La Cultura della Salute
secondo l’OMS
Riva del Garda, 9 Dicembre 2014
.....Le nostre risposte sono condizionate dalla nostra cultura,
dall'educazione che abbiamo ricevuto, dalle nostre
convinzioni personali, dall'attività lavorativa che svolgiamo
e dal contesto sociale in cui viviamo. E' ovvio quindi che
possiamo trovare diverse definizioni di salute, ma
probabilmente la maggior parte di noi direbbe che la
salute è uno stato di assenza di malattia e che, quindi,
essere sano (cioè essere "in salute") vuol dire non avere
malattie. Questo in parte è vero, perché di certo chi soffre
per una malattia non è in salute! Ma possiamo dire che
una persona che non ha una casa o un lavoro, o che è
seriamente preoccupata per il proprio futuro, o che
affronta una situazione familiare stressante viva
veramente in salute solo perché non è malata?
Certamente no! Il concetto di salute, infatti, è molto più
ampio e abbraccia diversi aspetti della nostra vita.
...alla fine del XIX secolo lo sviluppo delle
scienze mediche
consentì di
riconoscere mediante tecniche e
strumenti nuovi l’esistenza di malattie
fase pre – sintomatica cioè prima che la
persona colpita se ne rendesse conto
continuando a ritenersi sana ….
.. nel XX secolo cominciano a svilupparsi le
conoscenze nel campo delle malattie
mentali, delle scienze sociali, delle
scienze
politiche,
delle
scienze
economiche con le loro implicazioni nei
riguardi della salute pubblica …
… fu alla fine del periodo storico che va dal
1915 alla fine del 1945 definito dagli storici
come “età della catastrofe” che nel
mondo esplose un intenso desiderio di
pace, di libertà, di sviluppo sereno
e
tranquillo tra le nazioni e tra i popoli che si
concretizzò con la nascita dell’ONU
(Organizzazioni
delle
Nazioni
Unite)
supergoverno mondiale rivolto alla pace
attraverso la Dichiarazione Universale dei
Diritti Umani
Art. 1 dello statuto dell’OMS:
“la salute è uno stato di completo benessere
fisico, psichico e sociale e non semplice
assenza di malattia“
La salute viene considerata un diritto e
come tale si pone alla base di tutti gli
altri diritti fondamentali che spettano alle
persone senza distinzione di razze,
religione, credo politico, condizione
economica o sociale.
Questo principio assegna agli Stati
compiti che vanno ben al di là della
semplice gestione di un sistema sanitario.
Essi dovrebbero farsi carico di
individuare e cercare, tramite opportune
alleanze, di modificare quei fattori che
influiscono negativamente sulla salute
collettiva, promuovendo al contempo
quelli favorevoli
La salute è un diritto umano fondamentale
e Per arrivare a uno stato di completo
benessere una persona (o un gruppo) deve
essere capace di identificare e realizzare le
proprie aspirazioni, di soddisfare i propri
bisogni e di modificare positivamente
l'ambiente circostante o di farvi fronte;
deve intraprendere, cioè, un processo di
promozione della salute che la metta in
grado di aumentare il controllo sulla propria
salute e di migliorarla. rappresenta una
risorsa per la vita quotidiana che va difesa
e sostenuta.
L’affermazione positiva della salute come
benessere fisico, mentale e sociale della
persona rispetto al vecchio concetto
negativo di salute come assenza di
malattia, provocò una sorta di terremoto
nel campo della medicina che da sempre
era impegnata nello studio e nella lotta
delle malattie per prevenirle, curarle e
prolungare la vita dei malati era
impreparata alla nuova prospettiva di
TUTLARE E PROMUOVERE la salute.
Nel 1946 veniva adottata la nuova
Costituzione repubblicana che, nell’art. 32,
affermava:
“la Repubblica tutela la salute come
fondamentale
diritto dell’individuo
e
interesse della collettività e garantisce cure
gratuite agli indigenti. Nessuno può essere
obbligato a un determinato trattamento
sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può violare i limiti imposti dal
rispetto della persona umana”
Un’ulteriore tappa nel concetto di salute
quale fondamentale diritto umano fu fissata
dalla Carta di Ottawa (1986) prodotta alla
fine della 1° Conferenza Internazionale sulla
promozione della salute dove si auspica
ahe i cittadini assumano un ruolo attivo
nella promozione della propria salute
evitando di delegarne la tutela al sistema
sanitario
in
modo
passivo.
