Bari 15 novembre 2012
PRODOTTI FITOSANITARI
E STRATEGIE FITOSANITARIE
SOSTENIBILI
Antonio Guario
Regione Puglia
Osservatorio Fitosanitario Regionale
6th Piano d’azione UE
AMBIENTE
2002-2012
4 Priorità
Cambiamenti
climatici
Natura
e
Biodiversità
Risorse naturali
e
Rifiuti
Ambiente
Salute e qualità
della vita
7 Strategie tematiche
Ambiente
marino
Suolo
Aria
Uso
Sostenibile
dei
“pesticidi”
Ambiente
urbano
Riciclo
dei
rifiuti
Risorse
naturali
Pacchetto prodotti fitosanitari
Regolamento
sull’immissione in
commercio dei PF
Reg. CE 1107/09
Regolamento sui
Dati statistici
dei PF
Direttiva sull’uso
sostenibile dei PF
Direttiva CE 128/09
DIR. MACCHINE
2009/127/CE
QUADRO NORMATIVO NAZIONALE
Il sistema di qualità nazionale di produzione integrata
D.L 6 dic 2010
Le linee guida nazionali – difesa integrata
Norme di difesa integrata regionali
Norme UNI 11233
D.Lvo 150 del 14 agosto 2012 di recepimento della
direttiva 128/2009/CE
4
Scopo del regolamento CE - 1107/09
Aumentare la libera circolazione dei Prodotti
Fitosanitari sicuri all’interno della Comunità europea
e garantirne una corretta disponibilità in tutti gli
Stati membri, liberi comunque di applicare il principio
di precauzione
L’approvazione
delle sostanze
attive
Stabilire
dei criteri
armonizzati
Il rilascio delle
autorizzazioni dei
prodotti fitosanitari da
parte degli Stati
Membri
5
Aspetti innovativi
Introduzione
dei criteri di cut-off, per escludere
sostanze attive identificate come pericolose per la
salute dell’uomo, degli animali o dell’ambiente.
Introduzione
di
procedure
autorizzative
diversificate a seconda del tipo di sostanza attiva
approvata (s.a. basso rischio, s.a. di base)
Introduzione
del principio della valutazione
comparativa e del principio della sostituzione per
le sostanze attive approvate come candidate alla
sostituzione
Introduzione
del concetto di autorizzazione zonale
per garantire una reale applicazione del mutuo
riconoscimento
Assicurare
un esame scientifico indipendente
6
attraverso l’Autorità Europea degli Alimenti ( EFSA)
Produzione Integrata
*
INTERESSE PREVALENTE
OBIETTIVI
Riduzione impatto
ambientale
Salvaguardia salute
dei produttori
Salvaguardia salute
dei consumatori
Standardizzazione
produzioni di qualità
La Società
Assoc.
Produttori
*
*
*
Sistema
Distributivo
*
*
Aziende
Agricole
**
*
**
*
* *
* * *
Integrated Crop
Management (ICM)
CROP
NUTRITION
MONITORING
AND
AUDITING
CROP
PROTECTION
CROP VARIETY
AND
ROTATION
PREVENTION
INTERVENTION
ORGANISATIONAL
MANAGEMENT
ICM
SOIL AND
WATER
OBSERVATION
MANAGEMENT
WASTE &
POLLUTION
MANAGEMENT
IPM
ENERGY
MANAGEMENT
WILDLIFE &
LANDSCAPE
MANAGEMENT
Sostenibilità applicata
all’agricoltura
Obiettivi
Produrre quantità sufficiente e fonire in modo
conveniente alimenti di alta qualità
 Assicurare la redditività delle coltivazioni
 Proteggere e migliorare l‘ambiente
 Ottimizzare l‘uso delle risorse naturali
 Combinare le migliori tecnologie
disponibili con le pratiche agricole
tradizionali in modo adatto alle
condizioni/capacità locali
 Migliorare la qualità della vita degli
agricoltori, delle comunità rurali e della
società
9
ADELFIA 25 GIUGNO 2003
Reg.
Reg.CEE
CEE2078/92
2078/92
PROGRAMMA
PROGRAMMAAGROAMBIENTALE
AGROAMBIENTALE
REGIONALE
REGIONALE
REG.
REG.CEE
CEE2200/
2200/
O.C.MO.C.M-ORTOFRUTTA
ORTOFRUTTA
TRACCIABILITA’
PIANO
PIANODI
DISVILUPPO
SVILUPPORURALE
RURALE
(P.S.R)
(P.S.R)
PROGRAMMI
PROGRAMMI DI
DI
AGRICOLTURA
AGRICOLTURA E
E QUALITA’
QUALITA’
2
IMPATTO AMBIENTALE
NECESSITA’ DI
CERTIFICARE LA PRODUZIONE
DISCIPLINARI
DI PRODUZIONE
10
“Criteri per la definizione di norme tecniche
di difesa delle colture e del controllo delle
infestanti”
“Decisione della Commissione Europea”
N. C(96) 3864 del 30/12/96
PROMOZIONE DI UNA DIFESA FITOSANITARIA
CHE DETERMINI IL MINOR IMPATTO
VERSO L’UOMO E L’AMBIENTE
E CHE CONSENTA DI OTTENERE
PRODUZIONI ECONOMICAMENTE ACCETTABILI
“Criteri per la definizione di norme tecniche di difesa
delle colture e del controllo delle infestanti”
“Decisione della Commissione Europea”
N. C(96) 3864 del 30/12/96
Principi base per un percorso di
commercializzazione e di certificazione
della produzione integrata
e che hanno sostanzialmente anticipano gli
orientamenti definiti nella Norma UNI n.
11233 /2007 e nell’allegato III della Direttiva
UE n. 128/09
Norme di difesa integrata
predisposizione
Singole colture
Singole avversità
• Modalità di monitoraggio
• Il livello di pericolosità e di rischio sulla coltura
• Le strategie di difesa
• I prodotti utilizzabili e le loro eventuali limitazioni
Norme di difesa integrata
predisposizione
Non vanno interpretate solo in relazione
alla scelta dei prodotti fitosanitari
 Sono stati complessivamente adottati tutti
i criteri previsti per l’applicazione della
difesa integrata.

