IO E LA GEOMETRIA UN RAPPORTO CON LE FORME, GLI OGGETTI, LO SPAZIO INTORO A ME. IL RAPPORTO CON LA GEOMETRAI E’ INIZIATO MOLTOPRESTO IL MIO PAPA’ E’ GEOMETRA Già piccina papà, che è davvero un uomo ingenioso mi aveva costruito un gioco visto nei negozi …. Ricordo ancora l’odore della vernice Le forme geometriche solide Quando gli chiedevo di giocare con me giocavamo sempre ai Lego e mi ha insegnato a costruire le case. Una volta abbiamo costruito un bellissimo fiocco di neve , e un’altra volta una stella molto speciale Quando chiedevo alla mamma di disegnare qualcosa disegnava : la principessa, la casa, i fiori. Invece a papà disegnava sempre : il letto, l’armadio, il tavolino,… Dopo averli verniciati li aveva messi ad asciugare appesi in caldaia. Una volta asciutti mi aveva insegnato i nomi: parallelepipedo, cubo, cilindro, piramide, cono. Io adoravo il cono perché mi ricordava il gelato! I solidi costruiti da papà avevano diversi colori: bianco, blu, verde. A dieci anni ancora ci giocavo , componevo, distruggevo per poi ricomporre , esploravo le possibilità che quei volumi mi fornivano. LA GEOMETRIA A SCUOLA A scuola i miei compagni non riuscivano nemmeno a pronunciarla la parola “parallelepipedo”. Per mesi la maestra ha insistito su questi termini, io non avevo difficoltà, li conoscevo molto bene …..capivo anche la differenza tra figure piane e solide. LA GEOMETRIA A SCUOLA La maestra ci aveva fatto notare che dalle figure piane si formano i solidi e nella realtà attorno a noi ci sono oggetti solidi molto distinguibili: armadio, libro,orologio, quadro, confezione pasta…. ALLE MEDIE Ci occupavamo soprattutto di disegnare e risolvere problemi di geometria, non era facile ma ci riuscivo ………. anche grazie all’aiuto di papà.! Era molto importante impostare bene la risoluzione, fare un disegno corretto e fare i calcoli esatti. ALLE SUPERIORI Ho scelto di fare il liceo scientifico perché poi mi sarebbe piaciuto fare architettura. Il mio professore non era molto brillante: svogliato, anziano, con una pessima opinione degli alunni. Per cinque anni ho fatto proiezioni e assonometrie, un programma molto limitato e solo con la matita. Mi sono trovata da sola a fare tavole e tavole, a sbagliare tante volte e mio papà non seguiva molto il mio professore. Per essere più ispirata mi mettevo a disegnare sul tecnigrafo. LE PRIME DIFFICOLTA’ Pur amando tutto ciò che riguarda la grafica e il disegno ho incontrato non poche difficoltà. Non era solo un mio problema ma di tutti i miei compagni. Il prof. Non spiegava benissimo….. Le ore passate davanti ai fogli da disegno erano interminabili. Linee su linee che dovevano andare chissà dove e per cosa poi? Un voto. La prof. di matematica ci faceva fare spesso i problemi di trigonometria. Nei primi anni non avevo molta difficoltà, occorreva concentrazione, un continuo controllo dei passaggi logici, la capacità di fare un disegno corretto che confermassero i passaggi matematici e formule a memoria …… IN UNIVERSITA’ L’approccio suggerito dal corso è molto interessante, rende questa materia interessante e attiva. Durante le ore di tirocinio ho notato che in questa materia a volte le insegnanti si limitano a mostrare le forme e a chiedere agli alunni di dire il nome. Occorre un approccio attivo alla materia, giocoso, costruttivo , interattivo nel quale si gioca con le svariate possibilità delle forme, il quale non è così limitato come comunemente si pensa. L’anno scorso ho svolto le mie ore di tirocinio durante le ore di geometria e matematica. L’insegnante tutor applica il metodo proposto dal Dimat. Così ho avuto la possibilità di vedere applicato un metodo molto interessante di insegnamento di queste materie interattivo, personalizzato che rende l’alunno autonomo. Durante la preparazione di questo esame è stato interessante riflettere su questi argomenti e mi ha consegnato degli strumenti efficaci e positivi che utilizzerò in futuro.