Strategie:
-costruire una politica pubblica per la salute
-creare ambienti di sostegno
-rafforzare l’azione della comunita’ per la
salute
-sviluppare le capacità delle persone
-ri-orientare i servizi
..l’educazione alla salute diventa uno
strumento di primaria importanza..
“La promozione della salute è un processo
sociale e politico che consente alle
persone di esercitare un maggiore
controllo sulla propria salute e di
migliorarla” con l’obiettivo ultimo di
miglioramento della qualità della vita di
tutta la comunità/popolazione
L’educazione alla salute è un intervento
sociale che tende a facilitare il
cambiamento consapevole e durevole
dei comportamenti identificati come di
rischio per la salute e tende anche a
facilitare le scelte positive ovvero
l’adozione di comportamenti sani. Tale
intervento non è rivolto solo al singolo
ma all’intera comunità
… La popolazione deve essere informata
nel processo di cambiamento in modo
onesto e corretto il che non è facile
nell’epoca del consumismo sfrenato …
Implica:
1. La creazione di ambienti che
consentano di offrire un adeguato
supporto alle persone per il
perseguimento della salute negli
ambienti di vita e di lavoro, attraverso
condizioni di maggiore sicurezza e
gratificazione
2. Il rafforzamento dell’azione delle
Comunità che devono essere
adeguatamente sostenute per poter
operare autonome scelte nei confronti
dei problemi di salute per i propri
cittadini
3. Il ri- orientamento dei servizi sanitari nella
logica di renderli più adeguati ad
interagire con altri settori in modo tale
da svolgere un’azione comune per la
salute della comunità di riferimento
Negli
ultimi
anni
l’attenzione
è
maggiormente rivolta al raggiungimento
di due obiettivi strategici: promozione e
prevenzione della salute, in modo tale
da ridurre la spesa sanitaria nazionale,
grazie ad una diminuzione degli accessi
ospedalieri, ad un minor ricorso alle
prestazioni sanitarie di cura e al
consumo di farmaci.
Gli Obiettivi primari sono la promozione
e la protezione della salute
-La promozione della salute viene
perseguita individuando e potenziando i
fattori di benessere
-La protezione della salute viene ottenuta
individuando e rimuovendo le cause e i
fattori di malattia
L’Igiene utilizza conoscenze e tecniche
non solo delle scienze mediche ma
anche di ogni altro ramo delle scienze
(indagine epidemiologica, metodi
chimici per rilevare fattori di rischio
ambientali, metodi matematici, statistici
e demografici per il rilevamento,
elaborazione e l’interpretazione dei dati)
Quando l’igiene utilizza metodi medici per
la promozione e protezione della salute
si parla di Medicina Preventiva
Sono interventi di medicina preventiva
La Prevenzione PRIMARIA:
- la
prevenzione
delle
infezioni
con
l’immunoprofilassi e con la chemioprofilassi
- La prevenzione primaria delle malattie non
infettive mediante il rilevamento e la
rimozione dei fattori di rischio individuali (es.
ipertensione,
ipercolesterolemia,
sovrappeso, ecc.) e l’educazione sanitaria
(ad es. nelle scuole)
-
la prevenzione secondaria
delle
malattie infettive e non infettive è un
atto clinico -diagnostico per la diagnosi
precoce mediante interveti di screening
sulla popolazione e la terapia in fase pre
-clinica (es. mastectomia per ca
mammario in fase pre - clinica)
La prevenzione terziaria o riabilitazione
viene definita come prevenzione delle
complicanze di una malattia già in atto
ed irreversibile questa vale non solo per
le malattie cronico-degenerative (esiti di
ictus, SLA, ecc.) ma anche per alcune
malattie infettive che tendono alla
cronicizzazione
(AIDS,
Tubercolosi,
epatite B e C)
Lo scopo degli interventi di prevenzione
terziaria è dunque quello di allungare il
periodo di sopravvivenza e soprattutto
quello di migliorare la qualità di vita
attraverso
la
diminuzione
della
sofferenza, la creazione di condizione
per una vita simile a quella dei soggetti
sani e, là dove possibile, il reinserimento
sociale
L’aumento della vita media, l’aumento del
numero di persone anziane, l’incremento
delle malattie cronico-degenerative hanno
creato i presupposti per incentivare la
prevenzione terziaria negli ultimi anni,
malattie fino a qualche tempo fa
rapidamente letali come il diabete, alcuni
tumori maligni, gravi forme di cardiopatie
sono oggi curabili con sussidi terapeutici e
riabilitativi
A fronte di questo importante bisogno
socio-sanitario non è però corrisposta
sempre un’offerta adeguata di servizi es.
