Cap. 2 - Magnier e Russo
La descrizione sociologica dei
sistemi urbani
Aree tematiche prevalenti nella
tradizione degli studi sui sistemi urbani
 Autonomia
 Stili di vita
 Morfologia
 Struttura di potere
Autonomia
Nesso tra forma politica e caratteristiche funzionali della
città, valido non solo in sociologia
Nella tradizione sociologica l’accento è posto sulle diverse
capacità da parte della città di produrre norme:
 Capacità di diffondere cultura e pratiche tipica delle sole
città dominanti;
 Capacità di sviluppare e mantenere una propria cultura che
definisce la città autonoma anche se non dominante
Max Weber, La città, 1920
Tendenze all’autonomia della città occidentale
 Indipendenza politica, politica estera, milizia propria,




domini su altri territori e città, colonie oltremare;
Legislazione autonoma della città, in part. su gilde e
“maestranze”, possessi fondiari, mercato e commercio;
Autocefalia = autorità giudiziaria ed amministrativa
del tutto indipendente;
Potere fiscale dei cittadini, esenzione dalle tasse
“esterne”
Libertà di mercato
Capacità della città medievale occidentale di costruire un
sistema normativo nuovo
Centralità della nozione di cittadino: “il cittadino isolato ne
era la personificazione, egli era perciò l’elemento tipico
della città in senso politico” [Weber, 1920]
Il sistema era difeso da una leadership localmente
legittimata, indicata come elemento distintivo
Dimensione analitica quasi eterna che trova oggi nuova
attualità nell’analisi comparata dei sistemi urbani
Potere e forme di città
La città barocca = idealtipo di grande suggestione,
frutto del lavoro di elaborazione di storici e sociologi,
forte modello di riferimento fondato sulla dimensione
dell’autonomia politica.
sistema urbano che, al di là della sua “apparenza
capricciosa”, rispecchia nella sua logica l’ordine ieratico
del potere assoluto.
Esempi di arte barocca
Schemi convergenti, stellari in particolare, complessità
delle strutture di distanza affidate all’esercizio dell’
“idea geometrica” del classicismo, traducono e
costruiscono una speciale struttura di potere, quella
della Città-capitale devota alla persona del sovrano
La città tutta è destinata alla persuasione, forma retorica
complessa: distanze e simmetrie-reciprocità come
elementi chiave della società di corte.
La città barocca:
 Ha strutturato le nostre città più di quanto non abbia
fatto la città industriale
 Città dell’egemonia senza autonomia
 Città delle disuguaglianze e della segmentazione
 Della persuasione e dell’immagine più che della
legittimazione
 Implicito riferimento per la descrizione della città
globale
La città globale [Sassen 1991] è succeduta alle vecchie capitali
politiche come città egemonica del nuovo ordine mondiale
Nuovo ruolo strategico: non più semplicemente centri strategici
per il commercio internazionale e l’attività bancaria, le città
globali ricoprono oggi altre quattro funzioni centrali:
Luoghi di potere altamente concentrato nell’organizzazione
dell’economia mondiale
2. Localizzazioni chiave delle imprese di servizio specializzato e
delle attività finanziarie
3. Luoghi della produzione, incluse le innovazioni
4. Mercati per i prodotti e le innovazioni prodotte
1.
Città mondiali [Friedmann e Wolff 1982], loro impatto sulla
struttura sociale, anticipazione di temi di Sassen
Declino delle attività manifatturiere e nuovo ruolo strategico
dei servizi alle imprese ad alto livello, che occupa una élite
transnazionale e uno staff ancillare.
Questa élite è la classe dominante che organizza la città in
funzione dei propri stili di vita e delle proprie esigenze di
lavoro
Il risultato è una polarizzazione della struttura di classe:
Le nuove attività di servizio affermatesi dagli anni ‘80 presentano
possibilità occupazionali a bassa o alta retribuzione, mentre nelle
società fordiste le occupazioni legate all’industria erano a
retribuzione media
Altre due tendenze alla polarizzazione:
 Gentrification
 Degrado del settore manifatturiero
Sistemi urbani egemonici ma polarizzati ,espressione del potere di
una ristretta élite, un po’ come la città barocca
Stili di vita
Importante filone di studi dedicato ai comportamenti di
consumo e agli stili di vita urbani
Contributo di Weber: la peculiare composizione di attività
economiche in una città si associa a stili di vita di cui è
portatore un ceto dotato di ampie possibilità di consumo e
della capacità di imporre i propri modelli
comportamentali al resto della società
es. la “città aristocratica” medievale dove domina lo “stile di
vita cavalleresco” basato sul rifiuto del lavoro, anche
imprenditoriale
Mediazione in questo della distribuzione ineguale del
prestigio
Osservando chi sono i grandi consumatori possiamo distinguere
tre idealtipi:
 Città di consumatori = quelle in cui l’economia e lo stile di
vita dipendono da categorie sociali che vivono di rendita (oggi
si direbbe “inattivi”): borghesi, aristocratici, ritirati dal lavoro,
funzionari pubblici
 Città di produttori = dove il benessere cittadino deriva dalla
presenza delle fabbriche
 Città di commercianti = quelle dove i grandi consumatori
sono anche commercianti che vendono al minuto prodotti
stranieri, che esportano prodotti locali, che acquistano
prodotti stranieri per rivenderli all’estero.
