La Promozione Turistica di
Randazzo
Affinché una Risorsa divenga un’Attrazione
occorrono, sostanzialmente due cose:
• Che queste risorse siano “Fruibili”.
fruibilità intensa in una accezione ampia, che
comprende i servizi, i trasporti, l’accesso al
patrimonio artistico, chiese, musei ecc.
• Che queste risorse siano “Conosciute”.
Le risorse devono, cioè, essere comunicate,
promosse all’esterno.
• Randazzo, come tanti territori della Sicilia,
possiede tante risorse che non riescono a
trasformarsi in “Attrazioni Turistiche”.
• “La Sicilia è un mare di Risorse in mezzo a un
deserto di Attrazioni”
Il lavoro si divide in tre parti
• Il primo capitolo è dedicato alle risorse di Randazzo. Qui si è scelto di
comunicare soprattutto attraverso le immagini. Di mostrare, cioè,
attraverso immagini di quali risorse il territorio dispone.
• Nel secondo capitolo le immagini cederanno il posto all’elaborazione
concettuale. Qui si analizzeranno nozioni chiave quali: Tourism
Destination, Destination Management, DMO, AESW.
• Nel terzo capitolo si parla, seppur brevemente, dell’importanza che
rivestono i prodotti enogastronomici tipici e l’organizzazione di eventi,
nelle azioni di promozione, valorizzazione e sviluppo del territorio. Gli
eventi e i prodotti tipici “comunicano” quella che l’essenza e la identità di
un territorio.
A poco più di una anno dall’apertura di Expo Milano 2015, è impensabile
non agganciare la riflessione su questi temi, a questo evento di portata
planetaria
Le Risorse: Il Territorio
I tre parchi naturali sui quali sorge Randazzo
Dell’Alcantara
Dell’Etna
Dei
Nebrodi
Patrimonio Artistico culturale
Le tre chiese e i tre quartieri di
Randazzo
Santa Maria
San Nicola
San Martino
Le tradizioni
narrano la storia
culturale,
La festa
medioevale
La Vara
La Settimana
Santa
Le colture
tradizionali
Vite e Ulivo
Enogastronomia
I prodotti tipici
Vini
- Nerello Mascalese
- Nero Cappucci
- Bianco Cattarrato
Formaggi e Salumi
-Prosciutto di Suino Nero
-Provola di Nebrodi
- Funghi Porcini
- Funghi di Ferla
Capitolo 2
• Un luogo “diventa destinazione solo quando
esso è capace di interagire con la domanda
turistica, ossia quando su di esso insiste un
insieme di prodotti, di servizi e di attrattive
antropiche e artificiali capaci di attrarre flussi
turistici che vedono in esso la meta della
propria vacanza”
BIEGER T.,
Tourism Destination
• Cosa si intende per destinazione turistica?
• Esistono definizioni di Destinazione Turistica costruite
dal punto di vista della domanda turistica per cui si
pone l’accento su… e definizione costruite dal punto di
vista della offerta turistica. Per gli studiosi che
assumono la prospettiva della domanda, la
destinazionediviene prodotto unitario attraverso
l’esperienza di fruizione del turista; per quelli che
assumono il punto di vista dell’offerta tale unitarietà
non può prescindere dall’agire congiunto degli
operatori presenti in quel determinato spazio
geografico.
In questa sede fra le numerose definizioni possibili di
Destinazione Turistica si è scelto di utilizzare quella fornita
dal World Tourism Organization (UNWTO). Secondo
l’organismo delle Nazioni Unite “the Tourism Destination is
a physical space in which a tourist spends a least on
overnight and could be at any scale, from a whole country,
to a region or island, to a town or city a self-contained
center. A Tourism Destination includes all the tourism
services, resources, amenities, attractions, facilities and
support services/products offered to visitors within their
period of stay”.
Come specifica A. Arrigo:“una Destinazione Turistica si
compone di una serie di elementi di base. Elementi la cui
funzione è quella di attrarre i visitatori alla destinazione e
di soddisfare le loro esigenze sin dal momento dell'arrivo.
Secondo Arrigo, “questi elementi sono costituiti da:
Attrazioni – Servizi Pubblici e Privati - Accessibilità - Risorse
Umane - immagine e personalità - Prezzo .
Destination Management
• Che cosa è una DestinationManagent ? E soprattutto: è auspicabile
“gestire” una “destinazione turistica”?