carenza di posti letto geriatrici nelle
Strutture Ospedaliere, carenti le strutture
di lungodegenza per persone non
autosuffcienti o autosufficienti ma con
necessità
di
speciali
attenzioni
(fisioterapia,
continua
assistenza
infermieristica)
Dare maggiore impulso allo sviluppo del
Day Hospital e del Day Surgery, allo
sviluppo dell’assistenza domiciliare , la
creazione di Strutture Residenziali per
Anziani (RSA) e costruzione dei percorsi
per garantire le dimissioni protette
ospedale-territorio
Per accertare il grado di salute di una popolazione è
necessario individuare degli indicatori, mediante i
quali è possibile valutare lo stato di benessere della
collettività presa in esame. Un modo utilizzato per
raggiungere questo obiettivo è dato dalla
somministrazione di questionari atti a determinare il
numero di “giorni di salute”. Per raggiungere tale
scopo a ciascun soggetto vengono rivolte le
seguenti quattro domande: qual è la percezione del
proprio stato di salute; qual è il numero di giorni
nell’ultimo mese in cui l’individuo non si è sentito
bene per motivi fisici; qual è il numero di giorni
nell’ultimo mese in cui l’individuo non si è sentito
bene per motivi psichici; qual è il numero di giorni
che hanno limitato le normali attività abituali

l'alimentazione: deve essere sana ed
equilibrata. Deve contenere tutte le
sostanze nutritive necessarie al nostro
organismo per svolgere le sue funzioni,
ovvero proteine, carboidrati, grassi,
vitamine, acqua, fibre , e sali minerali. In
particolare, dovrebbero essere assunte
almeno cinque porzioni tra frutta e
verdura al giorno;

L'attività fisica: deve essere svolta in modo
regolare e
non eccessivo. Il movimento
influisce positivamente su vari aspetti del nostro
organismo, apportando benefici a livello
cardiovascolare, infatti migliora la funzionalità
cardiaca, previene malattie cardiovascolari,
quali ipertensione arteriosa e ictus; a livello
muscolo-scheletrico incrementa la forza, la
flessibilità, l'equilibrio e la coordinazione; a
livello del metabolismo corporeo contribuisce
a prevenire patologie quali diabete mellito e
sindrome metabolica; a livello psicologico,
riducendo lo stress e le tensioni nervose;
l'alcol: rappresenta una sostanza tossica,
responsabile di danni a carico del
fegato, dello stomaco, del sistema
nervoso e disturbi di tipo psicologico;
 il fumo: rappresenta la prima causa di
morte evitabile, in grado di provocare in
primo luogo patologie quali cancro,
malattie cardiovascolari e respiratorie.

SERVIZI SANITARI
NELL’ALTO GARDA E LEDRO
- La legge 833 del 1978 istituisce il Servizio
Sanitario in Italia e prevede la
realizzazione dei “distretti sanitari di
base” definendoli come “strutture
tecnico-funzionali
di
base”
per
l’erogazione dei servizi di primo livello e
di pronto intervento unitario e globale”
-
Il Decreto legislativo n. 502 del 1992
individua i Distretti come “articolazioni
delle Unita Sanitarie e Locali”
-
-Il Piano Sanitario 1998-2000 definisce il
Distretto come “Centro di Servizi e
prestazioni dove la domanda di salute è
affrontata in modo unitario e globale”
-
Il Decreto Legislativo 229 del 1999 segna
una svolta per la sanità del territorio
attribuendo al Distretto quell’autonomia
indispensabile al fine del raggiungimento
degli obiettivi di salute
-
Il Distretto diventa il Centro di riferimento
della sanità del territorio e verifica dei
bisogni di salute e dove sono assicurati i
servizi di assistenza primaria (MMG, PDL,
Specialistica
Ambulatoriale,
assistenza
domiciliare, ecc..)
