STUDIO SULLA
RAZIONALIZZAZIONE DELLE
SOCIETÀ PARTECIPATE DALLA
REGIONE UMBRIA
A CURA DELLA SEGRETERIA REGIONALE UMBRA
PARTITO DEMOCRATICO
D I P A R T I ME N T O E C O N O M IA
AGOSTO 2014
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
•
MANDATO AL COMMISSARIO STRAORDINARIO PER LA REVISIONE DELLA
SPESA: Art. 23 D.L. 66/2014, conv. con mod. Legge n. 89 del 23 Giugno 2014
•
Art. 13 D.L. 223/2006
•
Art. 3, comma 27, Legge 244/2007
•
Art. 3bis Legge 138/2011
•
Art. 34, comma 23 Legge 221/2012
•
Legge di Stabilità 2014
2
FONTI NORMATIVE:
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
1.
RIDURRE IL NUMERO DELLE PARTECIPATE DA 8000/10.000 A 1000 NEL
GIRO DI UN TRIENNIO
2.
FAVORIRNE L’AGGREGAZIONE
3.
SFRUTTAMENTO DELLE ECONOMIE DI SCALA
4.
MIGLIORARNE L’EFFICIENZA CON BENEFICI PER LA FINANZA
PUBBLICA
3
Obiettivi:
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
4
STRATEGIA IN 4 PUNTI
5
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
E QUINDI
Dare piena attuazione alla norma (introdotta con la legge finanziaria 2008) per
cui le partecipate devono agire strettamente entro i compiti istituzionali
dell’Ente pubblico partecipante, evitando di produrre beni e servizi che il settore
privato può offrire.
6
Per attività di questo tipo l’istituzione della partecipata verrebbe consentita sulla
sola delibera dell’Ente partecipante. Per operare in altri settori, invece, la
decisione dell’Ente partecipante dovrebbe essere vagliata da un Ente esterno
(Es. Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
INTRODURRE VINCOLI DIRETTI SU VARIE FORME DI PARTECIPAZIONE
Si propone di limitare/azzerare le partecipazioni non essenziali quali:
partecipazioni indirette (partecipate di partecipate)
micropartecipazioni (partecipazioni troppo piccole per essere strategiche
scatole vuote (basso numero dipendenti e fatturato, ma con apparato di
amministrazione)
partecipate con perdite prolungate
partecipate da piccoli Comuni
7
2.
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
3. AMPIO RICORSO ALLA TRASPARENZA E ALLA
PRESSIONE
DELL’OPINIONE
PUBBLICA
ADEGUATAMENTE INFORMATA COME STRUMENTO DI
CONTROLLO.
8
Maggiore trasparenza delle informazioni sulle partecipate vuol dire maggior
pressione da parte dell’opinione pubblica e quindi maggiore efficienza. Oltre che
miglioramenti nella gestione delle informazioni (magari con la definizione di un
testo unico sulle partecipate locali e la creazione di una banca dati unica sulle
stesse partecipate), si propone di mettere a disposizione del pubblico indicatori di
efficienza e strumenti di «business intelligence», seguendo il modello dei costi
standard e dei fabbisogni.
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
•
Uso diffuso dei costi standard come strumento di gestione (inclusi i
trasferimenti necessari).
•
Aggregazione delle partecipate che offrono servizi simili. Questo aspetto è
particolarmente rilevante per il settore dei servizi pubblici locali a rete (acqua,
gas, rifiuti, elettricità). La soluzione è quella di utilizzare la disciplina sugli ambiti
territoriali ottimali per promuovere gare ed affidamenti su territori
sufficientemente ampi.
•
Una strategia ad hoc per il trasporto pubblico locale che manifesta perdite
piuttosto elevate ed indici di efficienza molto deboli anche sulla base di
confronti internazionali.
•
La definizione, per le partecipate in perdita, di piani di rientro approvati
centralmente e con possibilità di Commissariamento in assenza di progressi.
9
4. PROMUOVERE L’EFFICIENZA DELLE PARTECIPATE CHE
RIMARRANNO OPERATIVE E L’AGGREGAZIONE TRA
PARTECIPATE CHE OFFRONO SERVIZI SIMILI
PER
SFRUTTARE AL MEGLIO LE ECONOMIE DI SCALA.
