Introduzione ai generi letterari – Analisi del testo narrativo Diana Dragoni “Testo”, dal latino textus può essere verbale scritto orale non verbale Classificazione dei testi PER TIPI: • narrativi, • descrittivi, • argomentativi, • espositivi, • regolativi. PER GENERE: • lirica • narrativa • drammaturgia IL TESTO NARRATIVO Racconta una storia che deve avere: Una successione di eventi legati tra loro da rapporti di causa-effetto; Questi avvenimenti devono accadere in un luogo e in uno spazio; In base alla forma e al contenuto si distingue in : FAVOLA FIABA NOVELLA Uno o più personaggi che contribuiscono allo sviluppo della storia; Un narratore. RACCONTO ROMANZO LA FAVOLA Componimento generalmente BREVE, scritto in prosa o in versi. Può avere come protagonisti esseri umani, ANIMALI (questi ultimi rappresentati con caratteristiche umane, nei pregi e nei difetti) o essere inanimati che incarnano vizi e virtù tipicamente umani. Si tratta dunque di un componimento ALLEGORICO, con lo scopo di far riflettere sui comportamenti umani e di educare. La vicenda infatti spesso si conclude con una MORALE. Es.: le favole di Esopo (VI-V sec. a.C.), Fedro (I sec. d.C.), Jean de La Fontaine (XVII sec.), Gaspare Gozzi (XVIII sec.), Italo Svevo, Gianni Rodari, Alberto Moravia (XX sec.) LA FIABA Narrazione in prosa, ambientato in un tempo indeterminato e in un luogo fantastico, popolato da esseri magici, fate, folletti e streghe, gnomi e orchi, oltre a re, principi e principesse. Generalmente si conclude con un lieto fine e con la vittoria del bene sul male. La favola veicola insegnamenti e valori ritenuti importanti attraverso una narrazione piacevole e comprensibile, un linguaggio semplice e un sistema di personaggi nettamente diviso tra buoni e cattivi. Es.: Giovan Battista Basile (XVII sec.), Charles Perrault (XVII sec.), Jacob e Wihlelm Grimm (XIX sec.), Aleksandr Nikolaevic Afanasjev (XIX sec.) Italo Calvino (XX sec.) L’universalità delle fiabe e l’analisi di Propp 31 FUNZIONI fra cui Divieto imposto all’eroe Infrazione del divieto Tranello imbastito dall’antagonista Danneggiamento o mancanza di una persona o cosa Partenza dell’eroe Prova imposta all’eroe Superamento delle prove Dono dell’oggetto magico all’eroe Lotta tra eroe e antagonista Rimozione della sciagura o mancanza iniziale Ritorno dell’eroe Smascheramento del falso eroe o dell’antagonista Trasformazione dell’eroe Punizione dell’antagonista Lieto fine e premio RUOLI FISSI Protagonista Antagonista Aiutante dell’eroe Donatore che fornisce all’eroe un oggetto magico per superare le prove imposte dal mandante Oggetto o personaggio (principessa) cercato dall’eroe LA NOVELLA e IL RACCONTO Breve testo narrativo in prosa, relativo a una vicenda in sé conclusa, che può essere reale o fantastica e che ha come UNICO SCOPO L’INTRATTENIMENTO del lettore. I personaggi sono realisticamente individuati e inseriti in un contesto descritto con precisione, spesso con riferimenti a situazioni storiche concrete. Di minore ampiezza rispetto al romanzo, si distingue in vari tipi: storico, fantastico, comico ecc. Es.: Medioevo: Le mille e una notte (IX-XV sec.), Il Novellino (XIII), Decameron di Boccaccio (1348-1353), Franco Sacchetti (XIV sec.), Giovanni Sercambi (XIV sec.); Età contemporanea: Edgar Allan Poe (XIX sec.), Guy de Maupassant (XIX sec.); Novecento: Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Dino Buzzati, Alberto Moravia, Primo Levi, Italo Calvino, Tommaso Landolfi, Anton Cechov, Arthur Conan Doyle, katherine Mansfield, Mark Twain. Howard P. Lovecraft, Ernest Hemingway, Jorge Louis Borges. IL ROMANZO NARRAZIONE LUNGA, generalmente in prosa, di vicende che possono essere reali o di fantasia, incentrate sul protagonista, intorno al quale ruotano le vicissitudini di altri personaggi. Il romanzo rispetto al racconto ha una maggiore COMPLESSITÀ che si manifesta attraverso: • le caratteristiche della storia narrata • Oltre alla vicenda principale si sviluppano