Anno scolastico: 2014/2015 Classe: 3^B Titolo: Palazzo Te Città: Mantova Alunni: Billotto Luca e Doro Gabriele Professore: Francesco Carrer Palazzo Te Il palazzo Te è un edificio monumentale situato a Mantova., costruito tra il 1524 e il 1534 su commissione di Federico II Gonzaga, è l'opera più celebre dell'architetto italiano Giulio Romano. Verso la metà del XV secolo Mantova era divisa dal canale “Rio” in due grandi isole circondate dai laghi; una terza piccola isola, chiamata sin dal Medioevo Tejeto e abbreviata in Te, venne scelta per l’edificazione del palazzo Te. La struttura architettonica Il palazzo è un edificio a pianta quadrata con al centro un grande cortile quadrato anch'esso, un tempo decorato con un labirinto, con quattro entrate sui quattro lati. L.B.Alberti si ispira nell'impianto alla descrizione vitruviana della casa di abitazione: la domus romana con quattro entrate, ciascuna su uno dei quattro lati. La struttura architettonica Giulio Romano ispirandosi ad un linguaggio architettonico classico, lo reinterpreta creando un'opera con un ricco campionario di invenzioni stilistiche, reminiscenze archeologiche, spunti naturali e decorativi. Sala grande dei cavalli Possiamo trovare i ritratti in grandezza naturale dei sei destrieri preferiti dei Gonzaga era la sala destinata al ballo. I cavalli, spiccano in tutta la bellezza delle loro forme su un paesaggio naturale che si apre dietro un colonne corinzie. Il soffitto in legno a cassettoni e rosoni dorati accoglie il monte Olimpo e il ramarro, i simboli del duca e il suo schema è ripreso dal pavimento donando simmetria all’ambiente. Camera del Sole Loggia d’onore Camera delle aquile La sala dei giganti La Camera dei Giganti è l’ambiente più famoso e stupefacente di Palazzo Te. Costituisce un vero e proprio unicum nella storia dell’arte moderna, poiché Giulio Romano vi propone una sperimentazione pittorica originale e ineguagliata per secoli. L’ambiente è concepito come un insieme spaziale continuo, dove l’invenzione pittorica interagisce con la realtà e lo spettatore si sente catapultato nel mito. La decorazione si svolge in modo continuo e unitario ma ciascuna parete ha una propria ambientazione. La rappresentazione è da interpretare in chiave politica, come sommo omaggio alla potenza dell’imperatore Carlo V, ed etica, quale esempio di superbia punita e monito per gli stessi sovrani. L’Angolo segreto L’appartamento della grotta venne edificato verso il 1530 nell’angolo est del giardino vicino all’esedra che conclude lo spazio della villa. L’appartamento è composto da poche stanze di dimensioni molto più modeste rispetto a quelle del corpo del palazzo; una loggia che si apre in un piccolo giardino mostra ciò che rimane di un ambiente allora decorato ed affrescato. Il giardino e il cortile d’onore Il grande cortile centrale si apre allo sguardo degli ospiti provenienti dall’atrio d’ingresso. Lo spazio è solenne, inquadrato dalle quattro pareti del palazzo “modernamente” decorate alla maniera antica. Giulio Romano progetta le architetture traendo ispirazione dall’ordine dorico dei templi greci: semicolonne di ordine gigante reggono una trabeazione classicamente composta di architrave, ornato di gocce, e fregio in cui si alternano triglifi e metope.