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
OLTRE A CIO’ IL PROGRAMMA INCLUDE MISURE DIRETTE
1. a contenere tutti i costi attraverso le seguenti misure:
Riduzione delle Partecipate
Riduzione numero e compensi di Amministratori e Sindaci Revisori
Riduzione tetto stipendio dei dirigenti apicali
Valorizzare la competenza e l’indipendenza degli Amministratori
(37.000 cariche a fronte di 26.500 Amministratori - incarichi doppi per la
10
differenza - per una spesa annua di circa 450 mln di Euro)
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
2. Aumentare la trasparenza
• Semplificare la normativa delle Partecipate (testo unico e regolamenti)
• Migliorare la qualità e i flussi d’informazioni (Banca Dati Unica)
11
• Fornire informazioni sintetiche, semplificate ed intellegibili
(Banche Dati aperte al Pubblico con dati comparati – Pubblicare periodicamente indici di efficienza)
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
TRE AZIONI STRUMENTALI ALLA CONCRETA
REALIZZAZIONE
Incentivi alla razionalizzazione del settore anche attraverso
un allentamento del patto di stabilità ed incentivi finanziari
alle ristrutturazioni.
Un percorso non traumatico per risolvere il problema degli
esuberi del personale.
12
L’applicazione di sanzioni, con responsabilità personali per
gli Amministratori dell’Ente controllante e di quelli della
partecipata, in caso d’inadempienza rispetto agli obblighi
fissati dalla normativa.
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
MOTIVAZIONI COMUNI ALLA CREAZIONE ED AL MANTENIMENTO
DELLE PARTECIPATE AL DI FUORI DI EFFETTIVE UTILITA’
1. Moltiplicazione di «poltrone», appalti e consulenze.
2. «Ammortizzatori sociali» per personaggi politici a fine corsa.
3. Aggiramento del Patto di Stabilità.
13
4. Creare «buchi di bilancio» per attirare risorse pubbliche.
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
LE MISURE STRUMENTALI PER UNA RIFORMA DELLE PARTECIPATE
1.
Facilitare le riorganizzazioni, a mezzo di
•
Incentivi attraverso modifiche al patto di stabilità interno
•
Incentivi regolamentari e finanziari (per i servizi a rete) attraverso
Mantenimento delle concessioni in essere.
Accesso al Fondo Infrastrutture per dismissioni o aggregazioni finalizzate al
servizio di uno o più ATO.
Utilizzo Fondo Cassa Depositi e Prestiti da destinare alle partecipate da ricollocare
presso privati (500 MLN)
14
Vantaggi Fiscali (imposta registro, ipotecarie, catastali e IVA)
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
LE MISURE STRUMENTALI PER UNA RIFORMA DELLE PARTECIPATE
Gestione del personale (in molte partecipate non è presente personale o è ridotto)
Regolamentare il passaggio di personale a Casse di Previdenza diverse.
Adottare un percorso non traumatico.
Utilizzare percorsi di mobilità.
Favorire il riassorbimento del personale da parte del Privato.
Utilizzare gli ammortizzatori sociali.
15
2.
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
LE MISURE STRUMENTALI PER UNA RIFORMA DELLE PARTECIPATE
3.
Sistemi controllo e sanzioni
Controlli su efficacia dei principi e delle regole.
Controlli a campione mirati, snelli e rapidi.
Rispetto norme sulla trasparenza, identificazione procedure stringenti su apertura
di nuove Partecipate e dismissioni delle stesse.
in caso d’inadempienza
Sanzioni sull’Ente partecipante (minori trasferimenti dallo Stato) e sugli Amministratori
16
delle Partecipate.
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
LE MISURE STRUMENTALI PER UNA RIFORMA DELLE PARTECIPATE
Ridefinire con modulazione i compensi degli Amministratori e Sindaci Revisori
Amministratori:
Remunerazione in parte fissa e in parte variabile.
La parte variabile compresa tra il 30 ed il 50% parte fissa e
in funzione di obiettivi riconoscibili e facilmente valutabili.
Sindaci Revisori:
Organo composto al massimo di tre membri con preferenza
di uno.
Compenso deliberato dall’Assemblea in misura fissa ed
omnicomprensivo.
17
4.
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
LE MISURE STRUMENTALI PER UNA RIFORMA DELLE PARTECIPATE
5.
Abolire le Partecipazioni indirette.
6.
Facilitare le aggregazioni (vedi strumenti al punto 1) che precede)
7.