digressioni, pause riflessive o descrittive… • Intersezione dei piani temporali, variazioni del punto di vista… • il sistema dei personaggi • Non si possono analizzare come entità autonome ma vanno considerati in una rete di relazioni Può presentare, come il racconto, sottogeneri diversi (d’avventura, giallo, umoristico, verista…), ma alcuni sono specifici: di formazione, storico, fantastico, psicologico. Es.: I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1785 –1873) Elementi di narratologia IL TESTO NARRATIVO È divisibile in unità minime di significato, dette SEQUENZE (MICRO E MACRO) Possono essere NARRATIVE DESCRITTIVE RIFLESSIVE DIALOGATE Le MICROSEQUENZE sono brevi sequenze in stretta relazione con unità di contenuto più ampie (sequenze), che riportano un evento oppure informazioni del segmento narrativo. L’unione di più sequenze può essere considerata una MACROSEQUENZA, un organismo complesso e articolato del testo. In essa compaiono dei mutamenti interni di una certa rilevanza e ben individuabili. Il passaggio tra una sequenza e l’altra può essere segnalato da: 1. mutamento di tempo (il giorno, oggi, la sera prima…); 2. mutamento di luogo; 3. entrata o uscita di un personaggio; 4. diversa tipologia narrativa: descrizione, narrazione, dialogo, riflessione… 5. mutamento di contenuto. FABULA • Successione logicocronologica degli eventi essenziali per lo sviluppo della vicenda elaborata dal lettore INTRECCIO • Organizzazione e disposizione artificiale degli eventi data dall’autore SCHEMA NARRATIVO 1.Antefatto o prologo 2.Situazione iniziale 3.Esordio e rottura dell’equilibrio 4.Peripezie 5.Spannung (momento di massima tensione) 6.Soluzione o scioglimento (conclusione) TEMPO DELLA STORIA (tempo che gli avvenimenti occupano nella realtà) e TEMPO DEL RACCONTO (spazio che occupano nella pagina) • • • • • SCENA: TR = TS SOMMARIO: TR < TS ELLISSI: TR = 0 ANALISI: TR > TS PAUSA: TS = 0 RITMO NARRATIVO LENTO VELOCE PERSONAGGI PRESENTAZIONE RITRATTO o AUTORITRATTO (l’autore interrompe la narrazione e introduce una descrizione del personaggio) DIRETTA o IN AZIONE (il personaggio viene mostrato al lettore mentre dice e fa qualcosa, così il suo ritratto deve ricavarsi dagli indizi INDIRETTA (il personaggio viene presentato attraverso le parole di altri personaggi ) FISICA o ESTERIORE CARATTERIZZAZIONE PSICOLOGICA SOCIALE (contesto e classe sociale, livello culturale, valori e ideali…) IL RUOLO e IL SISTEMA DEI PERSONAGGI RUOLO NELLA NARRAZIONE: • Protagonista; • Comprimario o secondario; • Comparsa. RUOLO NEL SISTEMA DELLE RELAZIONI: • Eroe; • Aiutante (dell’eroe) o mediatore positivo; • Donatore • Oggetto del desiderio; • Antagonista; • Oppositore (dell’eroe) o mediatore negativo; • Mandante; • Falso eroe. LA TIPOLOGIA DEI PERSONAGGI • Personaggi STATICI Non sono soggetti a evoluzione o mutamenti di alcun tipo • Personaggi DINAMICI Si modificano o dal punto di vista fisico o psicologico o passano da uno stato sociale all’altro LO SPAZIO La descrizione dei luoghi può avere funzione • DENOTATIVA (effetto di realtà e verosimiglianza) • CONNOTATIVA (carica di significati simbolici) E può servirsi di una modalità di rappresentazione • EXTRADIEGETICA (affidata a sequenze unicamente descrittive) • DIEGETICA (disseminata all’interno della narrazione dei fatti) LO SPAZIO Una vicenda può svolgersi in luoghi: • BEN DEFINITI o INDEFINITI • REALI O FANTASTICI • CHIUSI O APERTI • UNICO LUOGO o MOLTI LUOGHI La descrizione di un luogo può essere: • BASATA SUI SENSI • STATICA (presentata come un unico colpo d’occhio) • DINAMICA (sembra seguire i movimenti di una macchina da presa) • CLASSICA (ordine e logica precisi) • IMPRESSIONISTICA (attraverso l’accumulo di particolari) • OGGETTIVA (da un punto di vista neutro, per informare) • SOGGETTIVA (dal punto di vista di un personaggio preciso, per suscitare un’emozione e farne comprendere la psicologia) IL TEMPO I riferimenti al tempo in cui si sono svolti i fatti (INDICATORI o