• La domanda sull’ utilità della gestione di una Destinazione, è in
realtà, una figura retorica. Nel senso che fare una simile domanda
non rappresenta una vera richiesta di informazione, ma implica
invece una risposta predeterminata. Oggi quasi tutti gli esperti del
settore turistico sono concordi nell’affermare l’utilità di
una“gestione” delle “destinazioni turistiche”. Si sottolinea infatti
come “la capacità di attrarre risorse, nello specifico flussi turistici e
nuovi capitali, non deriva dall’azione di singole componenti
territoriali (singole imprese turistiche o enti istituzionalmente
preposti alla promozione di singole aree), ma diventa la risultante di
un’attività sistemica che sintetizza tutte le componenti territoriali in
un coeso e coerente piano di sviluppo turistico capace di esprimere
ed integrare i diversi interessi territoriali”. (Golinelli, 2002).
• Quindi non basta disporre di un territorio, ma
bisogna attuare un vero e proprio governo
strategico dello stesso. E’ di fondamentale
importanza che le fasi di sviluppo e
pianificazione, siano gestite e coordinate.
• Lo svolgimento di una attività così ampia e
complessa implica necessariamente il
coinvolgimento e la sinergia di una pluralità di
soggetti.
• Qui entra in gioco l’importante categoria degli
Stakeholders.
• Letteralmente stakeholder ("to hold a stake")
significa possedere o portare un interesse. Lo
stakeholder è un soggetto (una persona,
un'organizzazione o un gruppo di persone)le
cui opinioni o decisioni, i cui atteggiamenti o
comportamenti, possono oggettivamente
favorire od ostacolare il raggiungimento di
uno specifico obiettivo dell'organizzazione.
(T, Gorel. Governare le relazioni,2002)
In un discorso di Destination Mangement, volto alla
programmazione e pianificazione di uno sviluppo turistico
sostenibile, le principali categorie di stakeholders sono:
• Governo nazionale e regionale / provinciale;
• Agenzie di sviluppo economico;
• Le autorità locali /statali/governo,
• Organizzazioni di gestione del centro città;
• Le autorità dei Parchi nazionali;
• Fornitori di trasporto;
• Attrazioni, manifestazioni e organizzazioni culturali;
• Fornitori di alloggi;
• Operatori ristorazione, tempo libero e al dettaglio;
• Intermediari (ad esempio i tour operator, agenzie di viaggio e
organizzatori di conferenze);
• Produttori;
• Media;
• consorzi;
Destination Management
Organization (DMO)
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Secondo la definizione del UNWTO il: “Destination Management Organization
(DMO), is the entità which brings together various authorities, stakeholders and
professionals and/or facilitates tourism industry partnerships towards a collettive
destination vision. The ultimate goal of a (DMO) is to develop and promote the
destination by coordinating and managing certain key activities, such as funding,
strategic planning, marketing, decision making and product development of the
destination”.
La Destination Management Organization (DMO) secondo l’Organizzazione
Mondiale del Turismo (UWTO)è l’organizzazione responsabile per il management e
il marketing della destinazione e
generalmente rientra in una delle seguenti categorie:
National TourismAuthorities (NTAs) o Organisations (NTOs), responsabile del
management e del marketing del Turismo a livello nazionale;
DMO di livello regionale o provinciale;
DMO locale, responsabile per la gestione e il marketing del turismo con
competenze su un’area geografica o una città predefinita
• Il ruolo della Destination Management
Organization dovrebbe essere, in sostanza,
quello di guidare e coordinare le attività
nell'ambito di una strategia coerente.
• Anche se le DMO hanno tradizionalmente
intrapreso attività di marketing, il loro compito
sta diventando molto più ampio, per diventare un
leader strategico nello sviluppo della
destinazione, veri e propri soggetti inter o super
partes (dipende dai contesti specifici) in grado di
operare sia nell’ambito del marketing territoriale
e sia nel marketing turistico, con responsabilità di
gestione strategica e operativa sia nel breve che
nel medio-lungo periodo.
Ci sono varie opzioni per la governance della
DestinationManagement:
• Dipartimento di singola autorità pubblica;
• Partenariato di enti pubblici, servite da una
unità di gestione comune;
• Autorità pubblica che affida in outsourcing la
realizzazione ad aziende private;
• partnership pubblico - privato per alcune
funzioni - spesso sotto forma di una società
senza fini di lucro;
L’importanza di Vision e di Obiettivi
comuni in un processo di Destination
Management
• Affinché la cooperazione fra soggetti privati e
istituzionali sia efficace è necessario che tutti gli attori
coinvolti siano capaci di condividere e di individuare
una Vision e degli Obiettivi realmente comuni.
• Si tratta di uno degli aspetti fondamentali di tutti i
discorsi relativi alla Destination Management.