Paragone con le città moderne come Londra, Parigi, Berlino
Ruolo della città settecentesca [Sombart 1916]: momento di
eccezionale sviluppo demografico ed economico delle
grandi città, inurbamento dei grandi consumatori, nasce la
città moderna nei suoi tratti perduranti , innanzitutto come
luogo dei consumi di lusso: vita sontuosa e spensierata,
teatri, sale da ballo, grandi alberghi di lusso, ideale di vita e
modello di consumo dai tratti aristocratici
Lusso = ogni forma di rifinitura di un bene superflua dal
punto di vista della sua utilità
Inizia qui quel processo di standardizzazione della
condotta di vita ritenuto tipico della metropoli
Sistemi urbani come “cleavages” di consumo
Castells [1977]
La società urbana è il luogo della riproduzione della forza
lavoro più che della produzione, vi domina la funzione del
consumo
Consumo differenziato dei beni collettivi (specie servizi
urbani) come espressione tipica delle disuguaglianze
prodotte dal capitalismo avanzato
Lotte urbane per l’accesso ai trasporti pubblici, alle
scuole, alla sanità, alla casa …
Dunleavy [1980]
Attenzione alle diverse modalità del consumo e ai loro
rapporti con il comportamento politico
Nuovi comportamenti politici più lontani dalla logica di
classe, es. crescente correlazione tra proprietà
dell’abitazione e voto conservatore
Saunders [1986], ipotesi:
 Separazione crescente tra sfera della produzione e sfera del
consumo
 Decadenza di categorie sociologiche come quella di classe
sociale
 Dimensione essenzialmente politica del consumo, atto a
suscitare mobilitazione in quanto in quel campo interviene
l’ente pubblico
Cleavages di consumo lungo la linea di frattura tra offerta
pubblica e offerta privata di beni e servizi
Anche qui centralità del settore dell’alloggio: la proprietà
dell’alloggio non è solo una questione economica in quanto
esso rappresenta un’espressione di identità personale ed è
fonte di sicurezza ontologica, l’alloggio è per molti la
risorsa centrale della vita quotidiana
Dicotomia proprietari-non proprietari estesa anche ad altre
categorie di beni: automobili, assicurazioni, pensioni …
Il cleavage sta tra chi può acquistare e chi deve basarsi solo
sull’intervento pubblico
La polarizzazione sociale cresce come effetto della
divaricazione dei modi di consumo
Morfologia
Morfologia sociale = modalità di insediamento delle popolazioni
sul territorio [Durkheim]
Diverse tipologie, o modelli morfologici di sistemi urbani come
espressioni spaziali delle differenziazioni ed aggregazioni sociali
L’organizzazione spaziale delle comunità riflette e condiziona la
sua complessità sociale e funzionale
Aumento della complessità e della densità sono processi
convergenti: le società semplici sono diffuse, quelle complesse
concentrate
Città medievale come esempio di principio di
specializzazione applicato alla vita lavorativa e
all’organizzazione spaziale:
I quartieri nascono dai mestieri, i mestieri creano le loro
gerarchie, il territorio che occupano ne costituisce
l’emblema
Città medievale come città segmentata [Maunier 1910]
Città medievale come città concentrica [Sjöberg 1960]: al
centro lo strato superiore, all’esterno la classe inferiore, i
marginali ai limiti della città o in enclaves interne. Le
famiglie dominanti vivevano anche all’esterno quando i loro
proventi erano legati alla proprietà fondiaria, es. il latifondo
Città barocca
Esiste in funzione delle esigenze del monarca assoluto (sua dimora
e della sua corte, cittadella del suo esercito …)
Linee rette e blocchi regolari di dimensioni uniformi per quanto
possibile
Nuovo ordine estroverso: piazze aperte o rondò con strade e corsi
che si irradiano e si prolungano verso un orizzonte sconfinato
La pianta stellare per ricomporre la mappa sociale della città
attorno a un centro del potere dove si assiepa la nobiltà e la
borghesia
La città industriale
Engels [1845]: la città industriale come espressione e strumento
dell’ordine capitalistico fondato sullo sfruttamento della
classe operaia
Mancanza di coscienza e solidarietà di classe nel quartiere
operaio degradato, p. 67
Dualismo spaziale, i “quartieri brutti”: vicoletti nascosti ma più
spesso zone a parte, fuori dalla vista
Il cottage operaio
L’esigua classe media coi suoi negozi fa da filtro fisico tra
la grande borghesia e i proletari
I monumentali boulevards contribuiscono all’invisibilità
e all’isolamento dei quartieri operai
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Diapositiva 1 - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali