ISTITUTO COMPRENSIVO MARCONI
Sede Ragalna
Anno scolastico 2012/2013
IL TERRITORIO ETNEO:
GEOMORFOLOGIA,STRUTTURA E
C A R AT T E R I S T I C H E D E L
TERRITORIO
P R O F. S S A G R A Z I A PA L A D I N O
Il Monte Etna è un grande strato-vulcano di natura basaltica, alto circa 3330 m,
situato lungo la costa orientale della Sicilia. Esso ricopre un’area di circa 1250
km2 ed è delimitato verso nord dai rilievi dei Monti Nebrodi e Peloritani e verso
sud dalla piana alluvionale del Fiume Simeto.
EVOLUZIONE GEOLOGICA DELL’ETNA
Da un punto di vista geodinamico il Monte Etna si localizza in
corrispondenza della zona di collisione continentale tra la placca
Euro-Asiatica a nord e quella Africana a sud
L’inizio dell’attività eruttiva si fa risalire a circa 500.000 anni fa. In questo periodo
l’area dove sorge l’Etna attuale era occupata da un vasto golfo, qui si verificavano
delle eruzioni sottomarine. I prodotti vulcanici relativi a queste eruzioni
sottomarine sono ben conservati nella zona di Acicastello, Ficarazzi e Acitrezza.
L’affioramento più noto di queste eruzioni sottomarine sono le colate a “pillows”
che formano la Rupe di Acicastello.
Rupe e castello
normanno (Acicastello)
Faraglioni lavici
(Acitrezza)
a partire da almeno 220.000 anni fino a circa 110.000 anni fa l’attività eruttiva si
concentra lungo la costa Ionica in corrispondenza di Capo Mulini fino ad Acireale
Fase dei Centri eruttivi della Valle del Bove: circa 110.000 anni fa l’attività eruttiva si
sposta dalla zona della costa Ionica verso l’area adesso occupata dalla Valle del
Bove. Tali vulcani prendono il nome di Giannicola, Salifizio e Cuvigghiuni la cui attività
durerà fino a circa 60.000 anni fa.
Valle del Bove dove affiora la struttura interna dei vecchi centri
eruttivi come ad esempio i “dicchi” che rappresentano l’antico
sistema di alimentazione del vulcano
Fase dello Strato-vulcano: questa fase inizia circa 60.000 anni fa quando si verifica
un’ulteriore spostamento dell’attività eruttiva verso nord-ovest dopo la fine
dell’attività dei Centri della Valle del Bove
Tale spostamento porterà alla formazione del più grosso centro eruttivo, denominato
vulcano Ellittico, che costituisce la struttura principale del Monte Etna
L’attività eruttiva dell’Ellittico termina circa 15.000 fa durante un’intensa fase
esplosiva caratterizzata da una serie di eruzioni Pliniane (esplosive), che hanno
causato la formazione di una caldera di circa 4 km di diametro.
L’intensa e continua attività effusiva degli ultimi 15.000 anni riempirà in gran parte
la caldera del vulcano Ellittico formando il nuovo cono craterico sommitale. Tale
attività effusiva, originata sia dalle bocche sommitali che da apparati eruttivi laterali,
porterà alla formazione dell’edificio vulcanico attuale denominato vulcano
Mongibello.
PERCHÉ L’ETNA È UNO STRATO-VULCANO
Uno stratovulcano è un vulcano di forma generalmente conica costituito dalla
sovrapposizione di vari strati di lava solidificata, ceneri vulcaniche.
A differenza dei vulcani a scudo (che si trovano nelle isole del Pacifico delle
Hawai), gli stratovulcani sono caratterizzati da pendii piuttosto ripidi e da
periodiche eruzioni di tipo esplosivo.
Affichè un vulcano sia di tipo conico (o stratovulcano) la lava deve scorrere con
difficoltà deve cioè essere viscosa. La lava infatti mentre scende si raffredda e
solidificandosi forma pendii ripidi come nel caso dell’ Etna, dello Stromboli o del
Vesuvio.
ETNA…OGGI
Il vulcano attuale con i suoi 1260 Km2
di superficie,
ed una altezza di oltre 3300 metri
è il più vasto d’Europa.
Struttura del vulcano.
Sono quattro le bocche eruttive dell’Etna:
1) Il "cratere centrale", largo 250 metri è anche il più vecchio,
2) La "bocca nuova" del 1968,
3) Il "cratere di nord-est " formatosi nel 1911,
4) Il "cratere di sud-est " del 1971.
I primi tre crateri sono comunicanti, mentre quello di sud-est
è autonomo
cratere centrale
cratere di nord-est
cratere bocca nuova
cratere di sud-est
Gli studiosi distinguono due tipi di lave:
un tipo caratterizzato da superfici scabre e scagliose,
mentre le seconde, sono levigate e arricciate a formare masse simili a
corde.
Con il secondo tipo di lava si formano le «grotte di scorrimento»:
cavità originate dalla lava stessa al cui interno scorre la lava
L'idea della costituzione del Parco dell'Etna
nacque nel corso degli anni '60 del ‘900.
Ma è solo negli anni ‘80 che l'Assemblea
Regionale Siciliana vara il 6 maggio 1981 la Legge
n. 98 che prevede l'istituzione di 19 riserve e la
nascita di 3 parchi naturali: l'Etna, i Nebrodi e le
Madonie, segnando in questo modo l'inizio della
via siciliana ai parchi. Con tale legge quadro, la
regione Sicilia, decise di avviare un'azione
organica di tutela del territorio.
Sei anni più tardi nel 1987 viene costituito l’ Ente
Parco dell'Etna con sede in Nicolosi (CT).
Il territorio e suddiviso nelle zone “A”, “B”,
“C” e “D” a cui corrispondono diversi livelli di
tutela
Zona A
Zona B
Zona C
Zona D
Nella zona “A”, la natura è
conservata nella sua
integrità (riserva integrale).
Nella zona B si coniuga la
tutela con lo sviluppo delle
attività economiche
tradizionali (vigneti,
castagneti ecc);
Nelle zone cosiddette di preParco (zone “C” e “D”) si
persegue uno sviluppo
economico compatibile con
il rispetto del paesaggio e
dell’ambiente.
Adrano 4.319 Ha
Belpasso 1.712 Ha
Biancavilla 3.830 Ha
Bronte 10.200 Ha
Castiglione di S. 5.412 Ha
Giarre 1 Ha
Linguaglossa 4.120 Ha
Maletto 3.564 Ha
Mascali 331 Ha
Milo 1.117 Ha
Nicolosi 3.271 Ha
Pedara 896 Ha
Piedimonte E. 793 Ha
Ragalna 2.504 Ha
Randazzo 6.270 Ha
Sant'Alfio 1.843 Ha
S.Maria di Licodia 443 Ha
Trecastagni 1.296 Ha
Viagrande 93 Ha
Zafferana E. 6.250 Ha
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L` Etna_vers 1 - Il Blog di scuolaidea