A livello di Distretto si attua l’integrazione
socio-sanitaria: le prestazioni sociosanitarie sono “tutte le attività atte a
soddisfare mediante percorsi assistenziali
integrati, bisogni di salute che richiedono
unitariamente prestazioni sanitarie e
azioni di protezione sociale in grado di
garantire, anche nel lungo periodo, la
continuità di cura e riabilitazione
Le prestazioni sanitarie ad elevata
integrazione sanitaria sono garantite
dalle aziende Sanitarie e comprese nei
livelli essenziali di assistenza sanitaria
(LEA) mentre le prestazioni sociali a
rilevanza sanitaria sono di competenza
dei Comuni
Sono rivolte alle aree:
-materno - infantili (Consultori)
-anziani (UVM, Centri Diurni, RSA, ADI, ecc.)
-handicap (Malattie Rare, ecc.)
-patologie psichiatriche (Centro di Salute
Mentale)
-dipendenze da droghe, alcool, farmaci, gioco
-patologie per infezione da HIV
-patologie terminali (Tumori, SLA, ecc.)
-inabilità e disabilità per patologie cronico
degenerative
Si rivolge ai cittadini iscritti al SSP con
bisogni sanitari e sociali
Cosa fa
E’ un strumento operativo per la
valutazione
multidimensionale
del
bisogno
socio-sanitario
di
tipo
complesso finalizzato all’individuazione,
nell’ambito delle risorse disponibili, degli
interventi che meglio rispondono alle
effettive esigenze della persona.
Garantisce l’accesso a:
1. Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA)
2. Assistenza domiciliare integrata (ADI)
3. Centri Diurni per anziani /Alzheimer
4. Residenze per soggetti con disabilità
5. Strutture residenziali per adulti con
problemi di dipendenza e/o disturbi del
comportamento
Um anziani
2. Uvm psichiatrica
3. Uvm dipendenze
4. Uvm età evolutiva
5. Uvm disabilità
L’equipe uvm è composta da MMG,
assistente sociale, medico del Distretto
Coordinatore di UVM, Inferm Coordinatore
di Percorso, medico specialista
1.
-Richiesta di attivazione UVM (MMG,
servizio sociale, specialista ospedaliero)
e acquisizione del consenso informato
-Inoltro della domanda al Distretto
-valutazione entro 14 gg della richiesta
completa e protocollata ed entro 7
giorni per le richieste provenienti
dall’Ospedale
-la valutazione non comporta alcun
costo/ticket a carico dell’assistito
Le cure domiciliari costituiscono un
insieme
di
attività
mediche,
infermieristiche riabilitative
e socioassistenziali integrate fra loro, per la cura
della persona nella propria casa dove
può mantenere il legame con le proprie
cose, le proprie abitudini e le persone
che le sono care
A persone NON ambulabili affette da
malattie invalidanti acute o croniche,
parzialmente
o
totalmente
non
autosufficienti e che, a causa della loro
malattia, non possono recarsi presso
l’ambulatorio del medico di fiducia
(MMG)
o
dell’infermiere
e
che
necessitano
di
cure
mediche
e
infermieristiche
Le cure a domicilio richiedono:
1. Un contesto familiare di supporto
2. Eventuale Integrazione del volontariato
e dei servizi sociali
3. Consenso della persona, disponibilità
del medico curante, addestramento
della famiglia
4. Domicilio idoneo per svolgere le attività
di cura e igiene della persona
Le persone ambulabili con necessità di
prestazioni quali:
-controlli pressori per brevi periodi di tempo
-controlli della glicemia in quanto diabetici
-terapie iniettabili prescritte dal medico
curante
possono
rivolgersi
agli
ambulatori infermieristici
-Assistenza domiciliare integrata (ADI)
finalizzata al mantenimento della
persona malata al domicilio (attivata da
MMG/proposta medico ospedaliero)
- Adi-CP: è una forma assistenziale
dedicata ai pazienti con malattia
neoplastica in fase avanzata. E’attivata
da MMG/ospedale (anche su
segnalazione).
Obiettivo dell’ADI-CP è il mantenimento
a domicilio sostenendo la migliore
qualità di vita per il paziente, mediante il
controllo del dolore e degli altri sintomi
legati alla malattia nonché il sostegno
alla famiglia.
