P L S F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I WORK SHOP FINALE PLS FISICA 29 MAGGIO 2015 UNINA MONTE SANT’ANGELO NAPOLI Liceo scientifico-linguistico Cuoco-Campanella Napoli PLS FISICA UNINA a.s. 2014-2015 Attività di laboratorio e master class Presentazione dei lavori P L S F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I ATTIVITÀ SVOLTE P L S F I MISURA DELLA PRONTEZZA DI UN TERMOMETRO Leggi fisiche applicate a un problema pratico … S I C A 2 0 1 5 N A P Francesco Giordano O Mariachiara Pascucci L Valerio volpe I P L S F I Scopo dell’esperienza Misurare la prontezza di un termometro S I C A La prontezza del termometro è il tempo necessario perché lo strumento reagisca alla «sollecitazione» termica. 2 0 1 5 N A P O L I Il termometro di uso quotidiano, viene definito termometro “clinico” e ha una prontezza di circa 4-5 minuti. Per il nostro esperimento useremo invece un termometro da laboratorio, il cui tempo caratteristico è molto minore di quello del termometro clinico circa (1/4) di secondo. P L S F ANALISI DEL MODELLO MATEMATICO I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I P ALCUNE CONSIDERAZIONI L S F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I P STRUMENTI E MATERIALI L S F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I P PROCEDIMENTO DI MISURA L S F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I P L S F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I P L S F PRESENTAZIONE DEI DATI SPERIMENTALI I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I Tabella dei valori di t (s) e T(°C) Andamento esponenziale della temperatura T in funzione del tempo t P L MODELLIZZAZIONE MATEMATICA S F I S t T (t ) 1001 e I C A 2 0 1 5 N A P O L I se T2 100 °C e T1 0 °C P ELABORAZIONE SPERIMENTALE DEI DATI MISURATI L S F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I P L S F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I P L BREVI CONSIDERAZIONI SUI RISULTATI SPERIMENTALI S F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I P L S MISURA DELLO SPESSORE DI UN CAPELLO F I S I Fenomeno della diffrazione della luce C A 2 0 1 5 N A P O L I Massimo Festosi Angelo Andrea Serafini P L LA LUCE COME ONDA S F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I P LA DIFFRAZIONE L S F I S I L’interferenza è la sovrapposizione di più onde in uno stesso punto dello spazio. La diffrazione avviene quando un’onda investe un ostacolo. Quando le dimensioni dell’ostacolo sono confrontabili con la lunghezza d’onda dell’onda incidente si manifesta il fenomeno della diffrazione della luce. Per il principio di Hyugens ogni punto della fenditura diventa una sorgente di onde sferiche e si ha interferenza. C A 2 0 1 5 N A P O L I P L’ESPERIMENTO L S F I S I C Si può sfruttare questo fenomeno facendo incidere luce monocromatica su un capello. I bordi del capello diventano multi sorgenti, dando luogo all’interferenza e si osserveranno frange di diffrazioni simili a quelle rappresentate in figura. Massimo centrale (banda centrale larga) 2 Massimi secondari (bande che affiancano la centrale, più sottili) 0 Minimi (bande scure) A 1 5 N A P O L I P L S F I S I C A 2 0 1 5 N APPARATO SPERIMENTALE A 1 Laser a diodo con emissione intorno a 640 nm P 1 sostegno per il posizionamento del capello O L I 1 schermo d’osservazione 1 righello e .. ovviamente un capello. capello laser D Banco ottico P L S F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I PROCEDIMENTO P L S F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I RISULTATI DELLE MISURE P L S L’esperimento fu ideato dal fisico britannico Sir Joseph John Thomson, vincitore del premio Nobel per la fisica nel 1906 F I S I C La misura di e/m Mondo macro e micro a confronto A 2 0 1 5 N A P O L I Davide Pitirollo Leonardo Sito P SCOPO DELL’ESPERIMENTO L S F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I Per fare ciò sfruttiamo il fatto che, quando un elettrone si muove in un campo magnetico uniforme con velocità inziale costante e perpendicolare alla direzione del vettore campo, percorre una traiettoria circolare. Per visualizzare il fascio di elettroni si usa un tubo a fascio filiforme. L’esperienza si basa sull’applicazione della II legge di Newton e la legge di conservazione dell’energia. P L S F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I DESCRIZIONE DELL’APPARATO SPERIMENTALE Il tubo a fascio filiforme è costituito da un’ampolla di vetro di forma sferica, contenente idrogeno a bassa pressione (circa 10‐5 bar). Un filamento di tungsteno posto all’interno del tubo viene portato all’incandescenza e per effetto termoionico produce l’emissione di elettroni. Gli elettroni vengono accelerati da una differenza di potenziale (fino a 301,8 V (misurato sperimentalmente) che si applica tra il filamento e un anodo posto sopra il filamento. Linee di campo magnetico L’ampolla è collocata al centro di una coppia di bobine di Helmholtz che, percorse da una corrente (I), producono nella zona del tubo un campo di induzione magnetica (B) uniforme. P L S DESCRIZIONE DEL FENOMENO OSSERVATO F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I La scia visualizzata a sinistra è dovuta all’eccitazione delle molecole d’idrogeno al passaggio degli elettroni, la successiva diseccitazione comporta l’emissione di fotoni, rendendo visibile la traiettoria elettronica. Tramite un sistema a traguardo ottico si misura il raggio di curvatura, che dipende dal campo magnetico controllato dalla corrente che circola nelle bobine di Helmholtz P L S F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I LA FISICA DELL’ESPERIMENTO P L S F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I LA FISICA DEL PROBLEMA DALLE LEGGI FISICHE ALLE MISURE Sfruttando la perpendicolarità tra la direzione della velocità iniziale del fascio elettronico e la direzione del campo magnetico, si regolano l’intensità della corrente che produce il campo magnetico e la tensione acceleratrice fino ad ottenere che il fascio di elettroni percorra una traiettoria circolare di diametro D. ELABORAZIONE DEI DATI SPERIMENTALI I(A) D(m) 1,15 1,34 1,49 1,61 1,75 1,85 1,93 0,101 0,087 0,077 0,069 0,063 0,058 0,054 e/m errore 2,22E+11 1,68E+09 1/I (A‾¹) V(V) 0,869565217 301,8 0,746268657 0,67114094 0,621118012 0,571428571 0,540540541 0,518134715 Valore Errore Pendenza Intercetta 0,133911899 -0,014102647 0,003782223 0,002491046 0,996027196 0,00116134 1253,556822 5 P L S Interpretazione dei dati e confronto con il valore «atteso» F I S I C A 2 0 1 5 N A P O L I grazie