IL PUPAZZO JONATHAN
UN PERCORSO DI LAVORO
Insegnante specializzata
Pasqualina Russo
in collaborazione con il centro di
apprendimento Tice
DESTINATARI DEL PROGETTO
• I bambini e le bambine della II sezione
della scuola dell’infanzia Lodesana
• Un bambino affetto da “sindrome non
specificata da alterazione globale dello
sviluppo psicologico” (ICD 10 ASSE 1 F
84.9)
IL CONTESTO
La scuola dell’infanzia Lodesana appartiene
al Circolo Didattico di Fidenza.
La struttura scolastica ospita 4 sezioni
eterogenee per età, ognuna delle quali è
costituita da 28 bambini (ad eccezione
della sezione in cui è inserito il bambino
autistico dove i bambini sono 25).
IL CONTESTO: LO SPAZIO E I
SUOI SIGNIFICATI
Lo spazio della scuola , in coerenza con il
progetto educativo, è stato organizzato in
modo che ogni esperienza acquisti un
preciso significato e favorisca lo sviluppo
dell’autonomia, di abilità e competenze
cognitive e sociorelazionali e soddisfi
esigenze affettive, immaginative e
corporee di tutti i bambini.
IL CONTESTO: GLI SPAZI DELLA
SCUOLA
•
•
•
•
•
LABORATORIO MOTORIO
ATELIER
LABORATORIO MULTIMEDIALE
SPAZIO POLIVALENTE
GIARDINO ESTERNO
I BAMBINI DELLA SEZIONE
•
•
•
•
capacità di scelta e iniziativa personale
autonomia nella gestione delle relazioni
capacità di collaborazione e cooperazione
assenza di comportamenti di intolleranza e
rifiuto
• curiosità e interesse per le novità
• disponibilità ad esprimere pensieri ed idee
personali
UN BAMBINO “SPECIALE”
• Compromissione dell’area della
comunicazione
• Comportamenti stereotipati e ripetitivi
nell’uso dei giocattoli e degli oggetti
• assenza di motivazione alla relazione
• comprensione delle richieste verbali
accompagnate da gesti
• destrezza e agilità nei movimenti
IL PROBLEMA: DALL’INSERIMENTO
ALL’INTEGRAZIONE
L’ osservazione sistematica dei comportamenti
e delle interazioni all’interno della sezione ha
fatto emergere alcuni aspetti sui quali
intervenire:
• accettazione passiva del bambino autistico da
parte dei compagni
• incapacità dei bambini a sviluppo tipico ad
entrare in relazione con il nostro compagno e a
comprenderne i comportamenti
FINALITA’ DEL PROGETTO
• promuovere un’integrazione attiva del
bambino autistico all’interno della sezione
• promuovere e sostenere la comunicazione
e le relazioni tra il bambino autistico e i
compagni
• attivare circuiti inclusivi tra i bambini
OBIETTIVI ATTESI
Attraverso la mediazione e la guida del
pupazzo Jonathan:
• far conoscere ai bambini a sviluppo tipico
le caratteristiche e le difficoltà del bambino
autistico
• far apprendere ai bambini tecniche e
strategie di interazione funzionali ad
entrare in relazione con il bambino
autistico in modo adeguato
TAPPE DI REALIZZAZIONE
DEL PERCORSO
PRIMA TAPPA
il pupazzo Jonathan viene presentato ai
bambini della sezione con le
caratteristiche del bambino autistico
TAPPE DI REALIZZAZIONE DEL
PERCORSO
SECONDA TAPPA
Giocando con il pupazzo Jonathan i
bambini apprendono strategie, tecniche e
accorgimenti per interagire come se si
rapportassero al bambino autistico e
giocassero con lui
TAPPE DI REALIZZAZIONE DEL
PERCORSO
TERZA TAPPA
i bambini trasferiscono competenze, abilità,
tecniche e strategie apprese nel gioco con
il pupazzo Jonathan nel gioco con il
bambino autistico
VALUTAZIONE
PUNTI DI FORZA
Attraverso la guida e la mediazione del pupazzo Jonathan è stato
possibile:
• motivare i bambini ad entrare in relazione con il bambino autistico
• insegnare ai bambini a sviluppo tipico ad apprendere e utilizzare
modalità di approccio, tecniche e strategie per interagire in modo
efficace con il bambino autistico sia nel gioco che nelle diverse
situazioni di vita scolastica (ad esempio come rivolgersi al bambino
con autismo ed interagire con lui senza infastidirlo, cosa dire e fare
per ottenere la sua attenzione, come insistere se l’amico non
risponde, ecc.)
• stimolare nei bambini la consapevolezza delle molte forme di
comunicazione e aiutarli a comprendere i tentativi di approccio e i
comportamenti dell’amico con autismo e le sue difficoltà
CRITICITA’
Considerata la peculiare modalità di lavoro
della scuola dell’infanzia Lodesana che si
esplicita nella proposta di attività e progetti
a sezioni aperte, sarebbe stato utile e
importante allargare l’esperienza del
progetto del pupazzo Jonathan a tutti i
bambini della scuola.
IL PUNTO DI VISTA DELLE
MAESTRE….
L’integrazione dell’alunno con disabilità diviene
effettiva non solo quando l’insegnante svolge la
propria funzione pedagogica e didattica con
l’alunno speciale, ma anche se riesce ad attivare
all’interno del gruppo classe circuiti inclusivi
rispondendo in modo competente alle curiosità
dei bambini e fornendo suggerimenti e aiuto
sulla condotta da assumere nei confronti del
compagno diversamente abile.
….E QUELLO DEI BAMBINI
“Tutti i bambini sono speciali. Speciale vuol
dire che ogni bambini è diverso dall’altro”
“ Quando non si riesce a fare una cosa ci si
aiuta. Per aiutare Jonathan si possono
usare i gesti e le mani così può capirci e
anche lui usa i gesti quando vuole fare
qualcosa o dirci delle parole”
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IL PUPAZZO JONATHAN