• Per usare le parole di A. Arrigo, “la vision della
destinazione deve essere un sogno comune di una
futura destinazione….. un fondamento e punto di
riferimento per la direzione strategica della
Destination
L’EASW (European Awareness Scenario Workshop),
come strumento per facilitare la costruzione di una
Vision e di Obiettivi comuni
L’European Awareness Scenario Workshop,
noto anche con l’acronimo EASW, è una
metodologia promossa dalla Commissione
Europea
nell’ambito
del
programma
Innovation. E’ particolarmente utile a
promuovere il dibattito e la partecipazione sui
temi connessi allo sviluppo sostenibile. Si
chiama scenario in quanto è un programma,
una Vision sul futuro e media e lunga durata,
per cui per definizione non può non affrontare
temi legati ad un sviluppo sostenibile.
Un AESW è costruito su due attività principali:
lo sviluppo di visioni e la proposta di idee.
Attraverso una prima fase di lavori i
partecipanti sono chiamati ad elaborare e a
condividere una visione comune.
Nella proposta di idee i partecipanti sono
chiamati a proporre idee su come realizzare la
visione comune. Nel fare ciò i partecipanti
devono indicare come i singoli aspetti della
visione comune possano essere realizzati e chi
dovrà assumersi la responsabilità della loro
realizzazione.
Il
workshop
riunisce
decisori
politici,
imprenditori, esperti di tecnologie, associazioni di
categoria e culturali.
Moderatori (facilitatori) debitamente formati
accompagnano i partecipanti lungo tutto il
processo.
La finalità di un AESW è, dunque, la costruzione
di scenari o visioni e, successivamente, del
percorso (strategie ed azioni) che si ritiene
necessario attivare per concretizzare o avvicinarsi
allo scenario pre-immaginato.
I livelli logici di pensiero sono stati teorizzati
da R. Dilts, basandosi su delle intuizione e su
alcune idee dell’antropologo G. Bateson.
“E’ impossibile risolvere un problema allo stesso
livello nel quale è stato generato.” A. Einstein
Più si sale di livello, più il cambiamento ha il
potenziale per essere significativo e stabile.
Pertanto ogni cambiamento ad un livello
superiore si ripercuote sui sottolivelli,
provocando così un impatto maggiore.
La funzione di ogni livello logico è quello di
organizzare l’informazione al livello inferiore. Di
conseguenza, un cambiamento effettuato ad un
certo livello avrà delle conseguenze sui livelli
inferiori ma non necessariamente sui livelli
superiori.
Capitolo 3
Promozione turistica della destinazione attraverso i
prodotti tipici
dell’enogastronomia e l’organizzazione di
eventi
I prodotti enogastronomici e agroalimentari tipici, possono
essere così considerati a pieno titolo “espressione”
dell’identità culturale di una comunità. Essi, al pari di altre
risorse artistiche e culturali, sono in grado di “comunicare” un
territorio, di trasmetterne l’identità, l’essenza, della comunità
che vi ci abita, con i suoi costumi e le sue tradizioni.
I prodotti tipici sono come dei veri e propri “giacimenti” per il
territorio, contribuendo in tal modo a renderlo più visibile e
più appetibile ai turisti.
Quindi investire nella promozione dei prodotti di qualità
attraverso la valorizzazione delle tipicità rappresenta un
importante strumento per la promozione del territorio e della
destinazione.
Comunicare attraverso gli Eventi
Uno strumento fondamentale che può essere utilizzato per
catturare l'attenzione sul territorio è l'organizzazione di eventi
(fiere, mostre, festival, sagre ecc.), che animino il territorio e
ne enfatizzino le caratteristiche e le tipicità. Il comune di
Randazzo, in questo senso (e come abbiamo mostrato nel
primo capitolo), è un ottimo laboratorio di osservazione, con i
suoi parchi, la sua “civiltà” ”, la sua storia, le sue tradizioni e
coi prodotti tipici della sua enogastronomia.
Gli eventi si caratterizzano per il fatto di avere
un forte impatto sia emozionale che visivo
EXPO Milano 2015: un appuntamento da non
mancare
• È evidente a tutti che un evento come Expo
Milano 2015, che durerà mesi e che vedrà la
partecipazione di oltre 20 milioni di visitatori,
rappresenti una grande opportunità di
valorizzazione e una grande occasione di
visibilità per i nostri territori.
• In un periodo complesso come quello che
stiamo vivendo, l’Expo si presenta come
un’importantissima occasione e una
straordinaria vetrina.
Si tratta non soltanto di un evento che ha
l’ambizione di definire un orizzonte culturale e
di sviluppo, ma di un evento che sarà anche
occasione concreta di sviluppo.
Alla comunità di Randazzo, e a noi tutti,
l’augurio di saper cogliere al meglio questa
grande opportunità.
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