La valutazione è sempre stata fatta in modo
complessivo, interpolando fra loro i singoli
criteri di scelta (analisi multifattoriale).
Norme di difesa integrata
predisposizione
Applicazione dei singoli criteri di scelta
Monitoraggio e applicazione dei modelli
previsionali
 Scelte varietali e interventi agronomici
 Soglie di intervento
 Utilizzo sostanze microbiologiche
 Utilizzo insetti utili
 Limitazioni dei PF per la salvaguardia
dell’entomofauna utile

Norme di difesa integrata
predisposizione
Applicazione dei singoli criteri di scelta
Limitazioni de PF per la salvaguardia
dell’ambiente
 Limitazioni PF per minimizzare i residui dei
prodotti fitosanitari nelle derrate alimentari
 Limitazione dei PF sulla base delle
caratteristiche tossicologiche (Comparative
assesment)
 Limitazioni dei PF per una corretta
prevenzione e gestione delle resistenze delle
avversità si prodotti fitosanitari

Direttiva 128/09 – Allegato III (IPM)
• In base ai risultati del monitoraggio,
l’utilizzatore professionale deve
decidere se e quando applicare misure
fitosanitarie.
• Valori soglia per gli organismi nocivi
scientificamente attendibili definiti per
aree geografiche costituiscono elementi
essenziali ai fini delle decisioni da
prendere.
INTERVENTI AGRONOMICI
Numerosissimi gli interventi agronomici segnalati,
consigliati ed in alcuni casi inseriti come vincolanti