MARCHE TEMPORALI) Precisare la durata degli avvenimenti Scandire la successione dei fatti servono a Cogliere la prospettiva temporale (cioè la distanza tra l’ «allora» dei fatti e l’ «adesso» della narrazione) Definire l’epoca di riferimento AUTORE NARRATORE Scrittore che ha ideato e scritto il testo, quindi è dotato di una precisa fisionomia storica Persona fittizia che nasce dalla finzione letteraria, a cui è affidato il compito di narrare la storia N S A T E R D U G E T R L T A L U D A R I A R R A Z I O N E STRUTTURA A CORNICE: Il NARRATORE di 1° GRADO narra la CORNICE (racconto di base) all’interno della quale compaiono il NARRATORE di 2°, 3°… STRUTTURA A RACCONTI PROVENIENTI DA ALTRE FONTI: Il NARRATORE di 1° GRADO sostiene di narrare una storia che gli ha riferito un NARRATORE di 2° GRADO, che afferma di averla appresa da un NARRATORE di 3°… STRUTTURA A INCASTRO: Il NARRATORE di 1° GRADO introduce un NARRATORE di 2° GRADO che narra una storia che risulta incastrata nella narrazione principale. INTERNO o autodiegetico è presente come personaggio e si esprime in prima persona NASCOSTO N A R R A T ESTERNO o extradiegetico non partecipa ai fatti narrati e espone la vicenda in terza persona Non interviene mai e si limita a una narrazione più oggettiva possibile O R E ONNISCIENTE sa tutto (ma non per forza lo dice) sulla vicenda e sui personaggi, spiega, commenta e giudica da una posizione di assoluta superiorità PALESE Si manifesta attraverso commenti, giudizi, appelli al lettore… IL PATTO NARRATIVO IMMEDESIMAZIONE del lettore SOSPENSIONE DELL’INCREDULITA’ ILLUSIONE DI REALTA’ SUSPENSE e SORPRESA INTRUSIONI del NARRATORE PUNTO DI VISTA e FOCALIZZAZIONE La narrazione è FOCALIZZATA quando il narratore adotta un punto di vista particolare. La narrazione è NON FOCALIZZATA nel caso in cui vi è il narratore onnisciente: egli sa tutto sui suoi personaggi, è sempre presente con la sua prospettiva e la sua valutazione (implicita o esplicita) sul loro operato. Le intrusioni dell’autore o METALESSI Il narratore mostra la sua presenza attraverso: • Le descrizioni di luoghi e personaggi che non hanno “segreti”; • Le valutazioni, i giudizi morali, psicologici ; • I ragguagli extranarrativi = digressioni storiche e/o culturali…; • Gli appelli al lettore: “…i miei venticinque lettori…” di manzoniana memoria; • Le analessi e prolessi; • Le ellissi = omissione di parti della storia; • I sommari= sintesi-riassunti di parti della storia. Le scelte stilistiche coinvolgono LESSICO Arcaismi, Latinismi, SINTASSI Semplice = PARATASSI Tecnicismi Dialettalismi, Parole straniere, Termini gergali Complessa = IPOTASSI FIGURE RETORICHE DI SIGNIFICATO DI POSIZIONE DI SUONO REGISTRO ELEVATO (lingua formale e ricercata) MEDIO (lingua chiara e corretta) BASSO (lingua semplice, con alto grado di familiarità o popolarità) I TRE STILI DELLA RETORICA CLASSICA Stile tragico o sublime o alto • Adatto a narrare vicende epiche o ricche di risvolti filosofici o politici; i protagonisti sono personaggi aristocratici Stile mediocre o medio • Adatto a narrare vicende sentimentali o avventurose; i protagonisti sono personaggi borghesi Stile comico o umile o basso • Adatto a narrare vicende comiche o umoristiche; i protagonisti sono personaggi popolari IL TEMA • Gli indizi che ci permettono di riconoscere il tema o i temi principali di un’opera sono: • IL TITOLO • L’INCIPIT • LE PAROLE-CHIAVE riconoscibili per o la ripetuta presenza, anche sotto forma di sinonimi o parole appartenenti allo stesso campo semantico o La collocazione in posizione di rilievo (per es. nel titolo o sottotitolo, all’inizio o alla fine di un testo…) FONTI: • http://www.italiano.lascuola.it/italiano/media /approfondimenti/Approfondimenti__Testo_le tterario.pdf • Guida per l’uso del portfolio europeo… http://www.esp-pel.it/328d517.html • BIGLIA, MANFREDI, TERRILE, CURRARINI, Interminati spazi, a, Paravia, 2010. • GALLI, QUINZIO, Freschi pensieri. Narrativa, Einaudi Scuola, 2014.