Questa storia è stata inventata dai bambini della
scuola dell’Infanzia “Cappuccini” e l’hanno
rappresentata con tanti bei disegni.
Noi, alunni del gruppo 1 del Laboratorio Tecnologico
della scuola media “Mameli”, l’abbiamo resa
multimediale e ve la presentiamo …..
Il leopardo Tigro si trovava
tranquillamente nella
giungla quando un aquilotto
gli va vicino per mordergli la
zampa…
Ma, per fortuna il nonnino Cino, padrone
dell’aquilotto lo richiama (altrimenti il
leopardo se lo sarebbe mangiato in un
boccone).
“Aquilotto Giò, se scappi ancora sarò
costretto a metterti in gabbia per
punizione almeno per due settimane!”
E se lo riporta a casa.
Passa un po’ di tempo e il leopardo si sente solo,
allora scrive una lettera al nonnino: “Quel tuo
aquilotto poi, in fondo, era simpatico, perché non
lo rimandi nella giungla così lui vive libero e mi
può fare compagnia.”
Così l’aquilotto Giò va nella giungla e diventa
un grande amico del leopardo.
Un giorno però il nonnino mentre leggeva un
libro tutto solo, è assalito dalla nostalgia del
suo aquilotto ma non sa come fare per
riportarlo a casa.
Allora va a chiedere
consiglio al re
della montagna…
.. che gli dà un sacchetto di monete d’oro
da dare al leopardo per riavere indietro il
suo amico Giò.
Con il sacchetto di monete, il nonnino si
incammina nella giungla quando
improvvisamente …
… trova in terra una chiave d’oro
La prende in mano e non sa a che cosa
serve, ma guardandosi intorno, vede
una strana parete rocciosa con un
buco della serratura.
Davvero molto strano.
Prova a mettere la chiave nel buco, la roccia si
apre e cosa trova dentro?
Dentro ci sono il suo aquilotto ed il leopardo,
entrambi prigionieri.
Un cacciatore li aveva infatti imprigionati per
poi tornare a mangiarli. Li aveva chiusi a
chiave quando improvvisamente la sorella
del leopardo, che si chiamava Stella, si
avvicina minacciosa attirata dalle grida del
fratello.
Il cacciatore scappa rifugiandosi su
un albero e nella fuga perde la
chiave. Per fortuna il nonno ebbe
nostalgia un giorno del suo
aquilotto altrimenti i nostri amici
sarebbero, forse, rimasti per sempre
prigionieri dentro la roccia.
Andrea, Anna, Antonella, Calogero, Davide,
Elena, Erion, Francesca B., Francesca Z. Gaia,
Giuseppe, M. Clara, Niccolò, Samuele.
prof. M.Grazia d’Alanno
Scarica

Tigro e Giò PowerPoint - Istituto Comprensivo San Giovanni in