Rotazioni
Successioni colturali (esempio per gli elateridi),
Gestione delle concimazioni azotate e su tutte le
pratiche che possono sfavorire lo sviluppo di avversità
Impiego di materiale sano
Evitare il ristoppio
Utilizzo di mezzi fisici di protezione
Solarizzazione
Distruzione dei residui di vegetazione .
SOGLIE DI INTERVENTO
NUMERICA AVVERSITA’: numero di
individui campionati
SOGLIA
PRESENZA AVVERSITA’: genericamente
dalla sola presenza.
NUMERICA DANNO: % su organi della
pianta attaccati.
PRESENZA DANNO: genericamente dalla
presenza di danno.
SOGLIE DI INTERVENTO
ALTRE TIPOLOGIE DI SOGLIE
FENOLOGIA DELLA PIANTA: interventi legati alle fasi
fenologiche della coltura.
FENOLOGIA DELL’AVVERSITA’: interventi correlati alla biologia
dei parassiti.
TIPOLOGIA VARIETALE DELLA COLTURA: interventi indicati
su alcune varietà più suscettibili
PARAMETRI CLIMATICI: indicazioni di interventi al verificarsi di
specifiche condizioni climatiche
ZONIZZAZIONE; limitazione degli interventi previsti solo in zone
specifiche del territorio in relazione all’elevato rischio fitosanitario.
UTILIZZO SOSTANZE REGISTRATE
COME PRODOTTI BIOLOGICI
UTILIZZO sostanze attive previste dal Reg. CEE n. 834/2007 e s. m. i.
ESCLUSIONE di formulati classificati come T e T+ che potranno
essere utilizzati solo se specificatamente indicati nelle norme tecniche
di coltura.
UTILIZZO di sostanze microbiologiche per le quali esiste una
registrazione:
Trichoderma, Coniuthyrium e Bacillus subtilis.
Ampelomyces quisqualis per la difesa dall’oidio in numerose colture
Beauveria bassiana per la difesa dagli acari in numerose colture
Azadiractina per la difesa da afidi e aleurodidi in numerose colture
Paecilomyces lilacinus per la difesa dai nematodi in numerose colture
Virus della granulosi per la difesa dalla Cydia pomonella e dall’Helicoverpa
armigera
Nematodi entomopatogeni per la difesa da Cydia pomella
Direttiva 128/09 – Allegato III (IPM)
Ai metodi chimici devono essere preferiti
metodi biologici sostenibili, mezzi fisici e
altri metodi non chimici se consentono un
adeguato controllo degli organismi nocivi.
I prodotti fitosanitari sono quanto più
possibile selettivi rispetto agli organismi da
combattere e hanno minimi effetti sulla
salute umana, gli organismi non bersaglio e
l’ambiente
Direttiva 128/09 – Allegato III (IPM)
STRATEGIE ANTIRESISTENZA
Ove il rischio di resistenza a una misura
fitosanitaria sia conosciuto e il livello di
organismi nocivi richieda trattamenti
ripetuti di P.f. sulla coltura,
le strategie antiresistenza disponibili
dovrebbero essere messe in atto per
mantenere l’efficacia dei prodotti.
Ciò può includere l’utilizzo di diversi s.a.
con diversi modi di azione.
Limitazioni per una corretta prevenzione e
gestione delle resistenze dei parassiti e dei
fitofagi ai prodotti fitosanitari
Attenzione ai criteri generali ed adozione di
interventi specifici nella riduzione degli interventi
Riferimento a organismi nazionali ed europei (IRAC
per i fitofagi e FRAC per i patogeni e GIRE per i
diserbanti
Attento riscontro a casi di sospetta presenza di
resistenza da parte di tecnici dei servizio di
assistenza
Stimolare e sensibilizzare programmi di ricerca per
verificare la possibile presenza di ceppi resistenti
Scelta dei mezzi tecnici
Ia valutazione dei mezzi tecnici viene
applicata tenendo conto:
◊Dei principi e criteri definiti nella Decisione 3864/96
e nelle premesse delle linee guida nazionali
◊Della efficacia delle sostanze attive
◊Dei P.F. con frasi di rischio R40, R60, R61, R62, R63 e
R68; è stata inoltre riconsiderata la frase di rischio
R48
◊Della disponibilità di tecniche o prodotti alternativi
ai prodotti chimici di sintesi
