Università Lumsa di Roma Corso di scienze e tecniche psicologiche Anno accademico 2014-2015 Dott. P. Cruciani Dott.ssa P. Szczepanczyk Gruppoanalisi Matrice Natura sociale della personalità umana Gruppi Processi transpersonali Processi interpersonali Psicoterapia “attraverso” il gruppo Terapia familiare Dinamica e consulenza istituzionali Formazione Piccolo Medio Grande Collegamenti con : Analisi individuale Teoria dei sistemi Analisi sociopolitiche Teoria dei processi transculturali Modello applicabile ai “gruppi di estranei” e ai “gruppi naturali” (famiglia, istituzioni ecc.) Fattori terapeutici Socializzazione (Integrazione sociale) Rispecchiamento (Mirroring) Attivazione dell’inconscio collettivo. Scambio (Elementi di differenza) Livelli di interazione Livello superficiale Livello di transfert Livello proiettivo (Identificazione proiettiva) Livello primordiale (Archetipi ecc.) Bion Mentalità primitiva Sistema proto-mentale Assunti di base Valenza Assunto di base di dipendenza / Assunto di base di attacco e fuga / Assunto di base di accoppiamento Mentalità di gruppo Gruppo organizzato - Cultura di gruppo Gruppo di lavoro Apprendere dall’esperienza Cooperazione Scisma Gruppo di lavoro specializzato Esercito – Chiesa – Aristocrazia Istituzione Mistico Funzione Funzione S.H. Foulkes “L’individuo […] è parte di una rete sociale, un piccolo punto nodale […] in questa rete e può solo artificialmente essere considerato isolatamente, come un pesce fuor d’acqua.” “I concetti psicoanalitici delle richieste da parte di un “Es”, di un “Super-io” e della “realtà” a cui il nostro “Io” è soggetto e secondo i quali l’Io si forma e si rinnova in continuazione, costituiscono la sola struttura adeguata a considerare tutte queste complessità e allo stesso tempo a farci comprendere l’individuo come un tutto in situazione totale. Noi dobbiamo comunque percepire e valutare la situazione analitica, incluse tutte le componenti “inconsce”, come conseguenza della situazione totale di vita del paziente, e non, al contrario, vedere “vita” e “realtà” come una semplice proiezione […] delle sue “fantasie inconsce”, anche se allo stesso tempo lo sono.” “La situazione di gruppo, un collettivo di esseri umani in un sistema sociale, è il luogo migliore per studiare il gruppo come pure l’individuo nei suoi aspetti sociali, vivi e immediati.” “Melanie Klein, che pone l’accento sulle relazioni oggettuali e sulle fantasie inconsce, ha contribuito a estendere e approfondire le possibilità di comunicazione nel transfert; nella situazione classica di transfert e controtransfert essa ritiene che si possa riconoscere la presenza di due sistemi individuali che reagiscono l’uno sull’altro in base al modo secondo cui ciascuno di essi, indipendentemente, interpreta la situazione a partire dalla propria economia e dalla propria dinamica psichica.” Nel mio lavoro con i gruppi sono stato guidato da considerazioni molto simili, nella convinzione che quanto è valido per due persone può essere esteso anche a tre o a più persone: non appena infatti tali persone entrano in contatto e comunicazione tra loro si crea un campo unitario di processi di interazione. Ne deriva che la psicoterapia deve tenere nel massimo conto i problemi pratici e teorici connessi ai processi di comunicazione, verbale e non verbale: la terapia di gruppo si dimostra in tal modo non solo possibile ma addirittura necessaria.” “La matrice è il termine comune a tutti i membri, da cui dipendono in definitiva il significato e l’importanza di tutto ciò che accade nel gruppo: ad essa fanno riferimento tutte le comunicazioni e interpretazioni, verbali o meno.” Matrice di base: presupposto della comunicazione, consente l’immediata possibilità di comprendersi. Matrice dinamica: si costituisce all’interno della situazione gruppale. Matrice personale: si forma nel gruppo familiare originario. “Tutti i rapporti e tutte le comunicazioni operano all’interno di questa matrice, che potremmo paragonare a una rete di cui i singoli individui occupano i punti nodali. In altri termini l’individuo viene considerato come un sistema aperto e la su posizione nella matrice di gruppo è assimilabile a quella del neurone in senso anatomo-fisiologico: questo occupa i punti nodali della rete nervosa le cui risposte sono sempre globali. (Goldstein) […] Le reazioni e le risposte del gruppo sono sempre fenomeni globali; anche se il gruppo si serve, per così dire, dell’intervento ora di