La prima testimonianza sul nostro Vangelo
si trova in Papia di Gerapoli nel 130 d.C.
Egli afferma che Marco non aveva
personalmente seguito il Signore, ma aveva
scritto un vangelo come interprete di
Pietro: gli eventi e le parole riportate
sarebbero, dunque, il frutto dell’esperienza
dell’apostolo Pietro con Gesù.
Si è identificato questo
Marco con Giovanni
Marco di Gerusalemme
di cui si parla in Atti 12:
discepolo di Paolo che,
dopo un diverbio, rimane
da solo con Barnaba.
Uno stile vivace,
popolare, con frasi
brevi piene di
particolari e di
ripetizioni, di
grande semplicità.
Usa spesso la congiunzione
«e».
Invece del aoristo, che è il
tempo della narrazione (il
passato remoto), usa il
presente, che permette uno
stile molto più vivace e
dinamico.
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Introduzione a Marco. Parte 2