◊Della necessità di contrastare l’insorgere di ceppi
resistenti ai prodotti fitosanitari
◊Della scelta di p.f. con minore classe tossicologica a
parità di s.a.
Situazione attuale
DIRETTIVA 2009/128/CE
DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL
CONSIGLIO
del 21 ottobre 2009
che istituisce un quadro per l’azione
comunitaria ai fini dell’utilizzo
sostenibile dei pesticidi
DECRETO LEGISLATIVO
N° 150 DEL 14 Agosto 2012
Scadenze
Recepimento Direttiva
Piano d’azione e sanzioni
Supporti per difesa integrata
obbligatoria
Certificazione formazione
Applicazione difesa integrata
obbligatoria
14 agosto 2012
26 novembre 2012
30 giugno 2013
26 novembre 2013
1 gennaio 2014
Prescrizioni per la vendita
26 novembre 2015
Ispezione irroratrici
26 novembre 2016
Situazione attuale
DIRETTIVA 2009/128/CE
DECRETO LEGISLATIVO 150 DEL 14/8/2012
STESURA
DEL PIANO DI AZIONE NAZIONALE
CONSULTAZIONE DEGLI STAKEHOLDER
APPROVAZIONE DEL PAN DA PARTE DEL
CONSIGLIO TECNICO E INVIO ALLA UE
ECO-SOSTENIBILITÀ
Economico
Assicurando allo stesso
tempo la REDDITIVITA’
all'agricoltura
Dando delle risposte
alle aspettative della
SOCIETÀ
Equilibrio
Ecologico
prendendosi
cura DELL’AMBIENTE
Sociale
Ruoli e impegni nel sostenere
l’eco-sostenibilità
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Aziende
Rivenditori
Società Agrochimiche
Tecnici
Enti pubblici Associazioni, Consorzi, GAL
Grande distribuzione
Commercianti
Laboratori chimici
Consumatori
D.Lvo 150/2012 e P A N
OBIETTIVI GENERALI
 Ridurre
i rischi e gli impatti sulla
salute umana, sull'ambiente e sulla
biodiversità.
 Promuovere
l'applicazione della difesa
integrata e di approcci alternativi o
metodi non chimici.
D.Lvo 150/2012 e P A N
OBIETTIVI STRATEGICI
 Protezione del consumatore
 Protezione degli operatori agricole degli utilizzatori
non professionali
 Protezione della popolazione presente nelle aree
agricole
 Protezione della popolazione nelle aree pubbliche
(parchi, scuole, etc.)
 Tutela dell’ambiente acquatico e delle acque potabili
 Tutela della biodiversità e degli ecosistemi
D.Lvo 150/2012 e P A N
AZIONI
 Formazione e prescrizioni per gli
utilizzatori, i distributori e i consulenti
 Informazione e sensibilizzazione
 Controlli delle attrezzature per
l’applicazione dei Prodotti Fitosanitari
 Irrorazione aerea
 Misure specifiche per la tutela
dell’ambiente
D.Lvo 150/2012 e P A N
AZIONI
 Manipolazione e stoccaggio dei
prodotti fitosanitari
 Difesa fitosanitaria a basso apporto di
prodotti fitosanitari
(Strategie fitosanitarie sostenibili)
 Indicatori per la verifica del
raggiungimento degli obiettivi
D.Lvo 150/2012 e P A N
AZIONI DI SUPPORTO
 Ricerca e sperimentazione a supporto
del piano e alta formazione
 Sistemi di controllo e sinergie con i
controlli previsti dalla condizionalità
 Misure di coordinamento per
l’attuazione e l’aggiornamento
 Risorse finanziarie
D.Lvo 150/2012 e P A N
ALLEGATI
 I - Obiettivi formativi
 II - Componenti delle irroratrici
oggetto di controllo
 III – Requisiti attrezzature per
l’esecuzione dei controlli funzionali
 IV - Contenuti del corsi di formazione
per macchine irroratrici e requisiti dei
Centri di prova
D.Lvo 150/2012 e P A N
ALLEGATI
 V - Specie ed habitat in ambienti
acquatici
 VI – Raccomandazioni per la
manipolazione e lo stoccaggio dei P.F.
 VII – Elenco esemplificativo degli
indicatori.
D.Lvo 150/2012 e P A N
SOGGETTI COINVOLTI
 Ministero delle politiche agricole
alimentari e forestali
 Ministero dell’ambiente e della tutela
del territorio e del mare
 Ministero della salute
 Regioni e le Province autonome
 Enti gestori delle aree Natura 2000 e
delle aree naturali protette
D.Lvo 150/2012 e P A N
SOGGETTI COINVOLTI
 Operatori agricoli e ogni altro