un membro ora di una altro, è in definitiva sempre questa matrice sovrapersonale che entra in attività e reagisce nel suo complesso: si potrebbe parlare di una psiche di gruppo allo stesso modo in cui si parla di una psiche individuale. […] i confini degli individui isolabili nella matrice di gruppo (che forse sarebbe meglio indicare con il termine di “individui psichici”) non coincidono con quelli delle persone fisiche. ” (I processi psichici di ogni individuo) “interagiscono in concerto con quelli degli altri membri del gruppo, mettendosi in reciproco rapporto in diversi modi ed a diversi livelli”. Risonanza “Il fatto che ogni membro del gruppo, di fronte alle comunicazioni verbali e non verbali degli altri componenti, reagisce in modo del tutto istintivo e inconscio, sintonizzandosi empaticamente con gli altri.” Mirroring (Reazione speculare) “Il paziente si rende conto che le altre persone soffrono per idee morbose, ansietà e impulsi simili ai suoi. […] E’ più facile vedere i problemi degli altri che i propri: così, per esempio, la repressione e il materiale rimosso si riconoscono più facilmente in altri. […] e una buona parte dell’effetto terapeutico, in particolare la diminuzione dell’ansia e del senso di colpa, si ottiene in tal modo mediante un meccanismo proiettivo” Plexus Il gruppo di persone, cioè la rete dinamica ove si è prodotto un disturbo dell’equilibrio e dal quale ha avuto origine la malattia che si manifesta nel paziente. Comunicazione “Il processo di comunicazione ha un’importanza fondamentale e occupa una posizione chiave nella dinamica dei gruppi terapeutici: infatti sotto la pressione esercitata dai sintomi e dalle sofferenze si fa più forte nei pazienti il bisogno di comunicare […] Credo che questo modo di vedere si avvicini o coincida addirittura con il concetto di fame sociale di Slavson o con quello di valenza di Bion.” Situazione T “Il gruppo analitico è per sua essenza un gruppo di transfert: le reazioni di transfert si sviluppano in base alle fantasie inconsce dei pazienti nei confronti sia del terapeuta sia degli altri membri del gruppo. […] L’aspetto fondamentale di questa situazione “T” consiste nella possibilità di rivivere esperienze e atteggiamenti di vecchia data in un’atmosfera di tolleranza, di reciproca accettazione e di relativa libertà […] Tutte le caratteristiche fondamentali del gruppo analitico […] corrispondono a quella di un’autentica situazione “T”, nella quale è possibile ripetere e rivivere modi di essere arcaici cui l’individuo è rimasto legato e arrivare a comprendere e a render cosciente la loro inconscia natura conflittuale.” Ego training in action (Educazione dell’Io nell’azione) “La terapia analitica di gruppo è “un’educazione dell’Io nell’azione”, intendendo qui per azione l’attività intrapsichica dell’Io in senso analitico. Il gruppo, ponendo l’individuo di fronte a sempre nuove situazioni, lo stimola ad assumere sempre nuovi atteggiamenti di risposta che possono essere osservati e analizzati.” Localizzazione “Con questo termine vogliamo indicare il processo per cui ogni evento che si verifica nel gruppo coinvolge l’intera rete delle interazioni e delle intercomunicazioni tra i membri. Esiste una Gestalt di gruppo, di cui l’attività manifesta del gruppo è la “figura”, il resto è lo sfondo: il processo di localizzazione corrisponde grosso modo alla messa a fuoco di questa Gestalt.” Irvin D. Yalom I fattori terapeutici della terapia di gruppo 1) Infusione della speranza. 2) Universalità. 3) Informazione. 4) Altruismo. 5) Ricapitolazione correttiva del gruppo primario familiare. 6) Sviluppo di tecniche di socializzazione. 7) Comportamento imitativo. 8) Apprendimento interpersonale 6) Sviluppo di tecniche di socializzazione. 7) Comportamento imitativo. 8) Apprendimento interpersonale 9) Coesione del gruppo. Corrisponde alla “relazione” nella terapia individuale 10) Catarsi. 