Facilitare le privatizzazioni parziali o totali
Scelta tra le società quotate in borsa (ove possibile)
18
8. Dimensione da società quotabile in borsa per le Partecipate restanti
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
19
LA SITUAZIONE DELL’UMBRIA
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
LE PARTECIPAZIONI REGIONALI 2013
1. CONTROLLATE
20
2. COLLEGATE
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
PARTECIPATE CONTROLLATE
1. 3 A Parco Tecnologico Soc Cons r.l.
Regione 23,23%, Altri E.P. 76,77%
In House
2. Umbria TPL spa e Mobilità spa
Regione 27,78%
Conferimento
3. Umbraflor srl
Regione 99,54%
Conferimento
4. Sviluppumbria spa
Regione 92,32%, Altri E.P. 7,68%
In House
5. Webred spa
Regione 84,08%, Altri E.P. 15,92%
In House**
6. Centralcom spa
Regione 51,00%, Altri E.P. 49,00%
In House**
** Webred: una parte è stata incorporata in altra società denominata «Umbria Sanità» sempre in House.
21
La restante parte dovrebbe essere fusa per incorporazione in Centralcom.
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
PARTECIPATE COLLEGATE
1. Gepafin spa
Regione 48, 85%, Sviluppumbria 6,97, Banche 44,18%
2. Umbria Servizi Innovativi
Regione 4,00%
22
ex Centromultimediale
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
ALTRE PARTECIPATE
UMBRIA INNOVAZIONE Soc Cons r.l. Terni
2.
Cooperative Agricole ex ESAU (in liquidazione)
1,94%
23
1.
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
1. ADISU
AGENZIA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO
2. APT
AGENZIA PROMOZIONE TURISTICA (in liquidazione)
3. ARPA
AGENZIA PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE
4. AUR
AGENZIA UMBRIA RICERCHE
5. CEDRAV
CENTRO DOCUMENTAZIONE E RICERCA VALNERINA
6. CPO
CENTRO PARI OPPORTUNITA’
7. GSGP
CENTRO STUDI GIURIDICI E POLITICI
8. ISUC
ISTITUTO STORIA UMBRA CONTEMPORANEA
9. ATER
AGENZIA TERRITORIALE EDILIZIA RESIDENZIALE REG.
10. AFOR
AGENZIA FORESTALE REGIONALE
24
ENTI STRUMENTALI REGIONALI
Regione
Abitanti
Partecipate Comuni
Dipendenti
N° Società
Dipendenti
(x1000)
Dipendenti
Abitanti
Abitanti
N° Società
Lazio
5.870
54.675
283
1/107
1/20.742
193
Lombardia
9.973
48.323
845
1/206
1/11.802
57
Emilia Romagna
4.446
28.242
435
1/157
1/10.220
65
Piemonte
4.436
25.592
460
1/173
1/9.643
55
Toscana
3.750
24.679
619
1/151
1/6.058
40
Veneto
4.926
24.415
472
1/201
1/10.436
52
Campania
5.869
13.397
264
1/438
1/22.231
51
Liguria
1.591
11.983
200
1/132
1/7.965
60
Trentino
1.051
9.227
354
1/113
1/2.969
26
Puglia
4.090
7.008
194
1/583
1/21.082
36
Sicilia
5.094
6.940
183
1/734
1/27.836
38
896
5.826
125
1/153
1/7.168
46
Friuli V.G.