Resta
prioritaria,
in
ogni
fase
dell’assistenza, il rispetto della volontà
del paziente e della famiglia
Responsabile clinico del paziente è il
MMG
che
condivide
l’approccio
terapeutico -assistenziale con il medico
cure palliative e l’infermiere territoriale e
delle assistenti domiciliari (SAD) e là
dove richiesto da MMG può essere
attivato il supporto dello Psicologo.
Su richiesta della famiglia può essere presente
un volontario coordinato dalla Lega Trentina
Tumori.
E’ prevista la fornitura di materiale di
medicazione, di ausili necessari per l’assistenza
e d farmaci per trattamenti urgenti
-A gennaio si partirà con le cure palliative
pediatriche
-protocollo ADI-CP per pazienti con SLA
E’una Struttura residenziale che fa parte
integrante della rete delle cure
palliative, è rivolta al ricovero di Utenti in
fase terminale per i quali non è possibile
garantire un’adeguata assistenza a
domicilio .
- Si accede tramite valutazione UVM
- Il ricovero può essere per brevi peridi al
fine di dare un “periodo di sollievo” alla
famiglia
- E’ un programma di assistenza domiciliare
programmato attivato da MMG per
pazienti cronici per lo più non
deambulabili
- Gli accessi possono essere settimanali,
quindicinali o mensili
- MMG tiene a domicilio un registro dove
annota gli accessi e descrive gli
interventi fatti per il monitoraggio della
situazione clinico -sanitaria

L’MMG è il riferimento per attivare le
varie forme di assistenza domiciliare
anche per attivare gli interventi
infermieristici programmati (ADinf.) e
accessi infermieristici occasionali
dell’infermiere a domicilio (AIO) per fare
prelievi, medicazioni, terapia iniettiva
(es. antibiotico, antidolorifico
-Sono Strutture che erogano in forma
residenziale
servizi socio-sanitari a
persone con patologie cronico degenerative non autosufficienti
--attività
mediche,
infermieristiche,
fisioterapiche,
attività
di
animazione/Terapia
occupazionale
(musicoterapia,
lettura,
pet-terapy,
narrazione) gite, uscite a mercatini, ecc.
-si accede tramite valutazione UVM / PAI
per aree
-elenco dinamico (punteggio finale
tramite schede di valutazione) e profilo
sanitario
Nel Distretto Centro Sud, ambito AltoGarda e Ledro sono presenti n.5 RSA:
-Fondazione Comunita’ di Arco: con posti
letto base e N.A.F.A. sanitario/namir (132
p.l. di cui 12 NAFA)
-Sacra Famiglia di Arco: posti letto base
solo per Utenti/donne (39)
-DRO: solo posti letto base (45)
Riva del Garda:
- posti letto base e p. l. N.A.F.A. per
persone affette da demenza e/o disturbi
del comportamento (86 p.l. di cui 15
NAFA)
-posti letto sollievo (n. 4) per periodo di
sollievo alle famiglie (es. badante)
RSA Bezzecca:
- posti letto base
- n. 2 p. l. per urgenza non procrastinabile
Si tratta di posti letto autorizzati e
accreditati ma non negoziati con
l’Azienda Sanitaria, si accede con
valutazione UVM, sono rivolti a persone
non autosufficienti es. in dimissioni
dall’ospedale e/o senza rete familiare
-
-
-
Sono n. 3: DRO, ARCO, RIVA
Sono Strutture semiresidenziali che erogano
servizi
socio-assistenziali
per
persone
parzialmente
non
autosufficienti
che
conservano ancora delle autonomie nelle ADL
Si accede su valutazione UVM attivata da
MMG/Servizio Sociale/PAI/graduatoria/profilo
Si può usufruire di bagno protetto/doccia solo
se presenti alcuni requisiti
e’ prevista una tariffa in base al reddito e un
servizio di trasporto
-Il progetto individualizzato scaturito dalla
valutazione UVM può prevedere una
frequenza giornaliera dal lunedì al venerdì
a tempo pieno dalle ore 8,30 16, 30 o a
tempo parziale (mezza giornata) oppure
una frequenza solo su alcune giornate