utilizzatore di PF
Produttori e i distributori di PF
Consulenti della difesa fitosanitaria
Enti gestori della rete ferroviaria e
stradale
Enti pubblici e privati che gestiscono
aree verdi frequentate dalla popolazione.
D.Lvo 150/2012 e P A N
CAMPI D’AZIONE E MISURE ADOTTATE
Formazione utilizzatori, consulenti e
distributori di PF
Certificato di utilizzatori professionali
abilitazione per consulenti e distributori
Dal 26/11/2015
I Certificati costituiscono requisiti
obbligatori
Soggetti fruitori della
Formazione
Utilizzatore professionale: persona che
utilizza i PF nell’ambito dell’attività professionale
Distributore: persona fisica o giuridica che
rende disponibile il PF sul mercato
Consulente: persona che ha acquisito
un’adeguata conoscenza e fornisce consulenza
sulla difesa fitosanitaria e sull’impiego dei PF,
nell’ambito professionale o di un servizio
commerciale
Formazione utilizzatori, consulenti e
distributori di PF
Entro il 26 novembre 2013, è istituito un sistema di
formazione obbligatoria e certificata
Le Regioni e le Province Autonome di Trento e
Bolzano sono le autorità responsabili per il
rilascio dei certificati
Sono validi su tutto il territorio nazionale.
Sono fatte salve le abilitazioni vendita e
acquisto rilasciate prima del 26/11/2013
Certificato di abilitazione
all'acquisto e all'utilizzo
Viene acquisito da utilizzatori professionali
che hanno compiuto 18 anni e frequentato corso
di formazione e valutazione positiva
Validità di 5 anni
Il corso ha una durata minima di:
25 ore per la prima abilitazione
per il rinnovo 12 ore di corso o
crediti formativi nell’arco dei 5 anni
Certificato di abilitazione
all'acquisto e all'utilizzo
Sono esentati dall’obbligo di frequenza del corso
di formazione i soggetti in possesso di diploma di
durata quinquennale o laurea in discipline agrarie e
forestali
Sono comunque tenuti a superare l’esame di
abilitazione.
Sono tenuti a partecipare ai corsi di aggiornamento
per il rinnovo
Certificato
di abilitazione
Requisiti
specifici
di accesso al
alla vendita
dei
P.F.
corso
Viene rilasciato alle persone in possesso di
diplomi o lauree
in discipline
agrarie, forestali, biologiche, ambientali,
chimiche,
mediche e veterinarie
Viene elevato il livello professionale nella
vendita dei PF
Prescrizioni per la vendita
dei P.F.
Al momento della vendita deve essere presente almeno
una persona, titolare o dipendente,
in possesso del certificato di abilitazione alla vendita o
di consulente
per fornire all'acquirente informazioni
generali sui rischi per la salute umana e
l'ambiente ed allo smaltimento
dei rifiuti
Prescrizioni per la vendita
dei P.F.
Al momento della vendita deve essere presente almeno
una persona, titolare o dipendente,
in possesso del certificato di abilitazione alla vendita o
di consulente
sul periodo massimo di utilizzo dei PF
revocata dell’autorizzazione del PF e periodo
limitato di utilizzazione
Prescrizioni per la vendita
dei P.F.
Entro e non oltre il 26 novembre 2013
saranno adottate specifiche disposizioni
per l'individuazione dei prodotti fitosanitari destinati
ad utilizzatori non professionali.
Con DM sono stabilite misure per disciplinare la
vendita di prodotti fitosanitari attraverso canali
alternativi alla vendita diretta,
come la vendita «on-line»,
Certificato di abilitazione
all’attività di CONSULENTE
Viene rilasciato alle persone in
possesso di diplomi o lauree in
discipline agrarie e forestali
un'adeguata conoscenza in materia di difesa
integrata e sulle
materie elencate nell'allegato I, comprovata
dalla frequenza ad
appositi corsi con valutazione finale.
Certificato di abilitazione
all’attività di CONSULENTE
Dal 26 novembre 2015
requisito obbligatorio
attività di consulenza nell’ambito della
difesa fitosanitaria indirizzata alla difesa
integrata e biologica, all’impiego sostenibile
e sicuro dei prodotti fitosanitari e ai metodi
di difesa alternativi
Rinnovo dei certificati di
abilitazione
Utilizzatori professionali
Corso aggiornamento di
12 ore
Sistemi di crediti
formativi nei 5 anni
Distributori e consulenti
Corso aggiornamento di
12 ore
Sistemi di crediti
formativi nei 5 anni
Informazione e
sensibilizzazione
Attivati i programmi di informazione e
sensibilizzazione della popolazione
 sui rischi dei PF
 sui benefici dell’utilizzo di metodi alternativi, con
riferimento alla produzione integrata e a quella
biologica.
Informazione preventiva della popolazione
interessata e potenzialmente esposta ai prodotti
fitosanitari
•Ambiti extra-agricoli (parchi e giardini, ecc)
Informazione e
sensibilizzazione
Informazioni tra le aziende agricole
 possono richiedere alle aziende confinanti di
essere informate circa gli interventi fitosanitari e i
relativi principi attivi impiegati (aziende biologiche)
Banca dati sugli avvelenamenti acuti da
prodotti fitosanitari (SIN-SIAP / ISS /CAV)
Attivazione di insegnamenti ad hoc
nell’ambito di corsi di laurea attinenti
Difesa fitosanitaria a basso
apporto di prodotti fitosanitari
Strategie fitosanitarie sostenibili
Obiettivo
Riduzione del rischio per l’uso dei PF
Riduzione di PF individuate come candidate
alla sostituzione
Per salvaguardare
l’ambiente, gli operatori,
i consumatori e gli astanti,
Difesa fitosanitaria a basso
apporto di prodotti fitosanitari
In che modo
Migliorando le strategie di intervento
Migliorando le tecniche utilizzate e delle
sostanze attive impiegate,
Adottando misure misure di prevenzione
basate su metodi agro-ecologici
Utilizzando sistemi di lotta biologica e
controllo biologico
DIFESA FITOSANITARIA SOSTENIBILE
STRATEGIA
Dare continuità all’attività svolta in
nell’ambito dell’applicazione dell’IPM nei
PSR e nell’OCM ortofrutta
Fissare obiettivi generali di riduzione del
rischio derivante dall’impiego dei
prodotti fitosanitari attraverso
l’ottimizzazione dell’uso e la scelta di s.a.
a basso rischio ed un miglioramento
qualitativo delle s.a. impiegate
56
DIFESA FITOSANITARIA SOSTENIBILE
STRATEGIA
Adottare una difesa integrata di base
caratterizzata da impegni strutturali di
servizio per i supporti all’IPM e da
impegni semplici, misurabili e ad alto
valore aggiunto per le aziende agricole
Incentivare una difesa integrata
volontaria in continuità dell’attuale IPM
Incrementare e incentivare in ogni caso
l’agricoltura biologica
57
Difesa fitosanitaria a basso apporto
di prodotti fitosanitari
La difesa integrata
OBBLIGATORIA
Gli utilizzatori professionali di prodotti
fitosanitari,
a partire dal 1° gennaio 2014,
applicano i principi generali della
difesa integrata obbligatoria,
di cui all'allegato III.
Allegato III - direttiva
rotazioni colturali;
 tecniche colturali adeguate (es. falsa semina);
 "cultivar" resistenti/tolleranti;
 sementi e materiale di moltiplicazione
standard/certificati;
 concimazioni equilibrate;
 prevenzione della diffusione di organismi nocivi;
 salvaguardia degli organismi utili
 sistemi di monitoraggio degli organismi nocivi
 sistemi di previsione e di avvertimento
 soglie d’intervento
 metodi di lotta alternativi
 utilizzo di prodotti selettivi a minore impatto
sulla salute e l’ambiente
 strategie antiresistenza