1.229
5.781
118
1/212
1/10.415
48
Marche
1.553
5.482
221
1/283
1/7.027
25
Sardegna
1.663
4.732
135
1/351
1/12.318
35
Abruzzo
1.333
3.761
149
1/354
1/8.946
25
Calabria
1.980
2.530
119
1/782
1/16.638
21
Valle D’Aosta
128
1.405
37
1/91
1/3.459
38
Basilicata
578
564
39
1/1.024
1/14.820
14
Molise
314
107
21
1/2.934
1/14.952
5
Umbria
N° Societa
25
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
MODELLO DI GOVERNANCE PARTECIPATE REGIONE UMBRIA
(D.L. 174/2012 convertito in L. 213/2012, D.G.R. 1634/2009 e D.G.R. 41/2011)
1. FUNZIONE DI CONTROLLO «PROPRIETARIO»
•
•
•
•
•
Strutturazione del soggetto partecipato
Attribuzione della missione
Individuazione linee strategiche e indirizzi in coerenza con il DAP
Individuazione di obiettivi di medio e lungo periodo
Effettuazione di verifiche con individuazione di eventuali scostamenti, responsabilità e rimedi
2. FUNZIONE DI CONTROLLO «MANAGERIALE»
•
Efficacia, efficienza e ottimizzazione risorse
•
Livello di qualità
•
Soddisfazione dell’utenza e rispondenza ai fabbisogni rilevati
26
incentrato sui servizi acquisiti dalla Regione con previsione di un monitoraggio costante su:
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
APPUNTI DELLA CORTE DEI CONTI SULLA DOCUMENTAZIONE CONTABILE
PRODOTTA DALLA REGIONE
Con le motivazioni di cui punti 1) e 2) che seguono la C.dei C. imputa alla
Regione la mancanza di chiarezza e trasparenza
1. Dalla documentazione trasmessa, compresa quella afferente il Rendiconto
2013, non si rinviene alcuna informazione sullo stato attuale delle società
Partecipate (con l’unica eccezione al breve richiamo sull’aumento di capitale di
Umbria Mobilità spa).
Pag.ne 229 e 230 Relazione C. dei C.
27
2. Per le anticipazioni alla società Umbria Mobilità spa ammontanti a 17 mln di
Euro e dai documenti prodotti, non si rinvengono le motivazioni, modalità di
erogazione e termini di restituzione (solo breve comunicazione tardiva dei
Revisori dei Conti su restituzione).
Pag. 230 Relazione C. dei C.
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
3.
«I dati trasmessi, come già evidenziato per il 2012 e soprattutto per le società partecipate
in modo significativo, fanno sorgere dubbi sull’effettivo funzionamento dei sistemi di
«governance» e monitoraggio che la Regione riferisce di aver effettuato.
5.
«Non sono state implementate le procedure di «governance». Pag. 240 Relazione C. C.
6.
«Non sono state trasmesse le risultanze dei controlli e delle attività che la Regione aveva
dichiarato di effettuare».
Pag. 240 Relazione C. C.
7.
«Il conto economico non è corredato dal prospetto di riconciliazione e da una tipica nota
integrativa».
Pag. 241 Relazione C. C.
28
Dopo tale affermazione la Corte continua con una ferma esortazione «Appare necessario
e indifferibile un incisivo intervento in tale ambito se si tien conto che già nel 2012 sono
stati erogati alle partecipate risorse per 48.274.192,93 di Euro. Tra l’altro tale ultimo
importo non trova corrispondenza con quello indicato nella relazione dei Revisori».
Pag. 231 Relazione C. dei C.
4. «Sono state disattese tutte le disposizioni sui termini ed approvazione dei documenti
contabili (conto del bilancio, conto del patrimonio, conto economico e bilanci delle
Partecipate».
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
GIUSTIFICARE L’ESISTENZA, LA COSTITUZIONE O LA CHIUSURA DI
•
FATTURATO E DIMENSIONE UTENZA
•
UTILI/PERDITE
•
SITUAZIONE FINANZIARIA
•
% DI PARTECIPAZIONE
•
DUPLICAZIONE DELLE FUNZIONI
•
UTILITA’
•
QUALITA’ DEI SERVIZI
•
ENTITA’ CONTRIBUTI PUBBLICI EROGATI
•
INVESTIMENTI
•
KNOW HOW
•
BENCHMARKING
29
UNA PARTECIPATA SIGNIFICA VALUTARE PER SINGOLA ENTITA’:
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
VALUTARE PER SINGOLA ENTITA’
Significa anche rispondere alle seguenti domande.
la Partecipata:
