La capra
I temi
Primo tema : la capra
Campo semantico della capra:
Ho parlato a una capra.
Era sola sul prato, era legata.
Sazia d'erba, bagnata
dalla pioggia, belava.
5
Quell'uguale belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi,prima
per celia, poi perché il dolore è eterno,
ha una voce e non varia.
Questa voce sentiva
10 gemere in una capra solitaria.
In una capra dal viso semita
sentiva querelarsi ogni altro male,
ogni altra vita.
La capra è simbolo della religione cristiana
perchè simbolisa il diavolo.
Capra = diavolo = ebreo = Saba (ebreo)

Possiamo vedere anche che la capra ha una
similitudine fisica con l’ebreo per essempio la
barba.
Il poeta si identifica alla capra:
Ho parlato a una capra.
Era sola sul prato, era legata.
Sazia d'erba, bagnata
dalla pioggia, belava.
5
Quell'uguale belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi,prima
per celia, poi perché il dolore è eterno,
ha una voce e non varia.
Questa voce sentiva
10 gemere in una capra solitaria.
In una capra dal viso semita
sentiva querelarsi ogni altro male,
ogni altra vita.
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
Il poeta compara suo dolore al dolore della
capra perchè lui è anche solo, e perche lui è
anche ebreo.
Questa poesia ha stato scrita in tempo del
antisemitismo
L’antisemitismo: la religione cristiana è contra la
religione ebraica.C’erano delle discriminazioni,
persecuzioni e un sentimento anti ebraico dove:
il dolore eterno di Saba.
Possiamo vedere che la capra ha tutto ciò di cui
ha bisogno per vivere ma non è libera.
Relazione: capra e dolore di Saba.
Sintesi:
Abbiamo visto che i temi principale sono la capra
e il dolore di Saba in questa poesia perchè ci
sono delle personnificazioni per la capra e ci
sono anche molti enjambement per i due temi
Trieste
Ho attraversato tutta la città.
Poi ho salita un'erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.
Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all'ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima, una casa, l'ultima, s'aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
un'aria strana, un'aria tormentosa,
l'aria natia.
.
La mia città che in ogni parte è viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva."
Chi parla ? Saba
Di che cosa parla?- di sua città natale Trieste.
Pronomi personali: io(Saba) e lei/lui (città)
Tempi dei verbi:passato prossimo: racconta una
esperienza.
Presente: racconta delle cosi generale.
Evocazione di una strada in salita che conduce
alla collina dove lui può vedere tutta la città.
Prima strofa: descrive la strada in salita che
conduce alla collina affollata, vivace, rumorosa
all’inizio e sempre più solitaria alla fine.
Seconda strofa:paragone tra la città e un
ragazzaccio.Trieste diventa un personaggio vivo
e autonomo. Il ragazzo possiede una grazia
innata, una bellezza spontanea e naturale; i suoi
occhi azzurrini, che riflettono il colore del mare
di Trieste, evocano tenerezza. Le sue mani
sono grandi per un gesto gentile ma dietro
questa apparenza si nasconde una grande
dolcezza.
Contesto
Saba scrive questo nel 1910-1912.
In questo tempo Trieste è una città divisa tra più
culture, le varie anime etniche (l’ebraica,
l’italiana, la tedesca e la slava) in questo tempo
Saba affermava: «Nascere a Trieste nel 1883
era come nascere altrove nel 1853».
La forma
Rime:
Ho attraversato tutta la città.
Poi ho salita un'erta, A
popolosa in principio, in là deserta,A
chiusa da un muricciolo:B
un cantuccio in cui solo B
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.
Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace, C
è come un ragazzaccio aspro e vorace,C
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;D
come un amore D
con gelosia.E
Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via E
scopro, se mena all'ingombrata spiaggia
o alla collina cui, sulla sassosa F
cima, una casa, l'ultima, s'aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa F
un'aria strana, un'aria tormentosa, F
l'aria natia.
La mia città che in ogni parte è viva,G
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva." G
Struttura:
1° strofa: introduzione
2° strofa:sviluppo
3° strofa: conclusione
Tipo de versi:irregolarità
Figure di stile:
Oposizione tra la città:
Strada popolosa poi deserta (verso 3)
Comparazione: Tra Trieste ,le ragrazzio e l’amore
con gelosia
I temi: la città:
Campo lessico: città, erta, popolosa, deserta
muricciolo, cantuccio ,spiaggia,chiesa, spiaggia,
collina, cima.
Questa città è comparata a un ragrazzacio con gli
occhi azzurri( come il mare ),le sue mani sono
troppo grandi per un gesto gentile ma dietro
questa apparenza se nasconde una grande
dolcezza.
Dall’alto de l’erta il poeta può guardare tutta la
città ,gli pare che ogni chiesa ,ogni via, la
spiaggia e la collina siano tutti suoi ove l’aria
nata
Dal suo posto il poeta osserva la vita intorno
senza farne parte, ma senza neppure sentirsi
estraniato. Sa di potere trovare nella città uno
spazio adatto alla sua vita “pensosa e schiva”.
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Trieste-Capra