(minimo due accessi settimanali)
-è compreso il pranzo (non la cena)
-si svolgono attività di animazione/uscite
programmate
I Consultori sono stati istituiti con la legge
405/1975,
confluiti
nelle
ASL
per
l’espletamento delle seguenti attività:
-
informazione, educazione e assistenza
sociale, sanitaria e psicologica al
singolo, alla coppia e di gruppo per
problemi legati alla sfera sessuale e
riproduttiva, per l’armonico sviluppo
fisico e psichico dei figli e per la
realizzazione della vita familiare
Equipe: ostetrica, assistente sociale, psicologa
-applicazione della legge 194/78: sostegno psicologico ed
assistenza sanitaria alla donna nel percorso di interruzione
volontaria della gravidanza
preparazione psicologica, informazione individuale e collettiva
sui vari metodi contraccettivi, prevenzione dell’aborto
-sostegno psicologico/sociale alla famiglia in caso di
separazione/episodi di violenza domestica
-sostegno al percorso per le adozioni
-corsi per la preparazione alla nascita e corsi post partum
-colloqui per la prevenzione della depressione post-partum
-ambulatorio ostetrico dove si esegue pap-test (prenotazione CUP
con lettera d’invito)
-Il Giovedì pomeriggio ambulatorio ginecologico per monitoraggio
della gravidanza fisiologica
-lunedì mattina incontro con le neo mamme per consiglio
allattamento e pesatura bebè
I Servizi per le Tossicodipendenze (SERT)
sono stati istituiti con legge 162 del 1990
afferiscono alle ASL e sono rivolti ai
tossicodipendenti e alle loro famiglie e
garantiscono agli interessati riservatezza
e anonimato, assicurano trattamenti di
tipo psicologico,
socio-riabilitativo e
medico
farmacologico.
C’è
un
approccio multidisciplinare con presa in
carico globale
Sono preposti alla tutela della salute
mentale dei cittadini, assicurano la presa
in carico e la risposta ai bisogni delle
persone affette da disturbi mentali,
intervengono sulle disabilità al fine di
recuperare le autonomie combattendo
il fenomeno della cronicizzazione ed
emarginazione
Sono organizzati in Dipartimenti:
Centro di Salute Mentale (Arco) dove
l’equipe: psichiatra, psicoterapeuta,
Tecnico della riabilitazione psichlaitrica,
infermiere psichiatrico
-si effettua l’accoglienza del paziente
-si elabora un percorso terapeutico
-si forniscono interventi di prevenzione ,
cura, riabilitazione ambulatoriale e
territoriale
La Comunità terapeutica è una struttura
territoriale , residenziale, nella quale
vengono effettuati interventi terapeutico riabiltativi
finalizzati
a sviluppare la
conoscenza delle proprie difficoltà e delle
propone risorse , recuperare e /o acquisire
abilità nel vivere quotidiano (cura della
propria persona, gestione del denaro). La
comunità è come una casa propria dove si
convive con altri e si instaurano relazioni
umane durature
Tale servizio è situato nell’Ospedale di
Arco. L’SPDC è un reparto di degenza
dove viene effettuato il ricovero
ospedaliero volontario e/o obbligatorio
(TSO) in caso di acuzie della patologia
psichiatrica.
L’SPDC prende contato con il CSM per
la presa in carico del paziente dopo la
dimissione
Ufficio Prestazioni attività erogate:
-Iscrizione Servizio Sanitario Provinciale (nuovi nati,
trasferimenti) per rilascio tessera sanitaria
-rilascio di nuova tessera sanitaria in caso di
smarrimento
-scelta del MMG/PLS
-rilascio esenzioni per patologie cronico –
degenerative
-assistenza all’estero
L’Ufficio è aperto tutti i giorni da lunedì a venerdì
dalle ore 8,00 alle ore 13,00
Ufficio Autorizzazioni:
- rilascio autorizzazioni per presidi per
incontinenza, diabete, materiale di
medicazione, prodotti dietetici (es. Celiaci,
Nefropatici, ecc.)