Difesa fitosanitaria a basso apporto
di prodotti fitosanitari
La difesa integrata
OBBLIGATORIA
applicazione di tecniche di prevenzione e
monitoraggio delle avversità
l’utilizzo dei mezzi biologici di controllo dei
parassiti, il ricorso a pratiche di coltivazione
appropriate e l’uso di prodotti fitosanitari che
presentino il minor rischio per la salute umana e
l’ambiente
Compiti e ruolo del Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali
Difesa integrata obbligatoria





Definire le “linee guida nazionali per la difesa
integrata obbligatoria
promuovere la ricerca
coordinare la predisposizione di strumenti di
conoscenza
mantenere aggiornata la banca dati sui prodotti
fitosanitari
attivare iniziative per favorire la realizzazione e
l’applicazione di reti di monitoraggio
Compiti e ruolo del Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali
Difesa integrata obbligatoria
Definisce i requisiti minimi delle reti di
monitoraggio, nonché l’elenco delle
principali avversità;
 attivare iniziative per favorire la
realizzazione e l’applicazione di sistemi di
previsione

Compiti e ruolo delle Regioni
e le Province autonome
Difesa integrata obbligatoria
Adozione di “Piani di Azione Regionali
 attivare e/o potenziare servizi
d’informazione e comunicazione.
 Predisposizione e/o diffusione di materiale
informativo sull’uso sostenibile dei prodotti
fitosanitari.
 Predisporre e gestire proprie reti di
monitoraggio sullo sviluppo delle avversità

