in crollo totale.
La recessione
Il crollo delle vendite portò ad un taglio della
produzione con conseguente licenziamento di
milioni di operai. Tutto questo causò una
recessione che gli economisti attribuiscono ad
un eccesso di investimenti che dal settore
automobilistico passò poi a tutti gli altri settori
economici  elettrodomestici, settore
immobiliare, banche, agricoltura ...
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