- Rimborsi spese per cure sanitarie effettuate
fuori Provincia/cure termali e climatiche
(per soggetti invalidi per cause di guerra, di
servizio militari e civili e agli invalidi civili)
- Richiesta ausili per soggetti non
deambulabili erogati tramite l’Ufficio
Invalidi di Trento (protesica)
prestazioni n. 25
-concorso spese per prestazioni
fisioterapiche a domicilio in favore di
soggetti che presentano un quadro
clinico grave: stato vegetativo,
tetraplegie da lesione midollare, SLA
molto avanzata, Malattie Rare
-prescrizione MMG/ segreteria U.O. di
Medina Riabilitativa
-certificazione specialistica
Prestazione n.26
Esenzione dalla partecipazione alla spesa per il
ricovero in RSA - livello assistenziale NAMIR
-iscritti al SSP da almeno tre anni
-acquisizione della domanda e del consenso da
parte delle RSA
-trasmissione al Distretto di competenza
-valutazione UVM con Specialista Fisiatra/o
Neurologa per pazienti con SLA (DRS-ALS)
-comunicazione esito UVM a RSA e Utente
Prestazione n. 27
Contributo forfettario sulle spese di
assistenza per favorire la permanenza a
domicilio delle persone in possesso dei
requisiti di eleggibilita’ in RSA con livello
assistenziale Namir
Prestazione n. 27
- Iscritti al Servizio Provinciale da almeno tre
anni
-in possesso dei requisiti previsti per ingresso in
RSA
-persone affette da malattie rare con
compromissione
neurologica
e
che
presentano disabilità severa secondo le
categorie utilizzate per i livelli NAMIR (DRS >
o = a 18)
Prestazione n. 27
-il contributo è di euro 10,000 annui erogati in
due quote semestrali (31 luglio primo
semestre e 31 gennaio 2° semestre)
-è erogabile senza limiti di reddito
-è compatibile con le altre provvidenze
economiche, con la fruizione di altri servizi
sanitari e sociali
-è incompatibile con l’assegno di cura istituito
con Legge Provinciale del 24 luglio 2012, n.
15
Prestazione n. 27
-è compatibile con eventuali episodi di ricovero
ospedaliero e hospice
-la domanda per il contributo è da presentare al
Distretto di residenza con consenso informato
-valutazione UVM con Specialista (scale DRS e
ALS almeno presenza di due criteri clinici: insuff.
Respiratoria
grave
e
paralisi
motoria/impossibilità a comunicare in modo
verbale e scritto)
-comunicazione
esito
valutazione
UVM
all’Utente/famiglia
L’Assegno di Cura è stato istituito con la L.P.
n.15 del 24 luglio 2012 (ex. L.P. 6/98)
- e’ un contributo economico erogato dalla
Provincia a sostegno la domiciliarità delle
persone non più autosufficienti ed evitare
così l’istituzionalizzazione (RSA)
-requisiti per richiedere l’assegno di cura sono
due: soglia di reddito/riconosciuto già
invalido
con
accompagnamento
o
presentazione contestuale di domanda per
accompagnamento presso le ACLI
-per i minori di anni 18 la valutazione UVM è integrata
dal medico legale proveniente dall’U.O. di Medicina
Legale di Trento. La valutazione avviene
nell’ambulatorio n.14 del Centro servizi Sanitari di
RIVA (o a domicilio per soggetti minori non
deambulanti)
-per i soggetti di età compresa tra i 18 -65 anni e per i
soggetti con età > 65anni la Commissione UVM è
integrata dal Medico proveniente dall’U.O. di Igiene
e Medicina Preventiva che effettua la visita e
somministra le schede IADL, MMS, Barthel, CDR per
soggetti cognitivamente molto
compromessi/Demenze gravi e Alzheimer)
per i soggetti di età compresa tra i 18-65
anni, per gli ultra 65 anni non ambulabili
in situazione di gravità (allettati), pazienti
in ADI-CP fase terminale, la valutazione
UVM e quindi la visita viene fatta a
domicilio. In questo caso il medico che
effettua la visita è il medico del
Distretto/Coordinatore UVM
Dalla somministrazione delle schede
(IADL, MMS, BARTHEL E CDR) fatta dal
medico viene fuori il livello di gravità che
va da un livello di gravità 1 (= cento euro
indipendentemente dal reddito)
fino ad arrivare ad un livello di gravità 4 ,
tali livelli incrociati con il reddito (PC)
individuano
la
quota
economica
mensile fino ad un massimo di euro 1,100
(livello di gravità 4)
- l’UVM in sede di valutazione redige il Piano
Assistenziale Individualizzato (PAI) fatto da
Assistente Sociale e Infermiera territoriale
-nel PAI sono indicati i bisogni di assistenza,
gli obiettivi e gli interventi da erogare per
raggiungerli,
deve essere indicato il
familiare di riferimento che si occupa
dell’assistenza o se Badante questa deve
avere regolare contratto di lavoro
-l’UVM effettua verifiche a domicilio entro
l’anno
- -UVM Provinciale per i ricorsi (entro 90gg)
Autorizzazione Diretta di alcune specialità
farmaceutiche da parte del Distretto su
richiesta di:
- MMG (es. pazienti neoplastici, affetti da
SLA)
- richiesta specialistica (es. psichiatra per
la prescrizione di benzodiazepine e
neurolettici, allergologo per adrenalina
per allergie, farmaci prescritti da Centro
Trapianti, neurologo per Parkinson, ecc.)