Compiti e ruolo delle Regioni
e le Province autonome
Difesa integrata obbligatoria
Potenziare le predette reti di monitoraggio
per consentire informazioni su
Previsione e avvertimento sullo sviluppo delle
avversità
Bollettini che, sulla base dei risultati delle
elaborazioni dei modelli previsionali
Compiti e ruolo delle Regioni
e le Province autonome
Difesa integrata obbligatoria
Organizzare e/o riorganizzare e incentivare
l’assistenza tecnica e la consulenza alle aziende
agricole sulla difesa fitosanitaria, anche attraverso
l’attivazione di apposite strutture territoriali di
coordinamento e di specifici servizi di consulenza.
Entro e non oltre il 30 aprile 2013 comunicazione al
MiPPAF delle misure messe in atto per l’applicazione
della difesa integrata obbligatoria
Compiti e ruolo
delle aziende agricole
Difesa integrata obbligatoria
Devono conoscere, disporre direttamente o
avere accesso
Dati meteorologici dettagliati per il territorio sul quale
sono insediate
Ai bollettini territoriali di difesa integrata
Le soglie di intervento
Al materiale informativo e/o dei manuali
le strategie antiresistenza
Ad una rete di monitoraggio presente sul proprio
territorio
Compiti e ruolo
delle aziende agricole
Difesa integrata obbligatoria
Rispettare i volumi massimi di acqua da utilizzare per
l’esecuzione dei trattamenti fitosanitari su indicazione
del Gruppo di Difesa Integrata
Indicare nel registro dei trattamenti, oltre a quanto
previsto dall’articolo 16, comma 3 del decreto
legislativo n. 150/2012, le fasi fenologiche riguardanti
l’inizio fioritura e l’inizio raccolta.
Difesa fitosanitaria a basso apporto
di prodotti fitosanitari
La difesa integrata
VOLONTARIA
prevede il rispetto dei disciplinari regionali di
produzione integrata, definiti secondo le modalità
previste nel Sistema di Qualità Nazionale di
Produzione Integrata
Difesa fitosanitaria a basso apporto
di prodotti fitosanitari
La difesa integrata
VOLONTARIA
norme tecniche specifiche per ciascuna coltura
(disciplinari di produzione), comprendenti oltre
a quanto previsto per la difesa integrata
obbligatoria anche una limitazioni nella scelta
dei prodotti fitosanitari e nel numero degli
interventi.
Compiti e ruolo del Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali
Difesa integrata volontaria





Definire le “linee guida nazionali per la difesa
integrata volontaria per singola coltura
Promuovere la ricerca
coordinare la predisposizione di strumenti di
conoscenza
Individuare strumenti finanziari aziende e
strutture
favorire la valorizzazione della P.I. mediante un
marchio
Compiti e ruolo delle Regioni e le
Province autonome
Difesa integrata volontaria





Adozione di “Piani di Azione Regionali” per
incentivare la D.I.
Aggiornare i disciplinari in coerenza con il “Sistema
Nazionale di Qualità” .
realizzazione e/o il potenziamento di supporti
tecnici e un coordinamento di assistenza tecnica
promuovere eventuali servizi di consulenza
innovativi
individuare possibili strumenti finanziari
Compiti e ruolo delle Regioni e le
Province autonome
Difesa integrata volontaria





Adozione di “Piani di Azione Regionali” per
incentivare la D.I.
Aggiornare i disciplinari in coerenza con il “Sistema
Nazionale di Qualità” .
realizzazione e/o il potenziamento di supporti
tecnici e un coordinamento di assistenza tecnica
promuovere eventuali servizi di consulenza
innovativi
individuare possibili strumenti finanziari
Compiti e ruolo delle
Aziende agricole
Difesa integrata volontaria
rispettare le norme contenute nei disciplinari di
produzione integrata volontaria
 integrare il registro dei trattamenti con le
annotazioni relative ai prodotti fitosanitari
acquistati e a quelli giacenti in magazzino a fine
anno (“Registro di carico e scarico”)
 effettuare la regolazione (taratura) delle
attrezzature per la distribuzione dei prodotti
fitosanitari

Difesa fitosanitaria a basso apporto
di prodotti fitosanitari
Agricoltura biologica
Applicazione dei regolamenti comunitari
Reg. CE 834/2007
Reg.CE 889/3008
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prodotti fitosanitari e strategie fitosanitarie sostenibili