11) Fattori esistenziali. Importanza delle relazioni interpersonali (Sullivan) Distorsioni paratattiche – Validazione consensuale. Esperienza emotiva correttiva. Esporre il paziente, in condizioni più favorevoli, a situazioni emotive che nel passato non era riuscito ad affrontare […] il paziente deve subire un’esperienza emotiva correttiva capace di porre rimedio all’influenza traumatica dell’esperienza precedente.” Il gruppo come microcosmo sociale. (1) Infusione della speranza Fede e fiducia nel gruppo. Incoraggiamento dai progressi degli altri. Convinzione dello stesso terapeuta. (2) Universalità “Non esistono azioni o pensieri umani totalmente estranei all’esperienza di altre persone”. Segreti: (1) Convinzione della propria inadeguatezza. (2) Incapacità di amare veramente gli altri. (3) Sessualità. Catarsi concomitante e sentimento di essere accettati dagli altri. (3) Informazione Istruzione didattica. Spiegazione e chiarificazione sono esse stesse fattori terapeutici. Apprendere sul funzionamento psichico, sul significato dei sintomi, sulle dinamiche interpersonali. Consigli direttivi: il processo di dare consigli aiuta più dei consigli stessi. (4) Altruismo “Io non ho nulla da offrire agli altri”. Il terapeuta è pagato, ma gli altri sono autentici quando aiutano. (5) Ricapitolazione correttiva del gruppo primario familiare Il gruppo assomiglia ad una famiglia: affetto e competitività. Riattivazione nel “qui ed ora” delle dinamiche familiari. Non irrigidirsi nei ruoli assegnati nella famiglia. (6) Sviluppo di tecniche di socializzazione Apprendimento delle abilità sociali. Risoluzione dei confitti, capacità di essere reattivi. (7) Comportamento imitativo “Scongelare” i propri schemi cominciando a sperimentare nuovi comportamenti. Sperimentare “parti” di altre persone che poi vengono abbandonate perché inadatte. (8) Catarsi (9) Fattori esistenziali Responsabilità, solitudine fondamentale, contingenza, incostanza dell’esistenza, riconoscimento della nostra mortalità e le implicazioni di tutto ciò sulla condotta della vita. (10) Apprendimento interpersonale Equivalente di insight, transfert e esperienza emotiva correttiva nella terapia individuale. a) Importanza delle relazioni interpersonali L’individuo sviluppa un concetto di sé basato sulle valutazioni fatte da persone valutate da lui importanti. Distorsioni paratattiche (Sullivan): una persona si mette in relazione con un’altra sulla base di una personificazione esistente soprattutto nella sua fantasia. Si produce in tutte le relazioni interpersonali. Validazione consensuale: correzione delle distorsioni interpersonali. b) Esperienza emotiva correttiva. Esporre il paziente, in condizioni più favorevoli, a situazioni emotive che nel passato non era riuscito ad affrontare […] il paziente deve subire un’esperienza emotiva correttiva capace di porre rimedio all’influenza traumatica dell’esperienza precedente.” Quanto più il gruppo terapeutico si concentra sul “qui ed ora” tanto maggiori sarà la sua efficacia. c) Il gruppo come microcosmo sociale. Se il gruppo viene condotto adeguatamente i suoi membri ricreeranno e mostreranno la loro patologia dal vivo. L’analisi delle reazioni dei pazienti è la “via regia” per penetrare nel loro mondo interno. Il gruppo può essere ben più “reale” del mondo esterno Sequenza terapeutica Esibizione della patologia nel gruppo Attraverso il feedback e l’autosservazione i pazienti scoprono che se sono stati loro a creare il loro mondo sociorelazionale, allora hanno il potere di cambiarlo. Tentativi di attuare un nuovo comportamento. Il comportamento non provoca disgrazie (abbandono, perdita dell’identità, ecc.). Il comportamento appreso nel gruppo viene trasportato nel mondo sociale. Gli altri approvano questo comportamento e accettano maggiormente il paziente. Transfert Insight Visione più oggettiva del loro modo di apparire nella relazione con gli altri. Comprensione di modelli interattivi di comportamento più complesso. Insight motivazionale. Insight genetico. (Ridimensionamento di questo fattore) (11) Coesione del gruppo: attrazione che i membri del gruppo provano per il loro gruppo o per gli altri membri. Corrisponde alla “relazione” nella terapia individuale, ma comprende la relazione del paziente con il terapeuta ed anche con gli altri membri del gruppo e con il gruppo come un tutto. I compiti fondamentali del terapeuta 1) Formazione e mantenimento del gruppo 2) Costruzione della cultura di gruppo 3) Attivazione e chiarificazione del “qui ed ora” La verità è astorica. Gli eventi immediati hanno la precedenza su quelli della vita che scorre all’esterno e sul lontano passato dei membri del gruppo. Il passato è servo e non il padrone. Chiarificazione del “qui ed ora”. Chiarificazione del “processo”, della natura delle relazioni tra gli individui che interagiscono. Il gruppo come massa. Lo scopo dell’interpretazione del gruppo come massa è eliminare l’ostacolo che è sorto e impedisce a tutto il gruppo di progredire. Critica a Bion.