Autorizzazione Indiretta del Distretto su:
-prescrizione dello specialista di farmaco
insostituibile per il trattamento di quella
patologia (es. farmaci provenienti dall’estero,
farmaci o presidi per Malattie Rare)
-richiesta MMG di concessione gratuita farmaco
L.P.
-il Distretto invia richiesta alla Commissione
Farmaceutica/Presidi
di
Trento
per
l’autorizzazione
-se esito positivo viene rimborsata la spesa (dal
protocollo della domanda) si da numero
autorizzativo
I Farmaci Ospedalieri prescritti con piano
terapeutico da Specialisti della Provincia
o da Centri Ospedalieri fuori Provincia
sono
erogati
dalla
Farmacia
Ospedaliera di Rovereto per il tramite
del Distretto o dalle Farmacie Territoriali
su prescrizione MMG e prenotazione
farmaco
La L.P. 16/2010 ha istituito il Punto Unico
-il PUA ha sede presso il Distretto Sanitario di RIVA
-il PUA è punto d’integrazione socio-sanitaria
-ruolo del PUA è quello di accogliere/ascoltare le
richieste dei cittadini in merito a bisogni sanitari
socio-assistenziali complessi/fragilità di rete
-il PUA prende in carico tali bisogni in modo
globale e avvia il procedimento per
l’individuazione del progetto assistenziale più
appropriato alla situazione
-Equipe PUA: Infermiere territoriale, assistente
sociale, amministrativo (e Medico)
Nel 2011 è stata istituita l’Area Vasta
(diverse Regioni es. Veneto, TrentinoAlto-Adige, Emilia-Romagna, Toscana e
Puglia) per la certificazione di Malattie
Rare
attraverso
Centri
accreditati
ospedalieri riconosciuti a livello nazionale
per la certificazione di una determinata
patologia
(es.
Bolzano
per
il
cheratocono).
-I dati anagrafici e clinici vengono inseriti dal
medico specialista nell’applicativo informatico
condiviso con le Regioni che afferiscono
all’Area Vasta, viene stampato il “Certificato di
Malattia Rara”
-il Distretto di residenza dallo stesso applicativo
stamperà il “certificato di esenzione per
malattia rara” e provvederà a registrare il
codice di esenzione sulla tessera sanitaria per
l’erogazione
di
prestazioni
sanitarie/diagnostiche utili per il monitoraggio
della patologia su indicazione dello specialista
e MMG
MMg
 PLS
 Medici di Continuità assistenziale

EROGANO VISITE SPECILAISTICHE (1° VISITA
E VISITA DI CONTROLLO)
-CARDIOLOGIA
-DERMATOLOGIA
-ORTOPEDIA
-OTORINOLARINGOIATRIA
-AUDIOMETRIA
-ORTOTTISTA
-ODONTOIATRIA
- L. P. n.22/2007: Disciplina dell’assistenza
odontoiatrica in Provincia di Trento modificata nel
2011 con D.G.P.:
-urgenze odontoiatriche dalle ore 8,00 alle ore 9,00
- Minori anni 18
-Soggetti con patologie generali gravi e soggetti
con patologie specifiche (disturbi psico-fisici
(Borgo)
-soggetti di età compresa tra 18-65 anni di età per
ICEF (distretto e studi accreditati privati)
-Sogg. a elevato rischio infettivo Hiv positivi
-Ultrasessantacinquenni (ICEF) (Distrettoe e studi
privati accreditati)
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promozione della salute