43° Congresso Nazionale
della Società Italiana di Chirurgia della Mano
LE LESIONI TRAUMATICHE DEI NERVI PERIFERICI
Nuova tecnica chirurgica per la lesione di
Stener inveterata utilizzando l’estensore
proprio dell’indice.
Autori: M. Moretti*, A. Civani**, M. Rubino*, S. Bardella* (*I Div. Ortopedia,
Osp. S. Martino, Genova; **Clin. Ortopedica, Università degli Studi,
Genova)
PERUGIA - 28 Settembre - 1 Ottobre 2005
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA
La lassità cronica del compartimento
ulnare dell’articolazione metacarpofalangea (MF) del pollice,
conseguente a lesione di Stener
operata senza successo o non
trattata, costituisce un grave
pregiudizio funzionale determinato
da dolore e deficit di forza prensile.
Lassità cronica in iperabduzione della MF
Sovraccarico in adduzione del I raggio a scopo
compensatorio
Squilibrio a carico di tutta la colonna di
opposizione del pollice
Artrosi associata della MF e della TM
Trattamento della lesione di Stener
inveterata
come in acuto previa elongazione delle
vestigia del ligamento e toilette del tessuto
fibroso periligamentoso
Trattamento della lesione di Stener inveterata (2)
- avanzamento dell’adduttore (Neviasier 1964)
- allograft con palmare lungo (Böhler 1972) flessore
superficiale del IV dito (Alldred 1955)
- trasposizione dell’estensore breve del pollice (Sakellarides
1976)
artrodesi in
buona
posizione
della MF
Tecnica proposta:
1) Distacco del tendine dell’estensore proprio dell’indice alla seconda MF
2) Prelievo dello stesso a livello del IV compartimento degli estensori
3) Ancoraggio “fibroso” alla testa del primo metacarpo dopo
tunnellizzazione sottocutanea
4) Passaggio in tunnel transosseo alla P1
5) Neutralizzazione delle tensioni con bottone
1) Distacco del tendine dell’estensore proprio dell’indice alla seconda MF
2) Prelievo dello stesso a livello del IV compartimento degli estensori
3) Ancoraggio “fibroso” alla testa del primo metacarpo dopo tunnellizzazione sottocutanea
4) Passaggio in tunnel transosseo alla P1
5) Neutralizzazione delle tensioni con bottone
di facile prelievo e adatto alla
funzione da assolvere
vicariato dal tendine dell’estensore
comune delle dita nella sua
componente diretta all’indice
Il tendine manterrà la sua vascolarizzazione ed avrà buone possibilità di andare in
tenodesi stabile all’interno del tunnel transosseo, a condizione che la maggior
parte del tunnel sia a contatto con il tendine opportunamente armato
1) Distacco del tendine dell’estensore proprio dell’indice alla seconda MF
2) Prelievo dello stesso a livello del IV compartimento degli estensori
3) Ancoraggio “fibroso” alla testa del primo metacarpo dopo tunnellizzazione sottocutanea
4) Passaggio in tunnel transosseo alla P1
5) Neutralizzazione delle tensioni con bottone
- tunnellizzazione sottocutanea con
interruzione della junctura tendinum
- passaggio verso il I metacarpo sopra gli
estensori radiali lungo e breve e risparmio
dei rami sensitivi del n. radiale
1) Distacco del tendine dell’estensore proprio dell’indice alla seconda MF
2) Prelievo dello stesso a livello del IV compartimento degli estensori
3) Ancoraggio “fibroso” alla testa del primo metacarpo dopo
tunnellizzazione sottocutanea
4) Passaggio in tunnel transosseo alla P1
5) Neutralizzazione delle tensioni con bottone
-trincea ricavata nel tessuto fibroso e
aponevrotico dell’area di inserzione
originale del LCU al metacarpo
- sutura latero-laterale nella trincea
1) Distacco del tendine dell’estensore proprio dell’indice alla seconda MF
2) Prelievo dello stesso a livello del IV compartimento degli estensori
3) Ancoraggio “fibroso” alla testa del primo metacarpo dopo tunnellizzazione sottocutanea
4) Passaggio in tunnel transosseo alla P1
5) Neutralizzazione delle tensioni con bottone
tunnel osseo ricavato in area
isometrica alla base della P1
orientato obliquamente verso
la metaepifisi al fine di
evitare fenomeni di
impingement
1) Distacco del tendine dell’estensore proprio dell’indice alla seconda MF
2) Prelievo dello stesso a livello del IV compartimento degli estensori
3) Ancoraggio “fibroso” alla testa del primo metacarpo dopo tunnellizzazione sottocutanea
4) Passaggio in tunnel transosseo alla P1
5) Neutralizzazione delle tensioni con bottone
- doppia armatura
“a sandalo romano”
in Vycril 2.0 e Nylon 2.0
- buona stabilità e
sicurezza sfruttando la
diversa elasticità dei due
materiali
mobilizzazione precoce
- ago retto per il passaggio
dei fili nel tunnel
3 casi trattati : due insuccessi di precedenti
trattamenti chirurgici ed una lesione
misconosciuta
Nella gestione postoperatoria, al fine di
evitare fenomeni di rigidità della MF,
confezioniamo un bendaggio “soffice” che ha
funzione di guida per la ripresa del
movimento e limita la formazione di aderenze
Patologia di nicchia
Esiguità della casistica: un caso trattato nel
2003 due nel 2004
Al controllo osserviamo articolarità (ROM)
fisiologica, buona stabilità con forza di presa
pari al controlato, nessuna complicazione,
buon risultato estetico, soddisfazione dei
pazienti.
Conclusioni
Indicazioni ristrette
Tecnica semplice ed alternativa a quanto
segnalato in letteratura
Tecnica biologica
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SICM Perugia 2005 - Dott. Rubino Maurizio