1. E’ in «house»?
2. Fa concorrenza ai privati?
3. E’ partecipata indirettamente?
4. E’ una scatola vuota?
5. Rappresenta una micro-partecipazione?
6. Ha perdite prolungate?
30
7. Ha un grado accettabile di trasparenza?
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
LINEE GUIDA FINALI
1. Individuare un sistema di «governance» che garantisca la collettività
2. Scelta di Amministratori e Controllori per merito e competenza
3. Partecipazioni qualificate di soggetti privati (gare e quotazione borsa)
4. Aggregare/fondere i soggetti che fanno lo stesso lavoro
5. Creare per i servizi a rete una sola «multiutility» regionale e oltre
6. Sistema di norme e regolamenti stringenti per le nuove Partecipate
7. Partecipazione dei cittadini al Capitale di rischio
8. Delibere annuali obbligatorie della Partecipante per il mantenimento in
vita dell‘Ente su settori specifici (di lista) rivedibile periodicamente
9. Conferma della Delibera da parte di un’Autority per gli altri settori (fuori
lista)
10. La formula «in house» dovrebbe essere esclusa (il trattamento/ compor-
31
tamento uguale all’E.P. ne dovrebbe scoraggiare l’uso)
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
LINEE GUIDA FINALI
11. Sottoporre al Patto di Stabilità le perdite delle Partecipate.
12. Apporre vincoli di dimensione. L’eccezione potrebbe essere certificata
da C. dei C. o MEF (44% partecipate da Comuni sotto 30.000 Abitanti).
15. Pretendere processi di liquidazione più celeri. Prevedere iter e relazioni
periodiche (40% liquidazioni sono iniziate prima del 2012).
16. Contratti di servizio agganciati ai costi standard per isolare le perdite da
inefficienza gestionale.
17. Compensi degli Amministratori modulati ai risultati e azioni di respon-
sabilità nei casi gravi d’inadempienza.
18. Rotazione dei dirigenti apicali.
18. Introduzione di criteri di «benchmarking».
19. Evitare conflitti d’interesse a 360 gradi (tra soci e società, tra
32
amministratori, tra amministratori e società, ecc).
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
SULLE DIMENSIONI E MASSA CRITICA
33
DELLE UTILITY
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
•
Massa critica:
- Hera spa, Acea spa: 8 mln di utenti
- Acquedotto Pugliese: 4 mln di utenti
- Centro Italia: 420.000 utenti (media)
- Umbria 950.000 abitanti: 7 partecipate sui rifiuti
- Ottimale: oltre 4 mln utenti
•
«L’analisi dei diversi indicatori di risultato evidenzia come in
tutte le aree, non solo in quella economico-finanziaria, la
taglia d’impresa e il modello di gestione incidono
sensibilmente sui risultati».
Le performance delle Utility italiane. II° Edizione Studio Top Utility
«La dimensione ed Il controllo municipale frena lo sviluppo
delle Utility».
Relazione annuale al Parlamento dell’Antitrust
34
•
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
Le Top 100 Utility in Italia
Aree di attività
Classe di Fatturato
< 1 mld
tra 500
tra 100
e 1 mld
e 500 mln
> 100 mln
Totale
Multiutility
5
3
12
14
34
Acqua
0
0
7
20
27
Rifiuti
0
1
7
11
19
Energia elettrica e gas
7
2
7
4
20
12
6
33
49
100
Totale
35
Le prime 20 posizioni della graduatoria assoluta di fatturato hanno le migliori
performance (10 multiutility, 9 energia e gas, 1 rifiuti).
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
ALCUNI FATTORI DI CRITICITA’ LEGATI ALLA DIMENSIONE RIDOTTA
1. Posizione economico-finanziaria.
Gli eventuali utili non sono sufficienti a finanziare
investimenti. La struttura finanziaria non è solida ed è caratterizzata da forte indebitamento presso terzi e
quindi da sottocapitalizzazione.
2. Posizione Investimenti.
Per i motivi di cui sopra non vengono fatti investimenti adeguati per
ottenere innovazione ed economie di scala.
3. Mancanza di partner industriale adeguato.
Per garantire know how, finanza e
competitività.
4. Mancanza di forza contrattuale con il sistema del Credito.
Per garantire accesso
fisiologico al credito ed a costi inferiori.
5. Politiche di bilancio.
Per dare una rappresentazione della società diversa dalla realtà. Es.
allocazione crediti inesigibili o parzialmente esigibili.
6. Controlli interni ed esterni inefficienti.
36
7. Morosità degli utenti.
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE ENTI PUBBLICI
Secondo le indicazioni contenute nella relazione «Cottarelli», le
Societa’ Partecipate nazionali dovrebbero passare da 8.000 a
1.000
Seguendo questo criterio le società Partecipate dell’Umbria
dovrebbero passare da 125 a 16.
E’ per questo che pensiamo che ci sia molto lavoro da fare
anche in Umbria
Buon lavoro
E grazie per l’attenzione
37
Dipartimento Economia PD Umbria
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